sabato 29 settembre 2007

Oggi si sposa la Betta. Ieri le ho mandato un sms chiedendole come si sentisse, farle una telefonata mi sembrava eccessivamente fastidioso il giorno prima delle nozze. Mi ha risposto la cosa più ovvia, cioè che era agitata e che sperava che oggi ci fosse il sole. Mia madre è andata a vedere la sposa, e stasera voglio farmi raccontare tutto.
Sono contenta per lei, anche se purtroppo in questi giorni ne ho sapute di cotte e di crude su queste nozze e di come sono state organizzate. I pettegolezzi in famiglia non mancano mai.
Vabbè, viva gli sposi!
Oggi si sposa la Betta. Ieri le ho mandato un sms chiedendole come si sentisse, farle una telefonata mi sembrava eccessivamente fastidioso il giorno prima delle nozze. Mi ha risposto la cosa più ovvia, cioè che era agitata e che sperava che oggi ci fosse il sole. Mia madre è andata a vedere la sposa, e stasera voglio farmi raccontare tutto.
Sono contenta per lei, anche se purtroppo in questi giorni ne ho sapute di cotte e di crude su queste nozze e di come sono state organizzate. I pettegolezzi in famiglia non mancano mai.
Vabbè, viva gli sposi!

venerdì 28 settembre 2007

Progressi seconda parte

Maestra: signora, da lunedì Gabriele può frequentare fino alle 16, senza nessun problema. Si è adattato molto bene finora, ha fatto enormi progresssi pur essendo il più piccolo di tutti.
Mamigà (a voce alta): bene, allora iniziamo come tutti gli altri della sua classe.
Mamigà, dentro di sè: NNNNNNNNNOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!
Se è vero che da mesi aspetto di sentirmi dire queste parole dall'insegnante della scuola materna, oggi giuro che mi è venuto un tuffo al cuore. Perchè? Perchè significa non vedere Trippa per sette ore al giorno per cinque giorni a settimana, e non per sacrificio ma bensì perchè ha qualcosa di "importante" da fare: crescere con i suoi coetanei. E stavolta pronto lo è davvero, perchè non fa i capricci all'asilo, mangia con gli altri senza fare storie, partecipa alle attività, è attento e attivo. Insomma, il mio bambino è cresciuto ed è pronto ad affrontare una fetta così grossa di giornata senza la sua mamma. Che poi sarei io, questa Mamigà che oggi si sente tanto orgogliosa quanto spiazzata... Riorganizzare le mie giornate senza di lui, senza dovermi girare ogni secondo per vedere in quale guaio si caccerà entro i prossimi sette secondi,. niente più storie perchè la mamma deve lavare i piatti proprio dove lui deve costruire il tunnel del trenino, niente più pranzi di corsa perchè all'una devo andare a prenderlo, niente più merenda con pane e miele a casa...  Insomma, un altro piccolo cambiamento. Per lui e per me. A volte è difficile rassegnarsi al fatto che un figlio può fare da solo una cosa in più senza la mamma... difficile rassegnarsi al fatto che è vero che un giorno diventerà un uomo e che questo è solo l'inizio...

Progressi seconda parte

Maestra: signora, da lunedì Gabriele può frequentare fino alle 16, senza nessun problema. Si è adattato molto bene finora, ha fatto enormi progresssi pur essendo il più piccolo di tutti.
Mamigà (a voce alta): bene, allora iniziamo come tutti gli altri della sua classe.
Mamigà, dentro di sè: NNNNNNNNNOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!
Se è vero che da mesi aspetto di sentirmi dire queste parole dall'insegnante della scuola materna, oggi giuro che mi è venuto un tuffo al cuore. Perchè? Perchè significa non vedere Trippa per sette ore al giorno per cinque giorni a settimana, e non per sacrificio ma bensì perchè ha qualcosa di "importante" da fare: crescere con i suoi coetanei. E stavolta pronto lo è davvero, perchè non fa i capricci all'asilo, mangia con gli altri senza fare storie, partecipa alle attività, è attento e attivo. Insomma, il mio bambino è cresciuto ed è pronto ad affrontare una fetta così grossa di giornata senza la sua mamma. Che poi sarei io, questa Mamigà che oggi si sente tanto orgogliosa quanto spiazzata... Riorganizzare le mie giornate senza di lui, senza dovermi girare ogni secondo per vedere in quale guaio si caccerà entro i prossimi sette secondi,. niente più storie perchè la mamma deve lavare i piatti proprio dove lui deve costruire il tunnel del trenino, niente più pranzi di corsa perchè all'una devo andare a prenderlo, niente più merenda con pane e miele a casa...  Insomma, un altro piccolo cambiamento. Per lui e per me. A volte è difficile rassegnarsi al fatto che un figlio può fare da solo una cosa in più senza la mamma... difficile rassegnarsi al fatto che è vero che un giorno diventerà un uomo e che questo è solo l'inizio...

Greta

L'idea me l'ha data Liulay senza volerlo, l'auto nuova si chiamerà GRETA. Il nome non mi piace moltissimo, ma ci azzecca: qualcuno ha mai visto la serie di cartoni animati che trasmettono su raitre la domenica mattina? Per i non bimbo-provvisti, trattasi di contenitore di cartoni animati che dura un'oretta scarsa, ma carini anche. C'è tra questi la serie del "Piccolo Re", e Greta è la sua cavalla. Il rapporto del piccolo re con Greta è particolare: lui si sente il padrone della cavalla, ma per avere la sua fedeltà deve pian piano imparare le regole del rispetto di quella che è la sua natura.  Così nel mio piccolo, infantile rapporto con la mia auto, ho deciso di chiamarla così, e per come la vivo io le calza a pennello.
Dai, oggi ve la mostro.
IM003590

Greta

L'idea me l'ha data Liulay senza volerlo, l'auto nuova si chiamerà GRETA. Il nome non mi piace moltissimo, ma ci azzecca: qualcuno ha mai visto la serie di cartoni animati che trasmettono su raitre la domenica mattina? Per i non bimbo-provvisti, trattasi di contenitore di cartoni animati che dura un'oretta scarsa, ma carini anche. C'è tra questi la serie del "Piccolo Re", e Greta è la sua cavalla. Il rapporto del piccolo re con Greta è particolare: lui si sente il padrone della cavalla, ma per avere la sua fedeltà deve pian piano imparare le regole del rispetto di quella che è la sua natura.  Così nel mio piccolo, infantile rapporto con la mia auto, ho deciso di chiamarla così, e per come la vivo io le calza a pennello.
Dai, oggi ve la mostro.
IM003590

mercoledì 26 settembre 2007

Complepapi

Oggi sono tutta gasata perchè io e Papigà per due mesi abbiamo la stessa età. Oggi compie trentaquattro anni.


AUGURONI AMORE!!!

Complepapi

Oggi sono tutta gasata perchè io e Papigà per due mesi abbiamo la stessa età. Oggi compie trentaquattro anni.


AUGURONI AMORE!!!

lunedì 24 settembre 2007

Uno di quei giorni...

...in cui non ce n'è una che vada dritta. Ieri appunto. Ho trascorso la mattina a preparare gli gnocchi di zucca (di cui sono ghiotta), approfittando della meravigliosa zuccona arancione che mi ha regalato un'amica. Ho cotto, sbucciato, rilessato, passato, fatto asciugare sul gas e impastato la polpa con una gola incredibile e tanta passione. Risultato? Gnocchi duri come sassi. Non ditemi perchè sono venuti così, dove ho sbagliato lo so bene, ma mi fa una rabbia...
Poi è ventuo il turno della stoffa colorata. Ho letto sul blog di Greenwitch che lei ha tinto della tela da ricamo con del tè e ho pensato "beh, per quello che ci vuole, ci voglio provare". Avevo da parte giusto delle bustine di tè ai frutti rossi di una marca che evidentemente sa fare bene tanti tipi di tè tranne quello (a mio gusto si intende) e ho pensato bene di provarci, anzichè buttarle. Peccato che la pentola smaltata che ho usato per tingerla avesse una brutta crepa, e la crepa ha macchiato di blu un pezzo di aida che per il resto aveva acquistato una tonalità di beige decisamente bella... 
Insomma, non era giornata evidentemente per iniziare cose nuove. Capita...

Uno di quei giorni...

