domenica 15 settembre 2013

La catena e la diagnosi precoce - il lato che dovrebbe essere il primo buono... della faccenda

Premessa: è un post lungo. Ma leggetelo fino in fondo, c'è il contentino positivo.

Lo scorso anno mi è arrivato da un paio di contatti femminili, e ho avuto la stessa reazione di quest'anno. Se ne parla tantissimo sul web, e chi è particolarmente sensibile all'argomento non può non averci fatto caso. E' l'ennesima catena di sant'Antonio, così la definisco io. Non so se sia davvero divertente per qualcuno, per me non lo è. E guardacaso, pensa tu che strano, tra le amiche (vere in carne ed ossa) che hanno vissuto la mia stessa arrampicata sull'asta della Flebo per eccellenza, non ce n'è stata una che sia UNA che vi abbia:
  • primo - aderito
  • secondo - si sia fatta una sana risata
  • terzo - che l'abbia considerata efficiENTE ed effiCACE.

Parlo del... come definirlo... gioco? Ad ognuno la sua interpretazione. Faccio copia-incolla del messaggio che gira attraverso i contatti femminili su Facebook, in via privata naturalmente.

Care, è arrivato di nuovo il periodo di supportare la campagna per aumentare la consapevolezza di tutti in tema di cancro al seno. Vi ricordate il gioco dell'anno scorso? Consisteva nello scrivere il colore del vostro reggiseno sulla bacheca. L'anno scorso il gioco ha visto una partecipazione tale di persone che siamo state persino citate nei telegiornali e il continuo aggiornarsi degli stati sulle bacheche ha ricordato a tutti perché lo facciamo e ha contribuito ad accrescere la consapevolezza di tutti in questo ambito. Ricordatevi di NON spiegare agli uomini che leggeranno il vostro status che cosa significhi quello che avete scritto... teneteli sulle spine! ^^ Vediamo fin dove arriviamo quest'anno: l'anno scorso quello del reggiseno ha fatto il giro del pianeta!!! Per favore, copiate ed incollate questo messaggio ed inviatelo a tutte le vostre amicHE (per posta).Il giochino di quest'anno consisterà nello scrivere sul vostro stato il mese ed il giorno della vostra nascita nel modo seguente: ogni mese qui sotto elencato equivarrà ad un paese e il vostro giorno di nascita equivarrà al numero di mesi in cui resterete in quel paese. Esempio: se siete nati il 21 di gennaio la frase dovrà essere del tipo "Andrò in Messico per 21 mesi". Qui sotto l'elenco dei mesi e dei loro corrispondenti paesi:Gennaio - Messico, Febbraio - Londra, Marzo - Miami, Aprile - Repubblica Dominicana, Maggio - Francia, Giugno - St. Petersburg, Luglio - Austria, Agosto - Germania, Settembre - New York, Ottobre - Amsterdam, Novembre - Las Vegas, Dicemb re - Rio de Janeiro 

Haaaaa haaaa haaaa. Cioè, tu scrivi sulla tua pagina una frase cretina senza senso, di cui solo le persone che hanno ricevuto l'MP su citato sanno il significato e tutti gli altri si convincono che è passato il gatto a passeggiare sulla tastiera e passano oltre, e hai SENSIBILIZZATO chi ti legge facendogli balenare in mente che toh, che sia il caso che vada a fare una mammografia? Aspetta aspetta che telefono.
Ora, io l'anno scorso  mi ci sono svenata, ho litigato furiosamente con diverse donne, e alla fine ho scritto quella che su FB è una "nota" pubblica che spiega chiaramente il mio modo di intendere la tanto di moda "sensibilizzazione" su questo tema. Nota che dopo l'ennesimo cambio di impostazioni della mia bacheca non ho più trovato, ma da qualche parte sarà sicuramente (e al tempo ha avuto anche un discreto numero di condivisioni, a onor del vero, tiè).
Quest'anno ho fatto il bis, senza nota. Ma con la stessa rabbia e lo stesso senso di disgusto.
Non che ci sia molto da spiegare su come la vedo. Chi mi conosce sa che sono tanto creativa quanto concreta, e della concretezza della problematica del tumore al seno non ci vedo nulla in questo fantasioso e creativo passatempo qui sopra. Anzi, vedendomelo recapitare, proprio a ME, da un paio di amiche, ci ho visto un gesto di un vuoto mentale di dimensioni assai interessanti (e una scarsa memoria). Al mio cenno di stizza (molto poco velato, e molto poco "contenuto") mi sono sentita rispondere che se non mi va di partecipare posso solo far finta di non averlo letto.

