venerdì 9 luglio 2010


Il Power ieri ha dichiarato che è stufo.
E' stufo di andare a dormire dalla nonna ogni volta che devo andare in ospedale la mattina seguente, perchè non posso andarci sola e devo andarci presto, troppo presto per lui.
E' stufo di doverci andare per forza, di non poterlo scegliere, stufo di non avere alternative se non quella che la nonna venga a dormire da noi, ma già viene a dormire da noi la sera della terapia se il papà lavora, per non lasciarmi sola. Non le si può chiedere più del necessario, non voglio.
Il Power chiede di continuo se la prossima sarà l'ultima volta che vado dal dottore, se stavolta mi guarisce, perchè, dice, "mamma dici che ci vuole tanto tempo ma è tanto tempo che dici così, e sei sempre malata". Perchè io mi dimentico che in questi giorni è un anno che sono malata, che la strada non è partita col tumore, ma con l'artrite, quando mancavano pochi giorni alle nozze di mio fratello. E per i bambini il tempo non vola come per gli adulti. Per il Power un anno evidentemente è un'eternità.
Il Power mi chiede trenta volte al giorno come sto. Si preoccupa. Mi chiede perfino se ho fatto le punture.
Mi chiede ogni giorno chi va a prenderlo all'asilo o al centro estivo, lui vuole la mamma, e se gli dico che ci va qualcun altro che non sia il papà mi risponde "ah, di nuovo dal dottore mamma. Aaaaaaancora..." e abbassa gli occhi.

Qualcuno mi ha detto che sono fortunata perchè almeno un figlio ce l'ho. Mi è stato detto che ho qualcosa a cui aggrapparmi per star su.
Chiariamoci.
Un figlio non è "qualcosa", ma una persona, il mio poi non è nemmeno nell'età della ragione, non almeno della ragione degli adulti. Non ci si può aggrappare a lui, è lui che si aggrappa a me per capire, per farsi una ragione di quello che gli accade attorno.
E' vero, sono fortunata. Ma la mia fortuna non sta nell'avere un figlio, piuttosto nell'avere una famiglia. Perchè una mamma malata non è esente dal dare a un bambino tutto quello che gli spetta, la serenità in primis, e non è facile preservarlo dalle mie angosce quando mi assalgono anche all'improvviso e magari siamo soli. Mio figlio è la mia gioia e la mia speranza, ma anche una responsabilità, sana o malata che io sia. E per me è duro, durissimo dover chiedere e chiedere e chiedere che qualcun altro si occupi di lui così spesso come in questi mesi, sapendo di non avere alternative. Oggi mio figlio è un'altra persona che soffre per me, a modo suo, con tempi suoi, ma soffre, e Dio solo sa quanto vorrei risparmiarglielo.
Piano col dire "sei fortunata, almeno un figlio ce l'hai". Un figlio non è un soprammobile, un passatempo, una conquista.
Non esistono persone più fortunate di altre, perchè ne sono convinta, non sapremo MAI quello  che ha in cuore e a casa sua la persona che ci troviamo davanti. Pensiamoci quando ci viene in bocca quel "beata te" che è tanto facile da dire quanto inutile.

 

23 commenti:

ziacris ha detto...

E i bambini sono delle spugne che assorbono tutti i nostri momenti no e soffrono, soffrono tanto

ziacris ha detto...

E i bambini sono delle spugne che assorbono tutti i nostri momenti no e soffrono, soffrono tanto

fiocco72 ha detto...

A volte mi chiedo perchè la gente parla senza motivo...io quando ho saputo della tua malattia , il primo pensiero che ho avuto è stato per tuo figlio...da mamma immagino quanto sia dura per te e quanto sia duro per lui vedere la sua mamma che soffre...ma vedrai che crescerà un ometto forte come te...Ti abbraccio cara...

Windia ha detto...

Non te la prendere. Forse vogliono dire che qualsiasi sia la conseguenza delle cure, hai già avuto la fortuna di diventare madre mentre per tante altre donne la scoperta di avere il cancro significa la fine di tutti i progetti di maternità.E poi, non dire che il pensiero di rivedere il Power con il sorriso quando sarai guarita non ti da un altro motivo per farti forza. :-)

Windia ha detto...