...in cui non ce n'è una che vada dritta. Ieri appunto. Ho trascorso la mattina a preparare gli gnocchi di zucca (di cui sono ghiotta), approfittando della meravigliosa zuccona arancione che mi ha regalato un'amica. Ho cotto, sbucciato, rilessato, passato, fatto asciugare sul gas e impastato la polpa con una gola incredibile e tanta passione. Risultato? Gnocchi duri come sassi. Non ditemi perchè sono venuti così, dove ho sbagliato lo so bene, ma mi fa una rabbia...
Poi è ventuo il turno della stoffa colorata. Ho letto sul blog di Greenwitch che lei ha tinto della tela da ricamo con del tè e ho pensato "beh, per quello che ci vuole, ci voglio provare". Avevo da parte giusto delle bustine di tè ai frutti rossi di una marca che evidentemente sa fare bene tanti tipi di tè tranne quello (a mio gusto si intende) e ho pensato bene di provarci, anzichè buttarle. Peccato che la pentola smaltata che ho usato per tingerla avesse una brutta crepa, e la crepa ha macchiato di blu un pezzo di aida che per il resto aveva acquistato una tonalità di beige decisamente bella... 
Insomma, non era giornata evidentemente per iniziare cose nuove. Capita...

sabato 22 settembre 2007

Automobili

Giovedì finalmente siamo stati a prendere l'auto nuova. Oddio, di seconda mano, ma tenuta molto bene. E' una Peugeot 206 color aragosta, decisamente insolito, ma mi piace moltissimo. Piccola, a misura giusta di Mamigà, più che sufficiente per le mie necessità. Dobbiamo ancora trovarle un nome che le si addica, ma aspetto l'isirazione giusta. Ridete pure  ma ho voluto appendere allo specchietto retrovisore gli stessi oggettini che erano della Titti, in un infantile gesto di scaramanzia (la Titti non mi ha mai fatto brutti scherzi per sette anni e ho scalato i gradi bonus/malus dell'assicurazione senza intoppi, ma non gridiamo). Piuttosto se qualcuno ha qualche suggerimento per il nome, sarà ben accetto.  Poi posterò anche al foto, chissà che non aiuti nella ricerca.
Così il capitolo Pomi o Tittipomi che dir si voglia è chiuso. Mi dispiace un po', e ancora di più dispiace a Papigà perchè si gasava a dismisura a guidarla... Ma forse doveva andare così.
Ah, con l'arrivo della 206 Trippa ha anche cambiato i seggiolini: è passato alla categoria superiore, il classico rialzo per bimbi da 15 a 36 chili. Avremmo dovuto cambiarli mesi fa, ma pensavamo che finchè ci stava sugli altri tanto valeva sfruttarli. Ora l'altezza e la stazza proprio non gli permettevano più di usarli, così si vanta di avere il "seggiolino dei grandi". Molto, molto meno ingombrante dei precedenti. E molto più pratico da spostare in caso di necessità.
Ah, ho avvisato Papigà. Gli ho restituito la Fusion pulita e perfettamente in ordine, perciò d'ora in poi se la rivuole pulita sono stracci suoi. Inoltre l'auto nuova è altrettanto pulita e in ordine, e se la trovo nelle condizioni in cui lui teneva la Fusion prima che passasse nelle mie mani sono ancora stracci suoi. Beninteso, visto che la nuova ha anche lei 5 porte, il clima e tutto il resto, d'ora in poi sarà il caso che ognuno guidi la sua auto.

Automobili

Giovedì finalmente siamo stati a prendere l'auto nuova. Oddio, di seconda mano, ma tenuta molto bene. E' una Peugeot 206 color aragosta, decisamente insolito, ma mi piace moltissimo. Piccola, a misura giusta di Mamigà, più che sufficiente per le mie necessità. Dobbiamo ancora trovarle un nome che le si addica, ma aspetto l'isirazione giusta. Ridete pure  ma ho voluto appendere allo specchietto retrovisore gli stessi oggettini che erano della Titti, in un infantile gesto di scaramanzia (la Titti non mi ha mai fatto brutti scherzi per sette anni e ho scalato i gradi bonus/malus dell'assicurazione senza intoppi, ma non gridiamo). Piuttosto se qualcuno ha qualche suggerimento per il nome, sarà ben accetto.  Poi posterò anche al foto, chissà che non aiuti nella ricerca.
Così il capitolo Pomi o Tittipomi che dir si voglia è chiuso. Mi dispiace un po', e ancora di più dispiace a Papigà perchè si gasava a dismisura a guidarla... Ma forse doveva andare così.
Ah, con l'arrivo della 206 Trippa ha anche cambiato i seggiolini: è passato alla categoria superiore, il classico rialzo per bimbi da 15 a 36 chili. Avremmo dovuto cambiarli mesi fa, ma pensavamo che finchè ci stava sugli altri tanto valeva sfruttarli. Ora l'altezza e la stazza proprio non gli permettevano più di usarli, così si vanta di avere il "seggiolino dei grandi". Molto, molto meno ingombrante dei precedenti. E molto più pratico da spostare in caso di necessità.
Ah, ho avvisato Papigà. Gli ho restituito la Fusion pulita e perfettamente in ordine, perciò d'ora in poi se la rivuole pulita sono stracci suoi. Inoltre l'auto nuova è altrettanto pulita e in ordine, e se la trovo nelle condizioni in cui lui teneva la Fusion prima che passasse nelle mie mani sono ancora stracci suoi. Beninteso, visto che la nuova ha anche lei 5 porte, il clima e tutto il resto, d'ora in poi sarà il caso che ognuno guidi la sua auto.

venerdì 21 settembre 2007

Fine estate

Ieri pomeriggio abbiamo smontato il gazebino in giardino (senza informatico, ndr), e come ogni anno questo significa che l'estate è proprio finita perchè di serate al fresco tra il verde non se ne parla più per mesi. Peccato, lo dico ogni anno in autunno. Quest'anno mi dispiace particolarmente, perchè è stato usato davvero pochissimo: le zanzare hanno fatto da padrone rendendo invivibile il giardino per la maggior parte del tempo, così le ore passate a pennichellare all'ombra del mio piccolo amato giardino sono state davvero minime. Mi auguro che il prossimo anno i padroni dei terreni confinanti si decidano a tenere più puliti quegli immondezzai che chiamano "piccoli appezzamenti di terreno", e nel frattempo mi accingo a preparare il giardino per affrontare la stagione fredda.
In questi giorni Papigà e suo padre stanno anche smontando tutte le finestre e portefinestre per riverniciarle, per cui in casa ho un macello. Non intervengo neanche per pulire, visto che i lavori andranno avanti ancora per un paio di giorni. Quando avranno finito mi armerò di pazienza e stracci e caccerò tutti di casa per farla tornare linda e pinta com'era. 

Fine estate

Ieri pomeriggio abbiamo smontato il gazebino in giardino (senza informatico, ndr), e come ogni anno questo significa che l'estate è proprio finita perchè di serate al fresco tra il verde non se ne parla più per mesi. Peccato, lo dico ogni anno in autunno. Quest'anno mi dispiace particolarmente, perchè è stato usato davvero pochissimo: le zanzare hanno fatto da padrone rendendo invivibile il giardino per la maggior parte del tempo, così le ore passate a pennichellare all'ombra del mio piccolo amato giardino sono state davvero minime. Mi auguro che il prossimo anno i padroni dei terreni confinanti si decidano a tenere più puliti quegli immondezzai che chiamano "piccoli appezzamenti di terreno", e nel frattempo mi accingo a preparare il giardino per affrontare la stagione fredda.
In questi giorni Papigà e suo padre stanno anche smontando tutte le finestre e portefinestre per riverniciarle, per cui in casa ho un macello. Non intervengo neanche per pulire, visto che i lavori andranno avanti ancora per un paio di giorni. Quando avranno finito mi armerò di pazienza e stracci e caccerò tutti di casa per farla tornare linda e pinta com'era. 

