mercoledì 29 aprile 2009

Notte

Chissà perchè quello che accade di notte sembra essere lungo il doppio di quello che accade di giorno. Forse è il silenzio, forse la penombra della abat-jour, forse è la mente che è in stand-by mentre il resto del corpo compie delle azioni per conto suo.
L'altra notte PRMF non ha dormito: ha pianto per sei interminabili ore, con qualche quarto d'ora di pisolino agitato qua e là. Ha l'otite, un'otite acuta con infiammazione alle tonsille e alla laringe. Sinceramente, in cinque anni e quasi mezzo non è la prima notte in bianco che faccio con lui malato, ma è una di quelle poche notti in bianco che ho vissuto da sola, senza mio marito. Se da una parte mi sono detta "cavolo, proprio stanotte", dall'altra confesso che il più delle volte Papigà si agita il doppio di nostro figlio in questi casi, quindi tutto sommato me la sono sbrigata anche con più pace del solito. Pace relativa si intende. Sfido chiunque a chiamare  una notte del genere una notte tranquilla. Ma non è questo che mi voglio soffermare.
Ovviamente nei momenti di pisolo del malatuccio non è che io abbia approfittato per dormire. Non ci sono riuscita. Non ci riesco mai.
In quei momenti io appoggio la testa su due cuscini, la testa di mio figlio (che in questi casi mi porto nel lettone per comodità, lo ammetto) posata sul mio petto, la luce delle scale accesa, chiudo gli occhi e penso.
Penso ai bambini che ho visto giacere nei lettini del reparto di pediatria l'ultima volta che ci sono stata, e ai loro genitori. Quelli si devono essere momenti interminabili: notti passate in una stanza di ospedale a vegliare un figlio per il quale non si può fare altro che star lì, aver fiducia, sperare e cercare di tollerare la propria sofferenza per far fronte alla sua. Per un genitore l'egoismo è bandito in certe situazioni. E per fortuna io, con mio figlio, non ho pesi così grandi da portare sulle spalle.
Penso che l'indomani per fortuna avrò Papigà a casa per un po' di ore, mi sento fortunata perchè dal pediatra ce lo porterà lui così posso recuperare un paio di ore di sonno per arrivare a sera a mente lucida, ma mi sento anche un po' triste perchè è da ammettere che per certe cose mio figlio preferisce avere accanto il papà anzichè la mamma, e la visita dal pediatra è una di quelle. Sono orgogliosa ma anche un po' ferita, ma poi so che al suo ritorno non vorrà altro che le mie braccia e mi consolo profondamente.
Penso "cavolo, devo chiamare l'ospedale per rimandare il prick test, e il vaccino, e l'asilo per avvisare che sarà assente per dei giorni, poi chiamare la suocera per dire che non vado da lei per almeno due giorni, e l'altra nonna per chiederle se viene a darmi il cambio per un'ora per lasciarmi fare una doccia e andare a prendere il latte che sono senza, e accidenti, non ho sottomano carta e penna per segnarmele tutte ste cose, vedrai che domani sicuramente me ne scordo almeno un terzo". E poi mi rendo conto di aver fatto tutto un caos di pensieri dei quali metà sono perfettamente inutili, e mi passa per la testa una sciocchezza: qual'è il mio numero di telefono? 0432xxxxxx... 0432xpxdeg... 04...0324hhs... cacchio non mi ricordo nemmeno più il mio numero di telefono. Ma sono le quattro e ventitrè del mattino, così dice il display luminoso della mia sveglia, sarà per questo che non me lo ricordo? Ma a cosa serve poi ricordarmelo? Ah si, per darlo alla segretaria del pediatra domattina quando chiamo. Giusto, anche quella chiamata devo fare, ecco vedi? Non l'avevo messa in conto mentre è la più importante. Ma perchè in queste notti il senno se ne va per i fatti suoi? Ah si, forse perchè sono aperti i locali notturni, e lui è in astinenza di sgnappa da almeno sei. Un caffè corretto, ecco quello che ci vorrebbe. Corretto sgnappa.
Ma il pensiero più profondo, oltre a quello classico che mi attanaglia ogni volta che mio figlio soffre (vorrei togliergli il male con un abbraccio ma non so come si fa), è... mi sento sola... E a quest'ora chi mai posso chiamare? Eppure il bisogno di dirlo a qualcuno è insistente, prepotente, ha la lama affilata, non vuole soluzioni ma solo sapere che qualcuno sa che sono sveglia, che sono lì a vegliare, che mi prepari anche una camomilla magari, perchè sono talmente stanca che non riesco a fare le scale senza il terrore di ruzzolare giù come un pero. Di primo acchito mi vien da pensare che mi basterebbero anche solo le mie gatte, che di solito di notte si danno il turno per fare i loro giretti, ma stranamente quando PRMF piange loro si teletrasportano chissà dove, ovunque fuorchè in camera. Come dice Meg, sono gatte con i loro princìpi, di notte si fa silenzio, non è detto che si dorma ma si fa silenzio. Si, in quei momenti mi sento sola. Non mi pesa più da anni, ci ho fatto il callo, ma la sensazione c'è.
Poi guardo quel faccino biancastro, le palpebre contratte dal dolore di un sonno leggero e tutt'altro che tranquillo, io calcolo il tempo che rimane da qui al termine dell'effetto dell'analgesico e penso "beh, piccolo faccino che di solito sembra pù da grande, ora mi fai compagnia tu, che tra poco ti sveglierai di nuovo e mi ricorderai che d'ora in poi è il caso di seguire il consiglio del medico di guardia: SIGNORA SUO FIGLIO DEVE ASSUMERE FARMACI DA RAGAZZO, COSA VUOLE CHE GLI FACCIANO 250MG DI PARACETASGNAUSS... CON 25 CHILI DI PESO...".  Macchè ragazzo... hai cinque anni e mezzo, ne dimostri sette ma non li hai, e in fondo in fondo per me ne avrai sempre due e anche meno, anche se da tempo ho smesso di trattarti come quando ne avevi due.  Ma non crescere più, ti prego, non crescere più, così sei meraviglioso. Domani potrei svegliarmi ed accorgermi che il tempo è passato troppo in fretta, e non ti attenderò più con la certezza che al tuo ritorno mi affonderai tra le braccia.
Ok, è ora di alzarsi. La notte è passata, per fortuna è l'alba. L'alba di ieri.

