martedì 31 ottobre 2006

ALLE CORDE! ALLE CORDE!

Più veloci della luce! Due giorni di sole, la biancheria asciuga, di corsa mettete mano alla lavatrice e più in fretta che potete fate come me e approfittatene, stendete, stendete! Che poi chissà per quanto tempo dovrò tenermi in casa cestoni pieni di roba da lavare e stendini che scoppiano, mannaggia all'umidità della pianura padana...


SOBBBBBBBB.....


Mamigà

lunedì 30 ottobre 2006

Oggi sono un po' giù di morale. O meglio, giù di tono, visto che non ci sono ragioni particolari per avere il morale a terra. Mi sento un po' nervosa. Forse perchè mancano venti giorni alla scadenza del mio contratto di lavoro e non so ancora che fine farò. L'azienda in cui lavoro è in crisi, non posso aspettarmi certo una buona notizia, di solito le prime che sono tagliate fuori in queste situazioni sono le persone con contratto a termine.


O forse sono un po' giù semplicemente perchè il lunedì è difficile per tutti, ieri ho trascorso una giornata bellissima e tornare al tran-tran quotidiano è quasi un delitto...


Mamigà

domenica 29 ottobre 2006

Maledetta vita bassa

Stamattina ho vinto tutte le mie reticenze per spendere soldi, e mi sono rassegnata ad andare al centro commerciale per acquistare un paio di pantaloni. Veramente me ne servirebbero altre due paia, ma ho dovuto accontentarmi di un paio di jeans. Quest'inverno porto la 52: inutile tentare di salvare l'insalvabile, nei pantaloni dello scorso anno non entro nemmeno trattenendo il fiato. Così in attesa di trovare la buona volontà per mettermi a dieta, devo pur vestirmi.


Ho girato quasi tutto il centro commerciale. Mi sarebbe piaciuto vestirmi un po' più alla moda, anzichè dover mostrarmi in pubblico sempre con quell'aspetto che dice "sono una mamma e non ho tempo per girare per negozi, quindi è già tanto se non giro in tuta".


Ma la moda di oggi non fa per me, pare. Perchè? Perchè anche quest'anno se vuoi indossare pantaloni alla moda, devi ancora cadere su quella stramaledetta vita bassa! Che poi i pantaloni a vita bassa li fanno anche in taglia 52, ma prova a guardarti allo specchio con un sedere enorme e una inevitabile pancia che mostra i tuoi sfavillanti 70 chili... mentre mezzo budello si scodella fuori da sopra (ecco così hai rivelato taglia e peso in un colpo solo, bella mossa Mamigà). E prova a piegarti verso il basso con un paio di pantaloni del genere, secondo me la prima volta che cerco di sedermi al posto di guida con un paio di quei "cosi" addosso è il caso che li sbottoni prima.


Anni fa ero magra, quasi anoressica all'apparenza, avrei potuto portare qualsiasi cosa mentre invece ero così inibita da voler nascondere a tutti i costi la mia femminilità. Oggi che la voglia ce l'avrei mi manca il fisico. E se devo dirla tutta mi manca anche il portafoglio per andare in posti dove forse potrei trovare qualcosa di più carino. Ma che delusione...


Ho deciso. Devo mettermi a dieta. Non dico drastica, ma perlomeno controllare il mio istinto inesorabilmente teso verso il tubetto della maionese e lo scaffale dei biscotti al super. Non per i pantaloni, ovvio, ma perchè mi sto rendendo conto che quello che vedo allo specchio proprio non mi piace. Non alla mia età. Non tornerò mai come ero quattro anni fa, mio figlio ha iniziato un lavoro che il frigorifero ha solo proseguito. Non posso illudermi. Ma a trentatrè anni non posso lasciarmi andare.


E' questione di amor proprio.


Mamigà


venerdì 27 ottobre 2006

Ordine, ordine!

Avrei voluto dedicare un post agli imbecilli che hanno trovato la patente B nell'uovo di Pasqua, ma ho pensato che non vale la pena sprecare ulteriore spazio nel web per un idiota che non sa che quando c'è un muro di nebbia tenere i fari alti fa vedere le stelline a chi viene in senso contrario... Anzi caro emerito incoscente che stasera mi hai fatto passare quattro secondi di terrore, sappi che nella bassa friulana la nebbia la sera è una istituzione, perciò vedi di ristudiarti il manuale di guida al più presto perchè in quel nebbione io ci passo ogni sacrosanta sera, e vorrei arrivare a casa intera. Grazie.


