lunedì 29 dicembre 2014

Il blog "Genitorialmente": una scoperta!

MA CHE BELLO, sono finita qui

http://www.genitorialmente.com/2014/12/top-of-post-29-dicembre.html

Non conoscevo questo blog, lo sto scoprendo adesso. E' bellissimo! ^_^
E grazie a Flavia e Manu per essere passate da me, è un onore.

giovedì 25 dicembre 2014

martedì 23 dicembre 2014

Anno-links - Una breve, pigra riflessione

In questi giorni sui social network girano, tra gli altri, i soliti link riguardo alla fine dell'anno: "Che finisca presto questo anno di ***", "Questo 2014 ha ancora nove giorni di tempo per dimostrami che non ce l'ha con me", "Caro Babbo Natale, portati via questo 2014, e magari il prossimo anno portami qualcosa di meglio (che ci vuol poco)", potrei andare avanti ad oltranza.
Sinceramente?
A me non fanno sorridere.
Non mi fanno nemmeno pensare "toh guarda questo/a mio/a contatto/a quante ne deve aver passate".
Non mi spingono a compassione.
Non mi scoccia nemmeno trovarmeli davanti (che tanto sono ogni anno sempre uguali, sui social poi quello che non mi piace leggere lo salto a piè pari senza batter ciglio).

Quest'anno mi è caduto l'occhio su un aspetto singolare di questo fenomeno del "condividi il pessimismo, che tutti sappiano che non te la sei passata bene".
A parte il fatto che sono sempre le stesse persone, ogni anno, che lanciano questo messaggio (la lamentela va di moda).

Però.
Ho notato una cosa.
Sarò strana, avrò visto male, non so.

Le uniche persone che frequentano quotidianamente i social (e che quindi leggo spessissimo, o ci chiacchiero via messenger con una certa frequenza) che ho tra i miei contatti, e che non hanno finora lasciato un messaggio del genere in bacheca, sono quelle che in questo anno che sta terminando hanno affrontato o stanno affrontando malattie gravissime in prima persona o comunque in famiglia stretta, che hanno vissuto un lutto pesantissimo, che hanno affrontato una separazione o un divorzio. E sono tante. Anche amiche-amiche, e parentela, non solo conoscenti. Per qualcuna ho anche pianto, immaginandone la grande sofferenza, non potendo far nulla per essere in qualche modo di supporto.

Da queste persone, frasi sarcastiche riguardo all'anno trascorso... niente.

Ecco, a me questa cosa sta facendo davvero pensare.
Mi fa pensare che forse, quando il periodo nero è davvero Nero con la N maiuscola, o Intenso con la I maiuscola, ti fa dimenticare in quale giorno dell'anno ti trovi a viverlo. Finchè non passa la bufera.
E il più delle volte è più facile lamentarsi in pubblico di cose che hanno meno peso di quelle veramente serie (e ci sta eh, per carità... io giorni fa mi sono lamentata della rottura della lavatrice... una cavolata, ci si sfoga anche per queste scemenze per sbottare e trovare l'amica che ti ci prende anche in giro per tirarti su, si chiacchiera), che sono davvero, davvero poche. E a queste "poche", quando le si vive, non si ha la stupidità di attribuirne la paternità all'anno in corso, illudendosi che sia solo il cambio di un numero sul calendario a fare la differenza. In certe situazioni non lo si nota nemmeno. E di conseguenza non gli si fa nemmeno pubblicità.
Con le dovute eccezioni, si capisce.

venerdì 19 dicembre 2014

Ok, ho sbollito

Ok, ho sbollito.
E di più, ci ho trovato anche il lato positivo. C'è che adesso ho la certezza che addormentamenti al braccio sinistro e stilettate (decine al giorno) alle costole non appartengono al cuore. Perchè la mente, in questi mesi, ha vagato. E parecchio. E ha prodotto. Brutta, anzi pessima cosa.
Posso mettere via una fetta d'ansia. E' qualcosina.

giovedì 18 dicembre 2014

L'altra faccenda: altro giro, altra tegola.

