venerdì 25 luglio 2008

:(

A volte vorrei essere capita in quello che dico, perchè non sempre è così. Anzi, forse quasi mai in verità.
Stamattina devo prendermi un po' così, un po' perchè sono ancora malaticcia, un po' perchè ce l'ho con l'altra metà della mia mela per un sacco di buoni motivi. Ma c'è sta cosa che mi rode...
Ma perchè, mi chiedo, perchè quando si è fidanzati spesso basta uno sguardo per capirsi, mentre dopo anni di matrimonio avviene l'esatto contrario? Forse che otto anni di matrimonio cambiano così tanto le persone da non farle essere più quelle che si erano incontrate in una sera apparentemente uguale alle altre, ma unica perchè il primo sguardo ti ha fatto rivoltare le budella come un calzino?
Oggi mi sento molto sola. Non solo perchè i miei due uomini sono andati al mare senza di me perchè devo rimanere chiusa in casa con la tonsillite, non solo perchè nonostante io non possa andare con loro mi hanno candidamente comunicato che non si faranno vedere prima delle tre del pomeriggio (e io come una cretina speravo che bastasse uno sguardo e un paio di gesti per fargli capire che desideravo la loro compagnia... oca, Mamigà sei un'oca!), ma perchè sento sempre più importante quanto a dimensioni il divario che c'è tra il mio modo di sentire, di percepire, di comunicare i miei sentimenti e il loro modo di ascoltarmi.
Ero molto giovane e scrivevo poesie, tengo un diario da quando avevo si e no quindici anni, e non per riportare i fatti del giorno, quanto per fissare sulla carta e dare un nome alle mie percezioni e al mio "sentire". Ascoltavo e ascolto musica classica ogni tanto, con un piacere che non è descrivibile, cosa che mi penetra nel profondo iniettandomi una dose di tranquillità e di calore quando ne sento il bisogno. E' così da anni, ne ho trentacinque, si fa presto a fare i conti. Ricamo da altrettanti anni non solo per realizzare qualcosa di bello, ma perchè punto dopo punto mi si calmano i nervi, costruisco il mio tempo, osservo le mie dita che si muovono sulla stoffa sempre più velocemente e mi sento padrona di me in quei piccoli, minuziosi movimenti delle mani. Ero religiosa, molto, fino a un po' di anni fa lo ero, sono cresciuta e non lo sono più, ma parlare di Dio mi piace anche se solo con chi non ci mette di mezzo tutto il suo contorno, perchè mi nausea. Guardo le mie gatte e il loro modo di essere, ma quando lo faccio non guardo due gatte che si leccano o litigano o fanno la posta a una lucertola: osservo un mondo che non mi appartiene e me ne meraviglio ogni volta, estasiata come un bambino che per la prima volta scopre che c'è qualcosa che si muove attorno a lui e con lui non ha nulla a che fare, ma è estremamente curioso e affascinante da imparare... come si trattasse di imparare una lingua straniera. E' una cosa che non mi stancherei mai di fare.  E soffro d'ansia, e vorrei non doverlo ripetere ogni giorno a chi mi sta davanti per giustificare un mio mal di stomaco o una mia improvvisa vampata di calore, una mancanza di appetito o un ennesimo "no". E' umiliante. Molto umiliante. E quando dico di essere stufa di ripetere le stesse cose cento e mille volte al giorno dentro ci sta anche questa. Non dovrebbe essere così. Non vorrei che fosse così. Una volta bastava uno sguardo.
Ecco, in questo mio mondo vorrei essere compresa. In questo mio mondo interiore che cozza contro l'estrema razionalità della persona con cui ho deciso di invecchiare, una persona che amo  e che nella mia vita viene solo dopo mio figlio,  ma ha il difetto di ragionare da uomo, e più ne sento e più mi convinco che gli uomini hanno tutti questa caratteristica e quindi non posso farci assolutamente nulla. Vorrei condividere la mia interiorità, i miei pensieri più profondi, ma più vado avanti e più ho la sensazione che sia una perdita di tempo, perchè tanto, mi si dice, "se non parli chiaro non ti si capisce". E io ci provo a parlare, ci provo, ma più parlo più ho la sensazione di parlare una lingua che non è compresa, per cui tanto vale tacere. Ecco, io posso tranquillamente parlare il mio veneto e il mio uomo il suo furlish, che tanto fa... dopo le prime tre frasi gli uomini, tutti gli uomini a quanto sembra, hanno già messo il cervello in standby.  Oca Mamigà, oca. Perchè pensavi che sarebbe bastato uno sguardo per sempre, come all'inizio.