Detto questo, passo a una riflessione che facevo stamattina. Da qualche giorno sono presa da un'ossessione maniacale: disfarmi delle cose inutili in casa. Ogni sacrosanta volta che devo far pulizie, mi accorgo di avere la casa piena zeppa di ciarpame, di quelle cose minute o di dimensioni notevoli di cui potrei benissimo disfarmi per rendere l'operazione-pulizia più rapida ed indolore. Perchè succede sempre così: ogni volta che mi passa tra le mani qualcosa, anche la più piccola, tengo da parte perchè "non si sa mai", e di quelle cose tenute da parte la casa si riempie finchè il tempo del "non si sa mai" arriva e ci si dimentica puntualmente di quello che si è messo da parte, e lo si ricompra. Classico. Ho fatto un repulisti generale quando traslocai cinque anni fa, e in cinque anni non avete idea di quante cose siamo riusciti ad accumulare in famiglia. Vedo cose inutili ovunque, ovunque si posi il mio sguardo c'è qualcosa in più. E così da qualche giorno, appunto, ho affrontato il mio istinto di conservazione (del ciarpame) e ho riempito diversi sacchi della raccolta differenziata.


Giusto per riderci sopra tra qualche tempo voglio annotare le cose più inutili di cui mi sono disfatta:


-qualche decina di pneumatici delle macchinette di mio figlio, che lui non può vedere al loro posto (sulle ruote) e che immancabilmente torna a togliere quando le si rimonta. Il perchè è nascosto nella sua testolina e lì rimarrà, credo.


-diverse bustone di nylon di quelle che la lavanderia usa per ricoprire i capi prima di riconsegnarteli.


-pezzi di giocattoli.


-foglietti con i numeri di telefono presi al volo in varie situazioni, che già da immemore tempo sono comunque stati trascritti nella rubrica.


-fogli di carta da regalo usati e strausati che nemmeno a stirarli con la piastra stiratrice tornerebbero buoni, perchè pieni di pezzetti di scotch.


-mollette di plastica rotte


-pezzi di oasis ormai ridotti in briciole.


-vecchi numeri de "il Ponte", "Il Dono" (che se lo sa mio suocero ci disereda), depliant di vari mobilifici.


-buoni sconto scaduti.


-tettarelle in caucciù che ormai sono fuori uso da due mesi, compresi i rispettivi bibe il cui fondo era talmente consunto da essere crepato.


Se mi viene in mente altro aggiorno la lista.


Mamigà



Ps. dicono che in tutti i nostri gesti c'è un atteggiamento inconscio, vuoi vedere che sto cercando di eliminare dalla mia vita qualcosa che credo ormai non mi serva più? Ci devo pensare...

martedì 24 ottobre 2006

Offresi un caffè

Devo smaltire gli effetti dell'antiemicranico, ho bisogno di un caffè forte. Cercasi compagnia con cui dividerlo.


Mamigà

lunedì 23 ottobre 2006

Sugli sprechi

Da due anni a questa parte quando arriva la posta (attorno alle due ogni giorno) regolarmente una volta alla settimana arriva un plico di pubblicità su sky. Uno a testa: uno a me e uno a mio marito.


Ora, se da due anni mandi la pubblicità in una famiglia, doppia per giunta, e in due anni detta famiglia non ha ancora attivato il servizio, evidentemente la cosa non interessa. Tanto più che una volta al mese alla pubblicità si aggiunge la telefonata dal call-center Sky per propormi di attivare il servizio, e con la stessa regolarità si sentono rispondere molto cortesemente che Sky non ci interessa. Se aggiungiamo poi il fatto che la pubblicità è in carta rigorosamente patinata, fogli A4, extra colori, cari menti eccelse dell'ufficio marketing di Sky, in una famiglia che ricicla quasi tutto e che della raccolta differenziata sta facendo la sua filosofia di consumo fate decisamente una magra figura. E lo spreco è abnorme. La carta che usate per la pubblicità non posso nemmeno riutilizzarla per la pulizia della lettiera delle micie, visto che non si appallottola un granchè e nel bidone rischia di far uscire tutto quello che con cura vi ho riposto, perciò la strappo. Senza nemmeno leggerla più.


Se la smettono di mandarcela fanno un favore anche al postino, credetemi.


Mamigà



 

Le giostre

Ieri pomeriggio, finalmente la famiglia riunita insieme senza mestieri da fare o lavori polverosi, si è avviata verso la piazza del paese. La settimana prossima iniziano i festeggiamenti per i Santi, e ieri hanno aperto le giostre. O almeno una parte, le giostre dedicate ai bambini. Lo scorso anno portammo nostro figlio e, intimorito (aveva nemmeno due anni) non osò salire sulla giostra classica dei cavalli che girano se non appiccicato a mamma.


