martedì 26 novembre 2013

Proviamo

Dicono che tocca pensare a preparare il Natale.

E contrariamente al solito, quest'anno non ne ho assolutamente voglia. Se lo faccio, lo faccio per il Power. E non solo a causa dell'ultimo avvenimento. Tante cose io non le scrivo, chi mi legge da tanto tempo dovrebbe saperlo e dovrebbe sapere anche il perchè (non siamo mica al Grande Fratello...). Nelle ultime settimane si sono accavallate una serie di cose spiacevoli una dopo l'altra, che mi fanno venir voglia di far finta di niente e passare direttamente al sette gennaio, così, in un balzo unico. Periodi che capitano nella vita di tutti peraltro.

Domenica scorsa mia cognata se ne è uscita con una proposta. Con il suo solito modo che di primo acchito suona arrogante (sul momento mi sono girate come eliche, lo ammetto) e perentorio, ma che poi a pensarci bene non è proprio da scartare. I primi anni da sposata in famiglia (di mio marito) si facevano regali-regali, una cosa a cui ero abituata ma in maniera molto più soft fino a  quando vivevo con i miei. "Prima" con i miei ci scambiavamo pensierini (mi servivano le calze? Mia madre mi regalava il pacco da sei di calze e il pacco da sei di calzini. Facevo il filo ad un libro? Arrivava il libro. Ricamavo un asciugamano, acquistavo la sciarpa, cose del genere.Pensate che ricamo ancora usando una forbice a forma di airone che mio fratello mi regalò quando compii sedici anni. Questi erano i regali a cui ero abituata). "Dopo" nella famiglia allargata cose decisamente più "importanti", a volte poco pensate, ma sicuramente più costose. Si sa, paese che vai usanze che trovi, e qui usavano così. Fino a qualche anno fa poi lo scambio dei regali era diventato lo scambio delle prese elettriche. Dico sul serio: se non era il cordless nuovo era il forno a microonde, per passare allo scaldasedile per l'auto da attaccare all'accendisigari, alla macchina per il pane, alla chiavetta USB, potrei andare avanti per righe e righe. Tutto questo non senza un notevole imbarazzo col passare degli anni, perchè c'è stato un tempo in cui di stipendi in casa ne entravano due e in casa eravamo in due più il gatto e il mutuo, ma poi è nato il Power, sono rimasta a casa dal lavoro dopo due anni, le malattie, la situazione economica è cambiata drasticamente e il resto è facilmente deducibile. E poi via, che spreco.

Qualche anno fa io e il Gatto Alfa abbiamo dato d'ufficio (non ne potevo più) un giro di vite accettato bonariamente da tutti, e siamo passati ai cesti (pronti o preparati da noi in base ai gusti dei destinatari). Una cosa che mi piace, e molto: occupano spazio solo per il tempo di consumarli, i mangimi piacciono, il costo è contenibile, non ci si deve stare a pensare più del necessario, i motivi per farli sono tutti a favore. Ma passano altri anni e mia cognata si è stufata.

Non che la voce di mia cognata sia più pesante delle altre, chiariamoci. Ha solo fatto una proposta: quest'anno niente regali tra noi. Niente repliche delle stesse cose che si riproducono di anno in anno. Niente. Regalarsi solo la compagnia, e investire parte di quello che avremmo investito nei soliti cesti in cose più buone del solito da condividere a tavola (che poi lei ha già dato per scontato che saremo insieme a pranzo, in realtà il Gatto Alfa lavorerà a Natale, quindi non credo proprio, ma tant'è, si vedrà). E non è un regalo facile: non è facile lasciare a casa quel velo di malumore (non fingiamo di non saperlo, in tutte le famiglie c'è la persona con cui si passa volentieri un'ora ma non un'ora più cinque minuti), di noia, di stizza. Credo che occorra uno sforzo più grande che non quello di mettersi scarpe e giaccone e infilarsi nel centro commerciale a fare acquisti natalizi. Ma si può provare, perchè no? Si può provare a cambiare. E se mi frulleranno lo stesso (perchè col carattere che ho mi frullano a prescindere) cercherò di farmela passare in nome della buona creanza.

3 commenti:

angela ha detto...

hai pienamente ragione, io mi so rotta di regali e regaletti...

Isabella ha detto...

Perfettamente d'accordo...Per me a Natale si dovrebbero fare i regali solo ai bambini! Sperando che non ti frullino troppo, avanti con i preparativi!

Anonimo ha detto...

Guarda, noi siamo atei e non festeggiamo il Natale, quindi niente regali, neanche ai bambini: ma il tempo per stare insieme, poltrire al calduccio, visitare un posto speciale, togliere un po' di iprocrisia dalle decorazioni.... quello è il più bel regalo del mondo. E anche qualche gozzoviglia non guasta! Cogli la palla al balzo!
Berenice