giovedì 30 luglio 2009

Parola di Power

Mio figlio è più intelligente di me, devo mettermela via.
Non gioco mai con lui. Si, mi ci sento pure in colpa, ma non posso farci niente: per vari motivi io non amo giocare. Non ci provo nessun gusto. Ma non è questo il punto.
Il punto è che ogni tanto lui me lo dice: mamma, non giochiamo mai insieme. Ma non con nostalgia, lo dice come un dato di fatto, e ogni volta mi pugnala al cuore: mi sento inadeguata in queste occasioni.
Tranne oggi.
Oggi glie l'ho detto: mi dispiace se non giochiamo mai insieme.
E sapete cosa mi ha risposto il Power, il MIO Power?
Mamma, cosa vuoi che me ne importi? IO con te faccio AMORE AMORE (leggi coccole), è più bello di giocare.
Probabilmente il Power ha capito che mamma e papà non sono uguali, e da loro non può aspettarsi le stesse cose. Ma sta bene con tutti e due.

E' arrivato!

Alleluia! Ieri sera è arrivato il cordless nuovo! Che sia la volta buona in cui riduco drasticamente urla e corse per casa, compresi i vari POWEEEEEER ABBASSA IL VOLUME CHE NON RIESCO A SENTIREEEEEEEEE!!! ???

martedì 28 luglio 2009

Caro il mio neuroma

Ecco fatto. Oggi ho eseguito l'ecografia al piede: ho un neuroma di Morton. (link). Già sapere cos'è mi da la certezza della terapia: asportazione chirurgica, senza alternative. E io spero a questo punto alla svelta, perchè non c'è antidolorifico che giovi in alcun modo se non altro a rendere sopportabile la deambulazione, che da tre settimane è decisamente difficoltosa.
Vabbè, c'è di peggio si dirà, e ogni volta che penso al peggio penso ai dolori del parto nei confronti dei quali questa è una passeggiata (ma mamme, ditemi cosa non è una passeggiata al confronto, almeno quanto a intensità...).
Però sono avvilita lo stesso, non posso farci nulla. Devo digerirla. Devo digerire il fatto che non posso arrivare ovunque, deporre le armi per un po' e rinunciare ai sensi di colpa perchè Wondermamma non è poi tanto Wonder. Devo guardare ai lati positivi della cosa, in fondo quest'anno posso appoggiarmi a mia madre per la cura della casa quando Papigà non c'è e per le (pochissime ormai) incombenze di impegno fisico che riguardano la gestione di nostro figlio (preparargli i pasti in assenza del papà e fargli la doccia).
E poi diciamocelo. Col Power non mi annoierò di certo durante la convalescenza. Almeno potrò ridere un po' redarguendolo con le stampelle...

Domani tocca la Risonanza Magnetica, per la cervicale. Speriamo in bene.

lunedì 27 luglio 2009

No, la foto no...

Sapevo che sarebbe successo, ma aspettavo almeno che la cosa partisse da mio fratello, avrei potuto scegliere.
Una mia cugina ha pubblicato le foto del matrimonio, e in una di queste eccola là, Mamigà col Power, mamma e zia. Sticazzi però, cara cugina, potevi almeno chiedere il permesso prima di farlo, mia madre non è iscritta su fb e nemmeno usa internet, che ne sai se le fa piacere che la sua faccia diventi pubblica?
Comunque, eccola là, una foto che rende pienamente giustizia a quello che non volevo vedere: un nasone a punta, i capelli spampanati, una faccia che da un po' di tempo mi sta sulle scatole. Sarò di nuovo adolescente, d'altra parte ho letto non so dove che tra i trentacinque e i quarant'anni un periodo del genere si vive, e non è nemmeno strano. Fatto sta che sono mesi che lotto con il colore giusto di ombretto e quello sbagliato di rossetto (si, proprio come a quindici anni) per velare una realtà che mi sta scomoda tanto quanto essa è palese: ho trentasei anni e non più venti. Nemmeno venticinque. E meno male che non ho rughe. Non ancora.
Forse mi sento così vecchia dentro perchè altro che vecchi non vedo tutti i giorni. O forse perchè da troppi giorni i miei dolori stanno degenerando in un patetico avvilimento.
Devo decisamente cambiare qualcosa, o mi ritrovo moralmente in ospizio prima che sia realmente necessario. E visto che ovviamente questa è solo la punta dell'iceberg, mi riservo di vuotare il resto del sacco, a tempo debito, nell'altro blog, quello privato.
E se a settembre mi iscrivessi in palestra? Non sono mai stata amante dell'attività fisica di quel genere, ma non è mica detto che perchè una cosa non la si è mai fatta prima dei trent'anni diventi proibita, come un contratto di formazione lavoro...

venerdì 24 luglio 2009

SAL spazzatura e altro - Ps. a chi piace Hello Kitty?

