mercoledì 30 aprile 2008

Oggi ho ricevuto una sorpresa, mi ha telefonato la Betta. E' stata una sorpresa perchè sapendo come può vivere in questi giorni non mi aspettavo che trovasse il tempo per chiamarmi, e invece l'ha fatto. Io avrei aspettato almeno un paio di settimane per farmi viva, so cosa significano le settimane successive al parto quando sei da sola a gestire la faccenda e sono sempre più convinta che a meno che non sia per ricevere un aiuto concreto le visite e le telefonate sono solo scocciature.
Che bello sentirla. Sta bene, sta bene anche la bimba, e stanno vivendo l'inevitabile periodo di crisi da assestamento. Tanto più che è nata con un mese di anticipo, quindi non tutto era pronto, perciò immagino il disagio. Mi rode essere così lontana, cento chilometri sono tanti per portarle una teglia di pasticcio da riscaldare o per tenerle la bambina il tempo di farsi una doccia. Andrò a trovarla con calma quando sarà più tranquilla.
L'ho già detto, di tutte noi cugine era quella che più desiderava diventare mamma, e che più ha atteso. E per del tempo l'ho invidiata, perchè avrei voluto avere anch'io quel desiderio così forte come l'aveva lei, non ritrovarmi appena partorito con un essere che ci ho messo dei giorni a riconoscere come carne della mia carne. Ma ora non la invidio più, provo solo tanta tenerezza. Perchè anche lei è sola, senza quasi nessun aiuto, il marito è fuori tutto il giorno, ed è dura così. Deve essere proprio una bella mamma. Anche lei con la montagna di panni da stirare, ha detto, e con voglia e tempo zero per farlo. Prima di arrivare ad oggi non l'aveva messo in conto, e chi lo mette in conto? Sembra che lo sport preferito di tutte le future nonne di questo mondo sia evitare di parlare dei disagi di una neomamma, ancora oggi se per sbaglio entro nel discorso con mia suocera le si gira dall'altra parte... E io avrei dato chissà cosa per avere una indicaizone sincera, altro che "vedrai sarà tutto rose e fiori". Meno male che esistono le amiche che hanno già percorso quella strada. O le cugine, in questo caso.
Mia madre ha visto la bambina, e ha detto che nonostante il parto prematuro è perfetta, e bellissima. Pesava solo 2.100 grammi alla nascita, una piccolissima trottolina che io non saprei nemmeno come tenere in braccio. Quando è nato Gabri non avevo quel problema, pesava quasi quattro chili, semmai il problema era contrario. Ma d'altra parte nemmeno mia cugina è una donnona, quindi è tutto proporzionato. Che bella cosa...
Oggi ho ricevuto una sorpresa, mi ha telefonato la Betta. E' stata una sorpresa perchè sapendo come può vivere in questi giorni non mi aspettavo che trovasse il tempo per chiamarmi, e invece l'ha fatto. Io avrei aspettato almeno un paio di settimane per farmi viva, so cosa significano le settimane successive al parto quando sei da sola a gestire la faccenda e sono sempre più convinta che a meno che non sia per ricevere un aiuto concreto le visite e le telefonate sono solo scocciature.
Che bello sentirla. Sta bene, sta bene anche la bimba, e stanno vivendo l'inevitabile periodo di crisi da assestamento. Tanto più che è nata con un mese di anticipo, quindi non tutto era pronto, perciò immagino il disagio. Mi rode essere così lontana, cento chilometri sono tanti per portarle una teglia di pasticcio da riscaldare o per tenerle la bambina il tempo di farsi una doccia. Andrò a trovarla con calma quando sarà più tranquilla.
L'ho già detto, di tutte noi cugine era quella che più desiderava diventare mamma, e che più ha atteso. E per del tempo l'ho invidiata, perchè avrei voluto avere anch'io quel desiderio così forte come l'aveva lei, non ritrovarmi appena partorito con un essere che ci ho messo dei giorni a riconoscere come carne della mia carne. Ma ora non la invidio più, provo solo tanta tenerezza. Perchè anche lei è sola, senza quasi nessun aiuto, il marito è fuori tutto il giorno, ed è dura così. Deve essere proprio una bella mamma. Anche lei con la montagna di panni da stirare, ha detto, e con voglia e tempo zero per farlo. Prima di arrivare ad oggi non l'aveva messo in conto, e chi lo mette in conto? Sembra che lo sport preferito di tutte le future nonne di questo mondo sia evitare di parlare dei disagi di una neomamma, ancora oggi se per sbaglio entro nel discorso con mia suocera le si gira dall'altra parte... E io avrei dato chissà cosa per avere una indicaizone sincera, altro che "vedrai sarà tutto rose e fiori". Meno male che esistono le amiche che hanno già percorso quella strada. O le cugine, in questo caso.
Mia madre ha visto la bambina, e ha detto che nonostante il parto prematuro è perfetta, e bellissima. Pesava solo 2.100 grammi alla nascita, una piccolissima trottolina che io non saprei nemmeno come tenere in braccio. Quando è nato Gabri non avevo quel problema, pesava quasi quattro chili, semmai il problema era contrario. Ma d'altra parte nemmeno mia cugina è una donnona, quindi è tutto proporzionato. Che bella cosa...

