...vorrei sedermi a tavola. Mi si sta raffreddando la pasta. Posso avere la mia sedia?

Se non è di troppo disturbo si intende.

Ps. Mia, se vieni a conoscerlo te lo porti anche via?

L'altra sera dopo cena Papigà si è offerto di fare il caffè. Non beviamo quasi mai il caffè dopo cena, ma ogni tanto, giusto per toglierci la voglia, lo facciamo. Al massimo andiamo a letto un'oretta più tardi. E lui poi non lo fa praticamente mai, di solito l'addetta sono io. Da dieci anni. O quasi. Ma a un caffè offerto non si dice mai di no.
Abbiamo una macchinetta espresso, tutta color acciaio, acquistata più o meno nel periodo in cui nacque nostro figlio, e che a me non è mai piaciuta un granchè. Si dirà, l'importante è che faccia un caffè buono, no? A me non è che piaccia granchè nemmeno il caffè che fa se devo essere sincera, sebbene Papigà ne sia sempre rimasto entusiasta io in tutta franchezza non ci trovo niente di speciale. Ma mi ci sono abituata, è il caffè di ogni giorno, con il tempo è diventato anche piacevole. Certo, non come quello preso al bar (soprattutto perchè te lo servono già fatto e non ti lavi tu le tazzine), ma insomma, un caffè normale, il caffè di casa mia. Non eccezionale. E per questa "non eccezionalità" non ho più di tanto fatto la rivoluzione quando appunto l'altra sera, complice la stanchezza di sicuro, a Papigà è caduto il come si chiama? L'aggeggio che si aggancia alla macchinetta, quello che tiene il filtro e da cui esce il caffè. E si è rotto il pezzo sotto, il beccuccio. Spaccato. Usura di sicuro, qualche migliaio di volte è stato pur usato no? Come sempre queste cose accadono in un giorno e in un'ora in cui reperire un centro assistenza è impossibile, dicasi giovedì sera quando l'indomani avremmo avuto una giornata semi-campale per vari motivi.
Ma non importa, mi son detta, ho ancora le vecchie moke, che sarà mai se per qualche giorno usiamo quelle... Le ho tirate fuori dal fondo del fondo del fondo dell'angolo più in fondo del mobile della cucina, le ho riaperte e ho iniziato a lavarle. Le ho fatte funzionare con acqua e bicarbonato per un giro e le ho lasciate lì tutta la notte. E magia...
Ieri mattina quando sono scesa le ho ritrovate lì, sul fornello. Come dieci anni fa. E mi sono catapultata indietro per qualche minuto, in quell'appartamentino dove vivevamo appena sposati, con quella particolare luce del mattino, quei particolari colori del pavimento, dei muri, del divano, tutto perfetto com'era. Con quella particolare atmosfera, come mi sentivo da sposina, in dovere e con il grandissimo piacere di offrire il caffè pronto al mattino a mio marito che andava al lavoro presto, o a notte fonda come ora, ma la caffettiera era sempre pronta in anticipo. Non era nemmeno allora un gran caffè, ma era un rito, quello a cui non volevo mancare mai, il piacere di quei dieci minuti o forse anche solo cinque passati girando il cucchiaino nella tazzina con lo sguardo nel vuoto, dopo che il profumo e il gorgoglio della moka erano le uniche cose che avevano invaso la stanza oltre alla nostra presenza. L'avevo dimenticato tutto questo. E ieri l'ho ritrovato.
Ieri pomeriggio Papigà è riuscito, nonostante tutto, a ritagliarsi un'ora per andare a prendere il pezzo di ricambio al centro assistenza della casa produttrice della nostra macchina espresso. Tutto infoiato, perchè lui ha sviluppato col tempo un'allergia psicotica al caffè da moka, e non lo vuole nemmeno prendere in considerazione come alternativa in mancanza di altro: piuttosto senza.
Io no. Io un caffè con la mia vecchia moka me lo sono fatto. Ho dovuto far mente locale perchè sono sincera, per un po' avevo perfino dimenticato come si usa una moka. E me lo sono bevuto anche se ero sola, non ho voluto rinunciarvi. Non era male. Non era eccezionale ma nemmeno cattivo. Era il caffè di casa mia. Un caffè che uguale non lo bevo in nessun altro posto. Anche se oggi le moke ritorneranno nel fondo dell'angolo più in fondo del mobile della cucina, mi sa che ogni tanto troverò una scusa per farle uscire di nuovo.
Scena quotidiana.
Ore 15.45: esco per andare a prendere il Power all'asilo.Sul tettuccio dell'auto c'è sempre un gatto al quell'ora, uno qualsiasi dei tanti, gatto che immancabilmente scende slittando sul parabrezza non appena metto in moto.
Oggi sul tettuccio c'era Jack, che non è sceso, e meno male che a metà vialetto facendo la retro sono scesa io a controllare, dato che non ho visto nessun gatto slittare e mi sembrava alquanto strano che avesse avuto un momento di scemeria tale da voler scendere da una fiancata.
Mi stavo portando a spasso Jack per il paese, Jack per niente spaventato e piuttosto seccato nel momento in cui l'ho preso di peso e gli ho spiegato che non era il caso.
Era seccato perchè stava facendo la toilette.
Sono stragonfia per il cortisone ed è ormai un fatto. Sto prendendo i diuretici ma non bastano ed è un altro fatto. IL terzo fatto innegabile è che io detesto fare attività sportiva. Anche se sono conscia del fatto che mi farebbe bene, se non come aiuto a drenare i liquidi in stra eccesso.
