sabato 30 giugno 2007

Mia nipote è stata promossa in seconda media per il rotto della cuffia, o meglio, come si dice dalle mie parti, con un calcio nel sedere. Morale della favola: i suoi genitori hanno premiato la sua promozione con un I-pod, ovviamente scelto da lei.  E lei, che non è una stupida e sa bene due cose fondamentali sui suoi genitori (primo: non sopportano di vederla delusa, secondo: sono pieni di soldi), ha scelto il più trendy e costoso che c'era.


Ora, io capisco e ammetto che ognuno ha i suoi sistemi educativi basati su tanti fattori, esperienza personale, studio e quant'altro. I miei genitori all'epoca saranno stati anche eccessivi di fronte alle mie lamentele, perchè sostenevano che non era necessario un premio di promozione in quanto studiando avevo fatto solo il mio dovere. E vabbè. Ma secondo me, e per fortuna anche secondo Papigà altrimenti sarei nei guai, è perfettamente inutile che mia cognata si lamenti durante tutto il corso dell'anno che sua figlia non ha voglia di studiare, che le tocca seguirla passo passo altrimenti come si volta dall'altra parte ripone la penna e prende il telecomando, che si impegna più nel corso di danza anzichè a scuola... se poi a fine anno la premiano così solo perchè alle medie è quasi abolita la bocciatura. Ti credo che poi non gliene frega niente di studiare, tanto ha lo stesso quello che vuole anche senza metterci un minimo di impegno...
A, anche Trippa è stato promosso, solo che ha un po' di confusione nella testa: visto che ha trascorso il tempo dell'asilo coi grandi, ha detto che a settembre andrà alle elementari. Comunque è arrivato anche per lui un premio, e se lo è meritato: un fucile ad acqua (euro due e cinquanta, puro cinese, ma a tre anni va bene così) con cui si diverte un mondo, nonostante il predicozzo che si è beccato il primo giorno perchè non ne voleva sapere di limitarsi ad usarlo in giardino (aveva la smania di lavarmi i vetri con quell'arma...).



Mia nipote è stata promossa in seconda media per il rotto della cuffia, o meglio, come si dice dalle mie parti, con un calcio nel sedere. Morale della favola: i suoi genitori hanno premiato la sua promozione con un I-pod, ovviamente scelto da lei.  E lei, che non è una stupida e sa bene due cose fondamentali sui suoi genitori (primo: non sopportano di vederla delusa, secondo: sono pieni di soldi), ha scelto il più trendy e costoso che c'era.


Ora, io capisco e ammetto che ognuno ha i suoi sistemi educativi basati su tanti fattori, esperienza personale, studio e quant'altro. I miei genitori all'epoca saranno stati anche eccessivi di fronte alle mie lamentele, perchè sostenevano che non era necessario un premio di promozione in quanto studiando avevo fatto solo il mio dovere. E vabbè. Ma secondo me, e per fortuna anche secondo Papigà altrimenti sarei nei guai, è perfettamente inutile che mia cognata si lamenti durante tutto il corso dell'anno che sua figlia non ha voglia di studiare, che le tocca seguirla passo passo altrimenti come si volta dall'altra parte ripone la penna e prende il telecomando, che si impegna più nel corso di danza anzichè a scuola... se poi a fine anno la premiano così solo perchè alle medie è quasi abolita la bocciatura. Ti credo che poi non gliene frega niente di studiare, tanto ha lo stesso quello che vuole anche senza metterci un minimo di impegno...
A, anche Trippa è stato promosso, solo che ha un po' di confusione nella testa: visto che ha trascorso il tempo dell'asilo coi grandi, ha detto che a settembre andrà alle elementari. Comunque è arrivato anche per lui un premio, e se lo è meritato: un fucile ad acqua (euro due e cinquanta, puro cinese, ma a tre anni va bene così) con cui si diverte un mondo, nonostante il predicozzo che si è beccato il primo giorno perchè non ne voleva sapere di limitarsi ad usarlo in giardino (aveva la smania di lavarmi i vetri con quell'arma...).



RR cuccioli-terza tappa

Ecco il mio ricamo per Laurionite, il tema che ha scelto per la sua tela è "OCHE". L'ho terminato giusto ieri. Ammetto che anche se piccolo è stato piuttosto ostico realizzarlo, perchè ricamare in bianco e giallino/ecru su tela ecru non è il massimo per gli occhi. Però il risultato non mi dispiace.

rr cucciolixlaurionite

venerdì 29 giugno 2007

Sproloqui in whs

Gabri sta guardando i trailers che precedono l'inizio di Lilo e Stich in whs.


-Mama, voglio vedere anche quello con tanti canini.


Leggi, "La carica dei 101."

Sproloqui in whs

Gabri sta guardando i trailers che precedono l'inizio di Lilo e Stich in whs.


-Mama, voglio vedere anche quello con tanti canini.


Leggi, "La carica dei 101."

Il puzzolicchio ce l'ha fatta! E' riuscito a risalire la mia fune di stracci ed è uscito dal piccolo tunnel dopo un'oretta buona che me ne ero andata!

So di essere infinitamente infantile in queste cose, ma non so cosa farci.
Stamattina mi sono accorta che il micino più piccolo dei tre si è cacciato in un grosso guaio, si è infilato nella presa d'aria delle fondamenta della casa in costruzione dietro alla mia. Piangeva, piangeva e la mamma e i fratellini sembravano non curarsene. Alchè scavalco la rete, cerco di farlo risalire in qualche maniera allungandogli degli stracci annodati tra loro e il piccolo scende ancora più giù. Ad aspettare la morte. Era proprio il piccino che ero riuscita ad afferrare per salvarlo dalle auto sulla strada, dieci giorni fa.
Sono solo gatti. Sono animali che la natura selsziona in base ai suoi criteri. Non so perchè mi lascio prendere così da queste creaturine, piangere per un micetto che molto probabilmente sarebbe morto lo stesso perchè più piccolo dei fratelli è da bambini. Ma non riesco a non pensarci. Soprattutto dopo che ieri mattina me li sono ritrovati tutti e tre in esplorazione del mio giardino, così piccoli e foffosetti con quel modo di fare dei cuccioli che ha intenerito perfino Papigà.
Non avrei mai potuto fare il veterinario o il medico, nemmeno l'infermiera. Avrei trascorso la mia esistenza col cuore a pezzi.

mercoledì 27 giugno 2007

L'ultimo post di Laura mi ha fatto venire in mente che Tina un bel po' di tempo fa mi aveva taggata per una di quelle catene che girano per il web.


TINA PERDONAMI!!!


Con il trambusto degli ultimi tempi mi ero dimenticata di fare la mia parte, e dire che a me queste cose divertono... Uhm, rimediamo.


