martedì 27 marzo 2007

Era una mattina di agosto. Mi trovavo a Igea Marina con Pa e Frenci. Il vecchio bagnino della colonia ci propose di fare un giro in moscone, oltre gli scogli. Era mattina presto, saranno state le otto, e intorno era il silenzio.
Il buon vecchio Riccardo (chissà se sarà ancora vivo) ci fece salire sul mezzo  a remi, e ci portò al largo. Premetto che io non ho un gran bel rapporto con l'acqua, perciò il mio disagio era notevole. Disagio che sparì quando arrivammo oltre la scogliera.
Pa e Frenci parlavano. Erano lunghi elogi sulla bellezza di quanto ci circondava, tante parole anche ben studiate, se devo dire il vero (loro non si sono fermate alla scuola superiore come me, l'italiano lo sanno parlare molto bene...). Dopo un po' mi chiedono "e a te piace tutto questo?". Risposta: "si, è molto bello". Tutto qui.
Pa e Frenci non avevano molta stima di me, o almeno ho sempre creduto così. Di fatto quel loro ciarlare mi stava dando non poco fastidio. Perchè io davanti alle cose meravigliose, come a quelle estremamente dolorose, preferisco starmene in silenzio. C'è tanto tempo per parlare. Le parole da usare mentre si muove la bocca sono infinite. Io preferisco il silenzio. Il silenzio che guarda, che ascolta, che lascia spazio per elaborare nel cuore e nella testa le cose che vedono gli occhi e sentono le orecchie.
E' un peccato che troppe persone silenziose vengano spesso giudicate sciocche. Non è sempre vero che chi tace non pensa. Nel mio caso il più delle volte taccio perchè non ho nulla da dire. O preferisco non dire nulla. In realtà io chiacchiero molto, chiacchierare per me è quasi uno sport. Veneta quale sono, poi, figuriamoci, basta buttare l'amo al momento giusto e abbocco alla velocità della "spussa" (così dice mio figlio).
Ma per le cose serie... No, per le cose importanti no. Quando è nato mio figlio sono stata ore a guardarmelo in silenzio mentre dormiva. E i parenti giù a dire quanto fosse bello, a chi somigliasse, e guarda di qua, e guarda di là... Io no. Non parlo mai nemmeno di quanto sia orgogliosa di lui, perchè preferisco vivermi questo orgoglio nel cuore dove ha tutto lo spazio per espandersi. Per lo stesso motivo non parlo mai di quanto io ami Papigà, di cosa sento quando è presente e di quando non c'è. Non parlo mai dei miei sentimenti verso le persone che ritengo per me importantissime, non traduco mai in parole quello che provo mettendo fuori il naso dalla finestra e annusando l'aria della primavera attorno a casa mia.
Forse un giorno cambierò in questo atteggiamento. O forse un giorno le persone a cui veramente sorge il dubbio che io non sia esattamente quello che sembro si faranno avanti a chiedermi chi io sia. Non lo so.

6 commenti:

fiocco72 ha detto...

Io a differenza tua parlo molto, e dico in continuazione quello che penso e provo sia verso i miei figli che verso mio marito e mi piace anche sentire loro che parlano di me...Ti faccio una tiratina d'orecchie...mi hai nominata per il test ma noto con dispiacere di non essere nei tuoi link...Buona giornata.

Mamiga ha detto...

EH????? Ma come ho fatto a non accorgermene????????? perdono... provvedo immediatamente!!!

LiulayRie ha detto...

Io invece sono un pò come te, cioè ciciaro moltissimo se me ne viene data l'occasione, ma sono anche molto contemplativa e spirituale e questo mio lato fa si che, soprattutto per le cose belle, io non riesca mai a trovare davvero parole adatte se non le più banali e scontate che evito accuratamente di dire o se dico, perchè costretta dalla situazione, mi sembra sempre che suonino povere, perchè non riescono ad esprimere a pieno ciò che ho dentro ed alla fine tutto perde poesia e mi sento a disagio. Come dice Banfi "una parola è troppa e due sono poche"...spesso è così. A volte il silenzio è più comunicativo di certi discorsoni e paroloni, basta però saper osservare chi ci sta intorno...se si presta attenzione si colgono espressioni e movenze che danno più soddisfazione ed emozione di mille parole...^+^

ClubricAmiche ha detto...

Concordo pienamente con quello che dice Liulay. Non te ne fare un cruccio, anzi coltivale le parole che rimangono nel cuore, finchè non arriva il rimpianto delle parole non dette.

Mamiga ha detto...

@Club ricAmiche: wow, che passiate di qui per me è un onore... :)

utente anonimo ha detto...

Ciao Sara, il commento firmato RicAmiche è il mio... penso che ti faccia piacere comunque. Barbara Bimbomagico