Vintage

Una volta se mettevi addosso vestiti vecchi, fuori moda da un pezzo, la gente ti guardava come venissi dalla luna. Oggi va di moda, i vestiti datati non sono più roba vecchia ma abiti "vintage".  E non è nemmeno una brutta cosa, perchè in fondo anche le tasche ci guadagnano. Se non fosse per un piccolo particolare.
Ogni morte di papa acquisto Donna Moderna, ieri l'ho appunto acquistato, letto qualche pagina e lasciato aperto sul tavolo prima di andare a dormire. Stamattina lo incrocia Papigà mentre si mette a far colazione e legge questa magica parola sulla pagina aperta: VINTAGE.
E mi chiede: cosa significa Vintage?
Gli rispondo: l'arte di recuperare abiti che indossavi vent'anni fa adattandoli alla moda di oggi, presumo.
Alchè ci guardiamo negli occhi. Certo, un tailleurino blu pressochè datato ce l'ho, e potrei adattare anche una vecchissima giacca di lana a quadretti che usavo all'incirca quindici anni fa... si sa, a me l'arte del riciclo ha sempre affascinato. Papigà mi fissa. E lascia uscire una mezza risatina tra i denti.
Okey, okey, c'è quel piccolo particolare da tenere inconsiderazione. Alzi la mano chi riesce ad entrare nel tailleurino di vent'anni fa. Io no. Vent'anni fa portavo la 42. Adesso... adesso lasciamo perdere và. O mi rovino la digestione di quelle due fette di pane e nutella che ho diviso con mio figlio a merenda.

Vintage

Una volta se mettevi addosso vestiti vecchi, fuori moda da un pezzo, la gente ti guardava come venissi dalla luna. Oggi va di moda, i vestiti datati non sono più roba vecchia ma abiti "vintage".  E non è nemmeno una brutta cosa, perchè in fondo anche le tasche ci guadagnano. Se non fosse per un piccolo particolare.
Ogni morte di papa acquisto Donna Moderna, ieri l'ho appunto acquistato, letto qualche pagina e lasciato aperto sul tavolo prima di andare a dormire. Stamattina lo incrocia Papigà mentre si mette a far colazione e legge questa magica parola sulla pagina aperta: VINTAGE.
E mi chiede: cosa significa Vintage?
Gli rispondo: l'arte di recuperare abiti che indossavi vent'anni fa adattandoli alla moda di oggi, presumo.
Alchè ci guardiamo negli occhi. Certo, un tailleurino blu pressochè datato ce l'ho, e potrei adattare anche una vecchissima giacca di lana a quadretti che usavo all'incirca quindici anni fa... si sa, a me l'arte del riciclo ha sempre affascinato. Papigà mi fissa. E lascia uscire una mezza risatina tra i denti.
Okey, okey, c'è quel piccolo particolare da tenere inconsiderazione. Alzi la mano chi riesce ad entrare nel tailleurino di vent'anni fa. Io no. Vent'anni fa portavo la 42. Adesso... adesso lasciamo perdere và. O mi rovino la digestione di quelle due fette di pane e nutella che ho diviso con mio figlio a merenda.

Fine di due storie d'amore- sproloqui

-Ma allora, le morose? Non ne parli più... le hai mollate?
-Eh si. Non avevo tempo per loro. Devo fare il Power Ranger.
Evidentemente erano solo flirt... Nulla può davanti al senso del dovere...

Fine di due storie d'amore- sproloqui

-Ma allora, le morose? Non ne parli più... le hai mollate?
-Eh si. Non avevo tempo per loro. Devo fare il Power Ranger.
Evidentemente erano solo flirt... Nulla può davanti al senso del dovere...

martedì 29 aprile 2008

Guai

Alle sette e mezzo di ieri sera inizio a preparare il riso per Trippa e lascio a Papigà il compito di finire. Salgo su a stendermi, ho un attacco di emicrania in corso.
Dopo un quarto d'ora sento il rumore di un piatto che cade a terra e va in briciole. Mi faccio forza e scendo già preparata a chiedere chi dei due devo spedire a calci alla Sme a ricomprarlo, visto che ho in uso il servizio decente che dietro di sè ha tutta una storia. Scendo in silenzio, e sento sussurrare "zitto e buono, che se la mamma se ne accorge...".
Mi affaccio alle scale. Non dico niente. Sto zitta a contemplare il fatto che i cocci a terra non sono color panna ma bianchi, segno che ad andare in frantumi è stato un piattino di quelli che se si rompono mi fanno un favore, visto che sono già tutti sbeccati. Ma Gabri è rimasto con la frase di suo padre in sospeso, e come mi vede spalanca gli occhi e punta il dito.
" E' TUTTA COLPA SUA!".
Io zitta zitta me ne torno a letto, non ho proferito parola. Ma nonostante il dolore lancinante alla testa, quando ho riappoggiato Mamigà sul materasso non sono riuscita a trattenere una grande, sonora, fragorosa risata...

