venerdì 18 aprile 2008

Ultimamente mi piace moltissimo leggere blog di altre mamme, soprattutto mamme in attesa. Non so, sarà che il periodo difficile con mio figlio è passato ormai da mesi e mesi e me lo sto godendo appieno, ma guardo con nostalgia al suo primo anno di vita e rimpiango di non averlo vissuto più serenamente. Di quell'anno riesco a ricordare tanti capricci, tante notti in bianco, pannolini a destra e a manca,  la lotta per riuscire a respirare un po' per conto mio eccetera. Sarà brutto a dirsi, ma è la verità: ho iniziato a godermi mio figlio quando aveva poco più di tre anni. Prima è il buio.
Guardando i neonati ora provo una tenerezza immensa, e probabilmente ora se ne avessi un'altro di mio prenderei tutta la faccenda a cuore più leggero, forte dell'esperienza fatta sulla pelle di Gabri. Mi intenerisco pensando al mio lunghissimo parto, sinceramente nonostante tutto lo rifarei. L'altro giorno ho sentito la B., mia cugina, partorirà entro meno di un mese la sua prima bambina, e mi ha detto di non avere la benchè minima paura del "dopo" (vedremo). La sento più o meno ogni settimana, quindi per me è difficile non andare col pensiero al mio parto.
Ma come fanno certe mamme a dire che si sono innamorate subito del loro bebè appena l'hanno visto? Io le invidio, perchè per me non è stato così. Giuro, per qualche giorno per me mio figlio è stato solo un "coso" che dipendeva da me al cento per cento solo perchè la responsabile della sua nascita ero io, e da me pretendeva tutto, corpo e anima. Era un estraneo, e ricordo bene le ore trascorse in ospedale con lui accanto a me nella culletta che dormiva e io che lo guardavo non trovando in lui nessuna somiglianza con me. Somigliava solo a mio marito, se non fosse per i capelli dritti come spilli e i piedi lunghi come i miei. Ma era un estraneo, e dire che l'ho amato fin dal primo momento è una bugia.  Ho iniziato a capire che era davvero mio solo quando ho chiesto all'infermiera se potevo prenderlo in braccio, e lei mi ha risposto con aria scontata "ma certo che può, è suo figlio, può farci quello che vuole". Solo allora me ne resi conto, ma ho iniziato ad amarlo... se ricordo bene... qualche giorno dopo il nostro rientro a casa, quando mi accorsi che l'unico modo per farlo calmare dagli strilli era appoggiargli la testa sul mio cuore mentre stavo distesa. Non il cuore del suo papà, nè quello della nonna, ma il mio e solo il mio gli faceva quell'effetto. La nostra storia d'amore è iniziata lì. Non prima. Un po' me ne vergogno, ma preferisco essere onesta, perchè ammetto di provare invidia verso quelle mamme che ricordano la primissima infanzia dei loro figli come momenti magici.
E adesso la magia finisce, vado all'asilo a ritirare il piccolo teppista. E' venerdì, sarà cotto come un gambero, uscirà come ogni venerdì carico della sua biancheria da asilo da lavare e coi capelli tutti scompigliati. E come ogni pomeriggio mi correrà incontro come se non mi vedesse da una settimana.
Ecco, a me basterebbe così. Per me potrebbe fermarsi qui, a quattro anni. Nè più nè meno. E' un'età meravigliosa.

3 commenti:

mammachioccia63 ha detto...

che tenerezza questo post! sarebbe bello poter fermare il tempo, non solo i 4 anni sono belli, ma anche quelli precedenti e quelli a venire, ogni età dei nostri piccoli è bellissima e sarà un meraviglioso ricordo. Io ho amato subito la mia pulcina anche se era la fotocopia del papy, quando l'ho tenuta in braccio per la 1a volta, quando s'è attaccata al seno, quando era nella culletta, la guardavo rapita e pensavo "è mia figlia, l'ho fatta io, com'è piccola ecc." ecco in quei momenti è esploso in me un senso di protezione e immenso amore

LauraGDS ha detto...

e se ti dicessi che ho letto il tuo post mentre davo il biberon a Gigi? solo che hai momenti diserena poppata alterna dei veri e propri rodei....

larafa ha detto...

Ma ti assicuro che di età meravigliose ne verranno ancora.... Tutte sono problematiche e meravigliose.... Contando che la settimana scorsa per la prima volta il grande è uscito di sera!!!!