domenica 26 aprile 2009

25 Aprile è anche... e poi il 26...


Soprattutto al mio
Ps. la torta quassù è la TORTA MANDORLATA tratta dal sito della PANEANGELI



Oggi siamo stati invitati dai N., amici che abitano a una trentina di metri da casa nostra ma che per tutta una serie di cose non riusciamo ad incontrare che due o tre volte l'anno. Hanno "screato" il garage nuovo, qui si dice così, con una grigliata in compagnia della solita riga di amici, in tutto 34 persone compresi i bambini. E di bambini ce n'erano una decina o quasi, tutti più o meno dell'età di PRMF (tra cui un paio di suoi compagni di asilo), e con il giardino a disposizione si può facilmente intuire quanto si sono divertiti. E mi sono divertita anch'io, sinceramente, perchè abbiamo la fortuna di avere un giro di amicizie fatto di gente della nostra stessa pasta, persone semplici con cui non è necessario fare grandi cose per stare bene insieme. Peccato che tra i turni di questo, i turni di quello e le malattie che i bimbi si alternano a prendersi, si riesca a vedersi di rado tutti assieme. Ho anche mangiato come una porcella, e mi sa che visto l'andazzo se non voglio tornare ad incioppettarmi come due anni fa è il caso che mi dia una regolata. Perchè si, sto facendo la dieta per il reflusso, ma essendo questa una dieta che limita solo la tipologia dei cibi e non la quantità,  io non è che mi tiri proprio indietro, anzi...
Peccato solo che al rientro a casa PRMF avesse un bel febbrone alto. E ti credo... tutto il giorno a giocare e a correre come un matto sotto il sole, l'aria che c'era e la testa per un'ora senza cappellino perchè il signorino si è pensato di usarlo come raccogli-acqua sotto la pompa... Insomma, cose da bambini. Ora se la dorme beato, la febbre sta scendendo per via del farmaco che gli ho somministrato, e se stanotte fila liscia e domani sta bene (come prevedo, non mi sembra che uno sfogo di stanchezza e di sole) domani si bissa a casa dei nonni. Tanto saremo in casa, non all'aperto, e mal che vada se ci dovessero essere problemi in dieci minuti di orologio siamo a casa. Speriamo. Mi dispiacerebbe far saltare tutto, se non altro per Papigà che ci tiene a fare questa cosa almeno una volta l'anno.