Guai

Alle sette e mezzo di ieri sera inizio a preparare il riso per Trippa e lascio a Papigà il compito di finire. Salgo su a stendermi, ho un attacco di emicrania in corso.
Dopo un quarto d'ora sento il rumore di un piatto che cade a terra e va in briciole. Mi faccio forza e scendo già preparata a chiedere chi dei due devo spedire a calci alla Sme a ricomprarlo, visto che ho in uso il servizio decente che dietro di sè ha tutta una storia. Scendo in silenzio, e sento sussurrare "zitto e buono, che se la mamma se ne accorge...".
Mi affaccio alle scale. Non dico niente. Sto zitta a contemplare il fatto che i cocci a terra non sono color panna ma bianchi, segno che ad andare in frantumi è stato un piattino di quelli che se si rompono mi fanno un favore, visto che sono già tutti sbeccati. Ma Gabri è rimasto con la frase di suo padre in sospeso, e come mi vede spalanca gli occhi e punta il dito.
" E' TUTTA COLPA SUA!".
Io zitta zitta me ne torno a letto, non ho proferito parola. Ma nonostante il dolore lancinante alla testa, quando ho riappoggiato Mamigà sul materasso non sono riuscita a trattenere una grande, sonora, fragorosa risata...

sabato 26 aprile 2008



La crisi prerobe è passata, e oggi con un po' più di senno in zucca posso meditare sul trambusto interiore dei giorni scorsi senza farmi diventare i capelli ricci (cosa molto difficile se non impossibile materialmente parlando, ma se i nervi ci si mettono d'impegno...). Oggi c'è quiete. Oggi si pensa al verde, all'erba da tagliare, al mezzo giro in bici da fare (la gioiuta ha perso di nuovo il collare, devo recarmi al negozio a farne scorta) e a una bella manciata di ore passate in casa tra stiro e spolvero. Ma ho tutta l'intenzione di prendermela comoda, credetemi.
Ieri siamo stati da mio suocero per la oslita costa, ogni anno il 25 aprile la fa con la scusa dell'onomastico di mio marito, scusa per radunare la famiglia intera e fare un po' di cagnara. Non ho mangiato molto in realtà, ho ancora la gola irritata e l' ennesimo antibiotico ci mette del suo per tamponare l'appetito. Al di là di questo ero partita con il piede di guerra, per poi lasciar scemare i sentimenti come al solito. Perchè Mamigà sbraita e scalcia, ma il suo istinto sa anche bene fin dove spingersi per mantenere i toni sull'educato e sul cortese per non rovinare la festa. E' che in questi giorni ce l'ho un po' con mia suocera, per tante piccole cavolate, tante piccole frecciate che mi lancia, ma alla fine sono i soliti battibecchi che il divario di generazione impone che esistano fra suocera e nuora come tra mamma e figlia (solo che mia suocera potrebbe essere anche mia nonna, quanto a mentalità, quindi fate voi). Quando me la trovo davanti per fortuna il buonsenso prende il sopravvento e mi fa dirottare l'attenzione su mia cognata, che per fortuna la pensa come me su tante cose, e che tra l'altro non vedevo da una buona manciata di settimane.... quindi mi ha fatto anche piacere passarci del tempo assieme.
E' che giovedì sera una cosa mi ha fatto particolarmente male. E' arrivata mia madre, e tra un discorso e l'altro mi ha mostrato una cosa che le ha dato una delle sue sorelle (sorella con cui sembra si sia rappacificata mercoledì dopo 15 anni di assoluto reciproco ingoramento a causa di vecchie beghe). Trattasi di un pieghevole in cartoncino contenente due fotografie, una di mia cugina il giorno delle sue nozze, l'altra di mia nonna, l'unica che ho ancora vivente. La nonna, nella foto, scattata il giorno delle stesse nozze, sorrideva.
Incredibile. Mia nonna non rivolge la parola a mia madre da quanto? Quindici anni? Di conseguenza, dato che per lei le colpe dei padri ricadono inequivocabilmente sui figli (alla faccia di tutte le sante Messe che si pippa ogni domenica... ), tale atteggiamento è rivolto anche verso di me e verso mio fratello, e il giorno in cui mio marito (allora fidanzato) decise di presentarlesi lei girò la schiena anche a lui. Cose vecchie. Ma stranamente mi fanno ancora male, molto male. Perchè avrei voluto che il mio giorno di nozze fosse lieto in tutto e per tutto, come quello delle mie cugine, ma lei si aggiunse all'ombra che già l'ombra di mio padre offuscò un angolo di quella mia giornata. E avrei voluto anche che fosse chiaro che lei di bisnipoti non ne ha tre, ma quattro, perchè per quanto lei abbia eretto un muro di cemento tra lei stessa e questa parte di famiglia, il sangue c'è e parte del suo sangue scorre anche nelle vene di mio figlio, anche se lei lo rinnegasse fino al giorno della sua morte.  E mio marito ha ragione quando mi rimprovera di tormentarmi troppo con pensieri inutili, farei del bene a me stessa a dimenticare la sua esistenza come lei ha dimenticato la mia e andare avanti a testa alta, coprendo le cicatrici con dei bei tatuaggi e non voler nemmeno sapere dove sarà sepolta dopo morta.
Comunque sia, oggi e non solo oggi voglio sforzarmi di lasciare da parte questi pensieri e di concentrarmi su cose belle.  E comincio con questa immagine carina che voglio lasciare a chi passa!