Eh no cappero. Toccarmi sul vivo e poi dire "fai finta di niente", facciamo un secco NO. Ci sono cose su cui o ci si crede, o non ci si crede. E ci sono cose che si presume che delle DONNE adulte sappiano distinguere quando sono vere e toccano il quotidiano (e troppo spesso ancora in modo esageratamente doloroso), da quelle che  una volta spento il pc ce se ne può tranquillamente dimenticare o relegare ai momenti della giornata dedicati ai passatempi. 
E il cancro non è un passatempo. Non è nemmeno un giochino, che una volta che vi hai partecipato ti ci puoi lavare la coscienza con quella che "ho fatto il mio". Non è quella cosa che "tanto capita sempre e solo agli altri, mica a me, vuoi che sia proprio così spheegata? Sono sempre stata bene, non bevo, non fumo, ho allattato, chi si ammala di cancro di solito se lo va a cercare! ". Non lo è la diagnosi precoce. La diagnosi precoce non è quella cosa che "bisogna parlarne, e più se ne parla e meglio è, quindi fai girare", come facevamo girare vent'anni fa i pettegolezzi sull'amica avvenente che ci provava a random con i fidanzati di tutte le fantate della compagnia. Non basta.
NON
BASTA.
Bisogna FARLA.

E io, che sono fatta male, mi sono mangiata il fegato in questi giorni, litigando a destra e a manca, senza riuscire a trovare un modo effiCIENTE ed effiCACE per far passare il MIO di messaggio. Che poi non è solo il mio, per fortuna. Io mi arrabbio, alzo la voce, alzo i toni, faccio la tigre incazzosa, e non riesco mai a farmi capire. Mai. Perchè?
Perchè, mi ha detto il Gatto Alfa stamattina mosso a pietà dei miei (e dei suoi) nervi, a volte basta rigirare la frittata per ottenerne un lato gradevole.
E io ci ho rimuginato su sapete. Tutto il giorno. Mentre portavo il cane dei suoceri dal veterinario, mentre preparavo i pomodori da infornare per cena, mentre coccolavo Pulce, mentre ascoltavo il Power che faceva ripartire la manfrina "mi uccido piuttosto, ma i compiti non li faccio" (seee seee gli passa anche, non spaventatevi). 

Stasera ho pubblicato questo status sulla mia pagina FB. E più ci rimugino, più mi convinco che si, è la formula migliore. E' il messaggio scritto nella maniera più giusta. E ve lo lascio, dato che non tutti quelli che passano di qui sono anche tra i miei amici... di là.


Pensavo... dato che mio marito mi ha fatto giustamente notare che mi sto innervosendo eccessivamente per una cosa che, se presa con i giusti toni, può arrivare nella maniera corretta... La butto lì così. Tutte voi che in questi giorni partite per Miami, Tokyo, Dresda, Berlino, Amsterdam, e ogni altro bellissimo posto del globo e ci rimarrete per mesi, vi auguro sinceramente di fare buon viaggio. Però al ritorno, posate le valigie all'ingresso di casa, alzate la cornetta (o tirate fuori lo smartphone, ammoderniamoci anche nel linguaggio) e chiamate il CUP: potete prenotare la mammografia o una visita con un ginecologo che vi insegni a fare l'autopalpazione (se non la sapete fare già) dalle otto del mattino alle sei di sera. Se invece lo spirito che vi spinge a viaggiare così tanto è quello del sostegno donna-a-donna, rivolgetevi alle associazioni di volontariato che operano nel reparto oncologico dell'ospedale più vicino: ci sono molte donne (soprattutto anziane) che potreste accompagnare a fare le chemio, le radio e le visite perchè non guidano, tenere loro compagnia durante le ore passate appese alle flebo, e via dicendo.
Ah, se mi mandate una cartolina grazie :-)
Passo e chiudo! 


giovedì 12 settembre 2013

Primo giorno di scuola

-Mamma, oggi ricomincia la scuola e non ho niente da raccontare. Non siamo stati in vacanza da nessuna parte.
-Pensaci, Power. Pensaci e di cose da raccontare te ne vengono in mente una marea.