13 commenti:

marmellata80 ha detto...

In questo post c'è metà del mio blog, anche recente. Io credo che il modo di sentire sia davvero molto diverso, anche per chi ci ama, per cui rientrare prima, saltare una delle 100 partitelle di calcetto, stare sul divano pure in silenzio, vengono percepite come esigenze stupide, inizie, eppure sono queste cose a far sentire più sole di tutto e poi quella frase odiosa "sei tu che non ti fai capire, sei tu che non dici, pretendi che gli altri abbiamo la palla di vetro" a me ammutolisce, perchè pretenderei solo che chi ho vicino da 14 anni capisse i miei stati d'animo e le mie esigenze senza farmeli pesare.

fiocco72 ha detto...

Io mi sento quasi sempre incompreso, ho a che fare con uomini tutto il giorno, a casa ne ho tre, in ufficio, sono sempre la sola donna...dunque ho imparato a dirre in faccia quello che penso, loro non ci arriveranno mai...a non prendermela per ogni cosa che non capiscono e non capiranno mai, non ci arrivano, uomini e donne sono sempre stati e saranno due mondi diversi...Perchè non sei felice che tuo marito sia andato al mare con tuo figlio? Io ne sarei felice, altrimenti alla faccia del malessere fisico sarei andata comuqnue con loro...su con il morale, io sarei felice ogni tanto di restarmene un pò sola in casa, ieri è successo dopo anni e non ti nego che mi ha fatto piacere anche se ho solo pulito...ti abbraccio.

Mamiga ha detto...

@Fiocco: sono felice che mio figlio possa vedere il mare e giocarci, visto che quest'estate capiterà tre volte se è tanto. Ma mi fa male perchè io amo la loro compagnia, durante le ultime settimane mio marito ha passato ogni momento libero lavorando con suo padre per quella stramaledetta casetta, sono settimane che non ce ne stiamo tutti assieme anche solo a guardare la tv per un'ora, dovevamo uscire domenica pomeriggio invece ha diluviato tutto il tempo... Non pretendo che stiano chiusi in casa per me, ma chiedere che almeno per il pranzo siano a casa non mi sembrava chiedere la luna...

Mamiga ha detto...

E comunque non è affatto questa stupidaggine il centro del significato del mio post...

ruadhbuitch ha detto...

Hai descritto quasi perfettamente il mio mondo... l'emozione, il piacere, la voglia e il bisogno di scoprire e riscoprire piccole cose; la necessità di un qualcosa che a noi pare scontato da tanto è semplice e logico; l'ansia e il panico con cui si ha iniziato a vivere... Spero ti sentirai meno sola sapendo che in questo mondo ci sono anch'io...

trinity983 ha detto...

Presente!
Hai descritto appieno come mi sento io, e spesso purtroppo... E leggendo qualche commento pare non siamo le sole ad essere sensibili, amanti delle piccole cose ma incomprese.
... l'ho scritto anche nel mio blog, diversi post fa: marte e venere (aimè) non si incontreranno mai.

mary64 ha detto...

...beh è difficile dire qualcosa di diverso a quello che già hai detto! Sì, ci si rimane male se non si viene capite al solo sguardo o alla mezza frase! si pensa che dopo tanti anni (io un po' più di te) essere capite al volo sia una cosa normale, ma...non è così. Come vedi sei in buona compagnia, ma non è una consolazione! Non è giusto darsi dell'oca, però! ciao a presto by Mary

Tittiz ha detto...