martedì 18 settembre 2007

MAI PIU' il Tommy a dormire qui

Che notte assurda. Forse per la prima volta ho compreso cosa significa avere i gatti che rompono i marones di notte (Laura e Meg so già che state ghignando, ma io le mie gatte le avevo educate bene).
Tommy ha voluto a tutti i costi dormire qui, e mi stava anche bene visto che da quindici giorni la sua padrona non c'era e fuori temporalava. Ieri sera mangia con le altre due befane, poi si trova un angolo e inizia a ronfare.
All'una di notte tornano i suoi padroni, lui evidentemente li sente e inizia a miagolare. Bene, dico, vai fuori e torna a casa tua. Ma lui no, di fronte alla porta aperta fa marcia indietro: fuori fa fresco e piove. Ok, me ne torno a letto. E di nuovo inizia a miagolare. Stavolta scende Marco, gli riempie la ciotola di crocchette (avrà fame?) e gli chiude la bocca così per un paio di ore. Ore tre: GNAAAAAUUU GNAAAANUUU. Mi alzo io, stavolta. Lui mi vede, inizia a fusare in direzione della porta, gli apro per farlo uscire e lui rifà marcia indietro strusciandomisi sulle gambe. Vuoi coccole, va bene, tu sei un very domestic cat e vuoi la tua parte, ma accontentati di due minuti perchè ho sonno.
Ore quattro e trenta: chiama Trippa. Non vuole dormire da solo (da quando è ricominciato l'asilo fa così, è da capire), così anzichè farlo venire nel lettone vado io a letto con lui per un'ora. Ore cinque: GNAAAUUUUUU GNAUUUUUU. Si alza Marco incazzosissimo, prende Tommy e lo scaraventa in ingresso, le altre due lo seguono e tutti e tre i gatti si trovano chiusi nell'ingresso di casa, cibo a disposizione e un bel balcone su cui stendersi tutti e tre a fare i cavoli loro.
Ore sei e quarantacinque: Tommy scassa a dismisura. Io mi alzo definitivamente, apro la porta e mi trovo: Tommy che si rotola per terra in cerca di coccole, Heidi in un angolo a guardarlo con una tipica espressione da "ma non ti vergogni? Maschio, grosso e piattola, sei lo zimbello della specie", e Gioia incazzatissima che rugna come una pentola a pressione, non vuole essere toccata e come mi vede schizza via (è ancora in convalescenza, non doveva subire una rottura di scatole del genere povera bestia).
Stamattina ho visto la mia vicina. Le ho raccontato quello che è successo. La risposta?
-Eh, voleva che lo prendessi in braccio e lo accompagnassi in casa mia, a lui non importa se sono le quattro del pomeriggio o le tre di notte.  Ma hai fatto bene a fare quello che hai fatto. Ti ringrazio per la sopportazione...
Almeno è stata gentile, apprezzo. Ma il Tommy in casa mia di notte non ce lo voglio più.

MAI PIU' il Tommy a dormire qui

Che notte assurda. Forse per la prima volta ho compreso cosa significa avere i gatti che rompono i marones di notte (Laura e Meg so già che state ghignando, ma io le mie gatte le avevo educate bene).
Tommy ha voluto a tutti i costi dormire qui, e mi stava anche bene visto che da quindici giorni la sua padrona non c'era e fuori temporalava. Ieri sera mangia con le altre due befane, poi si trova un angolo e inizia a ronfare.
All'una di notte tornano i suoi padroni, lui evidentemente li sente e inizia a miagolare. Bene, dico, vai fuori e torna a casa tua. Ma lui no, di fronte alla porta aperta fa marcia indietro: fuori fa fresco e piove. Ok, me ne torno a letto. E di nuovo inizia a miagolare. Stavolta scende Marco, gli riempie la ciotola di crocchette (avrà fame?) e gli chiude la bocca così per un paio di ore. Ore tre: GNAAAAAUUU GNAAAANUUU. Mi alzo io, stavolta. Lui mi vede, inizia a fusare in direzione della porta, gli apro per farlo uscire e lui rifà marcia indietro strusciandomisi sulle gambe. Vuoi coccole, va bene, tu sei un very domestic cat e vuoi la tua parte, ma accontentati di due minuti perchè ho sonno.
Ore quattro e trenta: chiama Trippa. Non vuole dormire da solo (da quando è ricominciato l'asilo fa così, è da capire), così anzichè farlo venire nel lettone vado io a letto con lui per un'ora. Ore cinque: GNAAAUUUUUU GNAUUUUUU. Si alza Marco incazzosissimo, prende Tommy e lo scaraventa in ingresso, le altre due lo seguono e tutti e tre i gatti si trovano chiusi nell'ingresso di casa, cibo a disposizione e un bel balcone su cui stendersi tutti e tre a fare i cavoli loro.
Ore sei e quarantacinque: Tommy scassa a dismisura. Io mi alzo definitivamente, apro la porta e mi trovo: Tommy che si rotola per terra in cerca di coccole, Heidi in un angolo a guardarlo con una tipica espressione da "ma non ti vergogni? Maschio, grosso e piattola, sei lo zimbello della specie", e Gioia incazzatissima che rugna come una pentola a pressione, non vuole essere toccata e come mi vede schizza via (è ancora in convalescenza, non doveva subire una rottura di scatole del genere povera bestia).
Stamattina ho visto la mia vicina. Le ho raccontato quello che è successo. La risposta?
-Eh, voleva che lo prendessi in braccio e lo accompagnassi in casa mia, a lui non importa se sono le quattro del pomeriggio o le tre di notte.  Ma hai fatto bene a fare quello che hai fatto. Ti ringrazio per la sopportazione...
Almeno è stata gentile, apprezzo. Ma il Tommy in casa mia di notte non ce lo voglio più.

Sproloqui - ma come mamma, non lo sai?

-Cos'hai fatto di bello oggi all'asilo, more?
-Niente.
-Eeeeehhh... niente proprio niente non ci credo, hai i pantaloni sporchi di pennarello...
-Ti ho detto che non ho fatto niente. Ho giocato. Basta.
-Ok, non insisto.
-Ah si mamma, non ti ho detto cosa ho fatto oggi all'asilo!
-Ma se te lo ho appena chiesto e mi hai risposto niente...
-Non ti ho detto che la maestra T. mi ha raccontato una bella fiaba.
-Te la ricordi?
-No.
-Ma vedi un po', allora anche la maestra sa raccontarti le fiabe...
-Si mamma, ma lei ha studiato sai...

Sproloqui - ma come mamma, non lo sai?

-Cos'hai fatto di bello oggi all'asilo, more?
-Niente.
-Eeeeehhh... niente proprio niente non ci credo, hai i pantaloni sporchi di pennarello...
-Ti ho detto che non ho fatto niente. Ho giocato. Basta.
-Ok, non insisto.
-Ah si mamma, non ti ho detto cosa ho fatto oggi all'asilo!
-Ma se te lo ho appena chiesto e mi hai risposto niente...
-Non ti ho detto che la maestra T. mi ha raccontato una bella fiaba.
-Te la ricordi?
-No.
-Ma vedi un po', allora anche la maestra sa raccontarti le fiabe...
-Si mamma, ma lei ha studiato sai...

lunedì 17 settembre 2007

Progressi

Stamattina siamo tornate dalla veterinaria, visto che la gioiuta non mangiava nè beveva, e si era totalmente zerbinizzata. Povera gattona, aveva la febbre alta... due iniezioni, zero spese (non mi ha fatto pagare la visita) e dieci minuti dopo il nostro rientro Gioia si è fiondata sulla ciotola delle crocchette! E' un sollievo vederla tornare in sè. Ovviamente si deve sentire un leone, perchè ha iniziato a chiedere di uscire, ma a stento riesce a saltare sul mobile della stirella, per cui non mi fido ancora. Per oggi si deve accontentare del terrazzo. La soddisfazione più grande è stata quella di vedermela strusciare addosso come un cucciolo, in un impeto di affettuosità che da lei raramente ho visto in cinque anni che viviamo insieme. In questi giorni ho anche compreso che lei mi ha dato un nome: Gna Gna. Ci ho fatto caso: quando vuole qualcosa da me mi chiama con un Gna-gna.  Simpatico no?
Oggi per la prima volta di quest'anno Trippa ha mangiato all'asilo. La maestra ha detto che, a parte i soliti capriccetti di rito (così li ha definiti, altro che le maestre dello scorso anno che ne facevano drammi) ha mangiato due bocconi di pasta e un hamburger intero. Io ero già preparata a sentirmi dire che aveva digiunato, invece è andata infinitamente meglio del previsto. Cosa pagherei per rinfacciarlo a maestra M., che lo scorso anno mi disse che tanto era uno sforzo inutile mandarlo all'asilo da gennaio perchè a settembre si sarebbe ripetuto tutto il dramma daccapo...