Devo dire 7 cose di me. Vediamo cosa posso rivelare oggi.


1- Il mio nome, visto che non tutti qui lo sanno. Mi chiamo Sara.


2- Sono una pastasciuttara convinta. Non importa il formato della pasta nè il condimento, per me un pranzo senza pasta è come un materasso senza rete sotto.


3- Una cosa che mi piace moltissimo è camminare a piedi nudi nel mio giardino appena l'erba è stata tagliata. Ancora di più sdraiarmici sopra.


4- La cosa che trovo più rilassante in assoluto, più di una scodella di valium, più di un massaggio al collo, sono le mie gatte che  mi camminano addosso quando sto sdraiata. Peccato che le loro passeggiate su di me siano solo invernali e durino molto poco...


5- Non ho un colore preferito, nè un profumo preferito, nè un cantante preferito. Cosucce che mi mettevano in imbarazzo quando da ragazzine ci si faceva queste domandine per fare i classici test delle coppie, ora non può importarmene di meno. I colori mi piacciono tutti, i profumi anche ma non posso usarne addosso, mi piacciono le canzoni e non mi interesso a chi sia a cantarle. Eros a parte.


6- Ieri sono stata dalla parrucchiera.


7- Ho il 41 di piede.


A chi posso passare il test... Vediamo se accettano Bluedeepblue, LaSposanda, Luna70


Ps. Luna70, se passi di qua... non riesco a visualizzare il tuo blog




martedì 26 giugno 2007

Circa dieci giorni fa mi sono accorta che a una trentina di metri da casa mia una gatta ha partorito tre micetti, due bianchi e grigi e uno nero. Quando li  ho visti per la prima volta erano lunghi si e no quindici centimetri, e da quel giorno passando di là non potevo fare a meno di mettere la testa dentro al cortile semiabbandonato dove vivevano e portare qualcosa da mangiare a mamma gatta, peraltro magrissima. Da tre giorni non li vedevo più, erano spariti. Finchè oggi mi sono accorta che mammag atta li ha solo traslocati. E indovinate dove...
Dietro casa mia ci sono due casolari abbandonati, uno in costruzione da una vita e uno da demolire da una vita. Nel cortile della casa in costruzione ho visto tre piccole macchioline e una gatta saltare tra l'erba. A non più di quindici metri dal mio giardino. Quale meravigliosa opportunità di intrufolarmi in una scena di intimità felina senza turbarli... MA CHE BELLI!!!!!  Peccato che con la macchina fotografica non riesca a immortalarli bene, sono troppo piccoli e troppo distanti, però col binocolo sono rimasta lì una mezz'ora buona (con mio figlio, s'intende, con i binocoli più piccoli in mano) a vederli giocare dietro a un arbusto, finchè al ritorno di mamma gatta (si vede che si era allontanata per cercare da mangiare) non sono usciti tutti e tre come scheggette cercando di ciucciare. Mamma gatta ha fatto il suo dovere, si è accorta di noi e ha continuato tranquilla ovviamente con l'occhio fisso su me e Trippa. Finito il pasto hanno iniziato a giocare, metnre mamma gatta si toelettava con cura.
E lì ho deciso di lasciarli in pace. Va bene spiare, ma con garbo. Infatti la scena mi è apparsa talmente familiare e intima da ritenermi quasi un'intrusa, anche se materialmente non ho osato avvicinarmi e non l'avrei fatto nemmeno potendo scavalcare la rete di confine.
I proprietari di quel posto mandano un tipo a tagliare l'erba ogni morte di Papa, e con molto fastidio da parte nostra perchè ci troviamo spesso la giungla davanti casa. Spero che non si sveglino proprio in questi giorni...

domenica 24 giugno 2007

Recupero il tempo perduto e pubblico anche i primi lavoretti che ho realizzato per la beneficenza 2007.

beneficenza2007 (1)Ovviamente sono dei decori da appendere all'albero di Natale.

W.I.P.

Finalmente! Risolto il problema fotocamera, riesco a mostrarvi i miei due wip più importanti di quest'anno. Primo, il Quilt Sampler in tutti i suoi tre quarti di realizzazione:
jjsampwip2Secondo, la mia LEI che giace nella scatola da qualche settimana, e mi sa che per qualche altra settimana rimarrà lì perchè ho altri piccoli lavoretti da fare in velocità. A meno che non mi venga di nuovo nostalgia all'improvviso e torni a prenderla in mano per coccolarmela un po' in punta d'ago...
Leiwip

sabato 23 giugno 2007

SAL

Ce l'ho fatta, ho finito il mese di giugno! Confesso che stavolta l'ho realizzato così avanti nel tempo perchè ero seriamente tentata di mollare... però è carina dai.
saljuin

venerdì 22 giugno 2007

SPAM

Lo dicevo giusto ieri con Laura. Ogni volta che scarico la posta elettronica almeno un quarto delle emails è fatta di spam, tutta uguale. Ma possibile, mi chiedo, che tanta gente sia convinta che il mondo intero abbia bisogno di Viagra? E' persuasione così diffusa che la maggior parte della gente abbia assoluto bisogno del famoso "aiutino"? MOh...
CHE SODDISFAZIONE!!!

Hanno pubblicato la mia borsa aida-jeans e un mio segnalibro sull'ultimo numero di Punto Croce Facile e Veloce.
CHE SODDISFAZIONE!!!

Hanno pubblicato la mia borsa aida-jeans e un mio segnalibro sull'ultimo numero di Punto Croce Facile e Veloce.

