sabato 16 settembre 2006

Scusi, ma a noi checcenefr...

Velocemente: stamattina sono stata dal medico per una sciocca faringite, vabbè. In sala d'attesa entra una signora più o meno della mia età. Sbuffa e si siede. Appena il sedere tocca la sedia estrae il telefonino dalla borsa e chiama qualcuno. Ovviamente parla in un tono normale, che nel silenzio di una sala d'attesa di un medico sembra una conferenza stampa. Dopo due minuti chiude la comunicazione e mette via. Trenta secondi dopo le squilla il telefono, risponde e , anzichè come educazione vorrebbe, alzarsi e rispondere fuori, intrattiene animosa conversazione in  mezzo alla stanza. Tre minuti dopo riattacca e telefona a qualcun altro.  Tre minuti di conversazione e riattacca. Risquilla, sbuffa e risponde. E via così per venti minuti.


Ora, è vero che viviamo in un paese libero e che ormai il tabù del privato è superato, anche se persiste una fascia di persone che inneggiano alla privacy totale chiedendo l'abolizione perfino del nome sul campanello dalla porta di casa (per poi magari arrabbiarsi se il postino non recapita correttamente la posta).  Ma io mi domando e chiedo:


se in una sala d'attesa, quando entri, trovi silenzio, un motivo ci sarà. Forse perchè solitamente dal medico ci va chi non sta bene, e chi non sta bene non ha certo voglia di ascoltare gratis gli affari degli altri, a meno che non se li vada a cercare. Inoltre non è più di moda sciorinare il possesso del cellulare, non è più uno status-symbol da anni, ce l'hanno perfino i gatti ormai. Terzo, c'è tanto di cartello in sala d'attesa, in cui scritto a chiare lettere c'è il divieto di tenere il cellulare acceso lì dentro, per questione di educazione e rispetto. Almeno tienilo a volume minimo, usalo fuori, anche se piove c'è tanto di tettoia per non bagnarsi i piedini. E poi, sei contenta ora che sai che altre sette persone sconosciute sanno vita morte e miracoli su te, la tua famiglia e quell'imbranato di tuo padre che si è dimenticato di dirti che tua madre e tua figlia non rispondono al telefono perchè a lei mancava il burro ed è uscita a prenderlo, e non serve fare sette telefonate compresa quella ai pompieri perchè stanno tutti bene? Moh...


Prometto che il prossimo post sarà molto più profondo e personale. Stasera non ne ho voglia. Ho mal di gola.


Mamigà

9 commenti:

LauraGDS ha detto...

hai fatot bene a scriverlo: il blog serve anche per dire quanto ci diano fastidio certe situazioni...

briciolanellatte ha detto...

C'è addirittura chi parla ad alta voce proprio per farsi sentire

melaguendy ha detto...

Uhhhh! grande problema il cellulare! sarà che io, ce l'ho...ma lo uso poco, e , il mio numero, non ce l'ha quasi nessuno, ma, odio...quando succedono queste cose! E,non solo nelle sale d'attesa, ma...al cinema, a teatro...al ristorante!!! aghhhh!
"dove sei?" "cosa fai?" che rabbia!!Ammetto, di essere un pò intransigente su questo tipo di cose!!!Comunque, concordo a pieno, su tutto quello che hai scritto!
baci!

tinaweb ha detto...

Guarda io a volte mi chiedo:" Ma dovevano per forza inventarlo il cellulare?? Si so bene che serve tantissimo...ma quando il maritino chiama di continuo non ditemi che nn lo pensate!?!?
Baci!!

Luna70 ha detto...

Io odio andare dal medico!!! Spero che il tuo mal di gola passi in fretta!

fiocco72 ha detto...

Ciao cara, come stai? Un abbraccio.

Mamiga ha detto...

@Fiocco: decisamente meglio grazie :)
Mamigà

vegan ha detto...

Se ti dovesse ricapitare fagli prendere un bello spavento cadendo a terra e sibilando: "Il pace maker, bastardi"

Mamiga ha detto...

@Vegan: LOOOOOOOLLLL!!!
Mamigà