mercoledì 19 febbraio 2014

Piccolo snervo extra (qualcuno me le tira fuori di bocca però...)

Vi avviso.
Se c'è una cosa che mi fa tirar fuori le zanne senza pensarci nemmeno una frazione di nanosecondo è quando un'altra madre (di solito basta che abbia il figlio di DUE anni più grande del mio, mica altro) si azzarda a dirmi "eh, questi non sono problemi, vedrai andando avanti quanti di più grossi te ne darà, IO NE SO QUALCOSA".
Oppure la classica frase "figli piccoli problemi piccoli, figli grandi problemi grandi".
Vi avviso, appunto: evitate di dirmi qualcosa del genere.
Le carceri sono sovraffollate, non ho i soldi per pagarmi un avvocato, e i lividi sulle nocche mi impediscono di usare agevolmente uncinetto ed ago da ricamo, che comunque eviterei di far infilare nelle arance dalle mie amiche perchè ne rovinano il gusto.

Madri tuttologhe del menga.

13 commenti:

mammapiky ha detto...

No io non te la dico perche' la dicono a me e mi fa incazzare allo stesso modo!

Anonimo ha detto...

Situazioni così suggeriscono il consiglio antico e famoso: "non ti curar di loro, ma guarda e passa".

quella di Lucy

Mamiga ha detto...

O usa il machete. Ci si fa meno male.

Anonimo ha detto...

anche a me faceva arrabbiare, però adesso penso che chi me lo diceva aveva ragione...:(
simona

Mamiga ha detto...

Sai Simona, posto che se devo essere realista mio figlio mi sta dando meno problemi oggi di quanti me ne dava tre o quattro anni fa (giuro), io ho l'abitudine di pensare alle cose man mano che si presentano, e man mano che si presentano affrontarle. Affrontarle, NON sottovalutarle perchè tanto c'è chi ne sta vivendo di più pesanti (e allora speriamo che ci sia sempre chi battaglia di più per sentirci meglio? Meschino, a mio avviso) e "cosa vuoi, tanto ora sono solo bambini... aspetta che siano più grandi per preoccuparti". NO. Perchè quello che sottovaluti OGGI potresti ritrovartelo DOMANI decuplicato. Oltretutto io vorrei proprio capire COSA NE SA chi ama sputare questo genere di frasi in faccia altrui, di cosa realmente sta affrontando la madre che ha davanti.
Non so, io sono allergica, molto allergica ai luoghi comuni. Ho avuto e ho le prove quotidianamente di quanto siano frasi leggere da tirar fuori quando non si sa cosa rispondere, quando si ha in realtà ben poca memoria, e quanto poco basti per farli saltare.

Anonimo ha detto...

C'è gente che parla solo per far prendere aria ai denti e alla lingua. Perchè lasciarsi ferire da costoro?

q.d.L. (sempre quella di Lucy...)

Nika ha detto...

hai cancellato il mio commento? come mai?

Mamiga ha detto...

Quale commento?

Anonimo ha detto...

mamigà, credo di aver capito cosa vuoi dire, sono d'accordo. la mia riflessione era più terra-terra. io ho due figli molto vicini di età, adesso grandi. quando erano piccoli pensavo in modo molto ingenuo che crescendo certamente sarebbe stato più facile, no malattie continue, no risvegli, ecc. in realtà, adesso che sono grandi, l'impegno che è meno "pratico" e più "intellettuale" mi pesa abbastanza, e poi mi sembra che un po', mano a mano che i figli crescono, si esauriscano le forze e le risorse, almeno a me accade così...un saluto
simona

Isabella ha detto...

Perfettamente d'accordo con Simona!

la gabibba ha detto...

il punto è che è vero che è vero in parte quel che dice simona, cambiano lee tà e cambiano le problematiche...però appunto ogni cosa per la sua età, quindi trovo stupido sottovalutare o sminuire i problemi delle altre mamme

lauragds@gmail.com ha detto...

Io opterei per un "i problemi cambiano", punto. Non credo che siano grandi o piccoli credo che stia nella fossilizzazione di certi genitori ingrandire i problemi, che rimpiangono i pannolini sporchi anzichè combattere per tenere fuori le wimx da casa,e dei due preferisco la seconda: puzza di meno e non fa spazzatura.

Mamiga ha detto...

Ok Laura, è quello che penso anch'io, paro paro. Ma allora il problema non sta nei figli che te ne danno di problemi (perchè te ne daranno SEMPRE, vuoi o non vuoi è la vita), ma nel bisogno di sentirsi "più qualcosa" sempre e comunque davanti alle altre madri?

Lo dico con franchezza: non ho un figlio facile, chi legge queste pagine sa in realtà poco o nulla di quanto problematico sia il Power e di quanto lavoro noi si faccia "da dietro" tra famiglia, insegnanti, psicologa (ci andiamo NOI per imparare a relazionarci con LUI senza uscire coi sentimenti, e adesso ho fatto anche outing) e fisioterapista per barcamenarci, e solo chi il Power lo conosce dal vivo sa almeno in parte di cosa parlo. E no, non è per niente un carico da poco. Però lo dico con altrettanta franchezza: non tornerei indietro per nessuna ragione al mondo.

Ricordo un episodio che non dimenticherò mai. Il Power aveva poco più di un mese. Abbiamo trascorso il pomeriggio da soli, l'omo era in turno. Ha pianto tutto il pomeriggio per le ragioni inspiegabili per cui piangono tutti i neonati quando hanno la luna storta e tu, mamma, ti spaccheresti la testa sul muro se sapessi che ne uscirebbe una soluzione. Alle otto di sera, più o meno, è crollato sfinito. L'ho posato nella culletta. La prima cosa che ho fatto è stata fare pipì. La seconda, scaldare degli spinaci lessi al microonde per un minuto o due, e nel momento esatto in cui li ho posati sul piatto sopra a mezzo stracchino per imbastire uno straccio di cena-lampo di disperazione, lui si è svegliato di colpo e ha ricominciato a piangere. E io ho iniziato a piangere con lui esasperata, e mentre piangevo mi è uscita questa frase, così, di istinto: "rinunciare a tutto per te va bene, ma se rinuncio anche a mangiare come cacchio faccio a tenerti in braccio e a badare a te? Non ce la faccio! Mi mancano le forze!".

Allora adesso si che i problemi sono diversi e di entità più complessa, ma ho altri mezzi dalla mia parte che mi aiutano ad affrontarli: non faccio le notti in bianco a cullarlo ma dormo, mangio regolarmente perciò la forza fisica (nel contesto dei miei problemi, ovvio) c'è e la mente è lucida, il tempo che trascorro con lui non è per accudirlo ma per stare CON lui, nella gestione pratica si arrangia nella stragrande maggioranza delle cose, è grande e si fa capire, e facendosi capire posso anche aiutarlo. E dove non arrivo chiedo aiuto.

Insomma, non credo che ci sia la mamma che ha la vita facile, nè chi il figlio ce l'ha piccolo nè chi ce l'ha grande, ma credo che tra madri anzichè esserci continuamente questa competizione del piffero (io ho più problemi di te... non lamentarti adesso ma aspetta di essere al mio posto...) ci dovrebbe essere un po' più di comprensione e perchè no, di incoraggiamento reciproco. Anche e soprattutto perchè le storie non sono tutte uguali. E non sempre l'apparenza di chi ti sta davanti corrisponde alla realtà.