Progressi

Stamattina siamo tornate dalla veterinaria, visto che la gioiuta non mangiava nè beveva, e si era totalmente zerbinizzata. Povera gattona, aveva la febbre alta... due iniezioni, zero spese (non mi ha fatto pagare la visita) e dieci minuti dopo il nostro rientro Gioia si è fiondata sulla ciotola delle crocchette! E' un sollievo vederla tornare in sè. Ovviamente si deve sentire un leone, perchè ha iniziato a chiedere di uscire, ma a stento riesce a saltare sul mobile della stirella, per cui non mi fido ancora. Per oggi si deve accontentare del terrazzo. La soddisfazione più grande è stata quella di vedermela strusciare addosso come un cucciolo, in un impeto di affettuosità che da lei raramente ho visto in cinque anni che viviamo insieme. In questi giorni ho anche compreso che lei mi ha dato un nome: Gna Gna. Ci ho fatto caso: quando vuole qualcosa da me mi chiama con un Gna-gna.  Simpatico no?
Oggi per la prima volta di quest'anno Trippa ha mangiato all'asilo. La maestra ha detto che, a parte i soliti capriccetti di rito (così li ha definiti, altro che le maestre dello scorso anno che ne facevano drammi) ha mangiato due bocconi di pasta e un hamburger intero. Io ero già preparata a sentirmi dire che aveva digiunato, invece è andata infinitamente meglio del previsto. Cosa pagherei per rinfacciarlo a maestra M., che lo scorso anno mi disse che tanto era uno sforzo inutile mandarlo all'asilo da gennaio perchè a settembre si sarebbe ripetuto tutto il dramma daccapo...

domenica 16 settembre 2007

Convalescneza - 2

Stamattina la gioiuta è sull'incazzoso andante. Ma è colpa mia. Il buco da morso sul dito me lo sono andato a cercare svegliandola per infilarle la pasticca in gola. Pasticca che è stata rispedita al mittente un numero considerevole di volte, finchè ho desistito. Che sia un buon segno? Dicono che se un malato è reattivo è più positivo che non quando è apatico...
Però dai, ha iniziato a mangiare. Speriamo in bene.

Convalescneza - 2

Stamattina la gioiuta è sull'incazzoso andante. Ma è colpa mia. Il buco da morso sul dito me lo sono andato a cercare svegliandola per infilarle la pasticca in gola. Pasticca che è stata rispedita al mittente un numero considerevole di volte, finchè ho desistito. Che sia un buon segno? Dicono che se un malato è reattivo è più positivo che non quando è apatico...
Però dai, ha iniziato a mangiare. Speriamo in bene.

sabato 15 settembre 2007

Convalescenza

Stamattina Gioia sembra stare meglio, nel senso che l'espressione è più vigile rispetto a ieri sera. Mi ha chiesto di uscire, ma con quel retro-treno che va al rallentatore non me la sento di darla in pasto alle due randagie là fuori, oggi rimane in casa. Non ha mangiato nulla di più di due pezzetti di prosciutto, acqua niente, non è andata nella cassettina, ma la vete ieri mi ha detto di lasciarla fare ciò che si sente di fare e non insisto. Deve aver preso una bella legnata da come si lamenta quando la si tocca dalla vita in giù. Dalla visita che le è stata fatta sembra che gli organi interni siano tutti a posto, perciò probabilmente ha preso una botta non indifferente. Per la prima volta sono riuscita a farle ingoiare l'antibiotico da sola, e oggi (a differenza di ieri) non è tornato al mittente. In cambio ne ho ricevuto solo un mezzo morso e una quantità discreta di insulti alla maniera dei felini, molto molto chiari.
E poi... stamattina presto, alle sette, sono andata a controllarla: era sulla sua solita poltrona. Dormicchiava. Le ho fatto due coccoline, e lei in cambio mi ha regalato un po' di fusa. Quando Laura mi ha detto che è il suo modo di dirmi "grazie" mi è venuto un mezzo coccolone, non le ho detto che è successo veramente perchè mi sento un po' sciocca nel pensarlo. Ma è andata così... quando Gioia mi ha guardato con quei suoi occhioni dolcissimi, fusando, senza pensarci ho detto a voce alta "non c'è di che, figurati, lo sai che ti voglio bene". Come se avessi risposto a un suo "grazie" chiaro e limpido. In un mio commento al post precedente ho detto una cosa che per me è importante. Troppa gente dice che i gatti sono solo gatti. Ma per me, riferito a Gioia, è come se mi dicessero "in fondo tuo figlio è soltanto un bambino".

Convalescenza

Stamattina Gioia sembra stare meglio, nel senso che l'espressione è più vigile rispetto a ieri sera. Mi ha chiesto di uscire, ma con quel retro-treno che va al rallentatore non me la sento di darla in pasto alle due randagie là fuori, oggi rimane in casa. Non ha mangiato nulla di più di due pezzetti di prosciutto, acqua niente, non è andata nella cassettina, ma la vete ieri mi ha detto di lasciarla fare ciò che si sente di fare e non insisto. Deve aver preso una bella legnata da come si lamenta quando la si tocca dalla vita in giù. Dalla visita che le è stata fatta sembra che gli organi interni siano tutti a posto, perciò probabilmente ha preso una botta non indifferente. Per la prima volta sono riuscita a farle ingoiare l'antibiotico da sola, e oggi (a differenza di ieri) non è tornato al mittente. In cambio ne ho ricevuto solo un mezzo morso e una quantità discreta di insulti alla maniera dei felini, molto molto chiari.
E poi... stamattina presto, alle sette, sono andata a controllarla: era sulla sua solita poltrona. Dormicchiava. Le ho fatto due coccoline, e lei in cambio mi ha regalato un po' di fusa. Quando Laura mi ha detto che è il suo modo di dirmi "grazie" mi è venuto un mezzo coccolone, non le ho detto che è successo veramente perchè mi sento un po' sciocca nel pensarlo. Ma è andata così... quando Gioia mi ha guardato con quei suoi occhioni dolcissimi, fusando, senza pensarci ho detto a voce alta "non c'è di che, figurati, lo sai che ti voglio bene". Come se avessi risposto a un suo "grazie" chiaro e limpido. In un mio commento al post precedente ho detto una cosa che per me è importante. Troppa gente dice che i gatti sono solo gatti. Ma per me, riferito a Gioia, è come se mi dicessero "in fondo tuo figlio è soltanto un bambino".

venerdì 14 settembre 2007

Gioia: e fanno quattro vite andate

La Gioiuta mi ha fatto correre di nuovo. E mi ha fatto prendere un bello spavento. Si è di nuovo ferita, lei solo sa dove e come, e per fortuna che la sua veterinaria riceve anche fino a tarda sera ed è stata disponibilissima. Deo gratias, una ferita superficiale, da trattare con l'antibiotico e coccole. L'hanno rasata sul fianco e medicata ed è stata bravissima, se fosse toccato all'altra iena Miagolens avrebbe come minimo tirato quattro rigate a testa a me e alla vete.
Adesso devo solo lasciarla in pace. La dottoressa ha detto di lasciare che la natura faccia il suo corso e di non intervenire se non peggiora, intanto lei se ne sta lì buona buona sulla sua poltrona preferita a dormire. Con molta probabilità pare che abbia preso anche  una bella botta sui reni, per cui è insofferente quando la si tocca dalla vita in giù.
Grazie Laura per l'aiuto immediato, se non altro per calmare i miei nervi impazziti fino alla visita.
Quanto voglio bene a quella gatta non lo immagina nessuno.

Gioia: e fanno quattro vite andate

La Gioiuta mi ha fatto correre di nuovo. E mi ha fatto prendere un bello spavento. Si è di nuovo ferita, lei solo sa dove e come, e per fortuna che la sua veterinaria riceve anche fino a tarda sera ed è stata disponibilissima. Deo gratias, una ferita superficiale, da trattare con l'antibiotico e coccole. L'hanno rasata sul fianco e medicata ed è stata bravissima, se fosse toccato all'altra iena Miagolens avrebbe come minimo tirato quattro rigate a testa a me e alla vete.
Adesso devo solo lasciarla in pace. La dottoressa ha detto di lasciare che la natura faccia il suo corso e di non intervenire se non peggiora, intanto lei se ne sta lì buona buona sulla sua poltrona preferita a dormire. Con molta probabilità pare che abbia preso anche  una bella botta sui reni, per cui è insofferente quando la si tocca dalla vita in giù.
Grazie Laura per l'aiuto immediato, se non altro per calmare i miei nervi impazziti fino alla visita.
Quanto voglio bene a quella gatta non lo immagina nessuno.

giovedì 13 settembre 2007

Varie ed eventuali

La Betta è incinta, e io sono felice per lei. E' il suo sogno da tanti anni e finalmente si sta avverando. Spero solo che vada tutto bene. Mi dispiace solo che, mentre lei mi ha chiesto di non dirlo a tutti i costi al resto del parentado perchè ci teneva a diramare lei personalmente la notizia, le tarme dei suoi genitori abbiano già affisso i cartelli in tutto il Veneto. E infatti il Gazzettino dell'Isola (alias mia madre, ma tanto sa che la chiamo così) l'ha saputo da una sua collega, che l'ha saputo dal futuro nonno, al quale era stato esplicitamente chiesto di tacere finchè almeno la cosa non fosse stata più sicura. L'unica attenuante è che finalmente il corredino che sua madre le ha preparato fin dall'inizio della sua adolescenza (inorridite inorridite, è proprio così) finalmente uscirà dagli scatoloni. Ma in fondo sto intuendo che ognuno ha il parentado che si ritrova e non ci si può far nulla, se non accettarlo.