Sto facendo i controlli oncologici e reumatologici, e man mano ritiro gli esiti.
Sono arrivata quasi al termine. Finora quelli oncologici sono negativi, eccezion fatta per la prescrizione di proseguire il betabloccante per almeno un altro anno, ma se basta la minima dose per farmi stare bene, ben venga. Mancano i markers, ma rimando a dopo le feste, a ridosso della visita. Farli prima ha poco senso.

E' la risonanza magnetica che è andata male. Cioè, bene perchè finalmente il dolore al rachide e a metà testa aumentato in maniera esponenziale negli ultimi mesi in intensità e frequenza, i formicolii al braccio e le fitte quotidiane e numerosissime alle costole sinistre hanno un nome. Male perchè è una seconda ernia discale, stavolta in D3-D4, sotto a quella che c'è già dal 2009 in C5-C6.

Figo. Proprio figo.
Due dischi lombosacrali non ci sono più, erniati ed escissi, e sostengo quel tratto di schiena col busto e adottando le precauzioni indicatemi dalla "neurochirurghessa" che ci ha messo mani e bisturi due anni e mezzo fa.
Due dischi, uno cervicale e uno dorsale, sono erniati.
Totale, quattro.
Poi facciamo basta, però. Eh?
Che quando mio marito mi chiede "ma sono dolori da artrite o dolori da ernia?" non so nemmeno più cosa rispondere, perchè ci sono giorni in cui è solo un grandissimo casino e basta.
E facciamo che mandiamo per direttissima a Fanchiurlo le facce toste che mi vengono ogni volta a rimarcare che "ho passato di peggio, questo cosa vuoi che sia".  Ma piantatela, fatemi un favore. Che è ora di finirla: se hai avuto un tumore c'è sempre il demente di turno che ti ricorda che non hai più il diritto legale nemmeno di starnutire dicendo "oppoccavacca che bvutto vaffveddove" come chiunque altro. Mi è giusto capitato stasera. Ne ho letteralmente piene le scatole. Giuro.

I pensieri che mi passano per la testa stasera sono tanti. Il primo fra tutti è quel punto di domanda che è il futuro. La malattia fa il suo lavoro, dopotutto. E io, che pensavo lo facesse molto più lentamente, ho un po' di paura. E ho paura di tornare di nuovo in sala operatoria, non voglio.
Il sentimento, invece, uno solo: la rabbia. Rabbia verso il mio corpo che non mi dà tregua. E io vorrei con tutto il cuore amarlo per come è, ma stasera mi fa solo rabbia.

Domani mi passa, eh. Sicuro che domani mi passa. Alla fine non è nient'altro che un' altra ernia. Devo solo sbollire, e mi prendo il diritto e le ore per farlo.

martedì 9 dicembre 2014

Mamigalbero 2014

E come ogni anno da qualche anno a questa parte, eccomi a sbloggare il Mamigalbero tradizionale, che quest'anno ho voluto rigorosamente tutto bianco ed oro (non c'è un filo di rosso neanche se lo cercate con la lente di ingrandimento). Come al solito, poi, mi è costato il mal di schiena da pomeriggio intero a far su-e-giù dal mobile e dagli sgabelli. Perchè si sa, ogni anno da che sono sposata (e quando si è aggiunto un Power in grado di dare una mano concreta vista l'altezza e data l'età, la musica non è cambiata), le decorazioni natalizie in casa sono una cosa a cui nessuno qui dentro vuole rinunciare, ma il canto natalizio che accompagna la giornata dell'otto di dicembre è il classico dei classici: non "Jingle Bells", ma "fai, fai". E io faccio. Quest'anno un po' controvoglia e in misura estremamente ridotta, ma ho "fatto-fatto".