La crisi prerobe è passata, e oggi con un po' più di senno in zucca posso meditare sul trambusto interiore dei giorni scorsi senza farmi diventare i capelli ricci (cosa molto difficile se non impossibile materialmente parlando, ma se i nervi ci si mettono d'impegno...). Oggi c'è quiete. Oggi si pensa al verde, all'erba da tagliare, al mezzo giro in bici da fare (la gioiuta ha perso di nuovo il collare, devo recarmi al negozio a farne scorta) e a una bella manciata di ore passate in casa tra stiro e spolvero. Ma ho tutta l'intenzione di prendermela comoda, credetemi.
Ieri siamo stati da mio suocero per la oslita costa, ogni anno il 25 aprile la fa con la scusa dell'onomastico di mio marito, scusa per radunare la famiglia intera e fare un po' di cagnara. Non ho mangiato molto in realtà, ho ancora la gola irritata e l' ennesimo antibiotico ci mette del suo per tamponare l'appetito. Al di là di questo ero partita con il piede di guerra, per poi lasciar scemare i sentimenti come al solito. Perchè Mamigà sbraita e scalcia, ma il suo istinto sa anche bene fin dove spingersi per mantenere i toni sull'educato e sul cortese per non rovinare la festa. E' che in questi giorni ce l'ho un po' con mia suocera, per tante piccole cavolate, tante piccole frecciate che mi lancia, ma alla fine sono i soliti battibecchi che il divario di generazione impone che esistano fra suocera e nuora come tra mamma e figlia (solo che mia suocera potrebbe essere anche mia nonna, quanto a mentalità, quindi fate voi). Quando me la trovo davanti per fortuna il buonsenso prende il sopravvento e mi fa dirottare l'attenzione su mia cognata, che per fortuna la pensa come me su tante cose, e che tra l'altro non vedevo da una buona manciata di settimane.... quindi mi ha fatto anche piacere passarci del tempo assieme.
E' che giovedì sera una cosa mi ha fatto particolarmente male. E' arrivata mia madre, e tra un discorso e l'altro mi ha mostrato una cosa che le ha dato una delle sue sorelle (sorella con cui sembra si sia rappacificata mercoledì dopo 15 anni di assoluto reciproco ingoramento a causa di vecchie beghe). Trattasi di un pieghevole in cartoncino contenente due fotografie, una di mia cugina il giorno delle sue nozze, l'altra di mia nonna, l'unica che ho ancora vivente. La nonna, nella foto, scattata il giorno delle stesse nozze, sorrideva.
Incredibile. Mia nonna non rivolge la parola a mia madre da quanto? Quindici anni? Di conseguenza, dato che per lei le colpe dei padri ricadono inequivocabilmente sui figli (alla faccia di tutte le sante Messe che si pippa ogni domenica... ), tale atteggiamento è rivolto anche verso di me e verso mio fratello, e il giorno in cui mio marito (allora fidanzato) decise di presentarlesi lei girò la schiena anche a lui. Cose vecchie. Ma stranamente mi fanno ancora male, molto male. Perchè avrei voluto che il mio giorno di nozze fosse lieto in tutto e per tutto, come quello delle mie cugine, ma lei si aggiunse all'ombra che già l'ombra di mio padre offuscò un angolo di quella mia giornata. E avrei voluto anche che fosse chiaro che lei di bisnipoti non ne ha tre, ma quattro, perchè per quanto lei abbia eretto un muro di cemento tra lei stessa e questa parte di famiglia, il sangue c'è e parte del suo sangue scorre anche nelle vene di mio figlio, anche se lei lo rinnegasse fino al giorno della sua morte.  E mio marito ha ragione quando mi rimprovera di tormentarmi troppo con pensieri inutili, farei del bene a me stessa a dimenticare la sua esistenza come lei ha dimenticato la mia e andare avanti a testa alta, coprendo le cicatrici con dei bei tatuaggi e non voler nemmeno sapere dove sarà sepolta dopo morta.
Comunque sia, oggi e non solo oggi voglio sforzarmi di lasciare da parte questi pensieri e di concentrarmi su cose belle.  E comincio con questa immagine carina che voglio lasciare a chi passa!


