giovedì 7 dicembre 2017

Ventidue più ventidue

Ieri pomeriggio il braccio operato mi faceva un male cane. Avevo messo in conto di passare le ore pomeridiane in cucina e a stirare due cose (si, da qualche giorno ho anche ricominciato a stirare), ma ho dovuto cedere e star ferma. Se Dio o chi per lui ci ha fatto con due braccia un motivo evidentemente c'è, e se uno è totalmente fuori uso, fai poco.
C'è che ieri mattina c'era un sole meraviglioso sopra il paese congelato: mi sentivo talmente in forze e talmente di buon umore che verso le nove ho preso, mi sono truccata e pettinata, sono salita in macchina dopo aver chiuso casa, e gasatissima  dopo il traguardo dei 12+12 di venerdì mi sono fatta i "22+22". Vialetto --->Centro Commerciale--->Vialetto. Non solo. Ho contribuito a far girare l'economia con i miei primi (e penso unici per quest'anno) acquisti natalizi e non. Ho preso sette paia di calzini nuovi per il Power misura 43-46, una sciarpa per il Gatto Alfa (che il Power mi aveva chiesto di comprare al posto suo per fare il suo regalo natalizio al padre), una matita per gli occhi color cioccolato/borgogna in supermegafotonicaofferta (un euro e 89, cifrona, non potevo lasciarla nel cesto, mi chiamava "prendimi, un colore come questo non ce l'hai!", l'ho usata oggi per la prima volta come base per un ombretto molto simile, stupenda), tre rotoli di carta da regalo, sei biglietti di auguri, due libri per bambini, tre reggiseni senza ferretti/imbottiture/sagomature per il mese prossimo quando toglierò (si spera, perchè viste le arie è meglio dirlo a bassa voce) l'imbragadura medievale, e un caffè al bar. Il miglior caffè macchiato che abbia preso negli ultimi due mesi. Ho sempre sostenuto che uno degli ingredienti fondamentali che rendono un caffè buono è la compagnia, questo caffè è stata una eccezione.
Perchè si. Perchè c'era un gran caos di gente nei vari negozi, e io odio il caos, soprattutto il caos natalizio, le code alle casse, la gente che si lamenta per la lentezza delle cassiere, la calca davanti agli scaffali del Lego, la riga di mariti annoiati tutti identici tra loro in capo alle corsie in attesa delle mogli, i tipi degli stand del mercatino all'interno dei corridoi del centro commerciale che ti agganciano ogni due passi  sventolandoti addosso il loro volantino pubblicitario"signora, ha mai provato la crema alla bava di lumaca?";  ma da questo caos sono uscita solo ed esclusivamente perchè si avvicinava mezzogiorno, e se all'una meno cinque devo essere a scuola a ritirare il Power dopo aver perlomeno imbastito a spanne un pasto da ultimare dopo averlo riportato a casa, 22 chilometri con relativo traffico di quella fascia oraria devo iniziare a mezzogiorno almeno a percorrerli. Ma c'era il sole, camminavo bene, respiravo bene, sapevo cosa volevo acquistare e non avevo nessun impedimento a farlo, nessun fastidio, nessun intrigo, nessun dolore, nessuna ansia, solo l'accortezza di tenere la borsa sulla spalla destra (una scemenza, ma non automatica dopo quarant'anni che la porto sulla sinistra). Tre ore su e giù dall'auto, avanti e indietro tra i vari stabili, tra i vari ingressi, in completa autonomia. La normalità che tempo fa chiamavo "noia".
Come cambia l'aspetto delle cose, quando le si guarda con un diverso paio di occhiali.

Cappero se mi faceva male il braccio ieri pomeriggio. Mi dava fastidio perfino la manica del maglione di pile che lo avvolgeva. C'è stato un momento, durato una mezz'ora, in cui mi sentivo addirittura l'espansore nuovamente conficcato sullo sterno come appena messo (da quando lo hanno iniziato a gonfiare si è lievemente sollevato su quel punto, non sta più poggiato a piatto, dandomi ormai da giorni molto meno fastidio): devono essere stati i muscoli risentiti dalla resistenza alle vibrazioni durante la guida. Un dolore... Ho preso i miei antinfiammatori e pace.

Ma mi è sembrato di respirare come se fosse la prima volta dopo un'eternità.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Da un po' di tempo quando vedo pubblichi per un attimo ho una stretta al cuore. Stavolta invece il cuore me lo hai aperto. Che bello leggere le tue parole! Mi é sembrato quasi di essere lì anch'io.❤
Laura

Fiorella ha detto...

Ti mentirei, e forse tu lo sai, a dirti che non ti "seguo" e non mi stai qui nel cuore...dai tempi di Splinder...
Allontanamenti o no, qualcosa o qualcuno ci ha e ci accomuna...
Niente ti potri dire di piu' di quello che tu, forse ricordi di me o di quello che ci siamo dette...
Sicuramente sbagliavo io...
Il fatto sta che io ti "seguo"...
Il fatto e' che un cordone ci ha legato e ci lega ad una ragazza...
Ed io non ho mai piu' dimenticato e non ho piu smesso di leggere e seguire...
In silenzio, sempre per non disturbare, forse...
Con Mamy, ci sentiamo...
Si sono la persona che non sopportava certe persone, e che impunemente apriva troppo la bocca, ma solo per amore e difesa...
Con questo ti voglio dire scusa, per tutto e credimi mi sei sempre rimasta nel cuore.
Fiorella
E non e' perché e' Natale, ma perché mi sentivo il dovere di dirti queste cose.
E il Natale dal '92 anche per me e' un susseguirsi di cose poco piacevoli...
Se vuoi mi puoi scrivere, mandare a quel paese o...ti capirò
Fiorella

Mamiga ha detto...

Fiorella, mi ricordo chi sei, ma scusami, non ricordo assolutamente cosa possiamo esserci dette. Per questo mi è decisamente difficile capire il tuo messaggio. E' passato troppo tempo. Perdonami.