Sei stato a due feste di compleanno, di due amici-amici e ti sei divertito come una biscia.
Sei stato a dormire dalla nonna tantissime volte, e anche dagli altri nonni un paio di notti. Li hai anche aiutati a lavorare l'orto.
Sei stato una giornata intera al mare col papà.
Hai fatto un intero mese di centro estivo e ti è piaciuto come poche altre cose ti piacciono.
Hai fatto i tuffi nella tua piscina, piantato i pomodori in giardino, abbiamo fatto tanti giri in bicicletta io e te e stavolta riuscivi a starmi al passo perchè abbiamo le bici grandi uguali.
Abbiamo imbiancato casa e hai fatto la tua parte con un impegno che difficilmente impieghi per altre cose. Hai lavorato, sudato, imparato.
Hai aiutato il papà ad intassare la legna per l'inverno come fossi un ragazzo grande.
Hai fatto un dolce quasi tutto da solo.
Ti sei regalato i pattini e hai imparato ad usarli.
Sei andato a dormire una notte dal tuo migliore amico che non vedevi da mesi e insieme ne avete combinate di tutti i colori.
Hai fatto i compiti con impegno e per la prima volta li hai finiti prima di metà agosto.
Siamo stati assieme dalla zia per ferragosto e abbiamo fatto una bella festa.
Abbiamo festeggiato i compleanni dello zio e della nonna.
Hai portato in casa la vecchia collezione di fumetti del papà che i nonni conservavano ancora nella sua vecchia cameretta e hai iniziato a leggerli uno ad uno, perdendotici interi pomeriggi.
Hai trasformato decine di scatole di cartone in mitra, piste per le macchinette, boomerang, giochi per la gattina, e smilanta altre cose. Consumando ovviamente metri e metri di nastrocarta.

Ne hai di cose da raccontare. E scommetto, perchè lo so, che tanti altri tuoi compagni avranno più o meno le stesse cose da raccontare, perchè pochissimi sono andati in vacanza quest'anno, ma l'estate se la sono goduta lo stesso. Proprio come te.

Oggi il Power ha ricominciato la scuola: inizia la quarta elementare. Si ricomincia, e man mano ricomincia anche il resto dell'ambaradan: il judo (che fino alla fine dell'anno è stato spostato a Latisana per vari motivi, quindi mammataxi corre), il catechismo, un altro ciclo di sedute con la fisioterapista con inizio a data da destinarsi.
Ogni anno il primo giorno di scuola mi commuovo, non posso farci niente. Mi sembra che il tempo scorra troppo velocemente, ho l'impressione che tante cose mi scivolino via dalle mani prima che possa rendermi conto di come sono fatte; vorrei che questi anni delle elementari durassero il più a lungo possibile perchè nella mia memoria (di Mamigà bambina con grembiule nero, colletto bianco, fiocco rosso e capelli legati in code) sono i più belli che io ricordi, e so che anche per mio figlio, nonostante un inizio burrascoso e drammatico, stanno prendendo una piega molto positiva. Lo scorso anno se l'è finalmente goduto come è giusto che sia, quando le soddisfazioni sono state di gran lunga superiori alle ansie e ai problemi, e io mi auguro con tutto il cuore che prosegua su questo tono. Ma non troppo in fretta per favore, che per diventare grandi c'è tempo.

martedì 10 settembre 2013

I pattini!