Ah, oggi ho vinto la mia fobia per i disastri paciugosi e ho fatto la pasta di sale con Trippa. Dire che mi sono divertita è una parola grossa, preferisco il Didò che è meno sporchevole e non devo continuamente insistere perchè Gabri desista dal leccarlo, metterselo sulla testa o morderlo come con la pasta di sale (ma cos'avrà avuto oggi? Non lo so). Però dai, la cosa l'ha tenuto buono per un'oretta circa, mi ha portato via due soli minuti in repulisti (la pasta di sale non attacca per fortuna, e l'aspirapolvere ha fatto il grosso) e a dirla tutta un pochino mi è anche piaciuto. Se non altro per la soddisfazione di mio figlio nel preparare la dose extra di "pallottole di acciaio Asso" dell'ultima puntata di BeepBeep e Wilcoyote che ha visto...

Varie ed eventuali

La Betta è incinta, e io sono felice per lei. E' il suo sogno da tanti anni e finalmente si sta avverando. Spero solo che vada tutto bene. Mi dispiace solo che, mentre lei mi ha chiesto di non dirlo a tutti i costi al resto del parentado perchè ci teneva a diramare lei personalmente la notizia, le tarme dei suoi genitori abbiano già affisso i cartelli in tutto il Veneto. E infatti il Gazzettino dell'Isola (alias mia madre, ma tanto sa che la chiamo così) l'ha saputo da una sua collega, che l'ha saputo dal futuro nonno, al quale era stato esplicitamente chiesto di tacere finchè almeno la cosa non fosse stata più sicura. L'unica attenuante è che finalmente il corredino che sua madre le ha preparato fin dall'inizio della sua adolescenza (inorridite inorridite, è proprio così) finalmente uscirà dagli scatoloni. Ma in fondo sto intuendo che ognuno ha il parentado che si ritrova e non ci si può far nulla, se non accettarlo.

Ah, oggi ho vinto la mia fobia per i disastri paciugosi e ho fatto la pasta di sale con Trippa. Dire che mi sono divertita è una parola grossa, preferisco il Didò che è meno sporchevole e non devo continuamente insistere perchè Gabri desista dal leccarlo, metterselo sulla testa o morderlo come con la pasta di sale (ma cos'avrà avuto oggi? Non lo so). Però dai, la cosa l'ha tenuto buono per un'oretta circa, mi ha portato via due soli minuti in repulisti (la pasta di sale non attacca per fortuna, e l'aspirapolvere ha fatto il grosso) e a dirla tutta un pochino mi è anche piaciuto. Se non altro per la soddisfazione di mio figlio nel preparare la dose extra di "pallottole di acciaio Asso" dell'ultima puntata di BeepBeep e Wilcoyote che ha visto...

Quando ce lo si merita....

Dopo un inizio decisamente tragico, pare che Trippa si sia ambientato all'asilo. La maestra mi  ha detto che quando me ne sono andata ha pianto ancora un po', poi si è calmato ed è partito a giocare. Meno male. Forse forse gli sbattimenti d'animo dei periodo gennaio-giugno sono serviti a qualcosa dopotutto. Però ci ha tenuto a precisare alla maestra, prima di notarmi a mezzogiorno: "Ma guarda che non mangio qui eh?".
Così per festeggiare, Papigà a sorpresa gli ha fatto trovare un vassoietto di mini pasticcini dopo pranzo. "Per il primo giorno di asilo, visto che sei stato bravo", gli ha detto.
E lui, serio: "Allora c'è una festeggiatura?"

Quando ce lo si merita....

Dopo un inizio decisamente tragico, pare che Trippa si sia ambientato all'asilo. La maestra mi  ha detto che quando me ne sono andata ha pianto ancora un po', poi si è calmato ed è partito a giocare. Meno male. Forse forse gli sbattimenti d'animo dei periodo gennaio-giugno sono serviti a qualcosa dopotutto. Però ci ha tenuto a precisare alla maestra, prima di notarmi a mezzogiorno: "Ma guarda che non mangio qui eh?".
Così per festeggiare, Papigà a sorpresa gli ha fatto trovare un vassoietto di mini pasticcini dopo pranzo. "Per il primo giorno di asilo, visto che sei stato bravo", gli ha detto.
E lui, serio: "Allora c'è una festeggiatura?"

mercoledì 12 settembre 2007

A fin di bene

Primo giorno di asilo: le balle che ho raccontato stamattina a mio figlio per sdrammatizzare.
-La mamma ci andava così volentieri all'asilo, ma così volentieri...
-Maestra T. ti vuole così bene e tu sei così grande che quest'anno ha deciso che ti vuole in classe con lei invece che farti andare con i piccoli, che fanno giochi più noiosi (mica che dai piccoli non c'è posto e i nati di gennaio passano di classe...).
-Non piangerai mica come le femmine, tu sei un ometto ormai (ci sono femmine più piccole di te che ti danno dieci a zero e   rispediscono la mamma a casa di brutto per non volerla tra i piedi, ma è meglio che lui non lo sappia. L'orgoglio e la virilità i maschi se la sentono addosso fin da piccoli, non c'è niente da fare. L'importante è che ci credano).
-Pensa che l'aula dei medi è perfino più bella delle altre (ma se è ancora spoglia...)
-Andiamo a salutare maestra M., quella che avevi l'anno scorso. Te la ricordi vero? (Eccome, e si ricorda anche che non la poteva vedere nemmeno col binocolo accidenti).
-Ci sono tutti i tuoi amici, c'è A. (ci ha litigato la scorsa settimana ma fa niente), ci sono A. e C. (sono femmine e non le vuole vicino, ma fa niente), c'è D. (è femmina ed è molto carina, ma è petulante e Trippa lo sa bene, ma fa niente), c'è perfino F. (che fa il saputello perchè la sua mamma fa la maestra ma fa niente), e anche la tua amichetta dello scorso anno, A. (che hanno retrocesso di classe perchè è ancora troppo piccola ma fa niente, la porta che divide le due classi è sempre aperta per eventuali fughe d'amore).
-Alla tua età la mamma ci andava già da un anno all'asilo sai (fallllllllsssssso!!! Non ho fatto il primo anno di asilo io!!!)
-L'asilo è un posto meraviglioso, ci sono i giochi più belli di quelli che hai a casa, e a casa non hai tutti gli amici con cui giocare come all'asilo (non gliene frega niente, a casa si sta meglio e rompere le scatole a mamma e papà perchè si annoia è evidentemente assai più gratificante).
La mia attenuante quando andrò davanti al Padreterno sarà il fatto che ho mentito a fin di bene, se non altro non mi sento in colpa come mi sentivo in colpa a gennaio per averlo mandato all'asilo fuori tempo ordinario. Eccheccacchio, ha quasi quattro anni Trippetto, sta bene dove sta.
Com'è andata? Non lo so. Vado a prenderlo tra un'ora. Mi sto godendo ancora la prima mattinata di pulizie in santa pace paciorum e mezz'ora di CSS (chi vuole sapere cosa significa me lo chieda in pvt, ho uno sprazzo di falso pudore in circolo).