Di nuovo con ritardo, eccomi ad aggiornare il mio blog. Stavolta però ho delle buone scuse per essere stata lontana da crocette e scanner: abbiamo imbiancato casa, e sono rimasta diversi giorni a letto per motivi che non sto ad elencare sennò si sfora.
Comunque, ecco il mio barattolo ad oggi: si sono aggiunti dei fili, perchè si, ho ricamato finalmente, lasciando da parte per un po' l'uncinetto.


Le istruzioni (si fa per dire) di Pat per questa parte del SAL erano di associare (mi sembra) il barattolo al nostro ricamo preferito. Come sempre per me le cose semplici non esistono, e stavolta devo dirlo: il mio ricamo preferito non sono mai riuscita a fotografarlo decentemente (strano?). Si tratta di questo


E' un quadro su Lino che ho realizzato quasi otto anni fa, in occasione del trasloco nella casa dove vivo tutt'ora. Era una specie di "regalo per la casa nuova", e lo terminai durante il soggiorno obbligato dai suoceri a dicembre 2001, mentre mio marito con degli amici mi portavano in casa i mobili sotto a una tormenta di neve. Peccato per la qualità della foto. Ma mi impegnerò a far di meglio.
Appunto, Mamigà ha anche crocettato ultimamente: poco, ma ha crocettato. Ha realizzato tre ricami piccini, due dei quali andranno a decorare... chissà, sorpresa sorpresa, una cosa che mi sono pensata di fare dopo nove anni di matrimonio e spero di concludere entro breve. I ricami:


e...



E infine tanto la destinataria ne ha già avuto un accenno, quindi tanto vale non far finta di niente e postarlo. Premetto che io non amo Hello Kitty, ma la persona che lo riceverà si, e comunque non sa come lo confezionerò, quindi la sorpresa è rovinata solo a metà.


Ma devo ammetterlo, ricamarlo è stato anche divertente. Lo schema l'ho tratto da un sito dove ce ne sono tanti altri, e a chi piacesse il soggetto li trova qui.

giovedì 23 luglio 2009

Buonanotte Power

Stasera mi manca il Power.
Che un bambino ogni tanto vada a dormire dai nonni è piuttosto normale, lo facevamo io e mio fratello a volte per causa di forza maggiore tanti anni fa... e per il Power stasera è la terza volta in questo mese. Lo ha chiesto lui, serenamente, e altrettanto serenamente lo abbiamo lasciato andare. La nonna in questione poi è a duecento metri da casa, mica chissachè, e tra l'altro in questi giorni con la casa sottosopra perchè la stiamo reimbiancando va anche meglio così. Oltretutto dalla nonna il Power se la cava decisamente bene: sembra si diverta, dorme bene, fa qualcosa di alternativo (perchè si sa, l'estate è lunga, soprattutto per un figlio unico che non ha molte alternative per cambiare aria, anche perchè in vacanza non ci si va...). E la nonna pare contenta.
I più diranno "goditela", ed in effetti un po' si, me la godo, ma se devo dirla tutta stasera mi manca. Mi manca la sua confusione, i suoi baci della buonanotte, le sue guance che si strusciano sulle mie tra le lenzuola. Non so che farci, è così e basta. Teneramente, non con angoscia, ma mi manca. La sera il Power mi riserva sempre paroline dolci, che di solito seguono alle discussioni sul lavaggio dei denti e sul fare o meno la pipì. Sono momenti particolari, che ogni tanto mi dico "toh, chissà fin quando dureranno", perchè se fino a un paio di anni fa la sera non vedevo l'ora che terminasse la giornata perchè calasse il silenzio tra queste mura, adesso è diverso. Adesso il Power ha cinque anni e mezzo, un'età in cui, sarà per questo o perchè è proprio lui ed è fatto così, è il mio Power, il mio ometto affezionato, il mio orgoglio, quello che se da una parte mi fa esasperare, dall'altra è difficile pensarmici senza.
Stanotte dormo sul suo lettino, perchè il nostro è tutto coperto di roba. Il papi dorme sul divano. Forse mi mancheranno tutti e due.
Ma il Power un po' di più. Io mi lamento quando mi chiama la notte perchè magari ha sete o ha fatto un brutto sogno, ma quando non lo fa ho sempre l'orecchio teso e mi chiedo come mai.
Buonanotte amore.

mercoledì 22 luglio 2009

Non sui gruppi di fb, ma guarda che gruppo...