Quest'anno la musica è cambiata ovviamente, il pupo è più grande, molto più intraprendente e decisamente inconsapevole che portarlo sulle giostre secondo i suoi desideri comporterebbe in contemporanea l'apertura di un ulteriore mutuo. CASPITA MA QUANTO CAVOLO COSTANO!!! Limitandosi a un bastoncino di zucchero filato (che è puro, semplice zucchero attaccato a un bastoncino, se ci si pensa) e a quattro giretti sul trenino scemino che ogni giro non dura più di tre minuti, il portafoglio di mio marito (mica il mio, ovviamente) si è alleggerito di sette euro. SETTE. Con i capricci del caso nel momento di scendere, ovvio. A nulla è valso spiegargli che bisogna lasciar posto agli altri bambini (eh beh che potrebbe capirne un bambino di due anni e mezzo di mutui...), che tanto le giostre ci sono anche domenica prossima (diluendo la spesa sembra che pesi meno) e che la prossima volta ne aprono anche di più belle... Il quarto d'ora a piedi verso casa è stato fatto con un sottofondo di lamentìo sconsolato - rigorosamente senza lacrime - per implorare pietà e tornare indietro. Vabbè.


Al ritorno a casa mio marito ha voluto a tutti i costi far arrostire le castagne. Al solito lui è magnanimo, per due persone e mezzo ne ha arrostito mezzo chilo. A me piacciono, ma ne mangio solo tre o quattro poi mi stufano. Ma il profumo che lasciano in casa... Oh adoro quel profumo! E' il profumo di casa, di caldo, di cuccia calda mentre fuori si gela. Mi fa apprezzare le domeniche pomeriggio in autunno. Nonostante la nebbia.


Mamigà


sabato 21 ottobre 2006

Ieri mattina è ricominciato il TPF, quello che da due anni e più è l'ambiente in cui mio figlio incontra altri bambini della sua età. Quest'anno non avremmo dovuto frequentarlo, ma vista la riforma attuata in modo tempestivo dal nostro caro governo (non commentate please) nostro figlio frequenterà la materna da gennaio. Fino ad allora si continua ad andare al TPF. Che poi tutto sommato non è affatto male per mio figlio. Lui si diverte, lì ha imparato tante cosette e qualche piccola regola, ha iniziato a scoprire lì di non essere l'unico pargolo al mondo. E lì io ho scoperto una cosa piuttosto lapidaria su me stessa: con le mamme dei coetanei di mio figlio non ho feeling. No, non è una questione di simpatie o antipatie, semplicemente non credo di avere assolutamente feeling. I primi tempi in cui frequentavamo la struttura le due ore lì erano spese esclusivamente correndo dietro al pargolo e giocando con lui (piuttosto piacevolmente, lo ammetto). Crescendo è diventato più indipendente nei suoi giochi e nelle sue relazioni, sempre di più, tanto che ieri ho avuto la conferma quasi completa che mio figlio in mezzo ai bambini della mamma non ha più bisogno, se non in caso di estrema necessità. E la mamma si annoia. Anzi si annoia molto. E anche se cerca di attaccare bottone con le altre mamme, o le trova attaccate ai rispettivi pargoli con la Pritt (secondo me ci sono bambini che crescono con la convinzione di essere un pezzo di mamma, o mamme che credono la stessa cosa), oppure fa la figura della perenne "mammachissenefrega" perchè lascia che suo figlio cada e si rialzi da solo senza fare una smorfia di preoccupazione. Per non parlare poi dei discorsi che si fanno... La maggior parte di loro è casalinga e detesta esserlo, pare che per una grossa fetta di donne essere casalinga sia una condanna. Non sto a discutere sulla cosa, ma se permettete mi deprime un tantino perchè io farei volentieri a meno di un certo numero di corse dai nonni e di una certa dose di sensi di colpa dopo averlo lasciato lì urlante quando ci va con la luna storta. E io detesto entrare in discussione con queste donne su questi argomenti, perchè so che ci filerei sopra mugugnando per settimane.


Il momento della merenda alle dieci poi è il peggiore. I bambini fanno merenda tutti seduti attorno al tavolo. Mio figlio attende quel momento con una gola incredibile. Io ne farei decisamente a meno. Primo perchè lui è il primo a sedersi e l'ultimo ad alzarsi, non per pigrizia ma perchè dopo mezz'ora di corse spazzolerebbe via anche il tavolo se fosse al gusto di crackers. E io lì dietro ad attendere. Secondo perchè la merenda extra alla mattina purtroppo da un qualche mese pregiudica fortemente la buona riuscita del pranzo, il che vuol dire o storie infinite di "noooon voglio sedermi, nooooon voglio la pastasiuta", oppure pranzo all'una e non un minuto prima.


