- 6 rassodate per l'antipasto
- 5 montate per il dessert
- 6 per la torta pasqualina
- 1 per il ripieno delle zucchine
- 4... per la teorica decorazione pasquale.
Giorni fa in televisione ho visto una tipa che decoupava le uova: tovagliolino di carta e albume come colla, più facile, veloce e meno tossico di così si muore. Non occorre nemmeno starci tanto a pensare, tovagliolini da decoupage ne ho ancora qualcuno, le uova le avevo, quale modo migliore per tenere impegnato mio figlio mentre a un metro e mezzo di distanza ci davo dentro tra mestoli e pasticci?
Ma io non ho un bambino. Io ho il Power. Lui distrugge castelli di lego con la mazza da baseball costruita con il rotolo che avvolgeva il cellophane (rinforzato con un pacchetto di fazzoletti di carta appiccicato ad una estremità con quattro metri di nastro adesivo), non decora uova LUI.
O meglio, ci prova per accontentare la mamma, per farla smettere di fare quei finti sibili da mammina anni cinquanta che suonano tipo "ma dai tesoro, incolla dolcemente quei cuoricini sulla superficie setosa dell'ovetto, firulì e firulà".
Ecco la prova.
Il terzo e il quarto uovo li ho schivati per un pelo: voleva sostituirli alla palla da baseball di carta da giornale che i gatti hanno usato (imboscandola, manco a dirlo) come topo alternativo durante l'ultima battuta di caccia, quella immediatamente successiva alla battuta che mi ha fruttato, signore e signori, un pipistrello ("ei fu pipistrello") nell'ingresso due mattine fa.
E' come me mio figlio, sotto certi aspetti: fedele a sè stesso, se piace bene, se non piace aria, il mondo è grande e di cose da fare per occupare il tempo ce ne sono tante. E a me piace così, senza uova decorate-a-tutti-i-costi, ma pieno di allegria.
L'unica nota negativa è che per la prima volta da un'infinità di anni a questa parte non ho fatto colazione la mattina di Pasqua con il tradizionale zabaione (di cui sono ghiotta come un facocero): avevo finito le uova. Ma tant'è, le ho mangiate... sode.
Buona Pasqua!