Finalmente i suoceri ieri sono partiti per ste benedette terme, che se B. non le fa sembra che entro l'inverno imminente debba lasciarci le penne. Ogni anno lo stesso frigno... Quest'anno si sono dovuti accontentare di andare alle terme a 30km da qui anzichè il solito Salso, la vicinanza della località è l'unica condizione che L. ha posto per allontanarsi da casa per più di 60 minuti consecutivi (per la solita storia della bisnonna che non si può lasciare da sola eccetera eccetera, ma sono problemi loro e non miei, perciò sorvolo).
Fatto sta che per 15 giorni non devo recarmi da loro ogni mattina. Quindici giorni! Insomma, ferie! Non pagate ma meritate ferie, gli ultimi giorni in cui finalmente posso godermi mio figlio senza orari, senza dovermi a tutti i costi alzare dal letto alle sette e mezzo se non prima, gli ultimi quindici giorni prima dell' inizio dell'asilo quando di nuovo sarà tutto scandito dall'orologio che metterà i due paletti "ottoetrenta-sedici" attorno ai quali far ruotare il resto del giorno.
Per queste due settimane ho messo da parte alcune cose da fare improrogabilmente: oltre alle pulizie di fondo dalle quali non si scappa, ci sono due vaccini da fare: uno a me e uno ad Heidi (si ditemelo pure, ancora con sta menata... ebbene no, non ho ancora trovato tempo e coraggio di comporre il numero della vete se non per la Sissi. Ma oltre non posso più aspettare). Vorrei anche fare un salto dalla parrucchiera, e se riusciamo domenica prossima vorremmo fare una piccola gita visto che mio marito è di riposo.
Ma tanto "essi" hanno già iniziato a rompere. Una settimana fa hanno iniziato con la menata "venite a trovarci in vacanza, ci sono tre letti in più nel bilocale che abbiamo affittato, potresti portarci il bambino", e io ho trovato una marea di scuse per glissare ma in realtà NON HO VOGLIA DI VEDERLI per due settimane consecutive, dopo che da un anno sono costretta a farlo ogni santa mattina. Mi sembra legittimo. Se ne sono usciti perfino con la trovata "sabato 6 festeggiamo l'anniversario, venite a pranzo con il resto della famiglia in un ristorante qui...". E io col cavolo. Proprio no, mi dispiace. Con tutto l'affetto di questo mondo, ma se avessi voluto avere tra i piedi vita natural durante i miei suoceri mi sarei adattata con mio marito ad andare a vivere da loro anzichè imbarcarmi in un mutuo per avere un buco tutto nostro. E le uniche due settimane in cui mio marito ha avuto le ferie, tra giungo e luglio, ci siamo dovuti pure assorbire la presenza stabile e forzata di suo padre a far lavori -decisi da lui - a casa nostra. Oltretutto i signori si sono dimenticati che per il nostro anniversario sono stati invitati e hanno rifiutato, come per Natale, e per Pasqua, e per tutte le altre innumerevoli volte in cui sono stati invitati a casa nostra. Infine, per non abbandonare del tutto le armi, stamattina ricevo una telefonata di L. con quale motivazione? "Volevo assicurarmi che tu sapessi che ho con me il mio cellulare". Risposta: " Si grazie l'avevo intuito, quando ho visto il tuo numero sul mio cellulare" (ma poi non avevo il minimo dubbio che l'avrebbe portato con sè, ma che spendesse soldi per chiamarmi per dirmelo è sconcertante. Voglio, e dico voglio, prenderla come misura cautelativa nel caso di emergenze, non altro). E' tanto difficile capire quando è il caso di lasciare in pace le persone?
Vabbè. Spero che si divertano, che si rilassino, e che tornino sorridenti e non con il muso da funerale che avevano quando sono partiti. Ne guadagnerò pure io. Intanto mi godo la mia pace. Perchè oggi per la prima volta dopo mesi non ho avuto mal di stomaco.
Fatto sta che per 15 giorni non devo recarmi da loro ogni mattina. Quindici giorni! Insomma, ferie! Non pagate ma meritate ferie, gli ultimi giorni in cui finalmente posso godermi mio figlio senza orari, senza dovermi a tutti i costi alzare dal letto alle sette e mezzo se non prima, gli ultimi quindici giorni prima dell' inizio dell'asilo quando di nuovo sarà tutto scandito dall'orologio che metterà i due paletti "ottoetrenta-sedici" attorno ai quali far ruotare il resto del giorno.
Per queste due settimane ho messo da parte alcune cose da fare improrogabilmente: oltre alle pulizie di fondo dalle quali non si scappa, ci sono due vaccini da fare: uno a me e uno ad Heidi (si ditemelo pure, ancora con sta menata... ebbene no, non ho ancora trovato tempo e coraggio di comporre il numero della vete se non per la Sissi. Ma oltre non posso più aspettare). Vorrei anche fare un salto dalla parrucchiera, e se riusciamo domenica prossima vorremmo fare una piccola gita visto che mio marito è di riposo.
Ma tanto "essi" hanno già iniziato a rompere. Una settimana fa hanno iniziato con la menata "venite a trovarci in vacanza, ci sono tre letti in più nel bilocale che abbiamo affittato, potresti portarci il bambino", e io ho trovato una marea di scuse per glissare ma in realtà NON HO VOGLIA DI VEDERLI per due settimane consecutive, dopo che da un anno sono costretta a farlo ogni santa mattina. Mi sembra legittimo. Se ne sono usciti perfino con la trovata "sabato 6 festeggiamo l'anniversario, venite a pranzo con il resto della famiglia in un ristorante qui...". E io col cavolo. Proprio no, mi dispiace. Con tutto l'affetto di questo mondo, ma se avessi voluto avere tra i piedi vita natural durante i miei suoceri mi sarei adattata con mio marito ad andare a vivere da loro anzichè imbarcarmi in un mutuo per avere un buco tutto nostro. E le uniche due settimane in cui mio marito ha avuto le ferie, tra giungo e luglio, ci siamo dovuti pure assorbire la presenza stabile e forzata di suo padre a far lavori -decisi da lui - a casa nostra. Oltretutto i signori si sono dimenticati che per il nostro anniversario sono stati invitati e hanno rifiutato, come per Natale, e per Pasqua, e per tutte le altre innumerevoli volte in cui sono stati invitati a casa nostra. Infine, per non abbandonare del tutto le armi, stamattina ricevo una telefonata di L. con quale motivazione? "Volevo assicurarmi che tu sapessi che ho con me il mio cellulare". Risposta: " Si grazie l'avevo intuito, quando ho visto il tuo numero sul mio cellulare" (ma poi non avevo il minimo dubbio che l'avrebbe portato con sè, ma che spendesse soldi per chiamarmi per dirmelo è sconcertante. Voglio, e dico voglio, prenderla come misura cautelativa nel caso di emergenze, non altro). E' tanto difficile capire quando è il caso di lasciare in pace le persone?
Vabbè. Spero che si divertano, che si rilassino, e che tornino sorridenti e non con il muso da funerale che avevano quando sono partiti. Ne guadagnerò pure io. Intanto mi godo la mia pace. Perchè oggi per la prima volta dopo mesi non ho avuto mal di stomaco.