Che su fb si facciano incontri stravaganti e si incroci gente che più sbarellata non si può si sa, fa parte del gioco.
C'è una persona che conosco che mi manda inviti ad iscrivermi a gruppi in continuazione, sempre con lo stesso tono (sorvooooolo sulla mia opinione dei gruppi su FB perchè tanto la maggior parte di chi mi conosce sa come la penso, sono inutili) da salvatore del mondo: "tagliamo i cò ai pedofili", "se abbandoni un cane per la strada sei un animale di mè" eccetera, e lì vabbè, mi vien da ridere ma di più non posso fare: che il cervelletto di questa persona fosse limitato lo sapevo già in anticipo, perchè se le serve mostrare accanto al suo nome identificativi del genere per farsi stimare caro mio sei proprio alla frutta.
Ma quello che mi è arrivato oggi è da segnare: QUELLI CHE AL CITOFONO ALLA DOMANDA "CHI E'" RISPONDONO "IO". Accaspio! A parte che io il citofono non ce l'ho perchè abito al piano terra e ho lo spioncino, ma... Tesooooooro! E mi ha mandato pure l'invito! No dai, dimmi che è uno scherzo... Ma non sarebbe divertente fare una raccolta dei titoli di gruppi più scemi in FB?

Matrimonio: postumi




Inizio questo post con una foto di fiori: questi sono i fiori che ho composto per il rinfresco che si è tenuto a casa di mia madre. 
Il matrimonio c'è stato, e non so che dire per la verità. E' andato tutto bene, credo come voleva mio fratello, una cosa semplice semplice. Non mi sono commossa, sarò sincera: non perchè ho il cuore di legno, ci mancerebbe, io di solito piango anche ai matrimoni finti, quelli in tivù... E' che non ne ho avuto materialmente il tempo: Papigà ha trafficato quasi tutto il tempo con la telecamera di mio fratello, e io ho badato a nostro figlio che, e bisogna dirlo a voce alta, si è comportato bene. Oddio, nei limiti del tollerabile per un bambino della sua età, ma tutto sommato non c'è stato volo di fedi dalla porta all'altare della chiesa, un programmato rumore di macchinine che scorrevano sul banco davanti (perchè ovviamente eravamo in pole position), un numero considerevole di avvisi più o meno velati e a volte anche ben decisi atti ad evitare testate galattiche contro la parte superiore dell'inginocchiatoio, e via dicendo. Ma tanto avrò modo di rifarmi col filmato in tv-vision a tempo debito. E per il pranzo beh, ho avuto una serie di parenti che se lo sono spupazzato qua e là, e la cosa è tornata a mio vantaggio indubbiamente, anche se ogni tanto la mia voce si doveva per forza di cose elevare (ma anche quella di Papigà, certo) sopra la folla. Folla... mica tanto eravamo in pochi. Ma quanto basta a rendere la giornata piacevole. Per me almeno. Rivedere diverse persone perse di vista da tanti anni mi ha fatto molto pensare, ma non mi va di affidare i miei pensieri a queste pagine. Però fa una certa impressione.
E ora che è tutto finito meglio dedicarsi ai lavori in programma: ieri abbiamo iniziato a imbiancare casa. Papigà è in ferie, e va fatto, almeno il piano di sopra e i bagni. Si è iniziato con la cameretta, che abbiamo colorato in due toni decisi di albicocca. "Abbiamo" è una parola grossa, nel senso che io sono ancora bloccata con collo, mano e piede, perciò il mio contributo è stato decisamente esiguo, e questa cosa mi avvilisce parecchio. Ma tant'è, non posso farci molto, altro che farmi bucherellare il sedere al bisogno e fare il possibile. Oggi pomeriggio ho appuntamento col medico per farmi visitare, prescrivere analisi e RM e farmi spiegare perchè a trentasei anni devo vere i dolori di mia suocera che ne ha settanta o quasi. Forse per simpatia? Sarà, ma io mi sento vecchia fuori di ogni misura, e non è facile fare i conti con me stessa quando mi guardo allo specchio.
AAAAAAAAA ma c'era la foto del vestito da sbloggare! Beh, chi si aspettava gran cose rimarrà deluso, è semplice semplice, ma a me piace molto. Peccato che mi sia accorta troppo tardi che l'assenza di maniche mette in mostra tutta la "grazia" (si fa per dire) di quei due salami che mi ritrovo per braccia!