giovedì 21 giugno 2007

Ieri pomeriggio sono stata con Trippa a tagliare l'erba del giardino di mia madre (e poi sono io la figlia cattiva, mica ci va mai l'altro che dice di essere il figlio perfetto ch evuole tanto bene alla sua mammina... ma lasciamo perdere, ho la safena sarcastica ancora bollente), e argh! era alta quasi quanto mio figlio. Ci ho messo un'ora abbondante solo per togliere il "grosso". Fatto sta che è a causa di quel lavoro che, secondo mio marito, stanotte ho pianto di dolori agli avambracci. Anche oggi sono tutta indolenzita, nonostante sia imbottita di antinfiammatori. Il brutto è che non c'è una posizione in cui sentire meno dolore, passato l'effetto dei farmaci torna come prima.
Particolarmente rilassnate invece è stato questo pomeriggio. Ho gonfiato la piscina grande finalmente (oddio, grande, rispetto all'altra sì, è un  metro e settanta di diametro per sessanta centimetri di altezza circa) e mi ci sono tuffata assieme a Trippa e a Papigà. Io non sono amante dell'acqua, ma col caldo che fa in questi giorni basta che non mi costringano a mettere la testa sott'acqua e ci entro volentieri. Ho acquistato un telone grande per coprirla durante il giorno, giusto per evitare che le gatte la firmino come lo scorso anno, spero che duri. Per qualche ora mi è parso davvero di essere in villeggiatura, e a un certo punto interrompere l'idillio per stirare un po' non mi è costato un granchè.
Ah, ieri pomeriggio ho scoperto che il mio nuovo vicino di casa, quello che ha sostituito la famiglia del teppistello, è il fratello di indovinate un po', quella cafona della rappresentante (quasi ex ormai) di classe di mio figlio. E' venuto il bambino ieri a vedere la casa con lo zio e ovviamente quando ha visto mio figlio ha dimenticato la casa e si è fiondato a giocare qui, cosa che mi ha fatto un grandissimo piacere. Più che altro per Trippa, a cui non pareva vero che un suo amichetto dell'asilo venisse a giocare a casa sua, anche se per caso, e vederlo giocare "da grande" mi fa sentire tanto orgogliosa, anche se com'è normale ormai quando sta con gli amichetti si dimentica della mamma.
Stamattina quando abbiamo varcato il cancello dell'asilo ha percorso correndo la stradina dal cancello all'entrata. Non era mai successo prima. E pensare che solo due mesi fa mi toccava quasi trascinarlo.
Se a qualcuno interessasse ho aggiornato il mio blog a crocette
E' da un po' che non aggiorno questo blog, perchè speravo di riuscire ad inserire in una volta sola i ricami che ho fatto ultimamente. siccome ho problemi a collegare la fotocamera al pc, in attesa di sistemare il tutto ho provato a scannerizzare qualcosina. Eh, si, perchè il mondo può anche crollare, posso anche essere sempre di corsa, ma senza crocette NO MAI. A costo di farne anche solo tre tra il secondo e il caffè. Per me sono più rilassanti di una scodella di valium.
Dunque, iniziamo con il Round Robin Cuccioli. E' partito, in anticipo ovviamente come tutti i RR che ho fatto con Laura, ed è proprio il suo ricamo che ho realizzato per primo. Eccolo, è un folletto.
rrcuccioli1Poi, anche se secondo il mio programma avrei dovuto iniziarlo oggi, ho già finito la terza stagione del Country Quilt Sampler di JJ, l'autunno. Non ce l'ho fatta ad aspettare perchè avevo una grandissima voglia di fare qualcosa di bello, e sinceramente questo progetto è uno dei più belli (secondo il mio gusto) che abbia mai voluto fare. Purtroppo a causa delle dimensioni sono riuscita a scannerizzare solo l'ultima stagione fatta, appena sistemo il problema con la  fotocamera voglio mostrarvi una visione d'insieme perchè la trovo bellissima.
quiltsamplerVi assicuro che la foto non rende giustizia, e la cosa che mi ha lietamente sorpresa è che la parte più noiosa da ricamare, il quilt appunto, è riuscita una meraviglia tanto che sto pensando di realizzarla anche in stoffa. Vedendo lo schema su carta non avevo idea di quanto belli fossero i colori scelti una volta accostati così.
Tra un ricamo e l'altro ho iniziato a dedicarmi al progetto di beneficienza per Natale, ho realizzato tre decori per ora, da appendere all'albero. Anche questi ve li farò vedere al più presto.
E poi sto meditando di iniziare altre due cosine: ho acquistato per 8 euro un grembiule da cucina con tasca in aida beige, per mia suocera, voglio ricamarle la sua iniziale usando un alfabeto trovato su "Appassionate di Punto croce" dello scorso mese. Se viene bene userò lo stesso alfabeto per realizzare un quadretto per una mia cugina che si sposa, su etamine bianca. Per ora sono solo cose che ho in mente, prima c'è da finire il mese di giugno del sal di Maryse.

mercoledì 20 giugno 2007

Per chi non lo sapesse la Gioiuta è il gatto più coccolorepellente della zona. Dorme sulle mie ginocchia mezz'ora la sera solo quando la temperatura scende sotto i 10 gradi all'esterno e rigorosamente mentre sto al pc. Le fusa quasi non sa dove stanno di casa, e quando capita distrattamente di farle le senti solo con lo stetoscopio.
Ieri sera devono esserci stati i pianeti allineati in maniera strana. Alle dieci di sera mi balza sulle gambe e si mette a fare la pasta per cinque lunghissimi minuti. Avevo le gambe nude, fate voi. E faceva un caldo boia. E' che di fronte a un simile evento non sai se liberarti del doloroso ospite facendolo volare di brutto o restare a incantarti davanti a un fenomeno che ha quasi del paranormale, chiedendoti cosa mai ancora di nuovo la vita potrà riservarti.
Ho optato per la prima soluzione. Eccheccacchio...

martedì 19 giugno 2007

Questo merita di essere ricordato, se non altro perchè LaSposanda mi ha fatto notare che io stessa dovrei pensare alle cose belle per scacciare un po' di sangue amaro.
Sabato ho ricevuto una meravigliosa notizia, via sms dall'interessata ma non fa niente: mia cugina Betta si sposa a settembre.  Ne sono particolarmente felice non tanto perchè è un matrimonio, ma per la storia di Betta. Lei è la prima cugina della serie, più vecchia di me di soli quattro mesi. I suoi genitori sono all'antica più del Papa, di quelli che come ti vengono le prime mestruazioni iniziano a fantasticarti addosso sul loro futuro di suoceri e di nonni, quelli che come un ragazzo ti guarda iniziano a tarmarti l'esistenza perchè se ti ha guardato gli interessi.  Betta non è una gran bella ragazza, ha avuto il primo fidanzatino serio a ventisei anni e una serie di delusioni a non finire. E la sua famiglia è moooooooolto particolare.
Sono tanto contenta per lei. L'unico dispiacere è non poter condividere con lei i preparativi, vuoi per la distanza, vuoi per il tempo che manca, però questa cosa mi fa sognare almeno quanto mi fa sognare l'idea che Laura ci stia pensando alche lei, e mi riempie il cuore di aria leggera.
Devo pensare a qualcosa da ricamarle. Subito. Certe occasioni non capitano tutti i giorni.

lunedì 18 giugno 2007

Anche i miei suoceri sono stati informati della caccia alla cicogna. Dovere, visto che lo sa mezzo mondo e mia suocera aveva iniziato a sospettare della cosa (dice lei, dalla mia faccia... bò). Ovviamente non vedeva l'ora.
Tutta la mia famiglia ne è felice. Tranne chillu strunzu (ora posso dirlo), l'unico che crede di sapere tutto dell'universo mondo e della mia vita e che in realtà non ne capisce na m...za. Cotegli, e lo sono venuta a sapere da terzi, appena l'ha saputo è montato su tutte le furie.
Laura, com'era? Il cuoco che non sa farsi la spadellata di... suoi, no?

