Amy soffre di solitudine. Da quando Jack se n'è andato, è diventata la mia ombra (più di prima), piange spesso per essere presa in braccio, mangia poco e cerca disperatamente qualcuno con cui giocare, un atteggiamento che strapperebbe il cuore a chiunque.
Può sembrare che io faccia "chiodo scaccia chiodo", ma non è così: nessuno potrà ripagarmi della mancanza di Max, di Jack ma soprattutto della mia Gioiuta, ma ho letto da qualche parte che smettere di amare solo perchè si è sofferto per amore è come fermare le lancette dell'orologio per paura di vivere. E felinamente parlando in casa e nel cuore abbiamo spazio per un altro cuore peloso, e lo stiamo desiderando e cercando per Amy e per noi.
Una settimana fa circa ho trovato un annuncio su un sito internet, pubblicato da una volontaria di un paese qui vicino, in cui si cercavano famiglie per dei micetti di un paio di mesi. Ho subito telefonato e parlato con questa tizia, che mi ha chiesto il perchè e il percome cercassi un micio.
Come sempre ho peccato di troppa sincerità evidentemente: ho raccontato la storia dei miei tre mici venuti a mancare in meno di un anno, e quando ho detto che Max è morto avvelenato lei ha cambiato immediatamente il tono della conversazione, facendomi intendere che non era possibile che Max fosse castrato perchè i gatti castrati non si allontanano da casa (va beh, lasciamoglielo credere), chiedendomi se ci fossero contadini in zona (e le avevo detto che viviamo a Riviland, tesora, e Riviland non è in centro a Udine), domandandomi se anche il piccolo eventualmente preso in adozione avesse avuto la possibilità di uscire e rientrare a suo piacimento o intendevo chiuderlo in casa protetto (e tutta la famiglia con lui evidentemente, dato che viviamo al pianterreno e abbiamo un giardino) eccetera. "Vedremo", ha detto, "i gattini saranno svezzati tra una decina di giorni, casomai ci risentiamo". Era meglio se inventavo una balla.
Ieri ho visto l'annuncio ripubblicato su internet, con tanto di foto, segno che non ha intenzione di darmelo evidentemente. Va bene, non c'è problema, di gattini in cerca di famiglia nel giro di due mesi ce ne saranno tanti.
Ma un piccolo embolo mi è partito, se me lo consentite.
C'è da fare una distinzione sulle varie interpretazioni del termine "amore" riferito agli animali, e io di solito distinguo gli amanti dei gatti in due categorie: quelli che amano i gatti per avere cosi pelosi e fusanti sulle gambe la sera, e quelli che amano i gatti. Un numero imprecisato di anni fa mi sono attirata le ire funeste della stragrande maggioranza dei partecipanti a un forum gattesco per aver esposto questa mia teoria, e me la presi al punto da abbandonare il forum con un'incazzatura da spavento.
Anch'io quando presi la Gioiuta ero incerta sul comportamento da tenere con lei relativamente alle sue uscite, ma quando ho scoperto che la mia vete e non solo lei la pensano come me ho adottato la mia linea di comportamento senza remore, ritrovandomi con una gatta fondamentalmente felice, e sapete perchè? Perchè il gatto che sta bene con la sua famiglia non è il gatto costretto a viverci perchè chiuso a chiave, ma quello che libero di andarsene si sente altrettanto libero e motivato a ritornare, e i miei gatti ritornavano sempre. E non solo per fame: Amy quando esce fa spessissimo puntatine a casa solo per farsi stropicciare un po', starsene in braccio cinque minuti e ripartire. E questo mi rende orgogliosa, al punto che sentirmi criticata sul mio modo di tenere i felini in casa da chi sostiene che per proteggerli bisogna segregarli mi manda in bestia.
Certo, c'è la strada, ma c'è anche per noi, e noi non ci chiudiamo in casa per paura di essere tirati sotto.
Certo, ci sono i pericoli, ma vale la stessa regola.
Ho visto per anni il gatto della signora che viveva sotto di noi, a Venezia, passare le giornate sul balcone guardando di sotto. Era un gattone castrato e obeso, mi faceva una pena incredibile. Non si muoveva mai. I miei gatti sono stati tutti castrati e non avevano un filo di ciccia, portavano fieri ogni giorno le prede (bleah) davanti casa, e le uniche volte in cui son dovuta ricorrere alla vete al di fuori delle vaccinazioni annuali sono state le occasioni in cui miss Grisovina alias Gioia-con-micosi si presentava con la tacca di pelo spelato (anche la volta in cui litigò con un'anatra, ma è stata una occasione fortuita). Amy ieri è tornata a casa con in bocca un merlo grande la metà di lei, con gli occhioni spalancati tutta contenta, che si dirà povero merlo, ma mi è stato insegnato da chi se ne intende più di me che se la natura fa il suo corso (e il gatto è cacciatore per natura, e non di palline di peluche) ho un animale sano. E per me è quello che conta.
Quindi i miei gatti escono e continueranno ad uscire e a tornare, e finchè lo faranno avrò dei gatti felici, non dei gatti da fusa sulle gambe la sera. Avrò dei gatti che stanno con me perchè a loro fa piacere starci, non perchè la porta è chiusa a chiave. E scusate se è poco.
Insomma, la ricerca continua, e non vedo l'ora di avere quel piccolo peloso motivo per tornare a sorridere.