Ps. i sandali non sono quelli che ho indossato per il matrimonio, la foto è stata scattata la sera quando mi stavo mettendo un po' in relax. L'abito era coordinato a sandali bianchi, borsa bianca e coprispalle in finto pizzo con maniche lunghe bianco, pagato la astronomica cifra di cinque neuri al mercato dai cinesi. Però non è male, dai. Ho fatto la mia porca figura. Meglio di quella che ha fatto una mia parente, criticandomi il coprispalle che sembrava un collant senza accorgersi che, dal largo dei suoi centotrenta chili, con quell'abito lucidissimo fatto da lei e attillatisssssimo sembrava una mortadella! Ma vabbè, cose del genere succedono a tutti i matrimoni! Viva i sposi!

venerdì 17 luglio 2009

Max: primo siamese e primo gatto maschio. Per Mamigà

E' ufficiale: Max si è accasato. Stanotte è stata la prima per lui trascorsa in casa nostra. Sinceramente mi ero preparata a una notte di pianto, come è stato per ognuna delle tre gatte che ho/ho avuto, invece no: il siamesino mi ha piacevolmente sorpreso. Non un rumore tutta la notte. E dire che per essersi spostato si è spostato, perchè "stranamente" stamattina ho trovato la mia tazza per la colazione (perchè io da sempre ho l'abitudine di preparare per le colazioni il tavolo la sera prima) sulla... sedia. Intatta per fortuna: io uso da nove anni e un mese sempre la stessa tazza, mi sarebbe dispiaciuto un bel po' se fosse andata in pezzi.
Comunque stamattina, alle sette, ho alzato la persiana e sua madre era lì davanti ad attenderlo: ho fatto fatica a farlo uscire. Evidentemente ha decretato che tutto sommato "da Mamigà" non si sta poi così male. Che poi mi abbia anche fatto le prime fusa credo sia un buon segno.
Ah, ma ci sono le gatto-reazioni, che credete! E infatti...

Gioiuta vs Max sul pianerottolo: NNNGGGRRRRRR.... RRRR... FFFFFHHHHHHH!!! Ma cos'è, una moda questa? Naltra rottura di cò per casa? Ma scherziamo? Non c'è due senza tre? (e poi, guardandomi dritta in faccia): mavaffanzumme! E se ne va.

Max vs Gioiuta: ommioddio, meglio che mi appiatto! Questa non è socievole, no. No no, mi faccio in là, passa, passa pure. (Ma vai al diavolo, femmina senza odore di niente, chi cavolo ti credi di essere).

Max vs Amy: giochiamo? Tu sei più ridimensionata, ci stai?

Amy vs Max: peeeetta peeeetta peeetta, chiariamoci. (coda fluttuante nervosetta, atteggiamento altero). Io sono più grande di te, abbassa la guardia che ti conviene. (coda di nuovo standard). Ma vuoi davvero giocare? Si, si dai, dietro la tenda, ci stai? Inizio io, io mi rotolo e tu mi acciuffi, su, su!
Staremo a vedere...

E vaffanzumme

Se dimostri interesse ti danno dell'impicciona o peggio, dell'invadente.
Se allora decidi di fare la persona discreta e rispettosa ti danno della menefreghista.
Detesto trovarmi in questo genere di situazioni. Meglio mandare al diavolo il rapporto e sprecare il tempo con persone migliori.
Eccheccaspio.

giovedì 16 luglio 2009

Bricomamiga - borsa!

Il vestito non voglio ancora farlo vedere a nessuno finito, aspetto la prossima settimana. Però questa è una borsina portaquellocheserve che ho realizzato in qualche ora ieri sera (complice l'insonnia che mi da il cortisone) con gli avanzi dello shantung che ho utilizzato per il vestito. Il motivo dello sbieco a un terzo dell'altezza. il nastro applicato sui manici  e il fiocchetto richiamano i motivi usati per l'abito.
Ta-daaaaaaaa

E questo è l'interno in fodera, ovviamente la stessa fodera dell'abito; c'è una tasca interna applicata che non si vede bene.

Ne sono orgogliosissima. Dentro troveranno posto riso, giochini vari per tener buono il Power, fotocamera e telecamera e altre cose che non stanno nella borsetta. Per una volta posso mettere da parte la modestia e dire che è PERFETTA!


martedì 14 luglio 2009

Matrimonio: io lo scrivo, poi come va va

Si avvicina il giorno delle nozze di mio fratello, e come non tornare indietro con la memoria...


