martedì 16 febbraio 2010

Fare outing

Che situazione strana.
In questi giorni mi sto rendendo conto che sono davvero poche le cose per cui vale la pena sbattersi. Forse perchè sto vivendo un periodo così particolare, tantissime cose che fino a una settimana fa occupavano parte dei miei pensieri e mi facevano impegnare del tempo per rimuginarsi su, ora sembrano sciocchezze. Rapporti interpersonali compresi. Perciò ho quasi del tutto smesso di brontolare, e paradossalmente nell'angoscia di quello che mi travolge scopro che di motivi per gioire ogni giorno ce ne sono eccome. Motivi per sorridere. Motivi per cui pensare che è ora che la smetta di sottovalutarmi come faccio abitualmente.

Qualcuno mi ha detto che fare outing come ho fatto io può farmi solo bene. Qualcun altro mi ha fatto (poco) velatamente capire che il mio atteggiamento rispetto al come e quanto parlo della malattia è decisamente fuori luogo, perchè certe cose meno vanno in giro e meglio è.

Ma sapete che non me ne importa nulla? Ma proprio niente-niente-niente.
Perchè almeno per ora fare outing mi sta facendo sentire meno sola, e la solitudine nell'affrontare il cancro mi spaventa molto più del cancro di per sè.
Perchè mia madre e mia nonna mi hanno sempre detto che l' unica cosa per cui bisogna vergognarsi è fare del male di proposito.
Perchè chiamarlo per nome è essere chiari. Dirlo sottovoce non esorcizza un bel niente, non diminuisce la gravità del problema, non alleggerisce le cure, non gli impedisce di esistere. Io alla scaramanzia non credo.
Perchè non parlarne non aiuta nessuno. Non aiuta la prevenzione, non aiuta a capirlo, insegna ai nostri figli che se facciamo come gli struzzi i problemi ci passano un centimetro sopra la testa e non ci toccano. Balle.
Perchè è meglio sapere che la tua vicina di casa o la tua conoscente è malata di cancro piuttosto che darle della snob perchè non esce di casa, immaginare che ha preso una malattia contagiosa perchè ha perso i capelli ("aaaaaaaa io l'avevo detto che i gatti portano brutte malattieeee!!!"), dare per certo che ha le fisse igienistiche perchè in mezzo alla gente usa la mascherina davanti alla bocca. E giuro, l'ho pensata anch'io quest'ultima cosa, quando un paio di volte al super mi è capitato di incrociare delle persone con la mascherina (e ora che ci penso non erano mai da sole).
Qualcuno mi ha detto che sono forte.
In realtà me la sto facendo sotto. Come i bambini, quando ne parlo inizio a tremare come una foglia. E tremo anche adesso che sto scrivendo.
Di fatto mi sento incastrata. Incastrata dalla vita che per una volta mi impedisce di scegliere se andare avanti o no per la strada che mi viene imposta. E io convivo malissimo con le imposizioni (chissà mai da chi avrà preso mio figlio?).
D'altra parte l'alternativa è decisamente poco conveniente.

14 commenti:

lamammadicarlo ha detto...

Condivido in pieno quello che hai scritto. Perche' nascondere una situazione e dare modo alla gente di pensarle tutte? !!!! E poi avere una malattia non e' certo una vergogna ma piuttosto una situazione che sicuramente potendo uno avrebbe evitato. Posso immaginare il tuo stato d'animo e la paura di dover affrontare la situazione e apprezzo molto il tuo condividerlo con noi. Sara' un aiuto sicuramente pagliativo ma per quel che puo' servire noi ti staremo vicino !!!!!

soneanima68 ha detto...

Fai e agisci come ti senti di fare , se parlarne ti aiuta , fallo senza pensare a cosa puo' pensare la gente che comunque ci si comporta avra' sempre da dire....
Devi essere forte per te, per tuo figlio e per tuo marito....
Ti dico per esperienza ( non sulla mia pelle , ma sui miei affetti piu' cari) che l'accettare la malattia , il combatterla,  aiuta la guarigione...
Anche se non ci conosciamo, non ci siamo mai incontrate nel web , ti sono vicina e ti penso spesso...
Un abbraccio grande....e mi raccomando continua cosi'....

fiocco72 ha detto...

Io la penso come te, parlarne non può nuocere a nessuno...anzi...continua così, la stai prendendo bene e vedrai ceh sei molto più forte di quello che credi. Ti abbraccio.

LauraGDS ha detto...

c'ho una mezza idea della tipologia di persona che ti abbia detto che "parlarne" è fuori luogo....

comunque che tremi o no come una foglia ti sto vedendo reagire meglio di tante altre volte per cose molto più banali.

venezia ha detto...