Dall'inizio dell'anno abbiamo iniziato a dare al Power la paghetta settimanale. E' ora, no? Non chissà quale somma, tre euro a settimana perfino, più qualcosa "extra" quando si degna di farmi qualche lavoretto al di fuori dai suoi doveri quotidiani (come quando ci ha aiutato a imbiancare lo scorso giugno, per dire). Perchè io sono una mamma tiranna, non lo sapevate? Sono una di quelle mamme sfruttatrici di poveri infanti che considerano "dovere" il preparare il tavolo e sprepararlo, farsi il letto (bene o meno bene, ma deve farselo da sè), prepararsi la cartella, tirarsi fuori la biancheria pulita dal cassetto prima di andare a lavarsi, aiutare a portare le borse della spesa, andare a prendere i bidoni della differenziata in fondo al vialetto quando sono stati svuotati, riordinare il bagno dopo essersi fatto la doccia, e tante altre cose che non sto qui ad elencare.
E lui ha risparmiato per potersi togliere uno sfizio, il primo acquisto con i suoi risparmi. Sono arrivati i... pattini!

Abbiamo dovuto comprarli su Amazon, perchè tutti quelli che abbiamo trovato nei vari negozi di articoli sportivi e/o di giocattoli arrivavano fino al 36 di piede. E signore e signori, il Power a nove anni calza il 38! Altrimenti bisognava prendere i pattini in linea, e grazie no: quelli allungabili costano uno sproposito, e quelli "fissi" non ne vale la pena: cambiando numero di piede ogni anno sarebbero soldi buttati.
Qualche calcolato ruzzolone (io porto ancora le cicatrici dei miei primi voli sui pattini, alle ginocchia... al posto delle foto) e tanto entusiasmo, bardato da testa ai piedi con i paraquesto e paraquello del papà (mica quelli che usava da bambino, quelli che ha preso con i roller quindici anni fa... ma poi chi usava i paratutto trent'anni fa? Santo asfalto, altrochè) e via!

domenica 8 settembre 2013

Gatteria - l'inserimento

Mentre scrivo, Pulce è fuori in giardino che fa il suo dovere di cucciolo: impara a vivere. Sono due giorni che le do il permesso di uscire, ed è entusiasta come è ovvio che sia. C'è di buono che quando la chiamo per nome torna volando, il che mi rassicura. Mi rassicura anche una cosa curiosa che sta succedendo: gli altri gatti, a turno, le stanno facendo da tutor. Amy (che con lei è la più ostica) le ha perfino portato un lucertolone su cui "lavorare", ed è rimasta a due metri di distanza per un quarto d'ora ad osservarla all'opera. E' il passo successivo a quello che è stato fatto qualche giorno fa, questo.
Credo di poter dire con orgoglio che anche stavolta l'inserimento di un nuovo gatto sta riuscendo, e non so se sia per bravura o per una gran dose di fortuna. Ma propendo per la seconda.
Intanto chi passa si becchi questo video, girato stamattina: ho presentato a Pulce la spazzola.


domenica 1 settembre 2013

Corvi

Se la linea di condotta generale è "se hai bisogno di un sostegno morale vieni pure che ti aiuto io, dicendoti che sto molto peggio di te, che tutti i farmaci che esistono in commercio io li ho provati e non mi hanno giovato quindi non gioveranno nemmeno a te, che ho addosso tutti gli effetti collaterali possibili e impossibili perciò stai all'erta ad ogni pelo che ti si arriccia, e assicurandoti che non potrai che stare sempre peggio come me", prendo finalmente in seria considerazione l'idea di cancellarmi per la seconda volta e definitivamente da entrambi i gruppi su FB, a cui sono stata invitata ad iscrivermi da una conoscenza fatta di persona in ospedale, gruppi che trattano le varie patologie reumatiche che fanno della lamentazione sterile il principale argomento di conversazione. Qualcuno scrive che sta traendo giovamento da tal terapia e lo scrive per dare coraggio agli altri? Arriva sempre qualcuno a smontare il palco con la propria (non richiesta) riga di nero. Non c'è un post che sia UNO che non prenda questa direzione. Il pessimismo più pessimo che si possa anche solo lontanamente immaginare. Roba che neanche in sala chemio si respirava questo clima da corvi neri.
E ne ho piene, ma proprio stracariche, le scatole. Facciamo basta, che è meglio.