Insomma, per me è un disagio, un imbarazzo forte. Ma tant'è, a mio figlio fa solo bene, e bisogna che ce lo porti. Visto che abbiamo questa occasione di socializzare, tanto vale sfruttarla. Anche perchè è ancora per poco. Le maestre hanno sempre voluto bene a mio figlio e lui a loro, e i bambini nella loro diversità lo aiutano ad imparare a stare al mondo.


Lunedì mi devo ricordare di far scorta di crackers da portare, ora che ci penso...


Mamigà 

Ieri è nata una bambina a una delle mie cugine, la C., a cui è stato messo nome


SARA


Auguroni stellina!


bnmscl1h


Mamigà

giovedì 19 ottobre 2006

Da qualche giorno, forse perchè non fa più caldo, mi rimetto volentieri spesso ai fornelli. E così ieri, visto che mio marito si lamenta sempre della solita pasta, ho provato a fare una pasta con le patate e i porri, una minestra che ho trovato deliziosa.


Primo commento di mio marito, sghignazzando: E CHE E', UNA MINESTRA DA OSPEDALE?


Sob... Mai contenti certi uomini...


Mamigà

lunedì 16 ottobre 2006

Domani zio alduspm  torna qui per qualche giorno.
Mi sa che un certo nipotino sarà decisamente entusiasta della cosa
Mamigà

EVVAI!

Il cerchio del raffreddore si è chiuso! Mamma l'ha preso!


Mamigà


 

La cassetta

Ieri sera con sommo orgoglio abbiamo terminato di incidere la cassetta. Quale? La "cassetta" di cui si parla in casa è solo una: una cassetta che registro da maggio 2004, man mano che Gabriele faceva progressi nel parlare ho registrato la sua voce indicando la data e la sua età di volta in volta. Così ho 60 minuti di "Trippa impara a parlare", e riascoltarla ieri sera è stato emozionante. Sono cose che solo a me e a suo padre faranno tremare il cuore dall'emozione, che tra tanti anni ci faranno sprofondare nei ricordi con nostalgia e qualche lacrima, non interesseranno a nessun altro se non forse in qualche misura i nonni. Lui sicuramente, se assomiglierà a suo padre da grande, dirà "bruciala". Ovviamente non voglio nemmeno pensare che vada persa. Oggi la ripongo con cura tra le sue cose, tra i suoi ricordi, dove tengo il vestitino del Battesimo (che ho fatto io) e i suoi primi scarabocchi.


Mamigà 

domenica 15 ottobre 2006

Un caffè

Extrazucchero, con la schiumetta, corredato possibilmente da un bel croissant tiepido traboccante di marmellata, rigorosamente seduta, maggiormente gradito se sorseggiato in compagnia.


Ma i più bei caffè, quelli che apprezzo di più, sono quelli che condivido con mio figlio quando andiamo al centro commerciale. C'è un baretto proprio davanti all'entrata del centro, piccolo, gestito da una coppia non giovanissima ma di una gentilezza ormai rara. Non si può andare a fare spese o giocare nel kinderheim senza far tappa lì. E' un rito: prima di uscire, qualsiasi ora sia, ci si siede, io ordino il mio caffè macchiato, Trippa la sua  "bioss con la madmellata" e il suo "succo con cannuccia blu da maschio". Ci sediamo al tavolino e aspettiamo. Consumiamo con comodo parlando del più e del meno, mamma va a pagare e Gabry diligentemente riporta bottiglietta vuota e cannuccia al banco, ringraziando come un ometto. Il tutto dura dieci minuti, non di più. Poco importa se è già mezzogiorno e la pastasciutta ormai è compromessa, poco importa se di solito una quantità di marmellata va spalmata sulle guance anzichè finire in bocca. Non ci rinuncerei per nulla al mondo. Anche perchè sono sicura, o quasi, che fra una quindicina d'anni o anche prima al mio posto ci sarà magari una ragazzina, a dividere con lui quel caffè. Mamma sarà sicuramente in un altro posto. E per ora, come ieri mattina, mi godo a pieno quei dieci minuti in cui, come dice lui, "faciamo come i moroseti mama".