 Io la penso come te!
Ho dei genitori che hanno sempre "nascosto" e io di conseguenza tendo a farlo, ma mi rendo conto che è sbagliato e che mi fa stare peggio!!!!!
Anche mia madre ha avuto un tumore al seno qualche anno fa e me l'ha detto solo dopo essere stata operata!!!! ti giuro che da un lato ero preoccupata, dall'altro allibita per questo comportamento!!! ma i miei sono sempre stati così e mi ha sempre fatto venire un nervoso tale comportamento, che non ti dico!!!!
Tu fai benissimo a sfogare tutto quello che hai dentro!!! ognuno agisce e reagisce a suo modo e penso che il tuo sia quello che esorcizza maggiormente e fa vivere "meglio" la situazione!!
Come hai detto le cose davvero importanti per cui prendersela sono poche e quindi FREGATENE della gente!! ora esisti SOLO tu e i tuoi affetti più cari, punto!!
Un abbraccio.
Silvia

Trinity1979 ha detto...

parlarne ti fa bene???? e allora fallo....con chiunque abbia voglia di ascoltarti...e di quelli che ti giudicano per questo, fregatene.... 

utente anonimo ha detto...

A che serve fare finta di niente in certe situazioni? E' come scopare la polvere sotto il tappeto, tu comunque sai che non l'hai tolta ma solo spostata. E le persone che pensano di essere furbe e di sapere che sotto il tappeto è tutto sporco e te lo fanno velatamente notare, sono ipocrite. Chi non la sente scricchiolare sotto i passi, è solo una persona scioccamente superficiale.
Sono d'accordo con te quando dici che il silenzio non aiuta la prevenzione ma la danneggia. E, se vuio con tanto cinismo, non aiuta nemmeno il bilancio statale, perchè i costi a posteriori sono sempre più alti di quelli dedicati alla prevenzione.
Un abbraccio? ma.... chissà che strana malattia contagiosa potresti avere *__^
Roberta

Mamiga ha detto...

@Laura: ci siamo capite.
@Roberta: pare che nella famiglia di mio marito scopare la polvere sotto al tappeto sia un'abitudine, perlomeno fin quando ci sono ospiti in casa. Nessuno saprà mai quando gli ospiti se ne sono andati cosa succede. Peccato solo che per "ospiti" intendano l'intera famiglia. Che brutto.

Tittiz ha detto...

Mi sono sempre chiesta come una persona possa consigliare un'altra su come deve condividere i propri problemi. A parte il fatto che trovo difficile poter consigliare un comportamento ad una persona che sta vivendo una cosa che io non conosco se non su terzi, quindi non in prima persona.

E comunque la storia dello scopare la polvere sotto al tappeto è una pratica comune in molte famiglie, io ne ho esempi anche qui.

Sara, tu fai quello che ti senti di fare, di dire, in certe vicissitudini ci sei tu, non chi ti sta attorno, e se senti il bisogno di parlarne per esorcizzare, se ti serve ragionarci, imprecarci, bè fallo, tanto, se chi ti sta attorno non ha orecchie per sentire, c'è chi le ha le orecchie, anche se sta a chilometri di distanza! santo internet sempre!!!;-)

lucinelbosco ha detto...

ma fai pure ciò che ti fa stare bene!!! e sai cosa ti dico? non solo aiuti te stessa, ma dai una gran lezione di vita a chi ti segue! un abbraccio!

nevepioggia ha detto...

Ciao Mamigà..benvenuta nel club del " che-cacchio-me-ne-frega-a-me" seguito da.."ho-ben-altro-di-cui-preoccuparmi-io!"
confermo che certe esperienze sanno farci ricollocare le cose al giusto posto,insomma,assumono un'importanza del tutto diversa...
 Un saluto solidale e affettuoso...
Laura nevepioggia

roberta67 ha detto...

Eh eh, nella famiglia della mia ens sui tappeti non si può più camminare, da tanta polvere c'è sotto!
Roberta

MiaSorriso ha detto...

BRAVA!!!
Parole sante.
Abbiamo rubato? Ucciso? Truffato?
Dobbiamo vergognarci?
Ma quando mai...

P.S. scusa se ero sparita, è stato solo per un banale errore informatico, avevo sbagliato a salvare il link al tuo blog e mi compariva sempre lo stesso messaggio, quindi ho creduto per giorni che tu non avessi scritto altro

giorgi ha detto...

Per me fare outing e scrivere sul blog è stato profondamente terapeutico. Questo è il tuo spazio, e se qualcuno prova imbarazzo a leggere di cancro, chemio, oncologi e terapie varie problemi suoi, no?