martedì 10 aprile 2007

Ieri pomeriggio, poco prima delle 18, mi trovavo sulla statale Venezia-Trieste all'altezza di Latisana. Il sole picchiava forte sul tettuccio della Fusion, c'era un po' di traffico ma niente di estremamente fastidioso. Trippa dorme da qualche minuto, l'autoradio è come sempre sintonizzata su Radiottanta e la guida procede con tranquillità.
Ma perchè mentre guido io inizio sempre a fare i pensieri più pesanti delle mie giornate?
Non lo so. Sta di fatto che la musica e la strada si fondono, facendomi vivere un quarto d'ora fuori dal mondo e dal tempo. Non mi accorgo quasi dell'asfalto che scorre via sotto di me. Dei ragazzi in moto mi sorpassano, mi viaggiano accanto, si accodano come me all'incrocio dove devo svoltare a sinistra per imboccare i paesini.
-Mamigà, potresti essere anche tu a cavalcioni di una di quelle moto...
E che, non sono mai salita su una moto io... Ho una paura folle della velocità, dell'equilibrio instabile, del vento... Non ci sono mai salita su una moto, potrebbe essere pericoloso.
-Mamigà, per tutto c'è una prima volta no? C'è stata per la bici senza rotelle, c'è stata per i pattini sul ghiaccio, c'è stata per l'aereo... e non sei ancora morta.
Si, ma la moto è pericolosa. E se mi faccio male?
-E che ti frega, se ti fai male ti rialzi, se ti rompi una gamba te la ingessano per un mese e via, ma almeno hai provato l'ebbrezza della libertà di correre sentendo l'aria che ti avvolge...
Qui inaspettatamente sento scendere dei lacrimoni sulle guance. Perchè il "che ti frega" deve obbligatoriamente lasciar posto al "e della tua famiglia chi si occupa se tu te ne vai un mese in ospedale". Improvvisamente ho sentito in me quel desiderio prepotente non tanto del provare cosa sia salire in moto, ma di fare qualcosa fuori dall'ordinario, qualcosa che mi dia quella carica di adrenalina che mi dice "sei ancora viva, viva per te stessa, hai fatto qualcosa che ha tirato fuori tutto il tuo coraggio per darti in cambio la certezza che sei qualcosa d'altro oltre a quello che vedi".
Ci sono tanti desideri, piccoli e grandi, che credevo di aver chiuso a chiave per sempre in un baule. Assieme a loro credevo di aver chiuso a chiave anche la Mamigà adolesccente, ma non è così. Perchè sono gli adolescenti che vorrebbero spaccare il mondo in due, che credono di avere in mano un universo inesauribile di energia, di poter arrivare ovunque e con qualunque mezzo. Un pezzetto di adolescenza evidentemente ce l'ho ancora nel cuore, sopraffatto dalle esigenze che oggi la vita che ho scelto richiede, ed è giusto che sia così. Però non voglio mettere la parola "fine" alle mie cose straordinarie, non voglio e non sarà così. Sono solo rinviate. Perchè nel mio cuore c'è qualcosa che pulsa in maniera esorbitante.

9 commenti:

BerthaJorkins ha detto...

si sentivano tutte le vibrazioni del tuo cuore mamigà!... e per fortuna che ogni tanto emergono dalle faccende di tutti i giorni, dalle responsabilita' che ci siamo scelti e che non lasceremmo per niente al mondo... ma siamo persone! e abbiamo sogni, giochi, desideri che non spariscono mai, cambiano solo forma e a volte passano in secondo piano..... anche questi nostri blog sono un modo per dire al mondo che esistiamo, e che in noi c'e piu' di quanto si vede nella vita di tutti i giorni..... un forte abbraccio!

alduspm ha detto...

Ciao!!!!!
Posso dirti una cosa? Non smettere MAI di sognare, sono i sogni che ci spingono a realizzare qualcosa, e i sogni sono parte di noi stessi, perchè sanno tirare fuori ciò che dentro di noi è più nascosto, i nostri desideri, le nostre preoccupazioni, le nostre paure come le nostre gioie.
La vita dovrebbe essere un continuo cammino nel realizzare i nostri sogni e la voglia di cambiare, faticare, costruire è il sale della vita. Non si finisce mai di crescere, non mettere mai un punto di fine alla tua vita!!!!

fantasymeg ha detto...

"i sogni son desideri
chiusi in fondo al cuor"

però ogni tanto è bello aprire il fondo del cuore e farli galleggiare in aria per ammirarli e magari afferrarne uno e farlo diventare realtà.

ciao
meg

Mamiga ha detto...

@Tutti: è Radiottanta che mi rovina...

LauraGDS ha detto...

ci si rovina pensando a " born to be wild" mentre sei in viaggio su 2 ruote con 500 cc di motore e relative 5 marce per raggiungere prima la sede di un esame poi le vacanze.

C'è sempre una prima volta e se te la sentirai il casco per fare un giro da passeggera me lo porto dietro.

p.s. cadere in moto è facile, farsi male pure. Ma ci sono molti altri modi per farsi male "da scemi". L'importante è esserne consapevoli e accettare i propri rischi ;)

LiulayRie ha detto...

Ti voglio prestare questo piccolo racconto...che ha le sue grandi verità, mi è stato passato poco tempo fa, stressatissima dagli eventi le mie paure andavano aumentando di giorno in giorno a dismisura, avevo persino paura di uscire di casa.

Inizio

La tartaruga chiusa nel suo guscio...guarda fuori e pensa "come mi piacerebbe andare lontano, viaggiare e viaggiare...ma come faccio? E se mi capitasse qualcosa, se mi facessi male?...no no meglio stare quì dentro ...al sicuro"...Nei giorni seguenti la tartaruga pensa spesso al suo sogno.
Un giorno mentra fa una passeggiatina in cerca di lattuga fresca, camminando piano piano, sul suo piccolo e limitato percorso, senza mai uscire dalla sua zona, incontra un amico topolino "ciao tartaruga, perchè quell'aria triste? non stai bene?"
tarta- " no no è che ho un grande sogno irrealizzabile, ... mi piacerebbe tanto viaggiare."
top- "e qual' è il problema perchè non lo fai?"
tarta-" no no è pericoloso.... e così me ne sto quì al sicuro"
topo- "eeh ma non sai che ti perdi cara tarta...ma vai a farti un giro, esplora un pò il mondo"
E così scambiando quelle poche chiacchere la tartaruga seppur ancora timorosa si convince e si mette in viaggio.
Cammina e cammina, lenta ...ad un certo punto inciampa e si rovescia. E' notte...lì vicino non c'è nessuno che possa aiutarla a girarsi...dapprima si fa prendere dal panico, poi si sofferma un istante colta da una bellezza infinita con gli occhi brillanti e sgranati guarda al cielo e dice "certo, ho corso il rischio e morirò, ma se non avessi trovato il coraggio di arrivare sin quì, non avrei potuto mai...mai vedere finalmente le Stelle brillare nel Cielo!

Fine

Un abbraccio ^^

LauraGDS ha detto...

@Liulay: non è proprio così ma è più o meno quello che si prova quando dai di polso ed hai una risposta immediata, o quanod fai i primi tornanti, facili in salita un po' meno facili in discesa....

fully53 ha detto...

Prova a rileggerti "Elogio della follia". Non ci sono le moto, ma tutto il resto sì.

utente anonimo ha detto...

Beello...
emozioni? ti consiglio di provare ad andare a cavallo, altro che moto, andare a cavallo è la cosa più bella che ci sia :)
[Ippe]