A fin di bene

Primo giorno di asilo: le balle che ho raccontato stamattina a mio figlio per sdrammatizzare.
-La mamma ci andava così volentieri all'asilo, ma così volentieri...
-Maestra T. ti vuole così bene e tu sei così grande che quest'anno ha deciso che ti vuole in classe con lei invece che farti andare con i piccoli, che fanno giochi più noiosi (mica che dai piccoli non c'è posto e i nati di gennaio passano di classe...).
-Non piangerai mica come le femmine, tu sei un ometto ormai (ci sono femmine più piccole di te che ti danno dieci a zero e   rispediscono la mamma a casa di brutto per non volerla tra i piedi, ma è meglio che lui non lo sappia. L'orgoglio e la virilità i maschi se la sentono addosso fin da piccoli, non c'è niente da fare. L'importante è che ci credano).
-Pensa che l'aula dei medi è perfino più bella delle altre (ma se è ancora spoglia...)
-Andiamo a salutare maestra M., quella che avevi l'anno scorso. Te la ricordi vero? (Eccome, e si ricorda anche che non la poteva vedere nemmeno col binocolo accidenti).
-Ci sono tutti i tuoi amici, c'è A. (ci ha litigato la scorsa settimana ma fa niente), ci sono A. e C. (sono femmine e non le vuole vicino, ma fa niente), c'è D. (è femmina ed è molto carina, ma è petulante e Trippa lo sa bene, ma fa niente), c'è perfino F. (che fa il saputello perchè la sua mamma fa la maestra ma fa niente), e anche la tua amichetta dello scorso anno, A. (che hanno retrocesso di classe perchè è ancora troppo piccola ma fa niente, la porta che divide le due classi è sempre aperta per eventuali fughe d'amore).
-Alla tua età la mamma ci andava già da un anno all'asilo sai (fallllllllsssssso!!! Non ho fatto il primo anno di asilo io!!!)
-L'asilo è un posto meraviglioso, ci sono i giochi più belli di quelli che hai a casa, e a casa non hai tutti gli amici con cui giocare come all'asilo (non gliene frega niente, a casa si sta meglio e rompere le scatole a mamma e papà perchè si annoia è evidentemente assai più gratificante).
La mia attenuante quando andrò davanti al Padreterno sarà il fatto che ho mentito a fin di bene, se non altro non mi sento in colpa come mi sentivo in colpa a gennaio per averlo mandato all'asilo fuori tempo ordinario. Eccheccacchio, ha quasi quattro anni Trippetto, sta bene dove sta.
Com'è andata? Non lo so. Vado a prenderlo tra un'ora. Mi sto godendo ancora la prima mattinata di pulizie in santa pace paciorum e mezz'ora di CSS (chi vuole sapere cosa significa me lo chieda in pvt, ho uno sprazzo di falso pudore in circolo).

lunedì 10 settembre 2007

Siamo alla frutta

-More, vado a stendere i panni
-Ok. MAMAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!




-Sono in lavanderia, che c'è?
-Miente. MAMAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!


-Mi lasci almeno fare la pipì in pace?
-Si ma volevo solo dirti di cambiare il cartone animato che questo non mi piace. Sbrigati.
-Gabri abbi pazienza, sono stata lì con te fino a trenta secondi fa, non potevi dirmelo? Adesso aspetti che finisca di fare pipì che tanto non ci metto un'ora.
-AHAAAAAAAAAAAAAAAAAAA NNNNNNOOOOOOOOOOOOO!!!


-Ti avrò detto mille volte, non saltarmi addosso in quel modo che mi fai male! Se vuoi che giochi con te per favore giochiamo a qualcosa che non sia la lotta, sennò mi alzo e me ne vado!
-AHAAAAAAAAAAAAAAAAA NNNNNNNNNOOOOOOOOOOOO!!!


Dopodomani inizia l'asilo. E benedetto sia chi ha inventato questa istituzione.

Siamo alla frutta

-More, vado a stendere i panni
-Ok. MAMAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!




-Sono in lavanderia, che c'è?
-Miente. MAMAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!


-Mi lasci almeno fare la pipì in pace?
-Si ma volevo solo dirti di cambiare il cartone animato che questo non mi piace. Sbrigati.
-Gabri abbi pazienza, sono stata lì con te fino a trenta secondi fa, non potevi dirmelo? Adesso aspetti che finisca di fare pipì che tanto non ci metto un'ora.
-AHAAAAAAAAAAAAAAAAAAA NNNNNNOOOOOOOOOOOOO!!!


-Ti avrò detto mille volte, non saltarmi addosso in quel modo che mi fai male! Se vuoi che giochi con te per favore giochiamo a qualcosa che non sia la lotta, sennò mi alzo e me ne vado!
-AHAAAAAAAAAAAAAAAAA NNNNNNNNNOOOOOOOOOOOO!!!


Dopodomani inizia l'asilo. E benedetto sia chi ha inventato questa istituzione.

sabato 8 settembre 2007

Ma poi...

Ma poi, passando dal serio al cavolesimo Mamigastico. Pavarotti sarà anche stato un grande della musica, che ha portato lustro al nostro Paese e che ha regalato al mondo tanto piacere a livello artistico. Non me ne vogliate, ma trasmetterne i funerali in diretta Rai mi sembra esagerato. Neanche fosse stato un capo di Stato. Mondo spettacolo...

Ma poi...

Ma poi, passando dal serio al cavolesimo Mamigastico. Pavarotti sarà anche stato un grande della musica, che ha portato lustro al nostro Paese e che ha regalato al mondo tanto piacere a livello artistico. Non me ne vogliate, ma trasmetterne i funerali in diretta Rai mi sembra esagerato. Neanche fosse stato un capo di Stato. Mondo spettacolo...

Spazi

Dicono che quando si prova il forte desiderio di mettere ordine e di fare spazio attorno a sè, lo si vorrebbe in realtà fare dentro alla propria vita. Sarà vero, non lo so.
Ho un cassetto del mio comodino che contiene esclusivamente corrispondenza personale. Prima di avere internet, per chi non lo sapesse, ero una grande grafomane: amici di penna casuali, lettere scambiate con amicizie conosciute durante i miei viaggi (difficile da credersi, ma Mamigà prima di sposarsi era sempre con la valigia in mano), biglietti di auguri scambiati nelle varie occasioni e cartoline a non finire. Il cassetto trabocca, e ho deciso che uno di questi giorni voglio buttare via almeno metà del suo contenuto.
Di per sè mi viene un po' di tristezza pensare di buttare scritti di altre persone: prendere la penna e dedicare qualche minuto o anche più a una persona usando l'inchiostro per dare una qualche forma a un sentimento o a un semplice pensiero, è una cosa che oggi non fa quasi più nessuno. E a questo modo di esprimersi ho sempre dato molto più valore che non a qualche istante di freddo e impersonale ticchettio sulla tastiera. E' per lo stesso motivo che ho ripetuto già più di una volta che detesto gli auguri via sms o e-mail da chicchessia, preferisco di gran lunga la telefonata piuttosto. Ma ho bisogno di spazio, anche in senso metaforico evidentemente. Conservare solo quelle cose che mi permettono di guardare avanti e non mi trattengono ancorata a una parte sterile del passato è per me oggi fondamentale. Rapporti che appena iniziati sembravano pietre miliari della mia esistenza e che poi sono scemati, non ha senso trascinarmene dei ricordi che non siano un paio di foto piuttosto che un annuncio di nascita o di nozze. Il resto non ha importanza, per me non ne ha più. Non ne hanno lettere scritte solo per non interrompere quelli che a un certo punto diventavano scambi di cortesie, non ne ha il numero impossibile di biglietti di auguri di compleanno che conservo da tempo immemore perchè tanto i compleanni per me sono sempre stati uguali e con poco significato, non ha senso trattenere biglietti chiudipacco attaccati ai regali di Natale.
Desidero tenere solo cose che hanno per me senso. Annunci di matrimoni e nascite per ricordare lieti eventi accaduti alle persone che mi stanno o stavano a cuore, cartoline perchè Trippa ci si diverte da morire a chiedermi un racconto per ognuna delle immagini che vi sono raffigurate, sfoghi pesanti di qualche amica che in un paio di fogli ha voluto regalarmi un momento importante della sua esistenza, nient'altro. E per fare questo lavoro devo leggere tutto, ma proprio tutto quello che si trova in quel cassetto. Per non avere rimpianti un domani.
Come se sentissi il bisogno di liberarmi da un carico pesante che mi porto sulla schiena. O forse il bisogno stesso di lasciare spazio a cose nuove.