A me cara è una poesia di quasimodo, che diceva "ognuno sta solo sul cor della terra etc....", e ho sposato l'interpretazione che dice che ognuno è solo con se stesso anche se ha vicino altre persone.
Secondo me ognuno conosce solo se stesso, e credo proprio che nessuno possa mai capire o conoscere appieno l'anima dell'altro.
Anche se questo è una persona cara come ad esempio un marito.
Secondo me come percepisci e senti tu non è "comune" come si possa immaginare.

Pensa te che stasera io ho avuto un diverbio per lo stesso tuo problema di "comunicabilità" con un individuo che dovrebbe conoscermi bene (15anni di "conoscenza" nn son pochi) e che dovrebbe capire al volo quello che "esprimo", invece il cromosoma e la sua estrema pragmaticità glielo hanno impedito....
E sentirsi dire inoltre "si, sempre la solita scusa" rivolta ad una mia fobia è davvero mortificante ed avvilente.
Uomini e donne...due mondi paralleli.

LauraGDS ha detto...

forse ho ha che fare con troppe persone che dicono "eh ma non mi capisce", "eh ma tu non capisci" tanto che l'unica cosa che mi viene da dire è "cavolo (la parola è un'altra però) spiegatevi meglio se nessuno vi capisce!" Perchè non comprendersi, non capirsi è come litigare: bisogna essere in due per farlo.
Gli anni passano, la gente cambia: ci si può capire di più, ci si può capire di meno, ci si può capire uguali, e talvolta il livello di comprensibilità è azzerato dalla stanchezza che ci si porta appresso,e non è solo quella che rimane dopo aver dormito male. Stanchezza di non essere padroni del proprio tempo, di avere qualcuno che te lo gestisce e non avere la forza di dire di no perchè sei stato educato così; stanchezza di situazioni che si trascinano e di cui non vedi la fine del tunnel, stanchezza, stanchezza, stanchezza. quanto siete stanchi? Quanto influisce sul vostro umore, sul vostro rapporto reciproco, Quanto avreste bisogno di una vera vacanza di anche solo due giorni in cui non pensare a gatte, casa, cibo, nonni, etc? Rilassarsi in giardino è una cosa bella e ce la si può fare bastare, ma è come spegnere la tv con il telecomando, non staccando la spina: si rimane comunque collegati a tante,forse troppe, cose che non ti lasciano il tempo di respiare.

Cara mamigà, non posso certamente pesare solo sulle tue spalle sia i problemi che la loro consapevolezza, e se può essere d'aiuto, prova a far leggere le mie parole a papigà, che non sono le tue, che non gliele riporti tu, ma è una voce che "vede" dal di fuori e che magari può far scattare l'interruttore. Il confido molto in papigà, non è scemo e che forse non si applica. un abbraccio a tutti e quattro (a Heidi no), Laura

fully53 ha detto...

"Bastava uno sguardo, ora non più".

Col tempo si cambia, cambiano i contesti, cambiano i punti di vista, si consolidano i ruoli ed inevitabilmente quello che prima veniva naturale perché si era "soli in cima al mondo" può diventare più difficile: quello sguardo che prima riempiva da solo il mondo, su cui si era fortemente concentrati, forse ora si confonde un po' di più nella folla delle situazioni della vita.

Ma questo non vuol dire necessariamente una diminuzione di interesse o di sentimento, solo può esserci bisogno che l'attenzione e l'ascolto reciproci trovino nuove forme, più mature, dove ci può essere bisogno di metodi di comunicazione più espliciti.

Non credere che sia un problema solo delle donne: anche a noi maschietti capita di sentirsi meno "capiti": chissà, forse perché con il passare degli anni ci sentiamo meno importanti, meno "amati" (ad esempio rispetto ad un figlio), più "sopportati".

In bocca al lupo.

lauramlt ha detto...

Uomini e donne sono pianeti distanti mille miglia. Consolati (come faccio io) pensando che al di là di tutto hai al tuo fianco un uomo di cui hai cieca fiducia e che se anche non ti capisce al volo come faceva una volta, è il punto fermo della tua vita.

iodanitumarti ha detto...

..come ti capisco!!!

freestyle ha detto...

Hai tutta la mia comprensione ... anche a me, in fatto di comunicazione, dopo 12 anni insieme mi sembra di essere su due pianeti distanti anni e anni luce :(((