Non te la prendere. Forse vogliono dire che qualsiasi sia la conseguenza delle cure, hai già avuto la fortuna di diventare madre mentre per tante altre donne la scoperta di avere il cancro significa la fine di tutti i progetti di maternità.E poi, non dire che il pensiero di rivedere il Power con il sorriso quando sarai guarita non ti da un altro motivo per farti forza. :-)

roberta67 ha detto...

Vorrei il teletrasporto, per dare al power un'alternativa al dormire dalla nonna....Hai detto giusto: hai la fortuna di avere una famiglia accanto a te e so bene che cosa significhi tutto ciò.Forza, Mamigà!Roberta

roberta67 ha detto...

Vorrei il teletrasporto, per dare al power un'alternativa al dormire dalla nonna....Hai detto giusto: hai la fortuna di avere una famiglia accanto a te e so bene che cosa significhi tutto ciò.Forza, Mamigà!Roberta

utente anonimo ha detto...

Quel che dici è tutto profondamente vero.... Ma non devi abbatterti ai sensi di colpa.... Non ci sei sempre a dormire accanto a lui, o a prenderlo alla scuola estiva, ma sappiamo quanto vorresti esserci... Non ci sei perchè devi lottare per te e per lui....Che tu sei forte, lo sappiamo già.... Quanto a lui, con il tuo aiuto e il suo carattere è sulla buona strada.... Vedrai che crescerà un ometto migliore di tanti altri bimbi "più fortunati".Poi non ci dicono che è la qualità del tempo che conta  e non la quantità???? Stà sicura che fai molto di più tu di tante altre mamme (me compresa) che DOVREBBERO avere la forza di non dire: "oggi non sto bene, oggi sono stanca, magari domani....!!!!!"Lara

utente anonimo ha detto...

Quel che dici è tutto profondamente vero.... Ma non devi abbatterti ai sensi di colpa.... Non ci sei sempre a dormire accanto a lui, o a prenderlo alla scuola estiva, ma sappiamo quanto vorresti esserci... Non ci sei perchè devi lottare per te e per lui....Che tu sei forte, lo sappiamo già.... Quanto a lui, con il tuo aiuto e il suo carattere è sulla buona strada.... Vedrai che crescerà un ometto migliore di tanti altri bimbi "più fortunati".Poi non ci dicono che è la qualità del tempo che conta  e non la quantità???? Stà sicura che fai molto di più tu di tante altre mamme (me compresa) che DOVREBBERO avere la forza di non dire: "oggi non sto bene, oggi sono stanca, magari domani....!!!!!"Lara

widepeak ha detto...

hai senza dubbio ragione. eppure quando penso a questi tre quasi anni di malattia so con certezza che se non avessi avuto le mie bambine non ce l'avrei fatta, avrei mollato molto tempo fa. e dunque spesso penso che sì, per fortuna che ho avuto le mie due figlie prima, per fortuna che le ho avute, per loro stesse in primo luogo, per la nostra vita insieme e perché sono la mia ragione di felicità sempre, tanto più nel dolore. e anche se non ne ho il diritto mi si stringe il cuore quando sento di malattie prese in età tanto giovane da precludere forse per sempre il progetto di un figlio. magari non lo avrebbero voluto comunque, ma a me fa male per loro. anche se, mi ripeto, non ne ho il diritto

widepeak ha detto...

hai senza dubbio ragione. eppure quando penso a questi tre quasi anni di malattia so con certezza che se non avessi avuto le mie bambine non ce l'avrei fatta, avrei mollato molto tempo fa. e dunque spesso penso che sì, per fortuna che ho avuto le mie due figlie prima, per fortuna che le ho avute, per loro stesse in primo luogo, per la nostra vita insieme e perché sono la mia ragione di felicità sempre, tanto più nel dolore. e anche se non ne ho il diritto mi si stringe il cuore quando sento di malattie prese in età tanto giovane da precludere forse per sempre il progetto di un figlio. magari non lo avrebbero voluto comunque, ma a me fa male per loro. anche se, mi ripeto, non ne ho il diritto

MiaSorriso ha detto...