18 giugno 2007

ManiOggi è il nostro settimo anniversario di matrimonio. Ieri ho detto a mio marito che lui è la cosa migliore che sia mai capitata nella mia vita, e sposarlo è stata la mia fortuna più grande. Perchè possiamo anche essere pieni di debiti e tirare a fine mese, rinunciare alle vacanze accontentandoci della piscina gonfiabile, faticare a giostrarci tra i suoi turni e le esigenze della famiglia, avere mille piccole noie da risolvere, ma la cosa più bella al mondo è vivere accanto a una persona che mi fa stare bene e che, guardandola negli occhi, mi fa sembrare i  piccoli problemi quotidiani emerite sciocchezze.

Ti amo Marco. Ogni giorno di più.

sabato 16 giugno 2007

Cose che mi tocca sentire

Mio figlio avrà diversi compagni di asilo extracomunitari a settembre, molti hanno mamma o papà straniero. Giocherà con loro, e visto che sono nati tutti lo stesso anno di mio figlio e risiedono tutti nel nostro comune, saranno suoi compagni anche di scuola fino alla terza media. Giocherà con loro, sarà invitato ai loro compleanni e li inviterà a sua volta a casa nostra. Imparerà presto a pronunciare nomi molto diversi da quelli che sente in famiglia, mi chiederà perchè tal amichetto ha la pelle color cioccolato e tal altro parla con la sua mamma in un modo incomprensibile. Non mi ero mai fermata a riflettere su questa cosa prima di stamattina.
Stamattina ho trovato la nonna di F., un bambino che abbiamo conosciuto lo scorso settembnre quando andavamo ancora alla prematerna. La trovo spesso al discount perchè facciamo la spesa sempre più o meno alla stessa ora, e tempo fa mi accennò - parlando del fatto che i nostri bimbi saranno compagni di asilo - che sua figlia si rifiuterebbe categoricamente di mandare suo figlio in un asilo di un altro comune vicino, se non ci fossero abbastanza posti: lei è cresciuta qui e secondo lei il figlio ha più diritto degli altri a rimanere qui. Stamattina ci siamo riviste e l'argomento è saltato fuori di nuovo. E aggiunge secca: "è ora che la smettano di far posto agli extracomunitari in questo comune, i nostri compaesani dovrebbero avere priorità su tutto".  Io, allibita, rispondo "eh beh, guardi che gente da fuori ne viene in continuazione, e in continuazione gente di qui si sposta altrove, oggi come oggi non è una stranezza sa... Anch'io non sono nata qui, non sono nemmeno friulana si figuri."
Risposta: "si ma almeno lei è dei nostri, si insomma, è italiana no?".
Ho lasciato cadere l'argomento con la scusa della fretta, per non insultarla.
Cominciamo bene. Anzi, cominciamo dalla prima infanzia. Cominciamo da quando hanno tre anni ad insegnar loro a come scegliersi gli amici, non in base a simpatie ma in base a nazionalità e/o estrazione sociale. Mi raccomando, facciamo sentire forte l'orgoglio campanilista ai nostri figli, così saremo sicuri che se fisicamente viviamo nel 2007, cerebralmente annaspiamo nel millecinquecento avanti Cristo.
Che sia chiaro una volta per tutte, e anche per te Trippa che leggerai il mio blog quando sarai grande. A me piace sentir parlare lingue diverse dalla mia, vedere donne bellissime con la pelle color caffelatte che hanno bambini dolcissimi nei lineamenti e negli sguardi, mi piace l'idea che, come dice il musulmano alla bambina nel film Robin Hood, Dio abbia creato gli uomini di tanti colori perchè gli piace la varietà. In casa mia può entrare chiunque, chiunque ci entri per portare del bello e del buono, chiunque non mi calpesti i piedi e mi rispetti nel mio modo di vivere con educazione.
Per gli altri c'è sempre il vialetto di accesso dove fermarsi. Comprese certe mamme sfrontate e con la puzza sotto il naso, friulanissime, italianissime e piene di boria.

Cose che mi tocca sentire

Mio figlio avrà diversi compagni di asilo extracomunitari a settembre, molti hanno mamma o papà straniero. Giocherà con loro, e visto che sono nati tutti lo stesso anno di mio figlio e risiedono tutti nel nostro comune, saranno suoi compagni anche di scuola fino alla terza media. Giocherà con loro, sarà invitato ai loro compleanni e li inviterà a sua volta a casa nostra. Imparerà presto a pronunciare nomi molto diversi da quelli che sente in famiglia, mi chiederà perchè tal amichetto ha la pelle color cioccolato e tal altro parla con la sua mamma in un modo incomprensibile. Non mi ero mai fermata a riflettere su questa cosa prima di stamattina.
Stamattina ho trovato la nonna di F., un bambino che abbiamo conosciuto lo scorso settembnre quando andavamo ancora alla prematerna. La trovo spesso al discount perchè facciamo la spesa sempre più o meno alla stessa ora, e tempo fa mi accennò - parlando del fatto che i nostri bimbi saranno compagni di asilo - che sua figlia si rifiuterebbe categoricamente di mandare suo figlio in un asilo di un altro comune vicino, se non ci fossero abbastanza posti: lei è cresciuta qui e secondo lei il figlio ha più diritto degli altri a rimanere qui. Stamattina ci siamo riviste e l'argomento è saltato fuori di nuovo. E aggiunge secca: "è ora che la smettano di far posto agli extracomunitari in questo comune, i nostri compaesani dovrebbero avere priorità su tutto".  Io, allibita, rispondo "eh beh, guardi che gente da fuori ne viene in continuazione, e in continuazione gente di qui si sposta altrove, oggi come oggi non è una stranezza sa... Anch'io non sono nata qui, non sono nemmeno friulana si figuri."
Risposta: "si ma almeno lei è dei nostri, si insomma, è italiana no?".
Ho lasciato cadere l'argomento con la scusa della fretta, per non insultarla.
Cominciamo bene. Anzi, cominciamo dalla prima infanzia. Cominciamo da quando hanno tre anni ad insegnar loro a come scegliersi gli amici, non in base a simpatie ma in base a nazionalità e/o estrazione sociale. Mi raccomando, facciamo sentire forte l'orgoglio campanilista ai nostri figli, così saremo sicuri che se fisicamente viviamo nel 2007, cerebralmente annaspiamo nel millecinquecento avanti Cristo.
Che sia chiaro una volta per tutte, e anche per te Trippa che leggerai il mio blog quando sarai grande. A me piace sentir parlare lingue diverse dalla mia, vedere donne bellissime con la pelle color caffelatte che hanno bambini dolcissimi nei lineamenti e negli sguardi, mi piace l'idea che, come dice il musulmano alla bambina nel film Robin Hood, Dio abbia creato gli uomini di tanti colori perchè gli piace la varietà. In casa mia può entrare chiunque, chiunque ci entri per portare del bello e del buono, chiunque non mi calpesti i piedi e mi rispetti nel mio modo di vivere con educazione.
Per gli altri c'è sempre il vialetto di accesso dove fermarsi. Comprese certe mamme sfrontate e con la puzza sotto il naso, friulanissime, italianissime e piene di boria.

