sabato 13 aprile 2013

Lezioni

Oggi il Power ha partecipato ad una manifestazione di judo riservata ai piccoli atleti in età non agonistica (sotto gli undici anni in pratica) provenienti da una bella fetta di Friuli, dal Pordenonese in su. Io non sono andata a vederlo per motivi miei (ho grossi problemi con la schiena in questi giorni), ma il riassunto del Gatto Alfa e il filmato che gli ha fatto durante l'esibizione mi hanno permesso di ricostruire il pomeriggio andando oltre l'omertà dell'interessato (More come è andata? -Mmmmgnum. Non te lo dico. Ma hai fatto la crostata per dopo cena vero?). Ed ecco più o meno il sunto.

Power sale sul tatami con i suoi quattro compagni di Dojo. Viene abbinato ad una mezza cintura superiore per il combattimento (per questioni di... stazza). Sul tatami tante coppie gareggiano contemporaneamente, ad ogni coppia vengono assegnati due giudici.

Rei. Ajimè.

Power, dopo un inizio bello tosto ma perfettamente regolare, commette una infrazione tirando una testata non proprio regolamentare all'avversario. Riceve il primo ammonimento.

Power commette una seconda infrazione non ben identificata, nota solo agli addetti ai lavori. Riceve il secondo ammonimento.

Power sta per atterrare l'avversario, ma l'avversario si ripiglia e lo stende.

Primo tentativo di rovesciamento: fallito.
Secondo tentativo di rovesciamento: ci riesce. Ma l'avversario gli crolla su un polso.
Power frigna di dolore per quattro secondi. Poi si rialza e mentre dalle orecchie inizia ad uscire con una pressione pargonabile a quella di una caffettiera in piena ebollizione un fumo nerastro,  "unge con un complimento di finezza superiore, nobiltà di linguaggio ed elegante espressività" il malcapitato giallo-cinto che ha di fronte: "riprovaci e ti spacco la testa".

Matè.
Power viene espulso per grave infrazione al regolamento.
A judo non si scherza: è una disciplina che ha delle regole, poche, ben precise e chiare, o ci si attiene o si viene puniti, punto. Senza sconti e a qualsiasi grado.

In questi casi la diplomazia dell'ambiente dove si esercitano le arti marziali è la fortuna di mio figlio, perchè io, che sono molto più terra-terra e molto poco - diciamo così - lady, un "ripetilo e ti appendo per le palle al lampadario" me lo sarei tenuto in bocca solo a seguito di uno sforzo che va al di là di ogni umana immaginazione (ecco perchè il gaviscon non uscirà mai di produzione, anzi, sto meditando di farmene installare in giardino un serbatoio interrato con rubinetto esterno, sai quanta plastica in meno nelle immondizie a forza di bustine). Dovevo finirlo il corso di Qi Gong, non mollarlo a metà, forse ci avrei ricavato qualcosa di utile anche in questo senso, chissà. Ma basta divagare, torniamo al soggetto in questione.

Corre dal Gatto Alfa a farsi consolare, l'affronto è abnorme, lo smacco è inaccettabile, la rabbia un torrente in piena che neanche l'alluvione del '66; chiede di abbandonare il posto, gli viene risposto che se si esce indietro non si torna, Power affronta la sfida e torna sul tatami a testa alta. A prendere comunque la medaglia di partecipazione che danno a tutti i bambini, perchè il maestro del maestro (non sto a spiegare chi è perchè è un po' complicato) gli ha detto chiaro e tondo con il suo solito tono imperioso e rassicurante, forte dei suoi decenni di esperienza e settecentoquarantaduemila (...) dan in cintura: non sei stato buttato fuori, nel judo non si butta fuori nessuno, hai solo perso un combattimento. 

Dirò la verità. A vedere il filmato mi è venuto il magone, perchè non sono diversa dalle altre mamme, c'è poco da fare: dispiace. E vedere tutti gli altri bambini composti, ubbidienti, lineari, precisi, educati, contenuti nelle espressioni, rispettosi delle regole (e apparentemente tutti uguali aggiungo io, ma ho un momento sarcastico, che volete...) tranne il mio mi fa salire in gola un velo di tristezza perchè so cosa gli passa per la testa, e so quanta fatica fa a governare le sue emozioni. E' una lotta con sè stesso, ed è molto, ma molto più dura di un testa-a-testa con un qualsiasi compagno di judo.

Ma Power oggi ha imparato più di una lezione, e va bene così. E' la sua strada, e può percorrerla solo lui. Anche, quando è necessario, sbattendo il naso contro il muro.

3 commenti:

Renata_ontanoverde ha detto...

Brava, tutto questo fa crescere e soprattutto maturare! Buona domenica!

wolkerina ha detto...

Una delle cose più difficili per me, metter quella giusta distanza che consenta di osservare i comportamenti di mia figlia senza aver gli occhi annebbiati dall'amore..
Immagino la fatica del Power ieri, ma son d'accordo con te, ieri ha imparato davvero molto!

Mamiga ha detto...

@Roberta: è che sai, è proprio perchè sono annebbiata dall'amore che cerco di essere obiettiva. Forse sbaglio, ma io mi impegno il possibile per guardare avanti quando guardo a lui. Mi sforzo di pensare all'uomo che sarà quando lo guardo, non sempre ci riesco perchè l'istinto di andare a prendermelo e stringermelo addosso per consolarlo è fortissimo, ma non credo che sia la cosa che gli fa più bene sul momento. Poi a casa le coccole abbondano in quantità esponenziale, ma lì sul momento no, ci sono conquiste che deve fare da solo. Forse sono troppo dura, non lo so. O forse con un maschio è diverso. Ma sarà il tempo a dircelo.
Un bacio cara.