Da quando mi è stata fatta la diagnosi di cancro ho continuato inesorabilmente ad oscillare tra due considerazioni di segno opposto:1- Per fortuna non ho figli, che mi si spezzerebbe il cuore a vedere che il peso di questa malattia ricade anche sulle loro spalle e la preoccupazione per il loro futuro sarebbe devastante.2- Il cancro mi ha tolto per sempre la possibilità di diventare madre, proprio nel momento in cui mi sentivo finalmente pronta per vivere questa straordinaria esperienza, ed è una ferita che non guarirà mai.Sono passati quattro anni, cinque se parto da quando ho iniziato a stare male, e non ho ancora capito quale delle due conti di più, ma ho il sospetto che la prima sia solo un tentativo di consolarmi della seconda.

MiaSorriso ha detto...

Da quando mi è stata fatta la diagnosi di cancro ho continuato inesorabilmente ad oscillare tra due considerazioni di segno opposto:1- Per fortuna non ho figli, che mi si spezzerebbe il cuore a vedere che il peso di questa malattia ricade anche sulle loro spalle e la preoccupazione per il loro futuro sarebbe devastante.2- Il cancro mi ha tolto per sempre la possibilità di diventare madre, proprio nel momento in cui mi sentivo finalmente pronta per vivere questa straordinaria esperienza, ed è una ferita che non guarirà mai.Sono passati quattro anni, cinque se parto da quando ho iniziato a stare male, e non ho ancora capito quale delle due conti di più, ma ho il sospetto che la prima sia solo un tentativo di consolarmi della seconda.

Mamiga ha detto...

@Windia: si forse hai ragione. Però a me irrita quando mi si dice che per me è più facile che per altri, senza sapere cosa c'è realmente dietro. Oltretutto io non parlo mai delle difficoltà economiche nelle quali mi trovo, perchè non lo trovo il luogo adatto e sono cose che voglio tenere per me, e questo non alleggerisce certo il carico. La vita facile non ce l'ha nessuno, e su questo non ci piove, cancro o non cancro. Ma no, non me la prendo, non più. Rispondo semplicemente per le rime e chiudo la faccenda.@Widepeak: si è vero. Fondamentalmente i nostri figli sono anche fonte di gioia, SOPRATTUTTO fonte di gioia. E in questo senso sono un punto a nostro favore. Ma chi è madre sa che non sono solo questo, e certe sparatacce non le farebbe mai. O meglio non con i toni con cui mi sono state fatte da più di qualcuno. Che ovviamente di figli non ne ha.@Mia: non so che dire, se non che in certe situazioni bisogna trovarcisi per poter dire la propria. E io mi sento solo di abbracciarti, anche se da qui.

Mamiga ha detto...

@Windia: si forse hai ragione. Però a me irrita quando mi si dice che per me è più facile che per altri, senza sapere cosa c'è realmente dietro. Oltretutto io non parlo mai delle difficoltà economiche nelle quali mi trovo, perchè non lo trovo il luogo adatto e sono cose che voglio tenere per me, e questo non alleggerisce certo il carico. La vita facile non ce l'ha nessuno, e su questo non ci piove, cancro o non cancro. Ma no, non me la prendo, non più. Rispondo semplicemente per le rime e chiudo la faccenda.@Widepeak: si è vero. Fondamentalmente i nostri figli sono anche fonte di gioia, SOPRATTUTTO fonte di gioia. E in questo senso sono un punto a nostro favore. Ma chi è madre sa che non sono solo questo, e certe sparatacce non le farebbe mai. O meglio non con i toni con cui mi sono state fatte da più di qualcuno. Che ovviamente di figli non ne ha.@Mia: non so che dire, se non che in certe situazioni bisogna trovarcisi per poter dire la propria. E io mi sento solo di abbracciarti, anche se da qui.

juliaset ha detto...

Ci sono persone che sfogano meglio la loro rabbia nei confronti della malattia cercando sempre di fare una sorta di "gara delle sfortune", anche quando sarebbe più conveniente per tutti essere semplicemente solidali  con chi è nella stessa barca...Se ti può consolare anche a me è stata detta la stessa cosa, senza contare le volte in cui mi è stato fatto notare che "per fortuna" le mie bambine nel periodo delle mie cure erano molto piccole e non capivano la situazione, come se fosse facile e indolore spiegare a una personcina di due anni che di punto in bianco non la puoi più prendere in braccio. Nonostante tutto, sono certa che senza le mie figlie probabilmente avrei affrontato peggio tutta questa esperienza; sicuramente avrei dato più importanza ad alcuni aspetti secondari, e questo a causa del mio carattere sostanzialmente chiuso. Loro hanno tirato fuori la mia parte più fantasiosa, e questo per me è stato fondamentale per arginare l'angoscia (tra parentesi ringrazio la mia psiconcologa che mi ha dato le dritte fondamentali per gestire il rapporto con le due creature).

juliaset ha detto...

