Tre anni fa non avevo tutta questa confusione in casa. Tre anni fa raccoglievo meno polvere, non lavavo stoviglie di plastica e non facevo due lavatrici al giorno. Tre anni fa riuscivo a dormire anche dieci ore di fila senza interruzioni, stiravo due ore la settimana al massimo e far la spesa era un piacere anzichè una battaglia furibonda. Potevo decidere dove andare all'ultimo minuto e far salire una persona in più sul sedile posteriore dell'auto, provarmi un paio di pantaloni nel camerino di un centro commerciale senza dover essere scortata, fare una telefonata in santa pace quando ne avevo voglia e andare a trovare chi volevo senza mezz'ora di preparazione mentale e nervosa. Nel carrello della spesa non c'era mai l'ultimo numero della rivista della Pimpa, nè dieci yogurt alla frutta senza pezzi, e lo stracchino solo due volte l'anno quando avevo l'influenza. Non c'erano nemmeno tre formati di pastina mignon per la minestra. In casa non correvo il rischio di inciampare ogni momento in pezzi di costruzioni di plastica, nell'ingresso non dovevo fare lo slalom tra triciclo e banchetto da lavoro per aprire la porta, non dovevo predicare quindici volte a pasto che quando preparo da mangiare non posso avere nessuno tra i piedi tantomeno sotto ai fornelli. Potevo perfino guardare i miei programmi preferiti alla tivù, senza dover subire quintali di cartoni animati. Che detesto. La mia scatola dei filati non doveva necessariamente essere nascosta, il videoregistratore e la tivù stavano ben bene nel loro ripiano in basso nel mobile del soggiorno, i pomelli dei mobili erano avvitati nelle loro rispettive sedi e la gatta, allora era solo una, non fuggiva di casa così spesso.
Ma tre anni fa tu non c'eri. Non esistevi se non nel mio grembo, e ti aspettavo con paura e con tanta tenerezza. Tre anni fa la casa era molto più silenziosa e vuota, e io ero molto più sola. Le mie giornate erano scandite dai turni di lavoro di tuo padre, e tutto quello che mi circondava non mi riempiva l'anima. Niente mi faceva sorridere quanto mi fai sorridere tu, niente mi faceva gustare il sapore delle scoperte come fai tu. Niente era bello come te. E io sono felice di averti messo al mondo.
Ti voglio bene Gabri.
Mamigamamma