giovedì 24 aprile 2008

Crisi premestruale (come dire, diamo sempre la colpa al tempo và)

Oggi devo prendermi con le molle, sono in crisi premestruale e so di esserlo, quindi so anche di essere la solita bomba ad orologeria che io stessa devo stare attenta a maneggiare.  E rimugino prima di esplodere, sperando che l'oggetto-mirino su cui esplodere torni abbastanza in ritardo da far scemare l'onda d'urto in tempo per salvarsi i nervi.
In giornate come oggi mi chiedo come mai certi concetti nella mia vita siano come muri di gomma, continuo a sbatterci contro e ci rimbalzo, poi ci riprovo con lo stesso risultato e via così per un numero indefinito di volte, senza mai cercare di rivolgere la mia attenzione altrove per non perdere tempo.
Oggi il muro di gomma si chiama UOMO, nella fattispecie quello che ho sposato, che da bravo rappresentante del suo sesso qual'è non si smentisce mai in certe caratteristiche. E continuo a farmi venire i nervi ricci quando fa il fancazzista senza accorgersi che io sto girando come una trottola, e non gli passa nemmeno per l'anticamera del cervello di pronunciare la frasolina magica "hai bisogno di aiuto amore?". Perchè per gran parte degli uomini, se non chiedi significa che non hai bisogno, perchè può esserci il pavimento foderato di briciole ma se non gli chiedi di passare l'aspirapolvere mentre stai lavando i piatti significa che può rimanere così. O che te ne puoi occupare più tardi, perchè tanto il rumore di sottofondo che chiamasi lavatrice in centrifuga non è il preludio imminente di una previsione di un quarto d'ora fuori a stendere, ma semplicemente la colonna sonora che accompagna i mestieri di casa (tuoi) e le sette pagine di sudoku davanti a Dragon Ball (sue). Che io abbia trascorso la mattinata a fare i mestieri a casa di sua madre è un concetto insignificante, un diversivo. Perchè io ho sempre dichiarato che per me fare i lavori di casa non è un peso nè una cosa che mi umilia, ma parliamoci chiaro, se li faccio volentieri non significa che a una certa ora anch'io non desideri mettere il sedere sulla sedia per almeno un quarto d'ora prima che rientri l'uragano dall'asilo. A fare tante crocette quante sono le sue caselle di sudoku.
E meno male che la crisi premestruale viene una volta al mese...

Crisi premestruale (come dire, diamo sempre la colpa al tempo và)

Oggi devo prendermi con le molle, sono in crisi premestruale e so di esserlo, quindi so anche di essere la solita bomba ad orologeria che io stessa devo stare attenta a maneggiare.  E rimugino prima di esplodere, sperando che l'oggetto-mirino su cui esplodere torni abbastanza in ritardo da far scemare l'onda d'urto in tempo per salvarsi i nervi.
In giornate come oggi mi chiedo come mai certi concetti nella mia vita siano come muri di gomma, continuo a sbatterci contro e ci rimbalzo, poi ci riprovo con lo stesso risultato e via così per un numero indefinito di volte, senza mai cercare di rivolgere la mia attenzione altrove per non perdere tempo.
Oggi il muro di gomma si chiama UOMO, nella fattispecie quello che ho sposato, che da bravo rappresentante del suo sesso qual'è non si smentisce mai in certe caratteristiche. E continuo a farmi venire i nervi ricci quando fa il fancazzista senza accorgersi che io sto girando come una trottola, e non gli passa nemmeno per l'anticamera del cervello di pronunciare la frasolina magica "hai bisogno di aiuto amore?". Perchè per gran parte degli uomini, se non chiedi significa che non hai bisogno, perchè può esserci il pavimento foderato di briciole ma se non gli chiedi di passare l'aspirapolvere mentre stai lavando i piatti significa che può rimanere così. O che te ne puoi occupare più tardi, perchè tanto il rumore di sottofondo che chiamasi lavatrice in centrifuga non è il preludio imminente di una previsione di un quarto d'ora fuori a stendere, ma semplicemente la colonna sonora che accompagna i mestieri di casa (tuoi) e le sette pagine di sudoku davanti a Dragon Ball (sue). Che io abbia trascorso la mattinata a fare i mestieri a casa di sua madre è un concetto insignificante, un diversivo. Perchè io ho sempre dichiarato che per me fare i lavori di casa non è un peso nè una cosa che mi umilia, ma parliamoci chiaro, se li faccio volentieri non significa che a una certa ora anch'io non desideri mettere il sedere sulla sedia per almeno un quarto d'ora prima che rientri l'uragano dall'asilo. A fare tante crocette quante sono le sue caselle di sudoku.
E meno male che la crisi premestruale viene una volta al mese...

