domenica 30 giugno 2013

Ho la bici nuova!

Non l'ho chiesta, giuro. Anzi, non la volevo proprio. Perchè con la mia Nina, che ha solo tredici anni, se pur con il telaio arrugginito, senza marce e con le ruote da 26" come quelle di mio figlio, con la dinamo rotta dall'anno che fu e i copertoni cambiati tre o quattro volte tutti e due, ci facevo comunque i chilometri. Ci ho portato il Power per tutto il paese in lungo e in largo, prima sul seggiolino davanti, poi all'asilo sul seggiolino dietro, finchè è diventato troppo pesante per essere trasportato. Ho ancora sul telaio il supporto per agganciare il seggiolino: il seggiolino è finito in discarica con lo schienale distrutto qualche anno fa, il supporto è ancora lì. Pigra io nel non voler perdere cinque minuti per cercare il cacciavite giusto e svitarlo. Troppo presto per metterla in pensione, secondo i miei parametri: la mia bici tutta bianca comprata un mese prima di sposarmi, a cui ho cucito con cura perfino il copricestino con un avanzo di lenzuolo bianco a riquadri verdi, è la bici acquistata con quella che "finchè va, va". E appunto, per andare va ancora, e benone. Ha solo bisogno di una riverniciata.
Ma qualcuno ha pensato che potevo fare meno fatica, la stessa persona che se potesse levarmi la malattia di dosso venderebbe l'anima, ma siccome non può cerca ogni modo possibile per agevolarmi nei movimenti, e le mie proteste per evitare spese evitabili non sempre finiscono per piegare certe decisioni già prese. E insomma, una settimana fa mi ha regalato una nuova compagna di viaggio: leggerissima, con le marce (ho impiegato una settimana per imparare ad usarle, credevo di essere io di mogano, finchè non si è scoperto che era il cambio ad essere tarato male), le ruote più grandi, il manubrio regolabile anche avanti/indietro oltre che in altezza (e per i miei polsi è una manna, visto che posso scaricarci sopra molto meno peso di prima), rigorosamente bianca perchè ho la fissa che la mia bici deve essere bianca, ma anche per metà color malva. Le mancano solo il copricestino e... un nome.
Vi piace? Sorvolate sulla ciclista, che nella foto sembra più tozza di quello che è.
In effetti le ginocchia e le caviglie possono ringraziare, e parecchio. 
Oggi io e il Power, soli come la maggior parte delle domeniche pomeriggio, abbiamo finalmente ricominciato a percorrere gli sterrati del parco naturale della zona, con immenso piacere.



7 commenti:

Ely blogger ha detto...

Uno splendido regalo, buon giro !

Fragolina ha detto...

bellissima...
io e Homer desideriamo tanto due bici e poter fare delle belle domeniche in giro con Samu

purtroppo viviamo in una zona industriale per uscire dalla quale manca poco dover prendere l'autostrada...
tutte rotonde e sottopassi non adatti al ciclismo...

dovremmo caricare tutto in auto e spostarci
ma il timore a questo punto è fare la spesa e non ammortizzarla

quindi aspettiamo sempre con ansia agosto per noleggiare un paio di bici in ferie!

che bello ricevere queste coccole dai!

Stribili ha detto...

Bella! E che nome le hai dato?
Buone pedalate ;-)

Livia ha detto...

Bella! Che nome darle non saprei, io ho un'olandese di 24 anni ancora in buono stato, viola: per molto tempo è stata senza nome, poi un mio amico l'ha chiamata Violetta e cosi è rimasta :)
I miei motorini invece sono stati tutti battezzati, ma é un'altra storia. Buona pedalata!

Miss Marple ha detto...

Che bella!
Buone passeggiate allora :))))
Un abbraccio
Sonia

° ha detto...

Che bello! Quando si dice un regalo di cuore :)
Geppina come nome ti piace? A me tanto...
Wide

Mamiga ha detto...

Mmm... Geppina... terrò presente. Ma non ho ancora avuto una ispirazione degna di essere presa in considerazione :) Per il resto concordo, è un gran regalo, soprattutto per come è stato fatto :)