sabato 8 settembre 2007

Spazi

Dicono che quando si prova il forte desiderio di mettere ordine e di fare spazio attorno a sè, lo si vorrebbe in realtà fare dentro alla propria vita. Sarà vero, non lo so.
Ho un cassetto del mio comodino che contiene esclusivamente corrispondenza personale. Prima di avere internet, per chi non lo sapesse, ero una grande grafomane: amici di penna casuali, lettere scambiate con amicizie conosciute durante i miei viaggi (difficile da credersi, ma Mamigà prima di sposarsi era sempre con la valigia in mano), biglietti di auguri scambiati nelle varie occasioni e cartoline a non finire. Il cassetto trabocca, e ho deciso che uno di questi giorni voglio buttare via almeno metà del suo contenuto.
Di per sè mi viene un po' di tristezza pensare di buttare scritti di altre persone: prendere la penna e dedicare qualche minuto o anche più a una persona usando l'inchiostro per dare una qualche forma a un sentimento o a un semplice pensiero, è una cosa che oggi non fa quasi più nessuno. E a questo modo di esprimersi ho sempre dato molto più valore che non a qualche istante di freddo e impersonale ticchettio sulla tastiera. E' per lo stesso motivo che ho ripetuto già più di una volta che detesto gli auguri via sms o e-mail da chicchessia, preferisco di gran lunga la telefonata piuttosto. Ma ho bisogno di spazio, anche in senso metaforico evidentemente. Conservare solo quelle cose che mi permettono di guardare avanti e non mi trattengono ancorata a una parte sterile del passato è per me oggi fondamentale. Rapporti che appena iniziati sembravano pietre miliari della mia esistenza e che poi sono scemati, non ha senso trascinarmene dei ricordi che non siano un paio di foto piuttosto che un annuncio di nascita o di nozze. Il resto non ha importanza, per me non ne ha più. Non ne hanno lettere scritte solo per non interrompere quelli che a un certo punto diventavano scambi di cortesie, non ne ha il numero impossibile di biglietti di auguri di compleanno che conservo da tempo immemore perchè tanto i compleanni per me sono sempre stati uguali e con poco significato, non ha senso trattenere biglietti chiudipacco attaccati ai regali di Natale.
Desidero tenere solo cose che hanno per me senso. Annunci di matrimoni e nascite per ricordare lieti eventi accaduti alle persone che mi stanno o stavano a cuore, cartoline perchè Trippa ci si diverte da morire a chiedermi un racconto per ognuna delle immagini che vi sono raffigurate, sfoghi pesanti di qualche amica che in un paio di fogli ha voluto regalarmi un momento importante della sua esistenza, nient'altro. E per fare questo lavoro devo leggere tutto, ma proprio tutto quello che si trova in quel cassetto. Per non avere rimpianti un domani.
Come se sentissi il bisogno di liberarmi da un carico pesante che mi porto sulla schiena. O forse il bisogno stesso di lasciare spazio a cose nuove.

2 commenti:

fully53 ha detto...

Quando mi viene la voglia di far spazio e buttare via alcune tracce di passato mi regolo con una specie di "test emozionale": se quella cosa provoca in me ancora un'emozione (bella o brutta poco importa) la tengo, altrimenti la butto.
Non so se sia una fortuna o una sciagura, sta di fatto che riesco a buttare via sempre troppo poco.

fully53 ha detto...

Quando mi viene la voglia di far spazio e buttare via alcune tracce di passato mi regolo con una specie di "test emozionale": se quella cosa provoca in me ancora un'emozione (bella o brutta poco importa) la tengo, altrimenti la butto.
Non so se sia una fortuna o una sciagura, sta di fatto che riesco a buttare via sempre troppo poco.