Ho comprato qualcosa di profumatissimo per accompagnare il pomeriggio (ieri ho assaggiato la variante "frutta, uvetta e aroma rhum", una cosa fantastica)


Ho preparato qualche decorazione nuova
Angioletto per metà copiato da una rivista e per metà inventato di sana pianta, col vestitino e il berretto di lana, in tono col freddo che fa

Sfera di carta crespa, il cui tutorial per realizzarla è stato trasmesso in TV qualche giorno fa. Le uniche decorazioni che sono riuscita a fare coinvolgendo il figliuolo.
 Ho montato l'ambaradan
che con le luci accese (miste, perchè erano le uniche sopravvissute agli anni scorsi e che di solito andavano all'esterno, ma l'Omo all'esterno non vuole mettere più nulla... si è stufato) diventa (fotografato male, sembrano quasi due alberi diversi, non chiedetemi il perchè... questione di riflessi delle luci penso) così

E' stato anche allestito un Presepe super-minimal: decisione presa arbitrariamente dalla sottoscritta e senza possibilità di appello da parte dei coinquilini, dato che mi sono letteralmente rotta di fare il Presepe grande - che significa tira giù gli scatoloni e il mega supporto di legno dal soppalco, sgombera il ripiano del soggiorno, infila con cautela il supporto nell'apposito vano senza rigare il mobile, impazzisci con le lucine che non stanno dove le vuoi far stare (e vai di metri di nastro adesivo per quelle "in alto" e di puntine per quelle in basso... puntine che sistematicamente si storgono, la differenziata ringrazia), pulisci l'interno della pompetta della fontana dai residui del muschio dell'anno prima che si sono infilati dentro come per magia e l'acqua non scorre (e il meccanismo di quella stramaledettissima pompetta è di un complicato da tirar fuori senza rompere il cartone che circonda la vaschetta...), litiga con le prese di corrente per farci stare luci e fontana senza staccare televisore e lettore DVD, imbastisci lo scenario con tutti i materiali possibili, posa casette e statuine, distribuisci un chilo di muschio a coprire tutti i cavetti, riordina l'ambaradan, PULISCI il disastro di muschio-ghiaia-pagliericcio volato praticamente OVUNQUE fuori dalla sacra scena. E nel mentre prepara le merende, gestisci il fuoco nella stufa, tieni lontano i gatti dagli scatoloni (impresa ardua, ma con un po' di coraggio per defenestrarli fino a sera ce la si può fare; bisogna solo riuscire a buttarli fuori uno alla volta assicurandosi che, aprendo la porta, nel buttarne fuori uno non ne entrino altri due passandomi in mezzo alle gambe). E poi?
E poi le lucine e la fontana non vanno mai accese, perchè le prese sono dietro al supporto per il televisore ed accedervi è una seccatura (bisogna spostare la TV, farsi strada tra giornalini e cavi vari, e una volta raggiunta la presa... cercare di infilarvi le spine a ripetuti tentativi, perchè non ci si vede).
Non solo. Nessuno lo guarda più, neanche a luci spente.
E allora ben venga questo.
Rapido, veloce, indolore, rispettoso della tradizione. Ho solo dovuto spostare tre fotografie e il telefono.

E adesso avanti. Non ho intenzione di tirar fuori altro dalle scatole della nataleria, se non qualche Stella di Natale finta da mettere qui e là, e pochissima biancheria da cucina. Ah si, è uscita anche la ghirlanda per la porta. Non ho voglia, c'è poco da fare. Perchè pare davvero che stia a cantarmela e a suonarmela da sola. Ma in compenso ho l'immensa fortuna di avere una famiglia che bada più alla sostanza che alla forma. E il Natale, con loro, è molto altro che questo.

lunedì 1 dicembre 2014

Gatteria: Amy e le coccole

Ogni sera, io ed Amy, il dessert lo prendiamo così. E' pur sempre un dolce.
Ha sei anni passati, ma su questo miss "Melassa" non è cambiata in niente da quando aveva due mesi.
Il filmato è stato girato dal Power.