Quando mi sono sposata per me, ma come per tutti, fu una cosa seria. Nel senso che mi si vedeva in viso anche dalle foto: non ero una sposa spensierata, e se tornassi indietro prenderei la cosa con molta più leggerezza. Ma no, volli vivere tutta la cerimonia con addosso tutti i pensieri che mi portavo dentro da mesi: per chi come me è figlio di genitori divorziati le domande che ci si fa raddoppiano, triplicano, e la consapevolezza che la mia era una scelta "per la vita" ha condizionato il giorno più bello della mia esistenza (prima di quello in cui nacque il Power, ovvio, il matrimonio dopo quell'evento è passato decisamente in secondo piano). Per tutto il tempo pensavo "Mamigà, da qui non si torna indietro, sei proprio sicura di volerlo fare? Si, sei sicura. Ma l'impegno che ti prendi è enorme."
Ovvio che dal giorno successivo le cose si affrontano giorno per giorno, ovvio che le difficoltà man mano che si presentano si ha anche una forza diversa per affrontarle, e ovvio anche che i momenti felici si sono susseguiti uno dopo l'altro nonostante tutto, ma "quel" giorno non lo sai, non lo sapevo. E quando mia madre mi disse prima di entrare in chiesa "quando ti senti mancare guarda lo sposo e ti passa"  io la presi sul serio: peccato che quando ne ho avuto bisogno, seduta su quello sgabello senza schienale (ma i preti non ci pensano alle spose ansiose che devono stare ritte su sè stesse per tutto il tempo? Uno schienale mi avrebbe facilitato le cose) guardavo lo sposo e mi sentivo una vocina che mi diceva "è lui che stai prendendo come marito, per la vita, TUTTA LA VITA!", e mi sentivo peggio! Quel TUTTA LA VITA risuonava enorme, sconfinato, un grosso macigno. Non che non fossi felice eh, lo sottolineo, ero e sono innamoratissima di mio marito, ma nella mia testa è inconcepibile l'idea che due persone diventino una cosa sola, checchè ne dica la Chiesa, e così come io rimango io e Papigà rimane Papigà anche se siamo una famiglia, mi chiedevo se da tutte e due le parti ci sarebbe stata abbastanza forza e abbastanza amore per portare avanti una famiglia per... tutta la vita. L'esempio che mi ha preceduto non è stato dei migliori, e per quanto uno pensi che dopotutto le persone in questione sono diverse, io ci ho pensato.  E a distanza di nove (nove!) anni posso affermare che mai un giorno mi è passato per la testa il desiderio di tornare indietro, perchè il mio è un matrimonio felice.
E poi mia suocera, che quando andai a darle il segno della pace mi chiamò "signora F.", come io chiamavo lei. Mi sentii un tuffo al cuore: fu la prima persona a chiamarmi così. Ne ero, e ne sono, orgogliosa.
Comunque, terminate le riflessioni della cerimonia, la festa è stata proprio festa, e mi sono anche divertita. Tutto sommato ho un bellissimo ricordo del giorno delle mie nozze, con poche persone, con qualche rimpianto (ad esempio la scelta dei testimoni ma vabbè, ormai chi se ne importa?) e con tanta allegria.  E spero che anche per mio fratello sia così. So che pensa e molto, le sue riflessioni sono estremamente diverse dalle mie,  ma comunque so che non sta prendendo la cosa  alla leggera, e ne sono felice. Mi fa piacere, anche se non lo dico mai. E nei pensieri altrui io difficilmente voglio metter piede quando sono profondi, a meno che non sia la persona interessata a volermene rendere partecipe.

Comunque.
La settimana che precedette le mie nozze fu la più divertente. Primo, perchè nella certezza che gli amici di turno mi avrebbero preparato qualche scherzo, mi ero premurata prima di chiuder casa e consegnar le chiavi di lasciare qualche pensiero scherzoso per loro stessi. Secondo perchè risi tanto il giorno in cui, portata l'ultima valigia, mi resi conto che la sera prima il futuro sposo aveva preso la sua ultima ciucca, ed era in uno stato ridicolo più che pietoso. Terzo, perchè qualche cugina mi preparò una piccola festa di addio al nubilato, niente di che, ma la torta "in forma" era fantastica. E quarto...

Quarto perchè mi sono divertita tanto a tener fede alle usanze. Premetto che io non sono una persona scaramantica, non ci credo. Però per me rispettare certe tradizioni da un senso di continuità, come la cosa della "camicetta della fortuna" con cui si è parlato con Laura giorni fa rispetto alla sua bimba che sta per nascere. Mi dà la sensazione di una cosa che "passa" da mamma a figlia, da sposa a sposa, e mi fa sentire salda sulle mie radici. Ovvio che non sono la sostanza dell'evento, e che se ne può fare pure a meno, ma a me ha fatto piacere rispettarle, come appunto un gioco. Sono piccolezze, ma ci tengo, perchè in me non si è mai spento quel poco di spirito romantico che mi porto dietro da tempo immemore. Questa delle tradizioni ognuno la vive a modo suo, c'è chi ci tiene e chi no, sono modi diversi di pensare in cui non voglio metter bocca. Io non so se "questa" sposa ci tenga, e non oso nemmeno affrontare il discorso perchè mi sembra di essere invadente, ma mi piace ricordare che...