Ma domani è anche una piccola ricorrenza tutta nostra, una sciocchezza che però ogni anno mi fa tenerezza far tornare alla mente. Il 26 aprile 2003 feci il test di gravidanza che risultò positivo. Era un sabato mattina. Scoprimmo che presto saremmo diventati genitori. Scoprii che avrei avuto un bambino, il mio bambino, e la mia vita non fu mai più la stessa di prima. Iniziò un'attesa, la più importante attesa della mia esistenza, e pensare che sono già passati sei anni da allora mentre mi sembra siano passati sei soli giorni è incredibile. Incredibile e meraviglioso.






venerdì 24 aprile 2009

Il fucile a sedici anni???

Non gli diamo la patente nè li lasciamo votare fino ai 18 anni, MA ventila l'idea di lasciare in mano il fucile da caccia già ai sedicenni per incentivare lo sport venatorio?  Certo, un ragionamento che non fa una piega!
Secondo me qualche politico ha pallini di piombo al posto dei neuroni, una bella revisioncina ogni tanto no eh?

Se sei permaloso/a...

Quando qualcuno vi dice "ah io sono permalosa e so di esserlo", rimanete indifferenti? Io no. E il pensiero che mi salta in testa è "se devo misurare le parole che uso quando le parlo, tanto vale che me ne stia sulle mie e la eviti, non si sa mai che mi dia fuoco per un sottinteso che non esiste".  Se il rischio di avere noie è maggiore del piacere di starci assieme, tanto vale...

giovedì 23 aprile 2009

In coda al supermercato

Ma ne ho vista una di nuova, di volponata! Stamattina ero al supermercato, mi avvicino alle casse e davanti a me sta una signora sulla sessantina e anche oltre. La signora sta beatamente in mezzo alle due casse, quella di destra e quella di sinistra. Io mi accodo a destra e la signora guarda prima a destra, poi a sinistra e via così. La coda di sinistra avanza, e lei fa un passo verso sinistra. Poi si blocca e avanza quella di destra, la mia, e la signora prontamente (sempre rimanendo in mezzo) fa un mezzo passo verso destra. Indi si blocca la mia coda, la signora si reinfila per metà a sinistra, ma quando vede che a sinistra si blocca tutto perchè la tipa avanti a lei ha problemi col pagamento bancomat, si reinfila scattando come una molla davanti a me. Peccato che mezzo secondo prima io, fissandola dritto dritto negli occhi, abbia posato bellamente i primi pezzi della mia spesa sul nastro.
Ecco a cosa servono tanti anni di esperienza come consumatrice, a inventarsi metodi sempre più ingegnosi per fregare il prossimo! Grrrrrrande! Secondo me c'è gente che non dorme di notte per pensarle...