Spazi

Dicono che quando si prova il forte desiderio di mettere ordine e di fare spazio attorno a sè, lo si vorrebbe in realtà fare dentro alla propria vita. Sarà vero, non lo so.
Ho un cassetto del mio comodino che contiene esclusivamente corrispondenza personale. Prima di avere internet, per chi non lo sapesse, ero una grande grafomane: amici di penna casuali, lettere scambiate con amicizie conosciute durante i miei viaggi (difficile da credersi, ma Mamigà prima di sposarsi era sempre con la valigia in mano), biglietti di auguri scambiati nelle varie occasioni e cartoline a non finire. Il cassetto trabocca, e ho deciso che uno di questi giorni voglio buttare via almeno metà del suo contenuto.
Di per sè mi viene un po' di tristezza pensare di buttare scritti di altre persone: prendere la penna e dedicare qualche minuto o anche più a una persona usando l'inchiostro per dare una qualche forma a un sentimento o a un semplice pensiero, è una cosa che oggi non fa quasi più nessuno. E a questo modo di esprimersi ho sempre dato molto più valore che non a qualche istante di freddo e impersonale ticchettio sulla tastiera. E' per lo stesso motivo che ho ripetuto già più di una volta che detesto gli auguri via sms o e-mail da chicchessia, preferisco di gran lunga la telefonata piuttosto. Ma ho bisogno di spazio, anche in senso metaforico evidentemente. Conservare solo quelle cose che mi permettono di guardare avanti e non mi trattengono ancorata a una parte sterile del passato è per me oggi fondamentale. Rapporti che appena iniziati sembravano pietre miliari della mia esistenza e che poi sono scemati, non ha senso trascinarmene dei ricordi che non siano un paio di foto piuttosto che un annuncio di nascita o di nozze. Il resto non ha importanza, per me non ne ha più. Non ne hanno lettere scritte solo per non interrompere quelli che a un certo punto diventavano scambi di cortesie, non ne ha il numero impossibile di biglietti di auguri di compleanno che conservo da tempo immemore perchè tanto i compleanni per me sono sempre stati uguali e con poco significato, non ha senso trattenere biglietti chiudipacco attaccati ai regali di Natale.
Desidero tenere solo cose che hanno per me senso. Annunci di matrimoni e nascite per ricordare lieti eventi accaduti alle persone che mi stanno o stavano a cuore, cartoline perchè Trippa ci si diverte da morire a chiedermi un racconto per ognuna delle immagini che vi sono raffigurate, sfoghi pesanti di qualche amica che in un paio di fogli ha voluto regalarmi un momento importante della sua esistenza, nient'altro. E per fare questo lavoro devo leggere tutto, ma proprio tutto quello che si trova in quel cassetto. Per non avere rimpianti un domani.
Come se sentissi il bisogno di liberarmi da un carico pesante che mi porto sulla schiena. O forse il bisogno stesso di lasciare spazio a cose nuove.

venerdì 7 settembre 2007

Scarpe

Stamattina siamo stati a fare acquisti: un paio di scarpe da ginnastica per Trippa e un paio di stivali di gomma, sempre per lui. Siamo rimasti letteralmente attoniti: durante l'estate Trippino ha preso ben due numeri in più di scarpa, siamo a quota 29 di piedino.
Forse nel concimare i fiori ho lasciato scivolare un po' di fertilizzante di troppo fuori dal contenitore e gli è finito nella minestra...

Scarpe

Stamattina siamo stati a fare acquisti: un paio di scarpe da ginnastica per Trippa e un paio di stivali di gomma, sempre per lui. Siamo rimasti letteralmente attoniti: durante l'estate Trippino ha preso ben due numeri in più di scarpa, siamo a quota 29 di piedino.
Forse nel concimare i fiori ho lasciato scivolare un po' di fertilizzante di troppo fuori dal contenitore e gli è finito nella minestra...

giovedì 6 settembre 2007

Novità asilo

Gabri frequenterà la classe dei medi quest'ano, i piccoli sono in esubero e i nati di gennaio 2004 passano nella classe succesiva. All'inizio mi sono inviperita, poi sono andata al resto della riunione assieme alla classe dei medi e mi sono rincuorata. Per diversi motivi:
primo, conosco quasi tutte le mamme di quella classe e mi ci sono sempre trovata molto a mio agio, qindi si presume che quest'anno avrò moooooolti meno problemi a ricevere e passare informazioni. E per berci il famoso caffè assieme.
Secondo, mio figlio conosce già diversi bambini della classe intermedia avendoli frequentati già al TPF.
Terzo, ho parlato con la sua nuova maestra (che già conosceva dallo scorso semestre) ed è infinitamente meglio disposta ad accoglierlo rispetto alle altre due principesse accartocciate che aveva prima, sinceramente mi dà più fiducia una che lavora con i bambini vestita in tuta da ginnastica che non due in tailleur, tacchi alti e mezzo chilo di trucco.
Quarto, gli hanno affiancato il suo migliore amichetto dello scorso semestre, e Gabri lo aspetta più che non l'asilo stesso.
Quinto, anzichè avere un inserimento di venti giorni, il suo sarà di tre, perchè la nuova maestra già conosceva bene mio figlio perchè ci ha passato diverso tempo assieme e secondo lei già a maggio scorso era ben maturo per essere trattato come gli altri.
Il problema si porrà tra un paio di anni, quando dovrà ripetere per due volte la classe dei grandi, non vogliamo mandare a scuola nostro figlio a cinque anni e mezzo. Ma ci penseremo allora. Intanto continua i countdown verso mercoledì prossimo.

Novità asilo

Gabri frequenterà la classe dei medi quest'ano, i piccoli sono in esubero e i nati di gennaio 2004 passano nella classe succesiva. All'inizio mi sono inviperita, poi sono andata al resto della riunione assieme alla classe dei medi e mi sono rincuorata. Per diversi motivi:
primo, conosco quasi tutte le mamme di quella classe e mi ci sono sempre trovata molto a mio agio, qindi si presume che quest'anno avrò moooooolti meno problemi a ricevere e passare informazioni. E per berci il famoso caffè assieme.
Secondo, mio figlio conosce già diversi bambini della classe intermedia avendoli frequentati già al TPF.
Terzo, ho parlato con la sua nuova maestra (che già conosceva dallo scorso semestre) ed è infinitamente meglio disposta ad accoglierlo rispetto alle altre due principesse accartocciate che aveva prima, sinceramente mi dà più fiducia una che lavora con i bambini vestita in tuta da ginnastica che non due in tailleur, tacchi alti e mezzo chilo di trucco.
Quarto, gli hanno affiancato il suo migliore amichetto dello scorso semestre, e Gabri lo aspetta più che non l'asilo stesso.
Quinto, anzichè avere un inserimento di venti giorni, il suo sarà di tre, perchè la nuova maestra già conosceva bene mio figlio perchè ci ha passato diverso tempo assieme e secondo lei già a maggio scorso era ben maturo per essere trattato come gli altri.
Il problema si porrà tra un paio di anni, quando dovrà ripetere per due volte la classe dei grandi, non vogliamo mandare a scuola nostro figlio a cinque anni e mezzo. Ma ci penseremo allora. Intanto continua i countdown verso mercoledì prossimo.

mercoledì 5 settembre 2007

Fiocchi trine pizzi e merletti

Sarà perchè ho letto l'ultimo post di Luna70 ieri sera prima di andare a dormire, sarà perchè sono fresca fresca della visita e delle chiacchiere con la futura sposa che è mia cugina, sta di fatto che stanotte ho fatto un sogno in cui mi sono cullata per diverso tempo anche dopo sveglia. Ho sognato di dover partecipare alle nozze di una mia amica, e quindi ero tutta presa dall'aiutarla nel vestirsi da sposa assieme ad altre sue amiche. Poi all'improvviso mi sono resa conto che le nozze erano le mie (con il suo di marito, tra l'altro, che Papigà quando gliel'ho raccontato si è fatto una grassa risata per fortuna) e mi sono vestita da sposa da sola, con  un abito da sogno più da sogno di quello che ho indossato in realtà alle mie nozze. E nel sogno me ne compiacevo.
Non so se porti bene o male fare sogni di questo genere, non ho mai seguito queste cose, ma a pensarci gongolo ancora... Mi ricordo quanta tensione avevo durante i preparativi delle mie nozze, se tornassi indietro rivivrei tutto con molta più calma e con meno scrupoli per voler apparire più modesta e meno romantica di quello che in realtà sono nel cuore. Non mi vergogno a dire che nonostante sia già sposata da sette anni io mi attacco ancora alle vetrine degli abiti da sposa quando capita, mi commuovo ancora quando vedo una coppia di sposi che esce dalla chiesa e ogni tanto, di nascosto dagli occhi di mio marito che mi prende in giro per queste cose, estraggo dal loro involucro di carta velina i guanti che portavo quel giorno per vedere se le mie mani ci entrano ancora. Ho un animo sognante, lo ammetto...