  • non mi vestii da sola, la sposa va vestita possibilmente da una parente o amica già sposata, e in mancanza da un'amica fidanzata, perchè è di buon augurio che da sposata la ragazza abbia sempre chi la possa servire.

  • vestii qualcosa di nuovo (l'abito), qualcosa di vecchio (le mutande), qualcosa di prestato (la collana di perle di mia cugina), qualcosa di regalato (i guanti) e qualcosa di blu (il fiocchetto sulla giarrettiera).

  • le due future suocere prepararono il letto nuziale qualche giorno prima, senza la mia presenza.

  • il testimone mi portò il bouquet scelto giorni prima da Papigà. La sposa va all'altare con il bouquet fatto portare dallo sposo come segno di accettazione della proposta di matrimonio, e sono gli ultimi fiori che il fidanzato regala alla fidanzata prima che diventi sua moglie.

  • mi portò all'altare mio fratello, per motivi che non sto a spiegare. Ma per me fu molto, molto importante.

  • lungo il tragitto da casa alla chiesa non mi voltai mai indietro: non bisogna farlo mai, e la ragione è facile da dedurre.

  • non parlai a Papigà finchè il prete non ci dichiarò marito e moglie. Prima, solo sorrisi, un bacio e tanti sguardi...


E altre piccole cose. Ci sono tradizioni che poi variano di zona in zona, qui per esempio c'è quella che gli sposi usciti dalla chiesa devono segare in due un tronco d'albero posto su uncavalletto (ma il tronco è pieno di chiodi e la sega, ovviamente, con i denti rovinati), ma non fu possibile.
Sono cose che ricordo con tenerezza, con allegria, e quando tre mesi più tardi si sposò una mia cugina facemmo altrettanto, complici. Mi divertii tantissimo.  Come lo stesso facemmo quando, tre anni dopo, si sposò la migliore amica che io abbia qui. (Lei si sposò in verde acqua anzichè in bianco, al momento rimasi basita, ma dopo qualche istante dovetti ammettere che con la sua cascata di capelli rossi stava meravigliosamente!)

.


Ecco, questi sono i pensieri che faccio in questi giorni. Sono emozionata, preoccupata perchè spero di guarire da questa nevrite che mi tiene bloccata, e anche perchè vorrei far di più ma non oso. Devo fare una lista delle cose da fare domenica mattina, perchè temo di dimenticarle, e ogni giorno se ne aggiunge una (accidenti a me quando ho detto a mia madre che sarei andata presto a sistemarle i capelli). Spero che mio figlio si comporti bene, anche se sono certa che da ridere ce ne sarà. 

I lati positivi

In questi giorni sono ferma. E Mamigà prima di starsene ferma ce ne vuole... Sto osservando il lato positivo di questa condizione, e credo di averlo trovato.
In realtà sono mesi che ho addosso una brutta cosa, di quelle che si definiscono "pippe mentali". Il fatto di non lavorare fuori casa con tutti i sacri crismi ma nel modo in cui lo faccio, mi sta facendo sentire estremamente inutile. Il concetto è più profondo di quel che sembra, è difficile spiegarlo a parole. Il discorso sarebbe lungo, lunghissimo, e non mi va di farlo qui.
Fatto sta che nonostante abbia un marito di fronte al quale mi levo tanto di cappello, perchè effettivamente si sta ingegnando per mandare avanti casa, mi sto accorgendo di quanto in realtà io manchi nella conduzione della vita famigliare. Mi sembrava di essere obsoleta mentre trac, senza Mamigà gli intoppi sono tremila. Che per carità, si risolvono, ma sapere che quando sarò ingrado di riprendere le mie funzioni a pieno ci sarà un gran daffare per smaltire gli arretrati (compreso il fare una spesa decente, che gli uomini raramente sanno fare senza l'aiuto di una donna, con le dovute eccezioni si intende) mi dà ora un'altra visione della mia presenza in casa.
No, non sono poi così inutile. Anzi, per una volta metto da parte la modestia e affermo... da augurarsi che io ci sia.

lunedì 13 luglio 2009

Mamigà in questi giorni è bloccata da una nevrite. Colpa sua che ha fatto cose che non doveva fare in condizioni in cui non doveva essere. Ma tant'è, a sprazzi ogni tanto rinviene, si stacca dalla sua boule di acqua calda (che solo a sentirne parlare con questo caldo vengono i brividi ma non ci si può far nulla), e prima che l'effetto delle bombe di antinfiammatorio svanisca riesce a passar di qua.
E ora se ne torna a letto, sperando e pregando di essere in piedi per il fine settimana. Ha un fratello solo, mica vorrà perdersi il suo matrimonio, a costo di andarci in barella!

venerdì 10 luglio 2009

La postina che mi consegna la raccomandata...