Altra PRMFata

Ieri PRMF me l'ha combinata grossa: con uno dei mattoncini del vialetto mi ha sfondato un fanalino posteriore dell'auto, nonostante i miei continui richiami al divieto assoluto di lanciare le cose (soprattutto quelle pesanti) addosso ad altre o a persone. Oggi rido pensando a lui che, mentre lo sgrido di santa ragione, si copre il sedere con le mani sbarrando gli occhi prevedendo l'arrivo delle sculacciate (puntualmente arrivate, ma evidentemente non gli hanno fatto granchè male dato che dopo tre minuti o poco più ha smesso di frignare chiudendosi nel silenzio del suo meritato castigo). E mi vien da ridere ricordando anche la sua spiegazione: "ma io pensavo che il mattone cadesse più in qua dell'auto, e zio A. dice che la prima volta è per gioco e la seconda per dispetto, quindi questa era per gioco...". Gioco quanto vuoi tesoro, ma se cadeva quaranta centimetri più sopra mi sfondava il vetro, e se arrivava in testa a un compagno di giochi lo ammazzava!
Al di là di questo, oggi mentre lo raccontavo a mia suocera mi saliva un fastidio antico. Quel fastidio che provo quando sento alcune mamme, mamme di altrettanti bambini tranquilli, quelli per intenderci che quando li metti lì stanno lì buoni buoni coi loro giochi, che quando gli dai una regola si guardano bene dall'oltrepassarla, bambini che quasi nemmeno ti accorgi di averli (e ce ne sono, fidatevi, ce ne sono... una mia amica ne ha due di bambine così, e a detta sua ne farebbe altre dieci se venissero tutte uguali a queste...)... dicevo, quando sento mamme di bambini così che con voce sdegnata proclamano che "ah, ma sono i genitori che non gli insegnano a vivere, è tutta colpa dei genitori se i bambini sono vivaci", ecco quando sento frasi del genere mi viene un prurito, ma un prurito alle mani... E lo sussurrano davanti all'asilo, lo declamano tra le corsie del supermercato, le senti mentre se lo passano da una all'altra davanti alle casse... Perfino una mia parente mi ha criticato al telefono, quando le raccontavo di mio figlio che è un mezzo scavezzacollo, e sentirmi dire "è colpa tua che non sai educarlo, guarda me, mia figlia l'ho ben sistemata io, e ora è più mite di un cagnolino" vi assicuro che è come ricevere una bastonata. Ma vorrei vedere te, cazzo. E' facile puntare il dito sulle incapacità altrui quando con le teste altrui non si ha a che fare direttamente. E' per questo che io certi discorsi non voglio nemmeno più starli a sentire, perchè secondo me chi li fa è più oca di un'oca.

lunedì 20 aprile 2009

Aggiornamenti: non sono ancora evaporata!

Ma ho semplicemente posato ago e moulinè per darmi finalmente ai lavori casalinghi e giardinauti del periodo, come ho spiegato ampiamente nell'altro blog.  Ho quindi ricamato pochiiiiiiissimo nelle ultime settimane, e infatti sono proceduti lentamente sia i miei progressi con il SAL della spazzatura, di cui vi mostro con enorme ritardo lo stato di avanzamento


sia altri lavori crocettosi. Se proprio vogliamo scendere nei dettagli, ho ricamato solo tre piccole cose: due iniziali che poi ho cucito su altrettanti accappatoi da regalare per le nozze di mia cugina (e così si capisce che io ai miei buoni propositi di non ricamare più per nessuno non riesco a tener fede)


e un ricamo per il RR26 sul forum XSP, ma non ho la foto perchè non l'ho proprio fatta. E sempre a proposito di quel rr, che finalmente è terminato, ecco il mio strofinaccio così come mi è tornato giusto un paio di giorni fa


Dire che sono super soddisfatta del risultato è poco, soprattutto perchè è la prima volta (che colpo di fondoschiena!) che posso dire di aver ottenuto qualcosa di decisamente BELLO da un RR con metà delle partecipanti a me completamente sconosciute, o almeno lo erano fino a qualche mese fa. Grazie Silvia e Teresa, e anche grazie Ale ovviamente.

