mercoledì 31 agosto 2011

L'oncovisita della mamma


Come disse Mia tempo fa, non fate incazzare una blogger, perchè poi lei scrive.

Già quando una delle ultime volte che ci sono andata se ne è uscito con la frase
"si beh ma il suo era un tumoretto così" con aria di sufficienza e agitando la mano in aria  lo avrei insultato (caspio, c'eri tu al mio posto a vomitare l'anima dopo le infusioni, genio?), e non l'ho fatto perchè mi ritengo una persona educata.


Quando la volta successiva ho chiesto cosa mi aspetta più o meno come tempi e tipo di esami da fare secondo il protocollo da qui in avanti mi è arrivata la risposta stupenda: "eeeeeee signora lo saprà per quella volta, intanto faccia questa TAC e poi vedrà" (come dire, non scassare, basta che lo sappia io). Il tutto ovviamente a testa bassa senza guardarmi almeno in viso.

Poi stamattina, quando gli ho chiesto le impegnative per la mamma (dopo dieci minuti buoni di silenzio totale, lui impegnato a leggere e scrivere al computer, mia madre che mi guardava rossa come un peperone e io che non sapevo dove posare gli occhi), ha sbottato seccato
"uff... proprio non ci volete andare dal vostro medico eh?"; mi sono agganciata alla borsa e ho iniziato a far su e giù per l'ambulatorio per non esplodere (che non è per niente, ma siccome a te secca scrivere due righe su un modulo prestampato che ti impegna trenta secondi,  a me secca il doppio per lo stesso motivo fare 15 chilometri per tornare a casa, fare la coda dal medico per farmi  fare l'impegnativa, rifarmi gli stessi 15 chilometri per fare la fila al CUP per la prenotazione delle lastre e tornare indietro. Se me la fai tu prima di uscire passo al CUP qui sotto e faccio tutto in cinque minuti. Ci arrivi?).

Una mattina di qualche mese fa, mentre aspettavo il mio turno in sala d'attesa, una signora che doveva come me consegnare delle analisi mi disse che se l'avesse ricevuta proprio questo medico avrebbe girato i tacchi e se ne sarebbe andata, a costo di rimandare il suo appuntamento di due settimane. E infatti così ha fatto: ha chiesto chi doveva vederla, e avuta la risposta ha rimandato la visita e se n'è andata. Non conoscendo ancora il tipo non capii il perchè, ma mi sono rifatta presto di questa lacuna.

Io non voglio parlar male di nessuno, ci mancherebbe. Alla fine la cosa importante è che facciano bene il loro lavoro e che i pazienti possano tenersi cara la buccia,  su questo non ci piove. Ma stamattina mi ha preso un nervoso da paura, perchè detesto trovarmi in questo tipo di situazioni. Non è per augurare del male, ma certi medici dovrebbero trovarsi almeno una volta nella vita dall'altra parte della scrivania, per qualcosa di più serio di un qualsiasi virus intestinale.

Ma costa così tanto l'educazione?

15 commenti:

utente anonimo ha detto...

Dall'antico Giuramento di Ippocrate

"Regolerò il tenore di vita per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio...
In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni offesa e danno volontario...
E a me, dunque, che adempio un tale giuramento e non lo calpesto, sia concesso di godere della vita e dell'arte, onorato degli uomini tutti per sempre; mi accada il contrario se lo violo e se spergiuro."

E' pur vero che oggi il giuramento è stato rivisto e modificato, ma i valori alla base restano sempre gli stessi: pare che molti medici se lo siano davvero dimenticato.
E come vedi nel finale, anche Ippocrate prevedeva una piccola punizione per chi se lo fosse scordato!

rosella

utente anonimo ha detto...

I medici sono persone e quindi ognuno con il suo carattere e la sua sensibilità (o insensibilità ), però certe persone sarebbe bene non facessero i medici a contatto con i pazienti, ma piuttosto i ricercatori chiusi in laboratorio. Poi è anche vero che meglio un medico bravo ma antipatico piuttosto che gentile ma incompetente...ma non sarebbe sbagliato pretendere entrambe le cose.
Un abbraccio,
Samantha ( medico autocritico)

nevepioggia ha detto...

Ho sempre pensato che un buon medico non è solo quello che azzecca una diagnosi o una terapia.Per me ci dovrebbe essere anche quel qualcosa di più che però NON è un DI PIU'.
Ma purtroppo non è affatto scontato...
Spero almeno che le notizie siano buone.

utente anonimo ha detto...

Io gli avrei spiegato l'arcano esattamente come lo hai scritto qua, ma la diplomazia non é il mio forte (purtroppo).
Ma visto che non lo é neanche del tizio in questione non dovrebbe importare se lo si ripaga con la sua stessa moneta.
F.

roberta67 ha detto...

Nello studio del mio medico e del pediatra dei miei figli c'è un cartello che per gli esami prescritti dagli specialisti di strutture pubbliche sono gli stessi a dover compilare le relative impegnative. Credo sia giusto, per evitare doppie ricette (il medico di base te le fa sulla base di specifiche richieste dello specialista, qualunque sia), doppie file, errori di trascrizioni e/o fraintendimento su ulteriori approfondimenti.
Non so, però, se sia una legge regionale.
Roberta

utente anonimo ha detto...