martedì 22 aprile 2008

Test fotografico

Ho trovato questo test sul blog di Jane... e sapete quanto mi piacciano i test !
1- La tua età al prossimo compleanno?

2- Un posto che vorresti visitare

3-Il tuo posto preferito?

4-Il tuo oggetto preferito?

5-Il tuo cibo preferito?

6- Il tuo animale preferito? Scontato...

7- Il tuo colore preferito?

8- Il posto in cui sei nata?

9- Il posto in cui vivi?

10- Il nome di un animale domestico che hai avuto?

11-Il tuo nick sul tuo blog

12- Il tuo vero nome

13- il nome della nonna materna

14- Il nome della nonna paterna

15-Una brutta abitudine?

16- La tua vacanza preferita




Test fotografico

Ho trovato questo test sul blog di Jane... e sapete quanto mi piacciano i test !
1- La tua età al prossimo compleanno?

2- Un posto che vorresti visitare

3-Il tuo posto preferito?

4-Il tuo oggetto preferito?

5-Il tuo cibo preferito?

6- Il tuo animale preferito? Scontato...

7- Il tuo colore preferito?

8- Il posto in cui sei nata?

9- Il posto in cui vivi?

10- Il nome di un animale domestico che hai avuto?

11-Il tuo nick sul tuo blog

12- Il tuo vero nome

13- il nome della nonna materna

14- Il nome della nonna paterna

15-Una brutta abitudine?

16- La tua vacanza preferita




Prova di inserimento immagine



Riuscita!

Prova di inserimento immagine



Riuscita!

lunedì 21 aprile 2008

Uff e riuff...

Che giornata uggiosa. Piove da stamattina e il morale è sotto i piedi. sarà anche il lunedì, il lunedì è sempre difficile... stamattina ho fatto uno sforzo non indifferente per tollerare mia suocera, e il doppio più grande per tollerare sua madre che già di mio non posso vedere nemmeno col binocolo. Gabri ha la giornata storta anche lui, bisogna stare attenti a come lo si guarda perchè è una bomba ad orologeria, Papigà è pieno di magagne. Abbiamo anche fatto una mezza discussione, perchè suo padre ha già programmato le sue prossime ferie (di mio marito, che credete) per fargli fare dei lavori in casa nostra come sempre per volontà sua, e io non ne voglio sentir parlare. Ne ho piene le scatole di questo lato della mentalità friulana, perchè se nel resto del mondo la gente non vede l'ora di andare in ferie per riposarsi, in questo angolo di globo le ferie servono per lavorare il doppio in casa di quanto non si lavori in ufficio il resto dell'anno. Che palle. I suoceri su questo sono intransigenti: ogni volta che sanno che mio marito ha giorni liberi a disposizione gli appioppano l'impossibile, lui non è capace di dirgli di no, così giù di stress. E poi danno la colpa a me perchè lui è obeso per stress... Cacchio lasciarlo un po' in pace gli fa tanto schifo? Stavolta BISOGNA fare il getto di cemento in giardino, BISOGNA montare la casetta nuova per gli attrezzi, BISOGNA fare lavori a casa di sua nonna (ma che cada giù quella casa porca miseria, è un rudere che nessuno vuole nemmeno più...), BISOGNA imbiancare casa loro. Ne ho piene le palle anche di questo ingerirsi dei miei suoceri nei fatti di casa nostra, è mai possibile che il fatto che ci diano una mano li autorizzi a fare di casa nostra quello che gli pare?
Spero di avere solo una crisi premestruale, altrimenti se domani non passa do fuoco a qualcuno...

Uff e riuff...

