venerdì 21 marzo 2008

Pasqua e festa del papà

In questi giorni mi sto chiedendo cosa significhi per me festeggiare Pasqua. Oddio, più che altro sto ricordando intensamente cosa significava farlo dieci anni fa e oltre, perchè la differenza è enorme. La differenza è che purtroppo non ci credo più. O forse non ci credevo nemmeno allora, ma mi lasciavo trascinare dall'atmosfera generale e dalle mie convinzioni di poco più che ventenne.
Frequentavo la parrocchia e non solo come spettatrice. E ho fatto molto altro di più che andare a Messa, ma non mi va di raccontarvelo, solo pochissimi passanti lo sanno. Però la vera festa era andare a Messa la notte di Pasqua, la Messa più bella dell'anno dicevo, anche se la più lunga. E capivo il significato di ogni cosa, mi preparavo a viverla, e la vivevo come vera festa. Solo adesso, a distanza di anni, mi rendo conto che mi sono staccata dal gregge perchè non mi sento affatto pecora. Non riconosco la faccia del Pastore, o meglio la faccia che altri mi mostrano. Non credo di averla nemmeno mai vista davvero. E preferisco cercarla da me, anzichè fare come facevo prima.
Però Pasqua è rimasta una giornata da festeggiare in qualche maniera, e così sarà. Pranzerò con la mia famiglia, e la cosa mi fa un immenso piacere. Che strano. Anni fa non la vedevo così. Forse perchè adesso ci si riunisce di rado, in questo periodo non faccio altro che cercare di accantonare dentro di me vecchi grandi e piccoli rancori per lasciare spazio al piacere di stare insieme. Che senso ha che io mi mugugni l'anima girando e rigirando attorno a piccoli attriti che potrebbero farmi perdere l'unica cosa che ha senso, la famiglia...
Vabbè, visto che non so se avrò la fortuna di avere un'altra mezz'oretta al pc tutta per me da qui a domenica auguro una
03a chi passa di qua.
E poi voglio trascrivere la filastrocca che Trippetto ha imparato per la festa del papà, era così bella la sua faccia quando la recitava che non avete un'idea. Dice così
Non mi bastano tutte le ore del giorno
per giocare con lui
non mi bastano tutte le parole
per dirgli quanto gli voglio bene
ma mi basta un bacino
per essere felice.

7 commenti:

roberta67 ha detto...

Come ti capisco, mi avvicino e mi allontano dalla Chiesa, non come umore, ma proprio perchè anch'io non mi sento "pecora". E la filastrocca che Trippa ha recitato mi ha commossa.
p.s. ma non era diventato Power Ranger Mystic Force o qualcosa del genere?

Steffola ha detto...

Auguri anche a te e un bacione al tuo bimbo :)

utente anonimo ha detto...

beh ti sarari anche staccata dal gregge come dici, ma il senso che tu dai alla pasqua è quello che dovrebbe sare ogni cristiano. Una giornata da vivere im famiglia con la gioia nel cuore :-) La Nella

fully53 ha detto...

Qualunque significato tu voglia dare a questa giornata, auguro di cuore a te ed a tutta la tua famiglia di viverla con tanta serenità.

ruadhbuitch ha detto...

Sicuramente il tempo in famiglia è migliore del tempo a far "la pecorella" in mezzo a tanti. Anch'io non festeggio in maniera cristiana, ma il tempo in famiglia è raro e bisogna goderselo tutto :)
Felice Pasqua! :)
Jane

PS: Bella la poesiola! :) Concordo con Roberta: mi sono commossa anch'io

profumodiviola ha detto...

..tralascio i commenti sulla Pasqua..sono in un periodo strano..
però la filastrocca di *Gabriele* :P è splendida e doveva essere tenerissimo. Penso mio marito piangerebbe per una cosa del genere.
bacio
P.S. vorrei scriverti con calma e prima o poi ce la faccio

larafa ha detto...

So di non preparare i miei figli ai sacramenti come si deve: So e sono convinta che sarebbe meglio lasciare che siano loro a decidere, ma non certo a 7 anni.... ma per pigrizia vado e seguo il "gregge"...
Mi piace come sei riuscita a pensare alla tua famiglia.... io purtroppo, anche se poi faccio la simpatica, certi attriti non riesco a cancellarli...