venerdì 7 luglio 2006

Ogni tanto mi perdo...

Beh, ogni tanto, direi ogni santa volta che vado a Latisana perdo regolarmente la strada. Perdo spesso la pazienza, ogni tanto perdo qualche e-mail cancellandola sbadatamente e qualche volta (figuraccia da idiota) ho perso di mente il codice PIN del bancomat proprio mentre pagavo la spesa.


Ma la cosa che mi frulla in mente da qualche giorno è il mio perdermi nei ricordi. Mi rendo conto che da quasi tre anni vivo talmente di corsa da guardare sempre e solo davanti, per necessità. Oggi mi sono guardata all'indietro. Oddio, un po' pericoloso lo è stato, perchè l'ho fatto mentre guidavo andando al lavoro, e col traffico che c'era non era proprio il momento più indicato. Però...


Però mi sono guardata indietro, e ho visto tanti di quei cambiamenti nella mia vita e nella mia persona, negli ultimi dieci anni circa, da non riconoscermi quasi più. Sposandomi ho fatto un salto enorme, sia come persona, sia come ambiente in cui vivo, ho cambiato talmente la mia vita che mi chiedo come vivrei se tutto d'un tratto mi ricatapultassi per anche solo una settimana nei posti dove sono cresciuta. Sono cinque anni che non ci vado. La maggior parte delle ragazze che conoscevo (non posso chiamarle amiche, non lo erano in fondo) sono tutte sposate e migrate altrove, come me  (e chi vuole rimanerci in quell'isoletta fatta di persone anziane che alle sei di sera chiudono tutti gli spiragli di vita? ). Chi è rimasto non mi riconoscerebbe forse più: tornerei con quindici chili in più addosso, i capelli più corti di mezzo metro abbondante, e forse un modo completamente diverso di guardarmi attorno. E con un bimbo a manina (a manina? Orrore, non sia mai, a manina non si può, bisogna correre ovunque...). Non troverei niente, o quasi, di quello che lasciai allora.


Ho nostalgia comunque del profumo della mia laguna. Ho nostalgia delle notti stellate, della luna che si specchia sull'acqua e del rumore placido delle onde che incontrano le rive. Mi manca la libertà di uscire la sera e ascoltare, mentre passeggio, i suoni che provengono dalle case, senza essere interrotti dal passaggio delle automobili come succede qui. Adoravo, la notte del Redentore, ritrovarmi con le persone che conoscevo lì sotto il faro, il punto da cui lo spettacolo dei fuochi si poteva vedere meglio. Qualcuno cantava. Io la notte del Redentore di sette anni fa mi fidanzai con mio marito.


Chissà, magari quando il grande caldo sarà passato, potrei inventarmi qualcosa per tornare. Anche per due soli giorni.


Mamigà

5 commenti:

fully53 ha detto...

e se quel perdersi fosse un po' un ritrovarsi?

LauraGDS ha detto...

Meg vorrebbe tornarci, io vorrei tornarci: e se ci organizzassimo per farne un incontro anche?

Laura

mamminacara ha detto...

E infatti è un po' come guardare nello specchietto retrovisore della macchina...
Tu continui a guidare e continui ad andare avanti, ma un'occhiata dietro, di tanto in tanto, fa sempre bene!!! ;)
Buon fine settimana e grazie del tuo passaggio.

fiocco72 ha detto...

Grazie, bello anche il tuo blog, un'altra mamma...siamo coetanee?! Non ho capito da dove vieni? Buon fine settimana.

Mamiga ha detto...

@Fiocco: sono del 1972, novembre per l'esattezza. Io sono cresciuta a Murano, trapiantata in Friuli per amore...
Mamigà