Sapevo che la G. non ha la fortuna di mio figlio di avere due genitori che si amano e che non gli fanno mancare nulla sotto l'aspetto affettivo. Ma stamattina quello che ho saputo mi ha colpita profondamente.
G., per chi non lo sapesse, è il miglior amico di Power, il suo adesivo, il suo coetaneo nato il giorno dopo di lui, il compagno di giochi e quello assieme al quale inevitabilmente viene ripreso a scuola ogni volta che è il caso. Stamattina ho trovato sua madre: non la vedevo da giorni, G. mi ha detto che è stata ammalata. Piccola balla innocente che sua madre gli deve aver detto per mascherare un disagio. Aveva due occhiaie che non ho mai visto nemmeno in una persona anziana, e lei di anni ne ha 22. Le ho chiesto come stava, e nel breve tempo che avevamo a disposizione mi ha buttato lì cose che non avrei mai voluto sentire: G. è diventato violento, le maestre sono arrivate perfino a chiamarla a riprenderselo un giorno perchè la cosa stava diventando insostenibile. Il papà di G. sembra non voglia saperne di intervenire sulla sua educazione. E lei è sola.
Ora mi spiego molte cose. Mi spiego certi atteggiamenti che ultimamente mostra anche Power, più che atteggiamenti direi parolacce, minacce tipo "ti distruggo" (pronnnnntamente e prudentemente ritirate con un sorriso di scuse davanti a un mio "provaci se hai il coraggio" detto a braccia conserte e fissandolo dritto in quegli occhietti furbi) che mai ha potuto sentire dalle nostre bocche eccetera. Più di qualche volta il Power ha usato la bocca in maniera non proprio sua, e alla richiesta "ma dove l'hai imparato?" mi rispondeva sempre "da G." Io mi sono sempre limitata a dirgli "e se G. dice cose brutte perchè devi dirle anche tu?", e ho avuto soddisfazione nel sentirgli rispondere "allora la prossima volta che G. parla così lo porto in bagno e gli lavo la bocca col sapone". Che arrivi a farlo non lo so, ma spero con tutta me stessa che usi la sua intelligenza per imporre il suo modo di fare su quello dell'amichetto.
Una cosa mi è dispiaciuta. Ho chiacchierato con mia suocera di questa cosa stamattina, poco dopo averla saputa, e il pensiero che mi ha buttato lì subito è stato "e non c'è modo di non farglielo più frequentare?". Accidenti. Io proprio non avevo ragionato in questi termini. Io nell'immediato mi sono sentita profondamente dispiaciuta per questa mamma che si trova, da sola, ad affrontare un problema così grosso a soli 22 anni. Mi sono sentita dispiaciuta enormemente per questo bambino di cinque anni che potrebbe vivere meglio, che avrebbe tutto il diritto ad avere quello che ha mio figlio (un papà con le palle) anzichè quello che ha ed è come non avesse, e mi sono sentita fortunata ad avere un figlio che fortunatamente è in grado di ragionare e al quale non mi sento di negare la sua primissima amicizia profonda per nulla al mondo.
G., per chi non lo sapesse, è il miglior amico di Power, il suo adesivo, il suo coetaneo nato il giorno dopo di lui, il compagno di giochi e quello assieme al quale inevitabilmente viene ripreso a scuola ogni volta che è il caso. Stamattina ho trovato sua madre: non la vedevo da giorni, G. mi ha detto che è stata ammalata. Piccola balla innocente che sua madre gli deve aver detto per mascherare un disagio. Aveva due occhiaie che non ho mai visto nemmeno in una persona anziana, e lei di anni ne ha 22. Le ho chiesto come stava, e nel breve tempo che avevamo a disposizione mi ha buttato lì cose che non avrei mai voluto sentire: G. è diventato violento, le maestre sono arrivate perfino a chiamarla a riprenderselo un giorno perchè la cosa stava diventando insostenibile. Il papà di G. sembra non voglia saperne di intervenire sulla sua educazione. E lei è sola.
Ora mi spiego molte cose. Mi spiego certi atteggiamenti che ultimamente mostra anche Power, più che atteggiamenti direi parolacce, minacce tipo "ti distruggo" (pronnnnntamente e prudentemente ritirate con un sorriso di scuse davanti a un mio "provaci se hai il coraggio" detto a braccia conserte e fissandolo dritto in quegli occhietti furbi) che mai ha potuto sentire dalle nostre bocche eccetera. Più di qualche volta il Power ha usato la bocca in maniera non proprio sua, e alla richiesta "ma dove l'hai imparato?" mi rispondeva sempre "da G." Io mi sono sempre limitata a dirgli "e se G. dice cose brutte perchè devi dirle anche tu?", e ho avuto soddisfazione nel sentirgli rispondere "allora la prossima volta che G. parla così lo porto in bagno e gli lavo la bocca col sapone". Che arrivi a farlo non lo so, ma spero con tutta me stessa che usi la sua intelligenza per imporre il suo modo di fare su quello dell'amichetto.