Che giornata uggiosa. Piove da stamattina e il morale è sotto i piedi. sarà anche il lunedì, il lunedì è sempre difficile... stamattina ho fatto uno sforzo non indifferente per tollerare mia suocera, e il doppio più grande per tollerare sua madre che già di mio non posso vedere nemmeno col binocolo. Gabri ha la giornata storta anche lui, bisogna stare attenti a come lo si guarda perchè è una bomba ad orologeria, Papigà è pieno di magagne. Abbiamo anche fatto una mezza discussione, perchè suo padre ha già programmato le sue prossime ferie (di mio marito, che credete) per fargli fare dei lavori in casa nostra come sempre per volontà sua, e io non ne voglio sentir parlare. Ne ho piene le scatole di questo lato della mentalità friulana, perchè se nel resto del mondo la gente non vede l'ora di andare in ferie per riposarsi, in questo angolo di globo le ferie servono per lavorare il doppio in casa di quanto non si lavori in ufficio il resto dell'anno. Che palle. I suoceri su questo sono intransigenti: ogni volta che sanno che mio marito ha giorni liberi a disposizione gli appioppano l'impossibile, lui non è capace di dirgli di no, così giù di stress. E poi danno la colpa a me perchè lui è obeso per stress... Cacchio lasciarlo un po' in pace gli fa tanto schifo? Stavolta BISOGNA fare il getto di cemento in giardino, BISOGNA montare la casetta nuova per gli attrezzi, BISOGNA fare lavori a casa di sua nonna (ma che cada giù quella casa porca miseria, è un rudere che nessuno vuole nemmeno più...), BISOGNA imbiancare casa loro. Ne ho piene le palle anche di questo ingerirsi dei miei suoceri nei fatti di casa nostra, è mai possibile che il fatto che ci diano una mano li autorizzi a fare di casa nostra quello che gli pare?
Spero di avere solo una crisi premestruale, altrimenti se domani non passa do fuoco a qualcuno...

E' nata Sofia

Oggi è nata la piccola Sofia, di mia cugina B. Sono felice per lei, che più di noi tutte cugine ha sempre desiderato diventare mamma...



Ps. vorrei tanto capire perchè quando inserisco una gif mi viene sempre con lo sfondo nero, boh...

E' nata Sofia

Oggi è nata la piccola Sofia, di mia cugina B. Sono felice per lei, che più di noi tutte cugine ha sempre desiderato diventare mamma...



Ps. vorrei tanto capire perchè quando inserisco una gif mi viene sempre con lo sfondo nero, boh...

sabato 19 aprile 2008

Imballaggi

Visto che a me è stato inculcato nella testa il concetto che evitare sprechi fa bene alla comunità oltre che alle proprie tasche, ieri mi è preso un raptus: accidenti se esistesse una legge che punisse le aziende che confezionano qualsivoglia prodotto con una quantità assurda di imballaggio, mi proporrei come controllore e metterei le multe aggratisse. Questo perchè ieri mattina mi sono recata in farmacia per acquistare uno sciroppo per la tracheite. E ho constatato per l'ennesima volta che per una dose minima di farmaco la confezione è decisamente sproporzionata.
Ora, una confezione di sei monodosi di Fluifort è così composta: una scatola di cartone di circa 20x10x5centimetri, contenente una confezione in plastica con copertura in alluminio di poco inferiore quanto a dimensioni, che a sua volta contiene sei piccoli pseudo-cucchiaini  in plastica chiusi con alluminio. Fare sei bustine in scatolina di cartone grande un terzo faceva schifo?
Antiemicranico: scatola di cartone, contenente scatola in plastica, contenente a sua volta tre bustine in carta, ogni bustina contiene a sua volta un piccolo blister che contiene una sola unica pastiglia masticabile.
Scatola di orzo solubile acquistata la settimana scorsa: 250 grammi di orzo contenuti in barattolo grande il doppio del volume del prodotto (riempirla tutta e farla pagare un po' di più no eh?).
Tisana agli agrumi acquistata nella stessa spesa: 15 bustine di tisana in una scatola che avrebbe benissimo potute contenerne almeno altre 10 (che poi la fregatura... è una scatolina di quelle che non si aprono tutte ma solo una fessurina in basso per estrarre una bustina alla volta, tu sei convinta che la scatola sia piena e ti accorgi di avere finito le bustine proprio quando te ne servono due perchè hai un'ospite).
Dentifrici: che senso ha confezionare i tubetti in scatole di cartone, quando ce ne sono anche di marca sfusi?
Lettiera per gatti: recentemente ho provato a cambiare marca e ho scoperto a malincuore che quella che ho scelto, confezionata in cartone riciclato, contiene due terzi di prodotto rispetto alla capacità del contenitore.
La lista è infinita.
Le confezioni esagerate portano via spazio e vanno comunque a incidere sul costo del prodotto, e sta cosa mi dà un po' ai nervi. Solo che a parlarne ogni tanto mi sento tanto don Chisciotte...