-Ma... scusi signora, lei per caso fa l'estetista?
(Mamigapensiero: mmm... mi sono truccata proprio bene stamattina evidentemente!!!).
-No, no davvero. Perchè?
-Perchè si sente un profumo qui nel suo ingresso... lo stesso profumo che c'è dall'estetista.
-Mgne... deodorante per tener lontani i gatti, mi spiace.

Mbeh, non terrà lontani i gatti più intelligenti, ma perlomeno dà al mio ingresso un tono chic...
A mio figlio piace vedermi ricamare o uncinettare in blu, e non nascondo che piace anche a me (anche se in realtà preferisco di gran lunga sbizzarrirmi coi colori, ma vabbè, stavolta ne valeva la pena).
Ecco il mio centro a forma di fiore, terminato qualcue giorno fa, che andrà nella mia camera da letto tutta azzurra e blu, sul mobile bianco.



Sembra chissachè quanto a impegno, ma vi assicuro che mi ci è voluta mooooolta più pazienza a stirarlo che a lavorarlo...



A blog unificati... un altro centro blu

Faccio fatica a ricamare. Ebbene si, tenere l'ago in mano diventa sempre più problematico. Ma sarà perchè implica un altro movimento delle dita, mi riesce più facile l'uncinetto. Come alternativa non è male, e come ho già scritto nel blog a crocette, inizia proprio a piacermi. Così questo ultimo lavoro lo pubblico in entrambi i blog, perchè a dire il vero non so quale si ail posto più giusto (a meno che non cambi il titolo dell'altro blog, ci devo pensare).
Ecco il mio centro a forma di fiore, che andrà nella mia camera da letto tutta azzurra e blu, sul mobile bianco.

giovedì 9 luglio 2009

E adesso mi sfogo!

-Quando hai finito di bere il succo ricordati di buttare la scatolina nella carta e la cannuccia nella plastica. E soprattutto GUAI A TE SE TROVO ANCORA LA BUSTINA DELLA CANNUCCIA PER TERRA!
-Si mamma lo so.
Dopo cinque minuti trovo la scatolina sul cuscino del divano, la cannuccia inspiegabilmente in mezzo ai due cuscini e la bustina boh, di solito salta fuori dopo tre o quattro giorni. Per terra. Sbuca così, di punto in bianco.

-Le bolle te le do, ma PER FAVORE stai attento a non rovesciare il sapone sul pavimento! Non fare come le altre volte!
-Si mamma, te lo prometto.
Regolarmente devo tirar fuori il mocio dopo tre o quattro minuti al massimo.

-More, i pop corn si mangiano a tavola, per cortesia, non farmene raccogliere tre quarti dal pavimento come al solito.
-Si mamma.
L'aspirapolvere è sempre pronto.

E la pastasciutta sul pavimento (perchè non vuole più il bavaglino), e le righe di pennarelli sulle piastrelle davanti al divano, e le briciole di pane, e metà ghiacciolo al lampone finito per terra, e mi ribatte che anche Sbighez fa la pipì in giro per cui lui è giustificato (ma Sbighez è un gatto!), E BASTA CAZZO!!! OGNI SANTO GIORNO DEVO STAR LI' CON MOCIO E ASPIRAPOLVERE CINQUE VOLTE!!! AVESSI CINQUANTA METRI QUADRI DI SOGGIORNO TI LASCEREI IL TUO ANGOLO DA SPORCARE E A FINE GIORNATA PACE PULISCO, MA LA CASA è TUTTA LI' CONCENTRATA IN UN MISERO QUADRATINO, AVRò PURE IL DIRITTO DI VIVERCI SENZA FARE LO SLALOM PER CAMMINARCI IN MEZZO TRA CHIAZZE DI SUGO E PORCATE VARIE!!! E il ridicolo, le risposte! "Si mamma non lo faccio più. Lo so che non ti diverti a pulire". E poi giù, lo rifà, e non perchè ha solo cinque anni e mezzo, a perchè mio figlio ha ereditato dal papà un difetto maledetto: E' DISTRATTO in tutto ciò che fa, ovvero fa una cosa mentre pensa a tutt'altro. E in quanto vero maschio DOC non è capace di farle contemporaneamente prestando ad entrambe la medesima attenzione, no! Bisogna mangiare tenendo la bocca aperta perchè c'è Dragon Ball che sferra un attacco mortale a Majinbu.
E vaffanzumme! Hai cinque anni e mezzo, sei alto un metro e venti, porcavacca da domani il mocio impari ad usarlo tu e assieme al mocio lo straccio umido. E voglio vedere se la prossima volta che fai le bolle di sapone ti ricordi di tenmerla dritta quella stramaledetta boccetta!!!