Mamigà

venerdì 13 ottobre 2006

Oggi pomeriggio ho lasciato mio marito stracarico di raffreddore in compagnia di nostro figlio.


Stasera mi ha informato che sul tardi anche a Trippa si stava chiudendo il naso.


Se il circolo si chiude, per cortesia, si chiuda perlomeno di lunedì. Così visto che in un anno sono stata in ferie solo una settimana, ed è stata una settimana da muratori, almeno tre giorni di malattia posso farli seriamente e con giusta causa. Non rovinandomi gratis il fine settimana.


Eccheccavolo.


Mamigà

mercoledì 11 ottobre 2006

Scrak!

Scrak! è il rumore che ho sentito ieri sera mentre mi addormentavo, proveniente dalla cucina. Oh, ho pensato, una delle due gatte ha rotto un piatto. Poco importa, sono tutti mezzi sbeccati, prima si rompono e prima tiro fuori il servizio nuovo che mi piace anche di più. Non scendo nemmeno, domattina pulirò, ora sono in stato semicomatoso...


E la mattina invece scopro che a fare SCRAK! è stato... IL MIO ADORATO PORTAFRUTTA!!! Una delle due DELINQUENTI che se scopro quale delle due mi faccio il coprivolante nuovo di peluche, ha tentato di salire sui mobili alti, passando per un ninnolo in ceramica (rotto anche quello), che cadendo ha rotto in quattro pezzi il mio portafrutta che stava sotto.


MA PORC..........


Mamigànera

martedì 10 ottobre 2006

Nostalgia della penna

Fino a tre-quattro anni fa scrivevo moltissimo. Parlo di "scrivere" per davvero, con la penna e la carta; adoravo l'inchiostro della stilografica che scivolava sul foglio, adoravo l'odore della carta da lettere nuova. Ma soprattutto mi ricordo le sensazioni indescrivibili che mi nascevano nel cuore mentre, leggendo le lettere che mi arrivavano dagli amici lontani, uscivano dalle righe irregolari e dalle variazioni della calligrafia, in base allo stato d'animo che si viveva nel momento della stesura. Sono cose che la tastiera non ti può dare, è un modo di leggere che non ha niente a che vedere con lo schermo di un PC. Scrivevo tanto, tantissimo. Tutt'ora se devo dire qualcosa di importante (mi limito alle situazioni veramente particolari comunque) preferisco, quando non è possibile una telefonata, scriverle con carta e penna. E' diverso. E detesto, dico DETESTO gli auguri di qualsiasi tipo inviati via SMS o e-mail. Se non hai due minuti da dedicarmi per scrivere qualche riga e imbucarla o farmi una telefonata, significa che sono auguri di rito, niente di più. Veloci, pratici, indolori, ma estremamente spersonalizzati.


Domenica sera non riuscivo ad addormentarmi. Dopo una brutta crisi di emicrania, l'effetto dei farmaci mi impediva di rilassarmi. Così ho aperto il cassetto della posta vecchia, che contiene la corrispondenza degli ultimi sei anni (quella personale, ovvio) e mi sono messa a rileggere qua e là. Mi sono lasciata prendere un tantino dai sensi di colpa per aver allentato quasi a livello zero i contatti con persone che al tempo consideravo importanti, mi sono anche resa conto che certi tipi di relazioni forse sono svaniti perchè il tempo cambia persone e situazioni, e non ci si può fare nulla. E, sono sincera, mi è venuta anche un po' di malinconia, perchè nonostante io adori stare al computer, mi rammarico di non essere più in grado di apprezzare il valore che ha dedicare un'ora di tempo a qualcuno che è lontano, mettendoci del mio, lasciando in mano a chi mi sta a cuore qualcosa - uno scritto - che non scompare quando manca la corrente elettrica.


Sono cambiata anch'io dopotutto.


Mamigà


La minestra

- Nona, io e la mama abiamo scavato una buca graaaaande grande, abiamo messo dentro patate e cipolle per far venire i narcisi"


TRADUZIONE: stamattina mamma e Trippa hanno passato la mattinata a interrare bulbi di narcisi. Le cipolle sono saltate fuori di striscio. E stasera Mamigà ha gli avambracci distrutti.


Mamigà

lunedì 9 ottobre 2006

A metà strada

Sabato ho finito il secondo di quattro angioletti che sto ricamando, diventeranno tendine per Natale da mettere in entrata. Ecco i primi due.


Tenda2Tenda1

Cara gioiuta...