Fiocchi trine pizzi e merletti

Sarà perchè ho letto l'ultimo post di Luna70 ieri sera prima di andare a dormire, sarà perchè sono fresca fresca della visita e delle chiacchiere con la futura sposa che è mia cugina, sta di fatto che stanotte ho fatto un sogno in cui mi sono cullata per diverso tempo anche dopo sveglia. Ho sognato di dover partecipare alle nozze di una mia amica, e quindi ero tutta presa dall'aiutarla nel vestirsi da sposa assieme ad altre sue amiche. Poi all'improvviso mi sono resa conto che le nozze erano le mie (con il suo di marito, tra l'altro, che Papigà quando gliel'ho raccontato si è fatto una grassa risata per fortuna) e mi sono vestita da sposa da sola, con  un abito da sogno più da sogno di quello che ho indossato in realtà alle mie nozze. E nel sogno me ne compiacevo.
Non so se porti bene o male fare sogni di questo genere, non ho mai seguito queste cose, ma a pensarci gongolo ancora... Mi ricordo quanta tensione avevo durante i preparativi delle mie nozze, se tornassi indietro rivivrei tutto con molta più calma e con meno scrupoli per voler apparire più modesta e meno romantica di quello che in realtà sono nel cuore. Non mi vergogno a dire che nonostante sia già sposata da sette anni io mi attacco ancora alle vetrine degli abiti da sposa quando capita, mi commuovo ancora quando vedo una coppia di sposi che esce dalla chiesa e ogni tanto, di nascosto dagli occhi di mio marito che mi prende in giro per queste cose, estraggo dal loro involucro di carta velina i guanti che portavo quel giorno per vedere se le mie mani ci entrano ancora. Ho un animo sognante, lo ammetto...

martedì 4 settembre 2007

Domani pomeriggio...

... riunione all'asilo. Ci è arrivata la comunicazione soltanto ieri, e l'asilo inizia mercoledì prossimo (e giuro, in questi giorni credevo di essere l'unica mamma a fare il countdown invece... ce n'è una schiera!). EVVAI! Si ricomincia!
Spero solo di avere meno problemi dello scorso semestre con le maestre... Anche se a dirla tutta Trippa in due mesi e mezzo di ferie estive (così le chiama lui) si è tenuto ben in mente cosa sia l'asilo e sa di cosa parlo quando ne parlo, ma delle regole da rispettare se ne è fatto un bel cartoccetto di carta igienica. Con non poche urla materne dietro.
Pronti per pipparvi le nuove avventure e disavventure di Mamigà alle prese con l'ambiente/scuola materna 2007/2008?

Domani pomeriggio...

... riunione all'asilo. Ci è arrivata la comunicazione soltanto ieri, e l'asilo inizia mercoledì prossimo (e giuro, in questi giorni credevo di essere l'unica mamma a fare il countdown invece... ce n'è una schiera!). EVVAI! Si ricomincia!
Spero solo di avere meno problemi dello scorso semestre con le maestre... Anche se a dirla tutta Trippa in due mesi e mezzo di ferie estive (così le chiama lui) si è tenuto ben in mente cosa sia l'asilo e sa di cosa parlo quando ne parlo, ma delle regole da rispettare se ne è fatto un bel cartoccetto di carta igienica. Con non poche urla materne dietro.
Pronti per pipparvi le nuove avventure e disavventure di Mamigà alle prese con l'ambiente/scuola materna 2007/2008?

lunedì 3 settembre 2007

Chiacchiere tra conoscenti e amiche o pseudo-tali

Tutte a chiedermi di andare a casa loro a prendere un caffè, e a non iludermi perchè la loro casa è davvero piccola. Io a ribattere che casa mia piccola lo è davvero, e nessuna mi crede. Così io regolarmente quando accetto scopro che forse il concetto di "casa piccola" è molto personalizzabile, visto che finora di tutte le conoscenti alle quali ho scroccato il suddetto caffè mi hanno dimostrato di aver esagerato minimizzando le dimensioni della loro casa, e che la casa piccola è davvero la mia (e da scema ci rimango pure male, ma poi a mente fredda chissenefrega, ognuno paga il mutuo che può).
Così oggi ho finalmente visitato la mamma di un compagno di asilo di Trippa, che mi avrà invitato milleduecentosette volte ad andarla a trovare e altrettante volte ho evitato per questioni di riguardo. Ma insomma, ho deciso che voglio vincere sta cosa e di facciatosta-dotarmi anch'io. Mi ha mostrato casa sua, con tutto che ha ancora operai che le stanno finendo la ristrutturazione del piano di sopra. Dopo avermi candidamente detto che "sai, ho settanta metri quadri scarsi di casina" ho pensato "si, per piano...". Ma bellabellabella... E quanto le invidio la stanzetta che si sta ricavando per stiro-lettura-cucito...

Chiacchiere tra conoscenti e amiche o pseudo-tali

Tutte a chiedermi di andare a casa loro a prendere un caffè, e a non iludermi perchè la loro casa è davvero piccola. Io a ribattere che casa mia piccola lo è davvero, e nessuna mi crede. Così io regolarmente quando accetto scopro che forse il concetto di "casa piccola" è molto personalizzabile, visto che finora di tutte le conoscenti alle quali ho scroccato il suddetto caffè mi hanno dimostrato di aver esagerato minimizzando le dimensioni della loro casa, e che la casa piccola è davvero la mia (e da scema ci rimango pure male, ma poi a mente fredda chissenefrega, ognuno paga il mutuo che può).
Così oggi ho finalmente visitato la mamma di un compagno di asilo di Trippa, che mi avrà invitato milleduecentosette volte ad andarla a trovare e altrettante volte ho evitato per questioni di riguardo. Ma insomma, ho deciso che voglio vincere sta cosa e di facciatosta-dotarmi anch'io. Mi ha mostrato casa sua, con tutto che ha ancora operai che le stanno finendo la ristrutturazione del piano di sopra. Dopo avermi candidamente detto che "sai, ho settanta metri quadri scarsi di casina" ho pensato "si, per piano...". Ma bellabellabella... E quanto le invidio la stanzetta che si sta ricavando per stiro-lettura-cucito...

Una salsiccia!!!

E' l'espressione di Papigà con cui se ne è uscito quando mia cugina e il suo futuro imminente sposo se ne sono andati.
Ma inizio dal principio.
Ieri è venuta a trovarmi la famosa Betta, per presentarmi il suo futuro sposo. Non la vedevo da tre anni e sinceramente mi ha fatto un enorme piacere. Così ho conosciuto anche tal N., il suo innamorato. Confesso che appena l'ho visto scendere dall'auto ho pensato "alla faccia che bell'uomo si è trovata...": alto, brizzolato (e io adoro gli uomini brizzolati e alti), di aspetto decisamente gradevole.
Io di solito sono quella che in casa ogni tanto se ne esce con un "More, vorrei invitare tal mia amica a casa nostra, se ti fa piacere... so che non conosci il fidanzato/moroso/compagno/marito o chicchessia, ti secca? " E di solito Papigà si è sempre mostrato entusiasta di queste mie uscite, anche perchè Papigà è uno con cui è piuttosto facile fare amicizia, e a sua  volta gli piace conoscere gente nuova. Ma povero, stavolta la toppata è stata grandiosa... Una bella persona, per carità, ma è dura trascorrere sei ore (SEI) con una persona che non sa altro che dire "si" e "no" e che se non inizi tu un discorso lui se ne rimane anche per un quarto d'ora a fissarti, poi a fissare il gatto, poi a fissare Trippa... magari sarà stato in imbarazzo, non lo so, ma quando se ne sono andati mi ha fatto cappottare le risate la frase di Papigà, lapidaria:
"E' una salsiccia. Quando torna Luca???"

Una salsiccia!!!

E' l'espressione di Papigà con cui se ne è uscito quando mia cugina e il suo futuro imminente sposo se ne sono andati.
Ma inizio dal principio.
Ieri è venuta a trovarmi la famosa Betta, per presentarmi il suo futuro sposo. Non la vedevo da tre anni e sinceramente mi ha fatto un enorme piacere. Così ho conosciuto anche tal N., il suo innamorato. Confesso che appena l'ho visto scendere dall'auto ho pensato "alla faccia che bell'uomo si è trovata...": alto, brizzolato (e io adoro gli uomini brizzolati e alti), di aspetto decisamente gradevole.
Io di solito sono quella che in casa ogni tanto se ne esce con un "More, vorrei invitare tal mia amica a casa nostra, se ti fa piacere... so che non conosci il fidanzato/moroso/compagno/marito o chicchessia, ti secca? " E di solito Papigà si è sempre mostrato entusiasta di queste mie uscite, anche perchè Papigà è uno con cui è piuttosto facile fare amicizia, e a sua  volta gli piace conoscere gente nuova. Ma povero, stavolta la toppata è stata grandiosa... Una bella persona, per carità, ma è dura trascorrere sei ore (SEI) con una persona che non sa altro che dire "si" e "no" e che se non inizi tu un discorso lui se ne rimane anche per un quarto d'ora a fissarti, poi a fissare il gatto, poi a fissare Trippa... magari sarà stato in imbarazzo, non lo so, ma quando se ne sono andati mi ha fatto cappottare le risate la frase di Papigà, lapidaria:
"E' una salsiccia. Quando torna Luca???"