giovedì 14 giugno 2007

Qualche pensiero veloce sulla giornata

Primo: mi è venuta la forte tentazione di ricoprire di pellicola trasparente tutti i pantaloncini e tutte le magliette di mio figlio. Accidenti se va avanti così la lavatrice si mette in sciopero per sfruttamento abusivo di elettrodomestico...
Secondo: avvilimento avvilitorio, per una volta che mi prendo un'ora di riposo (costretta dalla spossatezza, mica chissachè) e lo dedico alle crocette, cosa scopro stasera? Che quell'ora di crocette è tutta da disfare e rifare completamente, perchè ho contato male i punti. E trattasi del mio sampler di JJ eh, mica robine facili facili... sarebbe stato troppo bello no?
Terzo: oggi ricorre il nono anniversario del mio fidanzamento con il mio ex fidanzato, ora mio marito. Lo so, a molti sembrerò patetica a ricordare queste cose,  ma visto che si ricordano le date nefaste tanto vale tenere a mente anche le ricorrenze belle, per quanto piccole o lontane. Ci siamo sposati esattamente due anni e quattro giorni dopo quel 14 giugno. Quindi a chi legge fare i conti e scoprire che presto ci sarà un anniversario decisamente più importante da festeggiare.
Quarto: AUGURI BAULE! Anche se non passi mai di qui, Happy Birthday to You...
Quinto: il teppistello del vialetto si è finalmente trasferito, e io solo al pensiero ballo la salsa dentro di me per il sollievo. Oggi il vialetto era decisamente più tranquillo del solito. Ho detto a mio figlio che il suo amico non abita più qui, convinta di dovermi aspettare una reazione quantomeno di dispiacere infantile. E invece, risposta: "Alora gioco con Ricardo e Nicola non mi ruba più il palone finalmente". A volte credo di sottovalutare l'acuta intelligenza di mio figlio, credetemi. Ah, sapete l'ultimo atto della gioiuta verso questi ex-vicini, quelli che appunto odiano i gatti? Gli ha fatto una bella scacazzata proprio dietro la schiena mentre ci salutavamo. Eccheccacchio, la gioiuta mi deve leggere nell'animo. E' una grande!
Buona notte a tutti!




In un commento al post precedente ho letto che è nata la piccola Dafne, così con piacere voglio darle un bel

BENVENUTA STELLINA!
orsocuori

Augurandomi che la sua mamma si decida ad aprire un bloggherino per raccontarci le sue avventure
In questi giorni mi sento sempre molto stanca, stremata. La scorsa notte l'ho passata con un mal di testa fortissimo che non mi ha voluto lasciar dormire, e mi sono alzata ancora più stanca di ieri sera. Non so cosa mi stia succedendo. Avrei voglia di rimanere a letto tutto il giorno, e benchè io sappia che non è possibile ogni tanto - ahimè - mi addormento sul divano fingendo di ascoltare mio figlio che mi legge le favole. Ultimamente la sua preferita è questa:


C'era una volta un principe che voleva sposare una principessa, ma ella doveva essere una principessa vera, una fanciulla di sangue blu. Perciò se ne andò in giro per il mondo cercando la giovinetta dei suoi sogni. Di fanciulle che affermavano di essere vere principesse egli ne trovò moltissime, ma al momento di sposarsi il principe era assalito da un dubbio: " Sarà proprio una principessa di sangue blu, oppure no? ". Qualcosa, infatti, nel loro modo o nel loro portamento era poco reale e non convinceva del tutto il principe. Egli quindi non si decideva a sceglierne alcuna e, infine, dopo tanto vagare per il mondo, se ne tornò al suo castello, deluso per non aver trovato ciò che desiderava. Una sera si scatenò un temporale: i lampi si incrociavano, il tuono brontolava, cadeva una pioggia torrenziale: non si era mai vista una bufera così!. Qualcuno bussò alla porta del castello, e il vecchio re si affrettò ad aprire. Era una principessa. Ma come l'avevano ridotta la pioggia e il temporale! L'acqua cadeva a rivoli dai suoi capelli e dai suoi vestiti, e le entrava nelle scarpe, uscendone dalla suola. Tuttavia ella si presentò affermando di essere una vera principessa. "E' ciò che sapremo presto " pensò la vecchia regina, e senza dire nulla a nessuno entrò in una camera e mise un pisello nel letto che era in mezzo alla stanza. Quindi prese venti materassi, li stese uno sopra l'altro sul pisello, e vi aggiunse ancora venti piumini. Era quello il letto destinato alla principessa sconosciuta. La principessa venne accompagnata nella camera che le era stata destinata, e si coricò. Ma, per quanto fosse sfinita dalla stanchezza, non riusciva assolutamente ad addormentarsi. Da qualunque parte si girasse, sentiva sempre qualcosa di duro che le dava fastidio. L'indomani mattina, il re la regina e il principe bussarono alla sua porta, le diedero il buon giorno e le chiesero come avesse passato la notte.
- Male! Molto male! - ella rispose - Non ho potuto chiudere occhio! Dio solo sa quello che c'era nel letto! Era qualcosa che mi ha fatto venire la pelle livida. Che supplizio ho dovuto sopportare per tutta la notte! Ho provato a guardare fra le lenzuola. Ma non ho trovato nulla.
Il re, la regina e il giovane principe si diedero uno sguardo d'intesa: dalla risposta della fanciulla essi avevano capito che si trattava di una vera principessa! Ella aveva infatti sentito un pisello attraverso venti materassi e venti piumini. Chi mai, se non una vera principessa, una principessa di sangue blu poteva avere una pelle così delicata e sensibile? Il principe, convinto ormai che si trattava di una giovane di sangue reale, la scelse subito come sposa. Il pisello fu messo nel museo, dove credo si trovi ancora, a meno che qualche persona non lo abbia portato via. Ecco, bambini, vi ho raccontato una storia vera, vera come la bella principessa.

