martedì 10 ottobre 2006

Nostalgia della penna

Fino a tre-quattro anni fa scrivevo moltissimo. Parlo di "scrivere" per davvero, con la penna e la carta; adoravo l'inchiostro della stilografica che scivolava sul foglio, adoravo l'odore della carta da lettere nuova. Ma soprattutto mi ricordo le sensazioni indescrivibili che mi nascevano nel cuore mentre, leggendo le lettere che mi arrivavano dagli amici lontani, uscivano dalle righe irregolari e dalle variazioni della calligrafia, in base allo stato d'animo che si viveva nel momento della stesura. Sono cose che la tastiera non ti può dare, è un modo di leggere che non ha niente a che vedere con lo schermo di un PC. Scrivevo tanto, tantissimo. Tutt'ora se devo dire qualcosa di importante (mi limito alle situazioni veramente particolari comunque) preferisco, quando non è possibile una telefonata, scriverle con carta e penna. E' diverso. E detesto, dico DETESTO gli auguri di qualsiasi tipo inviati via SMS o e-mail. Se non hai due minuti da dedicarmi per scrivere qualche riga e imbucarla o farmi una telefonata, significa che sono auguri di rito, niente di più. Veloci, pratici, indolori, ma estremamente spersonalizzati.


Domenica sera non riuscivo ad addormentarmi. Dopo una brutta crisi di emicrania, l'effetto dei farmaci mi impediva di rilassarmi. Così ho aperto il cassetto della posta vecchia, che contiene la corrispondenza degli ultimi sei anni (quella personale, ovvio) e mi sono messa a rileggere qua e là. Mi sono lasciata prendere un tantino dai sensi di colpa per aver allentato quasi a livello zero i contatti con persone che al tempo consideravo importanti, mi sono anche resa conto che certi tipi di relazioni forse sono svaniti perchè il tempo cambia persone e situazioni, e non ci si può fare nulla. E, sono sincera, mi è venuta anche un po' di malinconia, perchè nonostante io adori stare al computer, mi rammarico di non essere più in grado di apprezzare il valore che ha dedicare un'ora di tempo a qualcuno che è lontano, mettendoci del mio, lasciando in mano a chi mi sta a cuore qualcosa - uno scritto - che non scompare quando manca la corrente elettrica.


Sono cambiata anch'io dopotutto.


Mamigà


12 commenti:

fiocco72 ha detto...

Anche io sono come te adoro scrivere ...quante lettere ho scritto nei tempi passati, ma ormai è fuori moda non si scrive più, io lo faccio ogni tanto con i biglietti di auguri ma spesso non ricevono risposta o la ricevono per mail...Bello il nuovo template.

fully53 ha detto...

E già... chi l'ha detto che la comunicazione veloce è più bella? E se non fosse così veloce, ma più meditata, non sarebbe forse più intensa?

vegan ha detto...

Hai mai provato con l'agopuntura?

monika64 ha detto...

Condivido in pieno ciò che hai scritto!!Io ho tenuto la corrispondenza con mezza italia...adoro scrivere le lettere,i biglietti...però passo ore davanti al pc. forse anch'io sono cambiata
monica.udine

fantasymeg ha detto...

niente stilografica perchè da buona mancina spalmavo l'inchiostro della scrittura. ma per il resto sono stata grafomane pure io.
ora, vuoi il cambio di interessi, vuoi l'intensificarsi della vita una volta finiti gli studi, tutto è quasi finito.
quest'estate ho saputo dalla figlia della morte della mia "nonnina" americana. Mi è mancata tantissimo... ci scrivevamo da prima del 1996, lei era del 1926... i conti sono rapidi...
Mi è rimasto solo un corrispondente. L'unico che ha resistito ai miei lunghi silenzi e che mi ha inseguita quando non scrivevo... e me lo tengo caro... è l'ultimo legame con una fetta della mia vita in cui buona parte della mia comunicatività viaggiava con un francobollo attaccato e raggiungeva paesi lontanissimi..

Mamiga ha detto...

@Vegan: mi hanno suggerito l'agopuntura, ma ci vuole tempo. Purtroppo finchè mio figlio non sarà un minimo di più indipendente mentre ho le crisi, devo dirottare su qualcosa che mi faccia superare l'attacco velocemente e con meno strascichi possibili, cioè i Triptani. Per ora va bene così. Tra qualche anno vedrò di consultare un buon agopuntore o un omeopata.
Mamigà

utente anonimo ha detto...

Non e' la scrittura che manca ma ci prende la fobia di fare tutto in fretta. La scrittura callligrafa e' piu' bella e piu intensa ma anche meno leggibile.
Non dedichiamo invece il giusto tempo alla scrittura quando facilmente premiamo i tasti. A volte non rileggiamo neanche quello che scriviamo. Non si "vive" piu' la scrittura travolti dal mondo frenetico e dal voler fare tante cose . E la scrittura perde efficacia e le emozioni, quelle vere e intense, non hanno il tempo di svilupparsi.

Mamiga ha detto...

@Utente anonimo: di solito cancello i commenti postati da anonimi, ma mi piace molto quello che hai scritto. Posso sapere chi sei?
Mamigà

ayurvamuca ha detto...

Mi riconosco perfettamente in questa cosa che hai scritto, ma penso che forse cambiare a volte è stato necessario per poter rimanere al passo con questo mondo che divora il nostro tempo. Non si rinuncia a scrivere, solo lo si fa in un modo diverso ... in ogni caso "scripta manent". Ti lascio un saluto.

utente anonimo ha detto...

Non ho ancora trovato un nick che mi piaccia, un nick che mi rappresenti. Non mi voglio nascondere ma al momento vivo questa difficolta. Diciamo che per il momento potrei firmarmi SenzaNick, cosi per semplificare le cose e per distinguermi dalla massa degli utenti anonimi.

SenzaNick.

Mamiga ha detto...

E' già qualcosa senzanick, grazie :)
Mamigà

paroleinfuga ha detto...

Ecco, ora mi trovi qua.

Ex senzanick