Ci sono persone che sfogano meglio la loro rabbia nei confronti della malattia cercando sempre di fare una sorta di "gara delle sfortune", anche quando sarebbe più conveniente per tutti essere semplicemente solidali  con chi è nella stessa barca...Se ti può consolare anche a me è stata detta la stessa cosa, senza contare le volte in cui mi è stato fatto notare che "per fortuna" le mie bambine nel periodo delle mie cure erano molto piccole e non capivano la situazione, come se fosse facile e indolore spiegare a una personcina di due anni che di punto in bianco non la puoi più prendere in braccio. Nonostante tutto, sono certa che senza le mie figlie probabilmente avrei affrontato peggio tutta questa esperienza; sicuramente avrei dato più importanza ad alcuni aspetti secondari, e questo a causa del mio carattere sostanzialmente chiuso. Loro hanno tirato fuori la mia parte più fantasiosa, e questo per me è stato fondamentale per arginare l'angoscia (tra parentesi ringrazio la mia psiconcologa che mi ha dato le dritte fondamentali per gestire il rapporto con le due creature).

tulipeorange ha detto...

io lo odio il beata te

lucinelbosco ha detto...

direi che la fortuna (ma anche meraviglia, magia, impegno, e tante altre cose) è avere un figlio, senza per forza connetterlo al resto, poi fortuna è sempre parola ambigua, c'è chi si sente fortunato perchè non ha figli e chi sfortunato, per lo stesso motivo... la vita è così unica, nel suo complesso, che valutare cosa sia bene o meno bene mi pare difficile, se non impossibile, certo, bisogna comunque andare avanti, e andare avanti con un figlio, con una famiglia, è profondamente diverso che non  il farlo da soli... e poi ci sono gli abbracci "virtuali", che, insomma, fanno sentire meno soli anche quelli... quindi te ne mando uno!

lucinelbosco ha detto...

direi che la fortuna (ma anche meraviglia, magia, impegno, e tante altre cose) è avere un figlio, senza per forza connetterlo al resto, poi fortuna è sempre parola ambigua, c'è chi si sente fortunato perchè non ha figli e chi sfortunato, per lo stesso motivo... la vita è così unica, nel suo complesso, che valutare cosa sia bene o meno bene mi pare difficile, se non impossibile, certo, bisogna comunque andare avanti, e andare avanti con un figlio, con una famiglia, è profondamente diverso che non  il farlo da soli... e poi ci sono gli abbracci "virtuali", che, insomma, fanno sentire meno soli anche quelli... quindi te ne mando uno!

ilmondodipiui ha detto...

hai ragione, è tuo figlio che si aggrappa a te per cercare di dare un senso a quello che ti sta succedendo....e a te serve doppia forza per affrontare lui e tutto il resto....però quando ti fa ridere è come una medicina che fa miracoli, no?

lauramentre ha detto...

In ogni caso tuo figlio ti ringrazierà per averlo messo al mondo.E' quello che ho pensato prima di leggere i tuoi post e mentre leggevo il tuo profilo "Ho 37 anni, mamma da sei, semplicemente innamorata delle piccole cose. Ah, sono anche una cancer-blogger, ma per puro caso e temporaneamente :)" ed il tuo sorriso finale é il segno significativo che tu sei una mamma piena di ottimismo.Un sorriso.Laura

lauramentre ha detto...

In ogni caso tuo figlio ti ringrazierà per averlo messo al mondo.E' quello che ho pensato prima di leggere i tuoi post e mentre leggevo il tuo profilo "Ho 37 anni, mamma da sei, semplicemente innamorata delle piccole cose. Ah, sono anche una cancer-blogger, ma per puro caso e temporaneamente :)" ed il tuo sorriso finale é il segno significativo che tu sei una mamma piena di ottimismo.Un sorriso.Laura