E' una favola che mi chiede di raccontargli ogni sera, è vecchissima tanto che ricordo che me la raccontava mia madre da piccina.
Anzi, già che ci sono vorrei segnalare questo sito per le mamme, per chi non lo conoscesse: http://www.letturegiovani.it
A parte questo, ieri mattina c'è stata la festina di fine anno alla scuola materna. Mio figlio ahimè come previsto, non ha voluto fare nessuna delle piccole recite e canzoncine con gli altri bambini. Al solito, se il mondo va a destra lui deve andare a sinistra, e viceversa. Per fortuna le maestre accettano questo suo lato del carattere e non ne fanno un grosso problema, probabilmente non è l'unico bambino ad essere fatto così. Sinceramente un po' mi dispiace di non averlo visto con gli altri bambini, ma non posso farci niente. Arriverà anche per lui il momento giusto per gettarsi nella mischia. Però ecco, per buttarsi nel buffet non ha avuto paura, e questo mi sa tanto che l'ha preso da suo padre...
Ogni volta che mi trovo con tutte le altre mamme dell'asilo non faccio altro che confermare a me stessa l'idea di non riuscire ad andarci particolarmente d'accordo. Non so, tutte le altre mi sembrano così affiatate, fanno tutte quelle moine tra di loro, io mi sento un pesce fuor d'acqua. Sembra che tutte si conoscano da sempre, anche se magari non è così. A me non piace fare l'ochetta come tante, e anche se da un lato ne vado orgogliosa dall'altro mi dispiace di rimanere spesso sola. E del resto ha anche ragione Papigà quando mi rimprovera di guardare sempre le altre persone come una tigre guarda un'altra tigre, con fare estremamente diffidente e pronta a reagire al minimo stimolo che esce dalle righe. Ha ragione. Ieri prima di pranzo Papigà ha telefonato a mia madre per informarla di alcune cose, e ia madre gli ha risposto "se succede tal cosa faccio la finta tonta". La finta tonta. E' sempre stato il sistema di mia madre per tirarsi fuori dai pasticci. E questo sistema l'ho adottato anche io per tanto tempo, finchè non mi sono resa conto che se fai la finta tonta prima o poi qualcuno ti crede e ti tratta da tonta per davvero, e per una persona intelligente (o almeno io credo di esserlo) è non solo umiliante, ma preclude infinite possibilità. Forse è a questo che sto reagendo senza volerlo. Forse sono sempre sulle difensive per non far credere al mondo quello che non è, neanche avessi potenziali nemici ovunque. Devo darmi decisamente una calmata o i miei nervi scoppieranno prima  o poi, creando attorno a me il deserto.

lunedì 11 giugno 2007

-Mamaaaaaaa... dai su coragio, vieni a stenderti con me su questo letone grande che ci stai!
Questo mi ha svegliato stamattina alle sette e un quarto. E poi come fai a sgridarlo perchè ti chiede i cereali nel latte e non li mangia...

domenica 10 giugno 2007

Ore 17.45: Trippa e il teppistello stanno combinando il solito mezzo disastro nel vialetto. Ovviamente nella foga del "corri di qua corri di là prendi il pallone no lancialo petta che sennò va di là della rete dammi il pallone è mio no è mio no è mio mamaaaaaaaa!!!" nessuno dei due guarda dove va e STOK! Trippa si sbuccia un ginocchio contro la pila di mattoni lungo il muretto. Sirene spiegate, tragedia greca, Mamigà prima lo cazzia perchè sarà la tremillesima volta che avrebbe dovuto guardare avanti mentre correva e non l'ha fatto, poi si arma di cotone e disinfettante e cura il ferito grave. Infine pronuncia la parolina magica: "cerottinoooooo"! ARGH! Altra tragedia. "Il ceroto no mamaaaaaaa! fa male! Non lo vogliooooo, anche se ha i colori, fa male il cerotooooooooo!". Dopo vani tentativi di convincimento anche Mamigà si stufa, tira un urlo categorico e il cerotto blu con relativi gattini che vanno in tandem disegnati va a giusta destinazione. Preciso, cerotto di 4 x 1.5cm, non due metri quadrati.
Per un buon tre quarti d'ora un bambino di tre anni e poco più se n'è andato su e giù per il vialetto zoppicando a gambe larghe tenendosi un cerotto con la mano sul ginocchio, neanche avesse una gamba ingessata. Finchè il teppistello, caduto di brutto dalla bicicletta e la bicicletta addosso a lui, non esclama duro: "Vedi Gabbielle, io non piango neanche se ho sangue. Io sono più bravo di te. E tu piangi anche all'asilo e io no."
"Io non piango più all'asilo".
"Ma quando cadi si, e io no. Neanche se ho sangue".

Stranamente il bambino fintoingessato è guarito di colpo.

sabato 9 giugno 2007

Tacsi e Tacsa

Da un paio di settimane abbiamo altri due coinquilini con cui dividere lo spazio: Tacsi e Tacsa. Non sono animali, non sono parenti, sono i figli di mio figlio e hanno lui un anno, lei quattro compiuti ieri. Gabri li educa, li sgrida se necessario, li manda a lavarsi le mani prima di sedersi a tavola, li invita a salire in auto quando si va da qualche parte, li cura quando hanno la febbre e li fa sedere a tavola all'ora di cena. Insomma è un papà decisamente in gamba. Solo che nessuno sa come sono fatti Tacsi e Tacsa, perchè li vede solo lui.
Ero preoccupata dal fatto che mio figlio avesse due amici immaginari, ma quando ne ho parlato con la maestra di asilo mi ha spiegato che cosa sta succedendo e mi sono tranquillizzata. Trippa ha bisogno di stare con altri bambini. Non avendo per ora altri fratelli o sorelle con cui giocare, se li è inventati, e logicamente all'asilo non ne parla mai perchè lì non ne ha bisogno visto che i bambini ci sono già e sono reali. Peccato che dei bambini dei vicini uno è il teppistello e tra due settimane trasloca, l'altro è quasi sempre malato e non esce quasi mai. Tra poco l'asilo finisce, vedrò di organizzarmi e portarlo più spesso al parco, anche se sono dodici chilometri per arrivare a quello più vicino. Oppure mi sforzerò di vincere il mio senso di riguardo e accettare l'invito della mamma di Alessandro per portarli a giocare assieme, anche se purtroppo Ale non potrà mai venire a giocare qui perchè è allergico a millanta cose gatti compresi.
Però secondo me è un passo avanti questo. Prima di andare all'asilo Gabri aveva timore dei bambini. Adesso li cerca e anche quando vado a prenderlo alla materna all'una  ci vuole un po' prima che si stacchi da loro. La cosa mi allieta non poco. Vederlo socializzare mi rallegra e mi rassicura del fatto che non è scontroso e introverso come ero io alla sua età.

