sabato 2 dicembre 2006

Sono rimasta quattro giorni senza internet per problemi di linea. Wow, un record. Pazzesco, quando hai l'abitudine a qualcosa da tanto tempo, appena manca senti il vuoto attorno. Ma com'è che sono diventata così schiava di un mondo fatto di finestre che si aprono e chiudono con un clic? E della corrente elettrica che fa funzionare qualche scatola di plastica? Moh... Comunque dopo lo spaesamento del primo giorno, devo dire che ho apprezzato il modo alternativo di trascorrere le ore di solitudine e di silenzio in casa, quelle che cioè vivo la sera quando torno dal lavoro e che mi separano dall'ora di andare a letto. e ogni tanto, lo ammetto, i dieci minuti che rubo alle faccende la mattina. Vabbè.
Iniziamo a parlare di Natale in casa, come un po' tutti credo. Di addobbi, di regali, di organizzazione pratica di come trascorrere i giorni festivi e da chi (io farò la scroccona più possibile e senza vergogna, perchè se una volta per me era importantissimo fare la mia bella figura con i parenti organizzando un pranzo e mettendo in bellamostra la mia casa vestita a festa, ora per me è vitale lavare meno piatti possibile ed evitare la ramazzata colossale della casa nei giorni precedenti. Eccheccacchio, chi lavora e ha famiglia deve arrangiarsi...).
Giusto oggi abbiamo terminato gli acquisti regalosi, e notissia delle notissie, quest'anno rinunciamo ai regali tra me e mio marito per acquistare un albero di Natale nuovo! L'abbiamo preso oggi.
E' UNA FAVOLA! Finalmente un albero con una base solida che non dondola ad ogni passaggio del gatto, un albero non più trasparente ma bello foffo, un metro e ottanta di albero con i rami che sembrano veri (cioè non tutti uguali) e qualche pigna finta in mezzo agli aghi. BELLO, BELLO, BELLO! Conto di prepararlo nel prossimo week-end. Tanto so già che come ogni anno non vedo l'ora di farlo, e dopo una settimana non vedrò l'ora di toglierlo di mezzo, lui e il Presepe, perchè tra bimbo e gatte (ommioddio Heidi, chi la tiene più tra una settimana?) c'è sempre muschio ovunque e palline in frantumi.
Coraggio, sta arrivando Natale. Del resto scriverò un altro giorno con più calma.
Mamigà

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