Ti sei fatta i santi @@@ tuoi tutta l'estate, le notti che hai passato a dormire fuori nonostante ti avessi chiamato agitando la ciotola non le conto più, mi hai preso per i fondelli facendomi credere di voler entrare la sera quando, una volta aperta la porta, scattavi via. Non ti si è potuta toccare perchè avevi caldo, ti si accarezzava e grugnivi, hai fatto la scontrosa con Heidi e l'arrogante con tutti. Mi hai perfino soffiato contro una sera che ti ho sgridata perchè hai estratto le unghie contro quella gattolina.


E' arrivato l'autunno, e come previsto sei tornata a dormire accanto a me nel lettone.


MA NON TI PERMETTO, BRUTTA BEFANA, DI STRESSARMI TUTTA LA NOTTE PERCHè PRETENDO DI AVERE IL CUSCINO TUTTO PER ME E GIRARMI COME MI PARE E PIACE. LA PROSSIMA VOLTA CHE SOLO ACCENNI UN TENTATIVO DI SPOSTARMI IN LA' SPINGENDOMI CON TUTTE E QUATTRO LE TUE ZAMPACCE SULLA SCHIENA, UN VOLO SUL LAMPADARIO NON TE LO TOGLIE NESSUNO!


Sgrunf.


Mamigà

sabato 7 ottobre 2006

A ogni giorno di lavoro le sue...


- Piselli finissimi dunque signora... li desidera in confezione da uno o due chili?


-Uno me ne mandi, un pisello solo... (voleva dire un chilo solo, ma tant'è, lavorare al telefono ha il vantaggio che puoi farti una ghignata colossale senza che la signora se ne accorga...).



- Buonasera signor Tizio, sono della XXX. Per cortesia possso parlare cons ua moglie?


-No guardi mia moglie non c'è, ma aspetti un momento che le chiedo se questa settimana ha bisogno...


Il cambio degli armadi

Ebbene anche quest'autunno ci siamo tuffati nell'avventura del cambio degli armadi. Per mio figlio è stato fin troppo semplice e rapido: fin da quando è nato mi sono proposta di tenere i vestiti smessi in scatole, bene in ordine all'interno, con fuori un'etichetta con l'indicazione del contenuto. Sono andata a colpo sicuro; in un'ora me la sono sbrigata, e con somma soddisfazione (e non poco sollievo) ho constatato che, tra abiti che lo scorso anno acquistai di una taglia in più e maglie passate da una parente che ha bimbi grandi, a mio figlio quest' anno se tutto va bene dovrò acquistare solo le scarpe e i calzini. Al massimo un giaccone nuovo, quello devo ancora provarglielo. Evviva!


Ieri mattina ho costretto mio marito a darmi una mano a cambiare il nostro, di armadio. Non l'ha mai fatto prima, di solito trovava sempre una scusa per glissare lasciando a me l'incombenza. Stavolta mi sono imposta, e indovina indovinello... alla fine del trambusto (perchè nessuno ha una vaga idea del tornado che è passato in camera da letto ieri) sono state eliminate quattro (QUATTRO) borsone di vestiti suoi. Tutti vestiti ormai fuori taglia, di quelli che metteva via con quella di "chissà mai se un giorno dovessi tornare a dimagrire, mi torneranno buoni" (tse, ti voglio vedere da una 64 che hai oggi tornare in una 56... le maglie fanno in tempo a mangiarsele le tarme nel frattempo). Un'infinità di magliette diventate ormai trasparenti (come puliscono bene gli stracci ricavati dalle t-shirt non pulisce nient'altro) sono finite tra color che son sospesi. E tre paia di jeans rattoppati all'inverosimile sono stati tagliati con cura, eliminate le parti irrecuperabili, la stoffa riposta con diligenza certosina in una borsa, in attesa di essere come sempre recuperata (con i jeans vecchi ho imparato a fare le borse per la spesa, ne ho fatta una tempo fa che è una delizia). Delle mie cose non c'è molto da dire: solo che poveri i miei pantaloni, ci ero affezionata, erano praticamente nuovi. Anch'io ho due taglie in più rispetto allo scorso inverno, che ahimè... è difficile far entrare in quello in cui entravo mesi fa. Vabbè. Non è stato buttato via niente: tutto nei cassoni della Caritas. Vero o no che sia che li riciclano, buttati da me o buttati da altri almeno un'opportunità di recupero glie l'ho data.


E ora mettiamoci il cuore in pace: ho quattro borse in meno di vestiti in giro, ma chissà perchè il caos negli armadi è sempre lo stesso. Credo faccia parte del paesaggio domestico...


Mamigà

venerdì 6 ottobre 2006

Prove tecniche di linkaggio

Dunque vediamo se ci riesco.