mercoledì 6 giugno 2007

Ho voglia di sputar fango su qualcuno a cui dovrei voler bene, ma non voglio sporcarmi la bocca prima di andare a dormire. Così butto lì solo due cose.
Primo: oggi c'è stata la riunione di fine anno all'asilo, e l'unica cosa negativa che ci ho trovato è che la rappresentante di classe di mio figlio è una gran

CA
FO
NA


E meno male che a settembre cambia classe e prende il suo giusto posto tra i piccoli, almeno non ho più a che fare con quella donna.
Secondo, ieri sera Trippa ha incontrato la sedia del bar del Carrefour. Di brutto. Sangue, urla, alla fine era solo un taglietto sulla bocca. E dire che dieci giorni fa ha fatto un incontro simile con il pavimento. Ma nonostante tutto mica ha imparato a guardare dove va...
Ah, Mamigà ieri sera ha avuto la sua prima indigestione. Mai mangiato più del dovuto prima d'ora. Sarà il caso che mi dia una regolata, magari mi va giù un po' di pancia.
Ieri pomeriggio, mentre stiravo (e rispondevo alle sette telefonate di Papigà, vedi sopra) ho visto un programma su raitre, mi sembra si chiamasse Superjob o qualcosa di simile. Una ragazzina di dodici anni assisteva un'ostetrica mentre aiutava una donna a partorire, essendo il suo desiderio di diventare ostetrica "da grande". Lì per lì ho pensato "ma chi sono questi genitori idioti che permettono a una dodicenne di fare un'esperienza simile... mica si tratta di una visita allo zoo, eccheccacchio, una ragazzina può rimanere scioccata da una cosa così emotivamente forte". Ma poi...
Riflettendoci su (tra un porcheggiamento e l'altro, perchè mi si è rotta la caldaia della stirella accidenti e devo stirare col ferro a secco) però l'ho trovata poi una cosa meravigliosa. Non tanto per l'evento in sè, che già di suo più o meno tutte le donne che l'hanno vissuto sanno cosa provochi. Quanto perchè se ci pensiamo i nostri figli oggi in televisione vedono di tutto, ma proprio di tutto, quanto a cose negative. Telegiornali, cartoni animati demenziali, pubblicità con immagini che niente hanno a che fare con la vita reale, programmi che di per sè danno un'idea completamente sfalsata della vita concreta e creano sogni e aspettative totalmente fuori dalla realtà.
La nascita invece è una cosa meravigliosa, e credo che ai nostri figli se ne parli poco. Ed è reale, concreta, è la sofferenza più grande che porta alla gioia più grande, la vita che si rinnova, una persona che inizia la sua vita. La scena di un parto è sangue di vita e non di morte, è urlo di dolore per mettere al mondo un figlio e non di un omicidio a sangue freddo di un thriller in prima serata, è emozione che fa riflettere e non lacrime di terrore per una strage di innocenti fatta da terroristi islamici. Eppure di una cosa si parla, dell'altra la si dà per scontata.

lunedì 4 giugno 2007

Papigà va a far spesa

E mi telefona per chiedermi la marca dell'anticalcare che uso in casa per prenderlo anche a sua madre. E mi ritelefona per chiedermi quale tipo di scopa tra i sedici esposti è meglio acquistare per sua madre. E mi tritelefona per chiedermi se è meglio la spugnetta con lo strato giallo o quello verde.
Caxxo, la prossima volta che c'è da far spesa a sua madre è meglio che ci vada io direttamente. Magari lascio lui a casa a stirare, e per dispetto gli faccio squillare sette volte il telefono in due ore per cavolate di ogni tipo. Eddai...
Ieri abbiamo trascorso una domenica un po' pesante, ma tutto sommato bella. Al mattino siamo stati alla Festa dei Bambini a Sterpo, luogo ameno in un posto tanto angusto quanto deliziosamente perso nella natura. La cosa più importante della festa era la pesca nel canale, ogni papà con il suo pargolo più o meno grande aveva la possibilità di munirsi di canna e materiale vario (proprio o noleggiato) e improvvisarsi pescatore professionista. Abbiamo portato a casa quattro trote, le quali - inutile dirlo - finiranno solo nel mio piatto. Bello pescare, Papigà e Trippa si sono divertiti un mondo, ma se poi devono rifilarmi il pesce per intero che gusto c'è? Ovviamente congelo tutto o quasi, ma avrebbero potuto risparmiarmi la scena pietosa dell'uccisione dei pesci. Sarò una lagna, ma io non reggo la vista del pesce che viene ucciso. Mi fa un male boia, preferisco non sapere e non vedere.
A pranzo siamo stati dai suoceri. O meglio, sono stata a preparare il pranzo per i suoceri, dopo essermi fatta tre quarti d'ora di coda alla cassa del supermercato (chissà erchè quando un super è aperto la domenica il mondo intero si ricorda che deve fare spesa). Voglio dimenticare che mio suocero, dopo che abbiamo rinunciato a mangiare all'aperto alla festa perchè si sono lamentati che hanno bisogno di aiuto in casa almeno per i pasti, si è fatto trovare già sazio di patate lesse e carote perchè- caso strano - di solito mangia all'una ma ieri a mezzogiorno proprio non ce la faceva più. Voglio dimenticare anche mia suocera con la sua faccia da "graaaaaazie, vi siete disturbaaaaati, ma noi vogliamo solo pasta all'oooooolio" dopo che sabato mattina ha litigato con Papigà perchè non va a preparargli un pasto decente senza che gli venga esplicitamente chiesto. Infine voglio dimenticare la madre di mia suocera, che si alza per vedere se è arrivato Trippa ma non si alza per mangiare a tavola, perchè lui suo genero proprio non lo può vedere figurarsi se ci pranza assieme, così si fa servire a letto. Vabbè.
Nel pomeriggio siamo stati a San Giorgio: mia nipote, l'unica che ho, ha fatto un saggio di danza Hip Hop. Mi sono commossa.... Neanche fosse mia figlia... Ha undici anni e mi sembra ieri che l'ho conosciuta, aveva l'età che ha oggi mio figlio. Lo spettacolo mi è piaciuto, ed è piaciuto anche a mio figlio che si è ben guardato tutte le bambine del corso di danza classica sfilare e ballare, bambine di sei-sette anni, e ha anche detto che gli sono piaciute. Mi preoccupo. Alla sua età già a guardare gambette femminili che saltellano... Moh!
Insomma, è stata un bel fine settimana, anche se con qualche attimo di malumore, ma piuttosto pieno. Soprattutto, passato con la mia famiglia. Ed è già tanto.

Buon lunedì a tutti!

