Dunque, da dove inizio? Dal fatto, poi la riflessione.
Il fatto: si era iniziato un rr su Puntocroce, la ML che frequento da anni. Io sarei stata la madrina del RR. Si è formato il gruppo dopo le ultime festività, "siamo" partite con le varie email di inizio eccetera. Ho scritto "siamo" tra virgolette perchè purtroppo, se da parte mia e di un'altra partecipante c'è stata abbastanza vivacità nello scambio di informazioni e non, da parte delle altre due i messaggi sono stati telegrafici, nonchè talmente rari da far pensare che non ci fosse assolutamente interesse a portare avanti l'esperienza. E così qualche giorno fa ho chiuso il RR, a malincuore. E' la prima volta che mi succede. Ora, in tante penseranno che un RR si dovrebbe chiudere per ben altri motivi, che so, incomprensioni o varie cose. Beh, per me la scarsa comunicazione è un buon motivo per chiuderlo prima ancora che parta, e sebbene l'esperienza mi abbia un po' segnato, mi ha anche invitato a riflettere. E la mia riflessione ci tengo a condividerla.
Di rr ne ho fatti tanti, e finora sono state tutte delle belle esperienze, e se ci penso non mi vengono tanto in mente la bellezza dei lavori finiti, quanto alla piacevolezza dei dialoghi che sono intercorsi, nel mettere in comune una passione per passare del tempo in maniera gradevole. Seriamente io mi chiedo che cosa ne sarebbe stato del divertimento se durante gli scambi non ci fossero stati anche dei dialoghi... forse un semplice "scambio di tele"? Se voglio semplicemente una tela con ricami diversi me li ricamo da me, non vado a chiedere il contributo di altre persone, no?
Ma poi, cosa significa comunicare per e-mail? Mi sono sentita rispondere da una persona "ma guarda che io alla tua email di dieci giorni fa ho risposto". A parte che se io faccio delle domande specifiche relative all'organizzazione del RR a ridosso della prima spedizione, non penso sia corretto rispondere dopo dieci giorni, a meno che non si abbiano problemi di connessione, ma se ho ricevuto da te la conferma di lettura del messaggio significa che il tuo pc funziona eccome, dì piuttosto che non avevi voglia di farlo. Ma "comunicare" non credo significhi solo dire "ricevuto grazie", perchè quello è meno ancora di un telegramma, non una email. Per me significa anche che io sto ricamando per una persona che è e resterà per sempre una perfetta sconosciuta, come lo rimarrò io per lei, e allora torno a chiedermi dove sta il gusto dell'esperienza.
Ma comunicare è così difficile, o scoccia semplicemente farlo? Io non sono obbligata a farlo, ma se mi metto in gioco in qualche modo non posso rimanere in un angolo. O almeno io la penso così. Tra il muto e il logorroico deve esserci pur una via di mezzo, no?
Per me il RR è divertimento, scambio di idee, gusto nell'attendere e gioia nel ricamare per qualcun altro, è mettere in moto l'immaginazione, imparare dalla bravura e dai piccoli errori di altre, mettere a disposizione il proprio tempo per qualcun altro, ma soprattutto condividere, condividere, condividere una passione! Insomma, sarà che se avessi ricamato solo e sempre per me stessa e da sola mi sarei annoiata certamente a morte, ma io così la penso. E a parte l'opinione di Laura con cui ci siamo già parlate moltissimo sull'argomento, mi piacerebbe sapere se sono una mosca bianca nel mondo delle XXX o se c'è qualcun altro che la pensa come me.
Per la cronaca, il RR è ripartito, con metà gruppo vecchio e due altre persone che si sono sostituite, il clima è già decisamente migliore e spero se ne ricaverà qualcosa di simpatico. Più avanti gli aggiornamenti.