Mia nipote è stata promossa in seconda media per il rotto della cuffia, o meglio, come si dice dalle mie parti, con un calcio nel sedere. Morale della favola: i suoi genitori hanno premiato la sua promozione con un I-pod, ovviamente scelto da lei. E lei, che non è una stupida e sa bene due cose fondamentali sui suoi genitori (primo: non sopportano di vederla delusa, secondo: sono pieni di soldi), ha scelto il più trendy e costoso che c'era.
Ora, io capisco e ammetto che ognuno ha i suoi sistemi educativi basati su tanti fattori, esperienza personale, studio e quant'altro. I miei genitori all'epoca saranno stati anche eccessivi di fronte alle mie lamentele, perchè sostenevano che non era necessario un premio di promozione in quanto studiando avevo fatto solo il mio dovere. E vabbè. Ma secondo me, e per fortuna anche secondo Papigà altrimenti sarei nei guai, è perfettamente inutile che mia cognata si lamenti durante tutto il corso dell'anno che sua figlia non ha voglia di studiare, che le tocca seguirla passo passo altrimenti come si volta dall'altra parte ripone la penna e prende il telecomando, che si impegna più nel corso di danza anzichè a scuola... se poi a fine anno la premiano così solo perchè alle medie è quasi abolita la bocciatura. Ti credo che poi non gliene frega niente di studiare, tanto ha lo stesso quello che vuole anche senza metterci un minimo di impegno...
A, anche Trippa è stato promosso, solo che ha un po' di confusione nella testa: visto che ha trascorso il tempo dell'asilo coi grandi, ha detto che a settembre andrà alle elementari
. Comunque è arrivato anche per lui un premio, e se lo è meritato: un fucile ad acqua (euro due e cinquanta, puro cinese, ma a tre anni va bene così) con cui si diverte un mondo, nonostante il predicozzo che si è beccato il primo giorno perchè non ne voleva sapere di limitarsi ad usarlo in giardino (aveva la smania di lavarmi i vetri con quell'arma...
).




. Quando li ho visti per la prima volta erano lunghi si e no quindici centimetri, e da quel giorno passando di là non potevo fare a meno di mettere la testa dentro al cortile semiabbandonato dove vivevano e portare qualcosa da mangiare a mamma gatta, peraltro magrissima. Da tre giorni non li vedevo più, erano spariti. Finchè oggi mi sono accorta che mammag atta li ha solo traslocati. E indovinate dove...
Ovviamente sono dei decori da appendere all'albero di Natale.
Secondo, la mia LEI che giace nella scatola da qualche settimana, e mi sa che per qualche altra settimana rimarrà lì perchè ho altri piccoli lavoretti da fare in velocità. A meno che non mi venga di nuovo nostalgia all'improvviso e torni a prenderla in mano per coccolarmela un po' in punta d'ago...
Poi, anche se secondo il mio programma avrei dovuto iniziarlo oggi, ho già finito la terza stagione del Country Quilt Sampler di JJ, l'autunno. Non ce l'ho fatta ad aspettare perchè avevo una grandissima voglia di fare qualcosa di bello, e sinceramente questo progetto è uno dei più belli (secondo il mio gusto) che abbia mai voluto fare. Purtroppo a causa delle dimensioni sono riuscita a scannerizzare solo l'ultima stagione fatta, appena sistemo il problema con la fotocamera voglio mostrarvi una visione d'insieme perchè la trovo bellissima.
Vi assicuro che la foto non rende giustizia, e la cosa che mi ha lietamente sorpresa è che la parte più noiosa da ricamare, il quilt appunto, è riuscita una meraviglia tanto che sto pensando di realizzarla anche in stoffa. Vedendo lo schema su carta non avevo idea di quanto belli fossero i colori scelti una volta accostati così.
Oggi è il nostro settimo anniversario di matrimonio. Ieri ho detto a mio marito che lui è la cosa migliore che sia mai capitata nella mia vita, e sposarlo è stata la mia fortuna più grande. Perchè possiamo anche essere pieni di debiti e tirare a fine mese, rinunciare alle vacanze accontentandoci della piscina gonfiabile, faticare a giostrarci tra i suoi turni e le esigenze della famiglia, avere mille piccole noie da risolvere, ma la cosa più bella al mondo è vivere accanto a una persona che mi fa stare bene e che, guardandola negli occhi, mi fa sembrare i piccoli problemi quotidiani emerite sciocchezze. 

Trippa si sbuccia un ginocchio contro la pila di mattoni lungo il muretto. Sirene spiegate, tragedia greca, Mamigà prima lo cazzia perchè sarà la tremillesima volta che avrebbe dovuto guardare avanti mentre correva e non l'ha fatto, poi si arma di cotone e disinfettante e cura il ferito grave. Infine pronuncia la parolina magica: "cerottinoooooo"!
ARGH! Altra tragedia. "Il ceroto no mamaaaaaaa! fa male! Non lo vogliooooo, anche se ha i colori, fa male il cerotooooooooo!". Dopo vani tentativi di convincimento anche Mamigà si stufa, tira un urlo categorico e il cerotto blu con relativi gattini che vanno in tandem disegnati va a giusta destinazione. Preciso, cerotto di 4 x 1.5cm, non due metri quadrati.