Ps. La gioiuta ha passato un fine settimana con una conclusione un po' meno felice. Ieri sera non ha risposto al richiamo di rito e si è fatta tutta la notte sul terrazzo. Ora è dentro in satato semi-comatoso. Mai che imparasse da questi incidenti...


domenica 3 giugno 2007

Stamattina mi è venuta un'idea. Potremmo chiedere a mia suocera di pagare una donna un'oretta ogni mattina per prendersi cura di sua madre, lavarla e sistemarla. Magari un'infermiera. Sarà dura convincerla, ma magari mettendole un po' di paura addosso, del tipo "guarda che Trippa finisce l'asilo a fine giugno e Papigà riprende a lavorare, quindi chi si prende cura di te se ti metti di nuovo a letto... blablabla"...

sabato 2 giugno 2007

Ah, piccola postilla su certi automobilisti che fanno la spesa nel mio stesso super abituale.
Si comprano il SUV perchè va di moda. Cianno il SUV perchè ciò, i gà el SUV vol dir che i xe pieni de schei ciò. Cianno il SUV perchè se in due non si può viaggiare in qualcosa di più stretto di una Audi berlina, quando nasce un figlio non si può stare come sardine in una scatola, perciò ci vuole il SUV. I ga el SUV par no far capir in giro che in fondo i xe contadini, contadini coi schei ma pur sempre contadini. E i va a far ea spesa al discaunt.
Imparassero prima a guidare e a parcheggiare una cinquecento! Perchè il SUV sarà anche una gran cosa, e beato chi se lo può permettere, ma se il parcheggio è superintasato e tu me lo metti anche di traverso significa che hai il SUV ma non il cervello per saperlo usare.
Franz, stanotte ti ho sognato. Ho sognato che ti chiamavo e stringevo la tua mano, come tanti anni fa. E per lo stesso senso di rispetto che nutro verso tua moglie, anche nel sogno come nella realtà l'ho lasciata andare.
Anni fa, una decina esattamente, ho dovuto troncare un'amicizia che per me era meravigliosa. A Franz volevo molto bene. E' stato per me la finestra sul mondo quando dal mondo mi ero reclusa, il respiro quando attorno a me avevo solo persone con cui non andavo d'accordo e con cui mi ero costretta a convivere. Franz ha conosciuto una ragazza di cui si è innamorato, lei era convinta che tra me e lui ci fosse qualcosa di più dell'amicizia e ha fatto pressioni su di lui perchè troncasse con me. Ovviamente un rapporto diverso da un grande affetto non c'è mai stato, ma ho voluto io non mettere il mio amico nei guai per nulla, così l'ho lasciato andare. Un po' come Papigà con Giorgio. Solo che io a Franz l'ho detto. E lui lo sa bene.
Non ho mai più avuto il coraggio di chiamarlo, e all'epoca rimanemmo d'accordo che davvero non ci saremmo mai più sentiti. Però ogni tanto devo confessare che mi manca. Mi manca perchè io capisco cosa sia l'amicizia tra uomo e donna e ci credo, anche se è una cosa delicatissima ci credo molto. Spero solo che stia bene. Mi auguro di risentirlo un giorno.
Visto che il formattatore smascherato ha compiuto l'opera, prima di dedicarmi alla reinstallazione di tutte le mie cose sull'hard disk (mannaggiammè ogni tanto mi viene la smania di tagliargli le mani) appunto qualcosa qui.
In questi giorni mia suocera è a letto con la sciatica, perciò bisogna fare un po' di corse tra qui e casa loro. Ho la fortuna di avere un discreto rapporto con i genitori di mio marito, perciò la cosa mi pesa relativamente. Un po' di stizza me la crea il pensiero di mia cognata, che si fa vedere una volta la settimana e ha fatto il suo. Va bene che se io ho 12 chilometri da fare lei ne ha 25, ma anteporre i corsi di karate e di nuoto alla cura dei suoi genitori mi sembra un po' da persona leggerina. Vabbè, ognuno ha il suo modo di pensare in fondo. E io nella mia coscienza sto facendo i conti con l'altra donna, la nonna di mio marito, che vive con loro. Novantacinque anni sono qualcosa, ma in tutta franchezza non riesco a mantenere l'idea di Papigà sul fatto che bisogna avere cura di lei con amore quando tutti in famiglia sappiamo benissimo che razza di carogna sia sempre stata quella donna. Io proprio non ci riesco. Non riesco ad avere pietà di lei nemmeno adesso, perchè sebbene sua figlia sia a letto ammalata lei deve cercare ancora di fare la primadonna volendo sembrare ammalata più di mia suocera, per avere attenzione. Che non mi vengano a dire che è una questione di età avanzata. Era così anche cinquant'anni fa, a sentir raccontare chi la conosce bene.
Mio marito mi ha detto qualcosa che mi sta facendo riflettere l'altro giorno. Mi ha detto che ultimamente ogni volta che c'è un problema, anche piccolo, in famiglia, lo prendo con una rabbia dentro da far spavento. Credo abbia ragione. Se penso alle mie reazioni verso la gente, ultimamente sono talmente sulla difensiva da sembrare una tigre infuriata ogni momento. E' vero, ogni tanto sento un bisogno astronomico di urlare a squarciagola e sfoderare il mio corredo di artigli. Forse devo solo cercare di accettare il fatto di non essere la santerellina che avrei voluto essere tanto tempo fa. Eppure io ammiro le persone buone, quelle persone - avete presente - che non si può non amare, quelle a cui si è disposti a perdonare tutto, quelle che ognuno vorrebbe avere come amiche.
Che ammasso di stupidaggini sto dicendo.
Non voglio dimenticarmi che oggi è di due di giugno. Ovvero, questo blog ha un anno esatto di vita. Confesso che quando l'ho aperto la sera del due giugno dello scorso anno, ero convinta che non sarebbe sopravvissuto per più di due mesi. Oggi ha un anno ed è la mia irrinunciabile valvola di sfogo. Ogni tanto mi è venuta la tentazione, in questi mesi, di renderlo privato, perchè ho fatto un errore grossolano (e diciamolo, un po' infantile) a causa del quale non posso esprimermi appieno senza creare una lite in famiglia. Però è troppo bello avere la possibilità di incrociare persone nuove ogni tanto, è divertente, quindi mi limiterò a vomitare cose compromettenti sul mio bel diario cartaceo, convinta che così i danni sono alquanto limitati. Al massimo salterà fuori tutto dopo la mia morte, ma quella volta sarà mio figlio a trovarlo e a  leggerlo e sarà lui a subirne le conseguenze, e io nel mio sano egoismo lo guarderò da lassù contenta che certi problemi non siano più cavoli miei.
Me lo dico da sola oggi:

AUGURI MAMIGA'