Una cosa mi è dispiaciuta. Ho chiacchierato con mia suocera di questa cosa stamattina, poco dopo averla saputa, e il pensiero che mi ha buttato lì subito è stato "e non c'è modo di non farglielo più frequentare?". Accidenti. Io proprio non avevo ragionato in questi termini. Io nell'immediato mi sono sentita profondamente dispiaciuta per questa mamma che si trova, da sola, ad affrontare un problema così grosso a soli 22 anni. Mi sono sentita dispiaciuta enormemente per questo bambino di cinque anni che potrebbe vivere meglio, che avrebbe tutto il diritto ad avere quello che ha mio figlio (un papà con le palle) anzichè quello che ha ed è come non avesse, e mi sono sentita fortunata ad avere un figlio che fortunatamente è in grado di ragionare e al quale non mi sento di negare la sua primissima amicizia profonda per nulla al mondo.
10 commenti:
se potesse servire un abbraccio anche solo virtuale a questa ragazza (perdonami ma a 22 anni io ero in università ed ero una versione un po' più indipendende e con qualche responsabilità in più di una liceale) il mio lo avrebbe tutto.
Anche io non credo che smetterei di far frequentare il tuo piccolo al suo amichetto...anzi potrebbe essere di aiuto , magari cerca di allacciare i rapporti con questa giovane mamma...Io sono diventata mamma giovanissima e tante cose me le sono sbrigate da sola, si sa che gli uomini maturano più tardi...Non ho ben chiaro se i genitori si stanno separando oppure se lo sono già??!!
@fiocco: i genitori non si sono mai sposati nè hanno mai convissuto: ognuno a casa sua e il bambino con la mamma e i nonni materni. Semplicemente finchè la storia è durata è durata, una volta finita chi si è visto si è visto. Solo che ora la mamma vive da sola col bambino, e il papà boh, uccellin di bosco che quando ha i suoi giorni di visita delega i suoi genitori a svolgere il compito. Ma di più non so.
@Laura: io a 22 anni già lavoravo nove ore al giorno per aiutare la famiglia, vivevo con mia madre e i miei nonni e avevo le mie responsabilità, ma di sicuro non pensavo di mettere al mondo un figlio... Per quel poco che conosco questa ragazza, posso dirti che ha 22 anni e due p...e grosse così.
Delle volte mi dimentico di quanta fortuna abbiamo avuto nella nostra vita. E quanta ne ha Power ad avere una famiglia come la sua.
Se posso permettermi.... Fiocco io non sono d'accordo sul non far frequentare l'amichetto a PRMF. Si tratta di vera e propria emarginazione, quando magari questo bimbo sta solo manifestando dei grossi disagi e a 5 anni non conosce nemmeno le parole per poterlo esprimere quindi lo fa come può.
Ci sono persone adulte che non sanno esprimere i propri disagi, emarginare un bambino (e una mamma di riflesso) non mi sembra una cosa bella, ne utile.
Magari non è una passeggiata stargli vicino, ma abbandonarlo a se stesso privandolo degli amici non so quanto possa essergli utile per uscire dalla sua situazione.
beh non negargli l'amicizia con G., però se vedi che poi tuo figlio diventa come G. allora magari sarà il caso di "intervenire". speriamo che non si arrivi a quei punti! Un bacione, Erika
@ Laura... Fiocco dice esattamente ciò che dici tu... mi sa che ti sei persa un "non" nella sua frase.
per il resto... ragionerei come ragioni tu, Mamigà... rimarrei allibita per la situazione, perchè il più delle volte noi nemmeno ci accorgiamo di quanto siamo fortunati, pur nei nostri mille piccoli problemi quotidiani.
vista l'età della mamma è chiaro che G. è il risultato della classica "spensieratezza" adolescenziale ed è tristemente un classico anche che i padri spariscano... però, cavoli! al di là di tutto... ti fanno venire davvero rabbia! ok, non è durata con la fidanzatina... ma ora hai almeno 22 anni anche tu... saranno forse pochi? secondo me poi non tanto per capire che anche se non ne vuoi sapere della madre, comunque hai un figlio e che ti piaccia o no è una tua responsabilità!!!
Credo che sarebbe proprio un peccato "separare" i due amichetti ...anzi se ti e' possibile e la mamma te lo permette perche' non inviti G. a stare qualche volta a pranzo o a giocare a casa tua ...magari stando in una situazione familiare piu' rilassata lo puo' aiutare anche ad avere reazioni meno violente !!!! Son sempre piu' convinta che i figli non bisognerebbe mai farli prima di una certa eta' !!!!!
beh se la loro amicizia è così forte e se la mamma è davvero così in crisi, forse addirittura potresti aumentare la frequentazione dei due giovanotti... non so, invitare G. da voi per la merenda qualche volta, cose così. forse, così sarebbe Power ad influenzare lui e non il contrario... Potendo, io farei così. Penso sempre che i bambini vadano tutelati, anche se non sono figli nostri.
Auguri.
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