Ciccate QUI se volete vedere qualcosa di bello a cui tengo moltissimo.


Se vi esce una pagina del blog di beneficenza allora, grazie Meg per l'aiuto, ho imparato a linkare correttamente.


Però visto che ci siete fateci un pensierino, su ciò che avete letto lì...


Mamigà

giovedì 5 ottobre 2006

Psicomamma

E' da stamattina che ho in testa l'incubo che ho fatto prima di svegliarmi. Ho sognato che mia madre si è pentita di non avermi ucciso mettendomi sotto con l'auto (mia madre non ha nemmeno la patente, ndr). Mi sono svegliata urlando e piangendo incavolatissima, dimenandomi nel letto come un'anguilla, e con una rabbia in corpo da far paura a me stessa.


Per fortuna mia madre non sa usare internet e non legggerà mai, le verrebbe un infarto credo. Chissà che risvolto psicologico ha un sogno del genere...


Mamigà

WWWWHHHHHOOOOoooooooOOOOOOooooooOOOOOOOooooo...


Che bravo, mio marito sta passando l'aspirapolvere dove ha appena finito di far polverone in camera, perlinando una paretina.


WWWHHHHHHoooooooooAAAAAAAAAAAAAAARRRRRGGGGGGGHHHHHHH LA CRAVATTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


Meno male che era vecchia e sdrucita...


Mamigà

Amore mio...

...Oggi la mamma si è sentita tremendamente orgogliosa di te. Siamo stati a fare la spesa assieme e ti sei comportato come un  ometto: sei stato accanto al carrello durante tutto il nostro girovagare tra gli scaffali, non hai toccato nulla che potesse rompersi, mi hai aiutato a cercare le cose che mi servivano. Hai assaggiato con piacere la minestra di orzo che di solito ti fa arricciare il naso, hai riposto tutti i giochi che avevi sparso davanti al lavello quando ti ho chiesto di farmi spazio per lavare i piatti, mi hai portato le ciotole delle gatte da lavare di tua iniziativa. Ti sei fatto vestire senza fare i capricci, ti sei lavato le mani da solo, hai offerto i biscotti alla nonna e hai chiesto "per favore" quando volevi l'acqua. In giornate come questa la mamma si gonfia come un palloncino, fa la ruota dei pavoni mentre parla di te con qualcuno.


In fondo la cacca astronomica che hai fatto dalla nonna nelle mutande, oggi posso lasciarla passare come un extra. Anche perchè l'ha pulita lei


Mamigà

mercoledì 4 ottobre 2006

Oggi ho una sola cosa da dire:


CHEPALLECHEPALLECHEPALLECHEPALLECHEPALLECHEPALLECHEPALLECHEPALLE


Mamigà

martedì 3 ottobre 2006

Stasera le gatte hanno vomitato la cena cinque minuti dopo averla mangiata. Tutte e due. Erano due buste diverse di umido. Le cose sono due: o ho risciacquato male le ciotole, o prima di cenare si sono pippate qualcosa che non dovevano (tipo i soliti pezzetti di formaggio che Trippa lascia cadere mentre cena). Vediamo come va domani, al massimo tocca sentire la dottoressa.


Mamigà

Raccolgo l'invito...

Laura mi ha invitata a partecipare a questa specie di catena di sant' Antonio, sinceramente non so a chi passarla per non rifilare un altro test alle stesse persone. Ma chi vuol raccogliere raccolga (Melaguendy vuoi favorire? Se ti diverti come me...).  E poi, se ha accettato Meg nonostante le sue reticenze, NON POSSO rifiutarmi!


Faccio copia-incolla del regolamento.


REGOLAMENTO: Il primo giocatore inizia il suo post con il titolo "Cinque strane abitudini Feline" e le persone che vengono invitate a scrivere un post sul loro blog a proposito delle strane abitudini feline devono anche indicare chiaramente questo regolamento. Alla fine dovrete scegliere 5 nuove persone con gatto da indicare. Non dimenticate di lasciare un commento nel loro blog o journal che dice "Sei stato scelto" (si accettano commenti) e ditegli di leggere il vostro... Quindi riportate il regolamento, ed  indicate le 5 stranezze feline ed infine nominate le 5 felino-persone!!!
Varianti
Il blogger deve convivere con un felino ( e non osservarli in cortile dalla finestra della cucina)
Se il blogger vive con più di un felino deve descrivere le abitudini strane di uno solo di questi e non un pout-puorri  di strane abitudini della sua tribù. E può scegliere se farlo per tutti o solo per un gatto.

