C'è un argomento che da giorni, per una serie di coincidenze, mi gira per la testa.
Domenica siamo stati a un pranzo coi "motars", una compagnia di amici con cui ci si ritrova un paio di volte l'anno, tre quarti dei quali sono appassionati di moto e il restante quarto si aggrega (come noi) assieme a mogli e figli vari. Il pranzo altro non era che una mangiata alla furlanata, grigliatona gigante in un ristorante con annesso parco giochi per i bambini. E' stato un bel pomeriggio, un po' afoso forse, ma abbastanza divertente. E poi a me basta vedere il Power che corre via coi suoi amichetti e si diverte per stare bene, mi mette una serenità addosso che difficilmente riesco ad ottenere. Ma vabbè.
Si chiacchierava con M., una delle due future mammine di un paio di post fa, e mi raccontava della sua angoscia riguardo alle insistenze di alcuni suoi parenti per fare il secondo bimbo. Dietro a questo ci sta la confidenza di un'altra persona, fatta tempo fa, che mi diceva di non volerne proprio di bambini, come mi disse tempo fa un'altra conoscente, e di essere alquanto seccata dall'insistenza della gente sull'argomento.
Ecco, quando si va a toccare l'argomento "bambini o non bambini" si entra in una sfera talmente personale e privata, intima e pesante nella vita di una donna (e di una coppia) che non si può capire quanto faccia male sentirsi pressati nel verso della mentalità comune quando la si pensa diversamente, o si sceglie diversamente, o non si può proprio seguirla per motivi pesantissimi come tante donne.
Mi si dirà, e Mamigà che c'entra?
C'entra... perchè anche a Mamigà viene sovente fatta la clssica domanda "e quando fai il secondo?". Ora, la risposta ora non ve la scrivo, perchè è mia e solo mia. Anzi, mia e di mio marito, punto. Ma vi dico la risposta che do di solito: QUANDO E' ORA. Di solito basta a chiudere la bocca all'interlocutore, anche se qualche sera fa ho trovato via messenger un'amica a cui questa risposta non è bastata ed è andata oltre e oltre, tanto da farmi fingere di avere un mal di testa boia a causa del monitor e trovare così la scusa per staccare. Vero, un "fatti i caspi tuoi" ci sarebbe stato, ma io non oso dare queste risposte via messenger, e il suo numero di telefono non ce l'ho. Ma il punto è un altro...
Mi chiedo perchè basta che una abbia la patata e abbia anche un compagno per autorizzare le persone a chiedere come e quanto intenda farne uso. Mi chiedo anche perchè non venga concepita l'idea che una donna possa benissimo decidere di non fare figli ed essere felice, come una mia vicina di casa che vive col compagno e se la gode, sta bene così e di figli non vuol sentir parlare nonostante i quarant'anni non siano un miraggio lontanissimo neanche per lei. Mi chiedo perchè quando persone come mia cognata decidono di avere un figlio solo e lo dichiarano apertamente, trovino sempre persone che la compiangono con quella faccia da ebeti, come a dire "poverina non sa quello che si perde". Oppure gente che ti spiaccica lapidaria la parola "peccato", come mia suocera. Ma peccato cosa? Ma vi siete fatti i figli? Quanti, due, tre, sette? Siete felici? Si? Ok, lasciate che gli altri decidano per conto loro come esserlo, il mondo non è uguale per tutti. Perchè nessuno, e dico NESSUNO sa cosa succede in casa d'altri quando la porta si chiude e il resto del mondo rimane fuori.