Ok, mi sono sfogata. Ora posso tornare a fare la mamma sorridente.


Piesse. E' l'ultima volta che scrivo al pc col Power nei dintorni. Ha imparato a leggere a video e si è appena accorto che ho scritto una parolaccia, rimarcandomelo. Tre secondi di vergogna, Mamigà.

martedì 7 luglio 2009

Figli, non figli, mica figli...

C'è un argomento che da giorni, per una serie di coincidenze, mi gira per la testa.
Domenica siamo stati a un pranzo coi "motars", una compagnia di amici con cui ci si ritrova un paio di volte l'anno, tre quarti dei quali sono appassionati di moto e il restante quarto si aggrega (come noi) assieme a mogli e figli vari. Il pranzo altro non era che una mangiata alla furlanata, grigliatona gigante in un ristorante con annesso parco giochi per i bambini. E' stato un bel pomeriggio, un po' afoso forse, ma abbastanza divertente. E poi a me basta vedere il Power che corre via coi suoi amichetti e si diverte per stare bene, mi mette una serenità addosso che difficilmente riesco ad ottenere. Ma vabbè.
Si chiacchierava con M., una delle due future mammine di un paio di post fa, e mi raccontava della sua angoscia riguardo alle insistenze di alcuni suoi parenti per fare il secondo bimbo. Dietro a questo ci sta la confidenza di un'altra persona, fatta tempo fa, che mi diceva di non volerne proprio di bambini, come mi disse tempo fa un'altra conoscente, e di essere alquanto seccata dall'insistenza della gente  sull'argomento.
Ecco, quando si va a toccare l'argomento "bambini o non bambini" si entra in una sfera talmente personale e privata, intima e pesante nella vita di una donna (e di una coppia) che non si può capire quanto faccia male sentirsi pressati nel verso della mentalità comune quando la si pensa diversamente, o si sceglie diversamente, o non si può proprio seguirla per motivi pesantissimi come tante donne.
Mi si dirà, e Mamigà che c'entra?
C'entra... perchè anche a Mamigà viene sovente fatta la clssica domanda "e quando fai il secondo?".  Ora, la risposta  ora non ve la scrivo, perchè è mia e solo mia. Anzi, mia e di mio marito, punto.  Ma vi dico la risposta che do di solito: QUANDO E' ORA. Di solito basta a chiudere la bocca all'interlocutore, anche se qualche sera fa ho trovato via messenger un'amica a cui questa risposta non è bastata ed è andata oltre e oltre, tanto da farmi fingere di avere un mal di testa boia a causa del monitor e trovare così la scusa per staccare. Vero, un "fatti i caspi tuoi" ci sarebbe stato, ma io non oso dare queste risposte via messenger, e il suo numero di telefono non ce l'ho. Ma il punto è un altro...
Mi chiedo perchè basta che una abbia la patata e abbia anche un compagno per autorizzare le persone a chiedere come e quanto intenda farne uso. Mi chiedo anche perchè non venga concepita l'idea che una donna possa benissimo decidere di non fare figli ed essere felice, come una mia vicina di casa che vive col compagno e se la gode, sta bene così e di figli non vuol sentir parlare nonostante i quarant'anni non siano un miraggio lontanissimo neanche per lei. Mi chiedo perchè quando persone come mia cognata decidono di avere un figlio solo e lo dichiarano apertamente, trovino sempre persone che la compiangono con quella faccia da ebeti, come a dire "poverina non sa quello che si perde". Oppure gente che ti spiaccica lapidaria la parola "peccato", come mia suocera. Ma peccato cosa? Ma vi siete fatti i figli? Quanti, due, tre, sette? Siete felici? Si? Ok, lasciate che gli altri decidano per conto loro come esserlo, il mondo non è uguale per tutti. Perchè nessuno, e dico NESSUNO sa cosa succede in casa d'altri quando la porta si chiude e il resto del mondo rimane fuori.

lunedì 6 luglio 2009

Lieti eventi

Che bello, M. ed A. mi hanno detto che entrambe aspettano un bebè! Per una è il secondo e per l'altra il primo, una partorirà a febbraio e l'altra a dicembre, fatto sta che la cicognona del Power stavolta dovrà fare i turni stretti e Mamigà ricamare di nuovo fiocconi...


sabato 4 luglio 2009

Il marito a dieta

Ci ho litigato ultimamente, e spesso, beccandomi degli epiteti poco rispsettosi e qualche sonoro "vaffa" a tavola.
Però sentirmi dire "grazie per aver insistito" quando, salito sulla bilancia, anzichè "120" la lancetta segna "112" è una soddisfazione non da poco.
Mettere a dieta un marito è decisamente un'impresa.