Ordunque, per me è un po' difficilotto farlo in quanto, pur conoscendo bene le mie belve, ultimamente sono più spesso fuori che in casa... vediamo cosa ne esce.


GIOIA (onore alla più vecchia).


1- Non fa mai le fusa, MAI, se non esclusivamente a me e in rarissime occasioni durante le quali, più che fusa, si tratta oggettivamente di un ronfìo leggero leggero appena percettibile. Di solito fuori sta cambiando il tempo.


2- Non cade in piedi: se cade per errore tonfa come tonfa, sia di schiena sia di sedere.


3- Di fronte ai cani non scappa, se il cane è piccolo gli corre dietro lei.


4- Ha una speciale predilezione per i pantaloni dell'uniforme di mio marito, il quale peraltro la detesta come una malattia: se li lascia per caso sul baule o sul letto lei regolarmente vi si accovaccia sopra. Ovviamente tutti al lavoro sanno che lui ha almeno un gatto in casa... dai peli che ci lascia sopra.


5- Dorme volentieri sopra al mio bauletto del cucito. In tutto avrà una superficie di venti centimetri quadrati, ma lei a costo di debordare da ogni lato ci si deve addormentare sopra se lo lascio sul tavolo.


E ora Heidi:


1- Fin troppo facile... beve l'acqua del WC (e non perchè la sua ciotola sia vuota, chiariamo).


2- Si addormenta regolarmente tra il dietro della stampante e il muro, dieci centimetri di spazio in larghezza.


3- Morde. Chiunque e qualunque cosa. Compreso il naso della veterinaria e la mano di chi l'accarezza. Però non affonda i denti , perciò gliele abbuono.


4- Dorme quasi sempre con le zampe posteriori spalancate e la pancia rivolta verso l'alto. Giusto perchè è una gatta, perchè se fosse una donna... censura.


5- Guarda la tivù! E se gli si para davanti qualcosa o qualcuno si sposta per vedere meglio...


E c'è una stranezza che le accomuna, mistero a cui spero prima o poi di trovare una soluzione. Entrambe vanno d'accordo con tutti i gatti del vicinato, giocano con tutti, passeggiano con tutti, randagi e domestici. Ma tra loro due è ancora odio spietato, insofferenza totale, non possono vedersi nemmeno in fotografia. Speriamo che crescendo la piccola, la grande si adatti un po'...


E ora chi vuol raccogliere raccolga!


Mamigà

lunedì 2 ottobre 2006

TittiToilette

E dopo il rinnovo dell'assicurazione, dopo la revisione passata con successo, non poteva mancare una toilette quasi completa. Ci ho impiegato quasi due ore, ho usato una decina di stracci e quasi un intero flacone di bref, , ma alla fine la mia Titti è diventata talmente bella e pulita da poterci mangiare sulla scocca. Dopo tre anni di sopravvivenza...


E ora un salto all'autolavaggio completerebbe l'opera. Mio marito mi ha chiesto cosa aspetto ad andarci. Aspetto che abbia tempo di farlo lui ovviamente. Sono imbranata in quel genere di cose: sarò all'antica, ma preferisco che di quelle cose si occupi lui.


Mi sa che una fotina della mia Supertitti bisognerà che la metta...


Mamigà

domenica 1 ottobre 2006

Pranzo in famiglia

E così oggi abbiamo organizzato, con la scusa del compleanno di mio marito, un pranzo in famiglia a casa mia. C'era tutta la famiglia di mio marito (otto persone in tutto noi compresi, mica chissachè), e i miei... a casa influenzati. Vabbè, si rifaranno.


Menu:


-prugne alla pancetta (di mia cognata).


-Linguine al radicchio


-Lonza di maiale all'arancia


-pomodori gratin (di mia cognata)


-insalata di songino e bresaola


-torta, caffè e digestivi vari.


Erano mesi e mesi che non organizzavo un pranzo a casa mia, che non fosse a base di pizza o costa e polenta (già pronta peraltro). Cucinare è stato piacevole quanto condividere il pranzo, e devo dire (mettendo da parte la modestia) che è stato tutto apprezzato. Chissà che non sia il primo di una serie di pranzi organizzati come si deve, visto che prima di avere mio figlio stare ai fornelli per me era una delle cose più piacevoli al mondo dopo il punto croce. Più che stare ai fornelli, il gusto di sperimentare ricette nuove, abbinare i gusti, gonfiarmi di soddisfazione quando qualcosa di nuovo mi riesce decisamente bene e ridere un po' amaramente (ma ridere) di fronte a un clamoroso flop.


Mamigà