Da futuro medico..ti ringrazio! Cerco di far tesoro di ogni tua parola e mi impegnerò a non essere la dottoressa per la quale rimandare le visite. Ti leggo sempre, così come faccio con Anna Lisa e Romina, e da voi grandi donne sto davvero imparando tanto. GRAZIE! Non aggiungo altro.. Un abbraccio, Ilaria

widepeak ha detto...

mamigà cara, mi giuri per favore che la prossima volta - con educazione - gli spieghi perché e per come è un MENTECATTO?????!
c'è gente veramente...

Mamiga ha detto...

@Roberta: che siano disposizioni regionali, di ciascuna ASL o di chicchessia, è il modo di dire le cose che fa la differenza tra un passaggio di informazioni e la sensazione di essere nel posto sbagliato nel momento sbagliato a dar fastidio, anzichè usufruire di un servizio. Guarda, la stessa frase me l'ha detta un altro dei miei medici ma con cui ho un rapporto completamente diverso, dove c'è molta più confidenza e con un ghigno ironico in viso, lì la cosa cambia. Ma qui ti assicuro che c'è solo stata insolenza, arroganza e poca voglia di far chiarezza. Soprattutto considerando che non è il singolo episodio, ma una serie di cose che poi metti assieme e ti danno un quadro del soggetto che non è decisamente apprezzabile. E sono stata buona.
@Ilaria: benvenuta

@Samantha: benvenuta anche a te

@Wide: spero che non ci sia una prossima volta, se devo dirla tutta. Anche se ne dubito. Ahimè...

@Neve: si, notizie buone, o meglio, niente notizie perchè sono state solo prescritte analisi, quindi c'è solo da aspettare.

wolkerina ha detto...

Uh che rabbia! Non si tratta solo di maleducazione, si tratta di mancanza di professionalità, di sensibilità, di capacità di allearsi con la persona che ti sta di fronte. Anche  a me son capitati personaggi simili, ma quando mi sarò ripresa dall'intervento andrò anche con il lumicino in cerca dell'oncologo che merita tale nome!

dany63 ha detto...

ma non è possibile fare una segnalazione alla direzione sanitaria? ci sono sempre dei moduli disponibili per segnalare cosae che non vanno o il gradimento dei servizi...uno così approfitta della propria situazione di dominanza sul paziente che inevitabilmente è in uno stato di soggezione di fronte al medico, in particolare ad un oncologo!
baci, 

dany

utente anonimo ha detto...

Ma porca miseria! A volte questi medici farebbero molto meglio a fare un corso sul comportamento da adottare con i pazienti (esiste?).

A me una volta l'otorino ha prescritto una risonanza e quando sono andata da quel sant'uomo del mio medico della mutua per la richiesta lui mi guarda e dice "a volte sarebbe meglio non sapere":
Per fortuna niente di grave ma ..... si può?

Un abbraccio
Laura

Mamiga ha detto...

MINKIAPS LAURA!

timenn ha detto...

Il problema vero è che quando vai dal dottore, non ci vai per parlare dell'ultimo film visto, ci vai perchè hai un problema. E il rapporto NON è alla pari: tu hai bisogno, spesso sei impaurito e,  teoricamente,  il professionista dovrebbe chiarirti una situazione e se possibile curarla.
Forse questo rapporto non paritetico fa si che tanti piccoli uomini che di mestiere fanno i medici, una volta dietro la scrivania, si sentano IMPUNITI. Sia rispetto al non.sapere, sia rispetto alla normale educazione che deve sottintendere qualsiasi rapporto.
Che rabbia.
Vi racconto solo un fatto che mi è accaduto tre anni fa  con il mio ex amico ed ex amico di famiglia...
Dopo aver ampiamente sottovalutato i miei malesseri che altro non erano chge un banale cancro allo stomaco, una volta venuto in ospedale, dopo l'intevento mi disse: Claudia, ora l'hai finalmente trovata ua malattia di cui occuparti..
Da RADIARE...
E invece continua bellamente a ritenersi un medico che non sbaglia mai... come ho avuto l'orrore di sentire con le mie orecchie.
Un abbraccio a tutte e grazie per questo caldo cordone di condivisione.
Claudia

Mamiga ha detto...

@Claudia, suvvia, era solo un cancrettino, che vuoi che sia, almeno hai da fare ora... (agito la mano in aria e uso un'aria da sufficienza).
Condivido il ringraziamento per il cordone di solidarietà umana, davvero.

ontanoverde ha detto...

Concordo con Roberta67 : per legge è lo specialista che ti segue che DEVE fare la ricetta in quanto è specializzato nella branca e può sapere meglio del tuo internista quello che ti succede! A noi è capitato il contrario, che l'internista si scocciasse di fare le impegnative per qualcosa di specifico (e costosto) che doveva prescrivere lo specialista! Robe da matti! Comunque si vien sbattutti come foglie al vento d'autunno ... un abbraccio Renata