mercoledì 26 novembre 2014

Power at school. Riattivatori - blogterapia, a me

Non scriverò quanto "grossa" me l'ha fatta stavolta, perchè rischio, se intercettata (anche se ne dubito fortemente, ma meglio mettere le mani avanti), guai seri per diffamazione. Anche se, fatti alla mano, gli strumenti per denunciarla al Provveditorato, se volessi (e NON voglio, il perchè si può intuire qualche riga più sotto), li avrei io.

Non scriverò nemmeno come si è andata a risolvere, perchè sarebbe troppo lunga da raccontare.

Posso scrivere che, come accennato nel post precedente, la snervata che mi ha fatto prendere mi ha chiuso lo stomaco al punto da farmi perdere un chilo in tre giorni (ma forse questo è il lato positivo, anche se i chili è meglio perderli in altro modo). Ma questo, e grazie al mio vizio di lavorare interiormente di continuo con determinati strumenti, mi ha permesso di captare e dare un nome a un particolare "riattivatore" che scatena in me l'inferno, interiore e fisico. Come sedarlo ancora non lo so, dato che nonostante ciò - a distanza di una settimana - i sintomi che mi provoca sono ancora belli attivi e pesanti (ed è davvero difficile affrontare le giornate così, credetemi), ma ci sto - ci stiamo - lavorando. Anche adesso, mentre ne scrivo, sto tremando come un motopicc, e questo è il sintomo più lieve. Confido nell'utilità della blogterapia per riuscire a calmarmi almeno un poco. E' stata efficace quando ho riversato sul monitor le mie ansie di malata di cancro, chissà che non torni utile anche adesso. Mi ci appiglio.

Ma c'è una cosa che è cambiata dopo il colloquio avuto ieri con il rappresentante degli insegnanti.
Quella maestra non mi fa più rabbia. Non ho più l'istinto di eliminarla dalla vita di mio figlio e dalla mia per tutta l'eternità e il più presto possibile, come lo avevo una settimana fa; anche se onestamente pensare che il Power è stato preso per quattro anni e più per quello che NON è a causa degli occhiali sbagliati con cui lei affronta il suo mestiere e le relazioni in generale, con tutte le conseguenze concrete del caso (e non solo per lui purtroppo, e non solo per noi come famiglia) fa male.

Tanto.

Mi fa male come mamma. Perchè da mamma mi sforzo di guardare a mio figlio per l'uomo che sarà. L'uomo che dovrà fare i conti con il bambino che è stato, nel bene e nel male, per tuttta la vita, portandosi appresso anche ciò che io non posso controllare, filtrare, rielaborare per lui.

Saputa la verità, quella donna oggi mi fa davvero tanta, tanta pena. Non mi importa più del fatto che lei si sia messa in testa lasciandole trapelare molto poco velatamente cose che non esistono, e che mi hanno offesa nel profondo, ferita, riempita di inutili sensi di colpa. La avessi saputa prima, questa verità, avrei spostato di scuola mio figlio già in prima elementare. Questo si. Ma è andata così. E io, da ansiosa a mia volta, non me la sento di condannarla. Non più.
Ora perlomeno so come raddrizzare il tiro, con lei (e con mio figlio), per i mesi che ci separano dalla fine della scuola elementare.

Caxxo però. Scusate.

2 commenti:

Isabella ha detto...

Ho capito che questa maestra si comporta in un certo modo in conseguenza di un suo vissuto particolare....strano perchè non dovrebbe essere così....dai che è l'ultimo anno e speriamo che poi migliori...Mia figlia che fa la prima media rimpiange la sua maestra prevalente e il rapporto che aveva ma se ti può consolare alle medie cambia davvero tutto, i prof. non li coccolano più, il rapporto è veramente molto più distaccato e se non sono più giovani (e mia figlia non ha un prof. che non abbia meno di 55 anni)dicono una cosa e ne ricordano un'altra!!!

ziacris1 ha detto...

quando toccano i nostri bimbi, specialmente in mala maniera, si diventa delle bestie e non mi vergogno a dirlo. io, che sono solamente nonna, quando vedo toccata la Tata, quando la vedo angheriata ingiustamente, quando la vedo spaventata per colpa di altri , e gli altri spesso sono adulti, mi imbufalisco di brutto, divento brutta, cattiva e ignorante