Ma Mamigà ultimamente si è divertita a sperimentare qualcos'altro: l' UNCINETTO! Mia mamma ha tentato di insegnarmelo quando ero poco pù di una ragazzina e l'ho snobbato, ora ho pensato che potrebbe essere un passatempo alternativo al puntocroce e mi sono detta "toh, proviamo, mal che vada butto dei gomitoli da un euro presi al super...". E mi sta pure prendendo! Oddio, per ora ho provato a fare due centrini che sono pure scalcagnotti, giusto per provare, anche perchè io detesterei i centrini, e la tecnica mi piacerebbe impararla per fare dei bordi per tende o asciugamani piuttosto che pendagli per l'albero di Natale... Ma considerando il fatto non trascurabile che l'uncinetto riesco a farlo anche semisdraiata nel letto la sera, contrariamente al puntocroce per il quale mi viene quasi impossibile, direi che come idea non è da scartare.
Volete farvi due risate? Ecco i miei primi due esperimenti (ma ribadisco che ho fatto dei centrini solo per imparare, neh?



E questo per ora è tutto.
Non capisco perchè il post precedente abbia una formattazione così assurda, non riesco a modificarla...

Ah si, ho un blog!

Ah si, ho anche un blog! Ogni tanto in questi giorni me ne dimentico, e d'altra parte come si fa...
fuori c'è il sole, l'aria è tiepida, mi paro dietro alla scusa "il giardino e la casa hanno bisogno di cure
e di lavori" (che poi è anche vero) ma la realtà è che fuori sto meglio che non incasellata qui davanti
al monitor. Ed è vero, con la primavera i lavori da fare sono tanti, e quest'anno PRMF è abbastanza
grande da potermi dare un aiuto concreto oltre che piacevole.
La casa di Mamigà respira di nuovo, finalmente, respira aria leggera, pulita, soleggiata in tutti i
sensi. Ieri sera ho bagnato con la pompa dell'acqua il giardino anzichè usare gli spruzzatori per vari
motivi, e l'immagine di PRMF che scorrazza sotto il getto d'acqua con dietro Mamigà che ride
assieme a lui mentre lo annaffia senza paura che prenda un mezzo colpo è l'immagine che dà l'idea
di come si vive in casa mia in queste settimane. Fuori è tutto una meraviglia: il melo di Natale è
completamente fiorito domenica scorsa, e già oggi (purtroppo) i petali abbandonano i rami per
lasciare spazio alle foglie. Il piccolo acero è nel massimo del suo splendore (che moooooorbide le
foglie primaverili  al tatto! Lo scorso anno Papigà me lo regalò già con le foglie su, e non mi ero resa
conto di quanto spettacolare fosse), il Lillà è pieno di spighe ancora tutte chiuse, i tulipani stanno
pian piano sfiorendo e gli iris hanno i primi boccioli ancora tutti chiusi. Anche i gelsomini promettono
bene, sono pieni di bocciolini che però non fioriranno prima di metà maggio e forse anche dopo (ho
una varietà di gelsomini che fiorisce tardi, così mentre tutti gli altri nei dintorni sfioriscono io mi godo
i miei). Entro un mese provvederemo all'acquisto di un gazebo nuovo e di nuove tende per l'esterno,
quelli dello scorso anno sono entrambi stati devastati dall'ultimo temporale settembrino. Ma le tende
erano anche vecchie, e a forza di cucirle e ricucirle si sono sfasciate e ogni buco dell'ago lacera la
stoffa. Ho anche sistemato il terrazzo con le solite fioriere di surfinie: quest'anno ho scelto il viola
come colore da far scendere dall'alto.
In questi giorni Papigà è in ferie, la previsione sono due settimane, a meno che al suo collega abruzzese non venga accordato il trasferimento d'urgenza giù come ha chiesto. Ne approfittiamo intanto per ripulire i muri dalle muffe e per ridipingere qualche stanza, in primis i bagni che ne