E così succede che una ci pensa e ci ripensa, immagina un modo per farsela passare al meglio prendendosi cura di sè e... si monta la testa.
Cyclette e uncinetto. Si, ce la posso fare. Se mi fa passare più velocemente il tempo in auto come passeggero, mi aiuterà anche con la cyclette (uè, prova e riprova ho fatto undici chilometri in mezzora senza quasi accorgermene eh...).
Ora tutto sta nel metterci un po' di costanza. Cosa assai più difficile.
Ooooochei, qui mi ci vuole un post adatto a rispondere ai millemila commenti che mi avete lasciato sotto...MA GRAZIE! Ora oltre che semi spelacchiata e sorridente sono anche arrossita dalla commossione, ma io ho cercato solo di mettermi in posa...
Dunque,
@MIA: grazie per l'orsetto d'oro, non l'avrei mai trovata una immagine così.
@Widepeak: addirittura gnocca? WOW; nemmeno mio marito me lo dice più (ma mi dice bella donna, forse per preservare orecchi seienni che non dovrebbero sentire certi termini).
@Anna: ah ehm... veeeeeramente un po' truccata lo sono anche nella foto, in realtà primo, le ho scattate al rientro da una festa di battesimo perciò il trucco se n'è anche quasi bello che andato, e secondo a me piace solo truccarmi gli occhi (niente fondotinta o robe simili, mi danno noia, e il rossetto solo per uscire e neanche sempre, mi fa sentire la bocca imburrata).
@Jane: farò di tutto per tenermelo questo sorriso. In realtà non ho mai sorriso tanto come da quando mi serve per affrontare il tumore. Forse è un... lato positivo della faccenda. Dal quale imparare, Per me soprattutto.
@Mammina74: sul fatto che a volte i bambini sono più saggi di noi c'è solo da imparare. Siamo noi donne che da ragazzine crediamo ancora nel principe azzurro per poi vivere da deluse, alcune lo fanno per il resto della vita se non si danno una svegliata, mentre i maschietti su questo fronte sembrano essere più realisti e concreti. Lati della vita...
@Nevepioggia: se mi dici cosa ti può piacere te ne procuro uno, dove li ho presi ne avevano a decine.
E a tutte le altre grazie davvero, è un bell'incoraggiamento. Poi posto gli aggiornamenti.
Venerdì, quando per la terza volta consecutiva scorgo la bimba-bionda-occhi-azzurri praticamente spalmarsi come la nutella al passaggio di mio figlio (sono letterlamente rimasta basita, un minimo di pudore cavolo! Almeno tiratelo in parte, questa ha messo i manifesti fuori!), figlio peraltro freddo e scostante (per la serie NON ROMPERE), ho concretizzato il fatto che siore e siori, il Power ha la spasimante ufficiale
. Non solo. Durante la chiacchierata che ne è seguita è emerso che la bambolina ha chiesto la mano del rude maschio furlano ricevendone un netto rifiuto, perchè è inutile, al cuor non si comanda, MAMMA NON MI PIACE
.
-E perchè?
-Perchè è esagerata. E' troppo brava, troppo bella, troppo buona. A me non piacciono le bambine esagerate. A me piacciono le bambine belle ma normali. Ecco.
Da farci uno studio.
-Sale la percentuale dei bambini italiani obesi...
-Il Power non è obeso. Il Power è grande, ha due spalle così, e comunque il dottore gli ha fattoil calcolo della BMI l'ultima volta e lo ha trovato perfettamente normopeso, alla faccia dei bambini stitici e anoressici.
-E di chi è la colpa? MA DELLE MAMME, LE MAMME ITALIANE!
-Str...o! Eccolo là, sempre colpa delle mamme è, qualsiasi cosa faccia un bambino è sempre colpa della mamma! Ma smettiamola di far venire sensi di colpa aggratiss! Ma cosa ne sai tu!
-CHE DANNO AI BAMBINI QUELLE MERENDINE, QUELLE COSE CONFEZIONATE STRAPIENE DI CALORIE
-In casa mia non entrano le merendine! Ma hai mai messo il naso nel cassettone dispensa? Guarda, VERIFICA, sapientone del cà, merendine sto paio!
Alzo gli occhi un momento da quello che sto facendo, sto preparando la tavola, è mezzogiorno. Vedo Papigà che mi guarda di sottecchi.
-Ma ti sei accorta che stai parlando con Di Pietro alla tele?
-Ah.
...questo mercoledì dovrei vedere la I. Quella di questo post. Che fa la trisettimanale, che pubblicamente dichiara essere una c@@ata (e per dietro non ci credo nemmeno se me lo giura). Quella che "cosa vuoi che sia". Quella che "tanto io ho problemi più grossi".
Inutile dire che ho tanta voglia di vederla quanta ne ho che mi tornino le emorroidi.
E poi ci sono i miei fiori di questi giorni, fotografati in un momento, uno dei rari, in cui il tempo mi ha permesso di farlo.
Era fiorita l'azalea
ed era fiorito anche il lillà
che sembra di sentirne il profumo solo a guardarlo, so che è difficile crederci ma per me è così.
E perfino il rododendro mi aveva regalato due fiori enormi
e parlo al passato perchè il tempo assurdo di questa primavera decisamente anomala mi ha permesso di goderne per non più di due giorni consecutivi per ciascuna pianta, dopodichè ognuna è appassita miseramente sotto secchi d'acqua. Gli iris non sono nemmeno riuscita a fotografarli: fioriti e marciti nel giro di ventiquattr'ore.
Spero che andando avanti con la stagione riesca a strappare qualche pomeriggio tra il mio verde senza mettere gli stivali per non annegarci dentro.