Imballaggi

Visto che a me è stato inculcato nella testa il concetto che evitare sprechi fa bene alla comunità oltre che alle proprie tasche, ieri mi è preso un raptus: accidenti se esistesse una legge che punisse le aziende che confezionano qualsivoglia prodotto con una quantità assurda di imballaggio, mi proporrei come controllore e metterei le multe aggratisse. Questo perchè ieri mattina mi sono recata in farmacia per acquistare uno sciroppo per la tracheite. E ho constatato per l'ennesima volta che per una dose minima di farmaco la confezione è decisamente sproporzionata.
Ora, una confezione di sei monodosi di Fluifort è così composta: una scatola di cartone di circa 20x10x5centimetri, contenente una confezione in plastica con copertura in alluminio di poco inferiore quanto a dimensioni, che a sua volta contiene sei piccoli pseudo-cucchiaini  in plastica chiusi con alluminio. Fare sei bustine in scatolina di cartone grande un terzo faceva schifo?
Antiemicranico: scatola di cartone, contenente scatola in plastica, contenente a sua volta tre bustine in carta, ogni bustina contiene a sua volta un piccolo blister che contiene una sola unica pastiglia masticabile.
Scatola di orzo solubile acquistata la settimana scorsa: 250 grammi di orzo contenuti in barattolo grande il doppio del volume del prodotto (riempirla tutta e farla pagare un po' di più no eh?).
Tisana agli agrumi acquistata nella stessa spesa: 15 bustine di tisana in una scatola che avrebbe benissimo potute contenerne almeno altre 10 (che poi la fregatura... è una scatolina di quelle che non si aprono tutte ma solo una fessurina in basso per estrarre una bustina alla volta, tu sei convinta che la scatola sia piena e ti accorgi di avere finito le bustine proprio quando te ne servono due perchè hai un'ospite).
Dentifrici: che senso ha confezionare i tubetti in scatole di cartone, quando ce ne sono anche di marca sfusi?
Lettiera per gatti: recentemente ho provato a cambiare marca e ho scoperto a malincuore che quella che ho scelto, confezionata in cartone riciclato, contiene due terzi di prodotto rispetto alla capacità del contenitore.
La lista è infinita.
Le confezioni esagerate portano via spazio e vanno comunque a incidere sul costo del prodotto, e sta cosa mi dà un po' ai nervi. Solo che a parlarne ogni tanto mi sento tanto don Chisciotte...

Lava, stira, lava, stira... che schiavitù

In casa siamo in tre, più due gatte che in questo caso non fanno testo.
Qualcuno mi spiega perchè quando carico la lavatrice o mi metto a stirare ho l'impressione che in questa casa viviamo in dieci?

Lava, stira, lava, stira... che schiavitù

In casa siamo in tre, più due gatte che in questo caso non fanno testo.
Qualcuno mi spiega perchè quando carico la lavatrice o mi metto a stirare ho l'impressione che in questa casa viviamo in dieci?

venerdì 18 aprile 2008

Sproloqui mentre è seduto sul water-Tresche

Fino a stamattina mio figlio schifava le femmine, da normalissimo quattrenne che è. Finchè oggi se ne esordisce con un discorso...
-- Mamma sai che oggi mi sono fidanzato?
-Eh?
-Si, oggi mi sono fatto due morose, come Alex. Le mie morose sono A. e C.
-Ah. E loro lo sanno?
-Certo che lo sanno, mi hanno detto di si tutte e due.
-E sono carine?
-(sorrisino) siiiiiii...
-Ah. E tanto per sapere, cosa ci fai con le morose?
-Eh! Quello che fanno i morosi! Aspettiamo di diventare grandi e poi ci sposiamo. Io mi vesto tuuuuuutto di nero, e loro tuuuuuutte di bianco, poi andiamo in Chiesa e ci sposiamo.
-Ma scusa, ci si può sposare con una persona sola, non con due. Io sono sposata solo con papà e papà solo con me...
-Si ma noi siamo d'accordo, facciamo un matrimonio in tre. E questo è tutto quello che ho da dirti per oggi.

Sproloqui mentre è seduto sul water-Tresche

Fino a stamattina mio figlio schifava le femmine, da normalissimo quattrenne che è. Finchè oggi se ne esordisce con un discorso...
-- Mamma sai che oggi mi sono fidanzato?
-Eh?
-Si, oggi mi sono fatto due morose, come Alex. Le mie morose sono A. e C.
-Ah. E loro lo sanno?
-Certo che lo sanno, mi hanno detto di si tutte e due.
-E sono carine?
-(sorrisino) siiiiiii...
-Ah. E tanto per sapere, cosa ci fai con le morose?
-Eh! Quello che fanno i morosi! Aspettiamo di diventare grandi e poi ci sposiamo. Io mi vesto tuuuuuutto di nero, e loro tuuuuuutte di bianco, poi andiamo in Chiesa e ci sposiamo.
-Ma scusa, ci si può sposare con una persona sola, non con due. Io sono sposata solo con papà e papà solo con me...
-Si ma noi siamo d'accordo, facciamo un matrimonio in tre. E questo è tutto quello che ho da dirti per oggi.