hanno più bisogno e la cameretta. Papigà sostiene che i muri della cameretta andrebbero dipinti in
verde o blu per quietare il pupo, io continuo a insistere sul fatto che l'unico modo per quietarlo è una
bella botta in testa alla faccia delle teorie sui colori...  Ma vabbè, a me piace giallina com'è ora, mi
mette allegria, e soprattutto l'azzurro ce l'ho già in abbondanza in camera mia.
Pasqua è trascorsa in maniera abbastanza tranquilla, in famiglia, prima a casa mia e poi con i
parenti dalla parte di mio marito. E' stata una giornata piacevole, semplice, e come sempre PRMF
ha declamato la sua poesia imparata all'asilo con le sue solite modalità (zitti tutti, guai a chi si muove,
tu chiudi la bocca...).
Sul fronte gattesco niente di nuovo, nel senso che a parte la vaccinazione annuale della Gioiuta (la
vete mi ha anche avvisato che la bestia inizia a soffrire di artrite, porella) e le benedizioni notturne
che lancio alla piccola goccia di melassa che mi ritrovo (staccati, accidenti, dalla mia faccia, e
smettila di leccarmi il naso ogni quarto d'ora, nel letto io ci vado per dormire!) tutto va tranquillo. Ah
si, sono diventata zia gatta: Sbighessi (la gatta strabica) ha figliato nella casaccia abbandonata
vicino a casa mia, si sentono i micromiagolii di micromici pervenire al di qua quando lei viene a
cercare cibo. Stavolta però sarò ferrea, se me li porta in casa tra due o tre mesi tocca cercare di
darli in adozione. Che va bene che i gatti qui sono trattati meglio che al Gat-hilton, ma a tutto c'è un
limite, no? (E meno male che avevo iniziato col dire "niente di nuovo...). Vabbè.
Ah si, poi c'è PRMF con le sue allergie. Settimana scorsa ha avuto un paio di episodi di punture di
insetto che ci hanno fatto correre dal pediatra, gli si sono gonfiati mano, polso e occhio in maniera
abnorme. Il pediatra ha prescritto cortisone e antistaminici, e al più presto i provini allergologici (si
dice così?). Abbiamo l'appuntamento per martedì prossimo, speriamo che non ci sia tanto da
bassilare (termine friul-saresco che sta ad indicare la lotta greco-romana col figlio). Ci tengo a
precisare che questa delle allergie non è eredità mia ma paterna, io gli ho dato solo il meglio dei
miei geni (e di allergie non ne ho). Vedremo.
Di altro non mi viene in mente, fatta eccezione il mio abbandono temporaneo dell'attività ricamosa
(ahimè), per mancanza di tempo. Accidenti, in questo periodo sembra che le giornate si siano
accorciate anzichè allungarsi, forse con la scusa che c'è bel tempo (tranne oggi, vabbè) di cose se
ne fanno decisamente di più. Però sto imparando, da buona traditrice, a fare l'uncinetto. Posso farlo
anche semisdraiata sul letto, contrariamente al punto croce che in questa posizione mi risulta
particolarmente ostico, ma di questo voglio scrivere (prima o poi) sull'altro mio blog, che è più
adatto.
Bye bye...

lunedì 6 aprile 2009

Una domenica pomeriggio

Oggi è stata una domenica tranquilla, sono rimasta a casa da sola tutto il pomeriggio con mio figlio (a parte una breve visita della nonna). Abbiamo effettuato il primo taglio dell'erba: per me questo momento segna ogni anno una specie di inizio, inizio dei lavori fuori ma anche inizio del piacere di avere uno spazio verde (se pur piccolo).
Lavorare in giardino mi aiuta sempre a trasformare i pensieri in maniera più positiva, e anche oggi i pensieri sono stati tanti, tantissimi. Ma non voglio sbloggarli, preferisco tenerli per me, quelli buoni e quelli meno buoni.

Però una cosa la voglio condividere, ed è la parte di cui oggi sono andata particolarmente orgogliosa.



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