martedì 30 aprile 2013

Compiti di italiano: descrivi il tuo volto

-Mamma come ho le guance?
-Tonde, paffute.
-Non ho le guance ciccione!
-Paffute non vuol mica dire ciccione, vuol dire piene, rotonde. Non vorrai mica dirmi che hai le guance scavate e gli zigomi sporgenti, no?
Ci pensa un secondo e risale veloce le scale. Stava facendo i compiti di italiano in camera sua.

La consegna: "Descrivi il tuo volto" (seguendo delle regole dettate a parte per la stesura del testo).

Il testo del Power. Lo copio paro paro, compresi i pochissimi errori di ortografia (uno o due mi sembra), la punteggiatura e le mancate lettere maiuscole, perchè merita.

Mi chiamo G.f. e frequento la terza classe della scuola primaria di R. Il mio volto è ovale, il colore della mia pelle è rosa pallido, i miei capelli sono in ordine e di colore castano non mi pettino mai perchè non ci riesco e per questo non ho una pettinatura, la mia fronte e abbastanza alta, le sopracciglia sono appiccicate alla pelle, gli occhi hanno la forma di un noccolo, le ciglia sono corte, il mio naso è corto, la mia bocca è ben delineata, le mie guance sono pafute e gli zigomi non si vedono.
Segue foto di un suo primo piano davanti all'albero di Natale, che il Power ha provveduto a ritagliare di sua iniziativa lungo i contorni della sua sagoma per incollarne solo il bordo in basso, in modo che una volta aperto il quaderno la sua immagine si possa "alzare", avete presente i biglietti di auguri o i libri per bambini pop-up? Ecco, per farvi capire il meccanismo. E credetemi, io che di fantasia non difetto, a una cosa del genere non avrei mai pensato per un compito di italiano.

A leggere la descrizione dei capelli mi sono cappottata.
-Scusa, cosa significa "non mi pettino perchè non ci riesco?".
-Perchè ogni volta che mollo il pettine i capelli tornano come prima, e allora ci rinuncio.
Eh beh... :D

Fiori

Con immenso ritardo sulla tabella di marcia, finalmente sono rifiorite le mie azalee.

Il loro compagno di aiuola, il rododendro, sembra che si sia voluto prendere un anno sabbatico: solo foglie nuove, niente fiori. Il melo di Natale ha fatto una fioritura scarsa e brevissima (due giorni, contro i cinque o sei abituali), in compenso la bordura di iris sta per esplodere. Tulipani: quest'anno hanno risposto all'appello solo per un terzo o forse meno.
Mi ero ripromessa di seguire i miei propositi dell'anno scorso: niente più rimpiazzi nuovi nei vasi a primavera, quel che c'è c'è, lavorare in giardino mi costa molto fisicamente e non è il caso di rincarare le dosi più del necessario. E infatti sono andata in serra, una decina di giorni fa, per acquistare SOLO quattro gerani per i vasi del terrazzo al primo piano, giusto perchè il Gatto Alfa ha insistito appellandosi al fatto che un terrazzo, per quanto piccolo, senza fiori non ci sta. Ho preso dei gerani edera rossi.
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Che poi sono diventati cinque, perchè ho buttato una pianta di edera ricadente morta durante l'inverno e il gancio davanti alla finestra della lavanderia, così vuoto, era proprio brutto. E aver costretto l'ommo a fare un lavoro di recupero di due vecchie fioriere di legno deve pur avere un fine utile, altrimenti chi lo sente poi? Quattro piantine di incenso in fin dei conti non danno poi sto gran lavoro in più (e a dispetto di quello che si dice, NON E' VERO che tengono lontane le zanzare. Non quelle di casa mia almeno).
Il resto... mancia. No vabbè, sono cadute per caso nel carrellino due piante di pomodoro, una di basilico, una di erba cipollina, due di prezzemolo (mica si capisce che ho un debole per le aromatiche? ).
Le verbene non c'entrano, sono extra-buoni propositi, sono solo un souvenir della fiera dei fiori che c'è stata domenica in paese (ma quanto so giustificarmi bene!)


Verbene che peraltro hano un profumo che non conoscevo, delizioso!
E adesso speriamo che la primavera faccia finalmente il suo dovere.

martedì 23 aprile 2013

Gattolini e gatto nero

Un anno e un mese fa, giorno più giorno meno, sono nati i cuccioli della mia Maya. Dati tutti e quattro in adozione alla velocità della luce due mesi più qualche giorno dopo, a parte quei due che ho la fortuna di avere sotto gli occhi quando voglio (con immensa soddisfazione, visto che Ninetta e Perla appunto stanno crescendo amatissime, coccolatissime e sanissime), degli altri due non ho voluto poi più sapere nulla. Sono andata a trovare Dora un paio di volte l'anno scorso, giusto perchè abita in una cascina a due chilometri da qui, e su uno dei percorsi che solitamente seguo quando durante la bella stagione faccio i miei giri in bicicletta, poi più niente. Per proteggermi, ecco. Perchè viviamo in campagna, ai gatti liberi può succedere tutto e niente, e volevo (e voglio) evitarmi sofferenze inutili per gatti non più miei.
Oggi però ho saputo che la mia Dora ha gattolinato in questi giorni, mi sto letteralmente sciogliendo dalla commozione, e sto cercando motivi validi per autoconvincermi ad evitare quella zona per i prossimi mesi. Ma come si fa? :D

Ps. sono riuscita a filmare Artù mentre chiama il maggiordomo in maniera molto poco velata. Insisto nel chiedere la gattaiola, ma chi di dovere continua imperterrito a non volerne sapere.


sabato 20 aprile 2013

La cintura!

Ed eccolo, dopo aver affrontato un esame a sorpresa giovedì scorso, il Power con la sua nuovissima cintura gialla, orgoglioso come un pavone, e ancora più determinato a raggiungere obiettivi sempre più alti in questa disciplina che gli piace proprio tanto tanto (e gli fa anche bene, proprio tanto tanto e in tutti i sensi :-)


Ho assistito all'esame dietro alla porta, senza farmi vedere (il maestro ovviamente mi aveva avvisato mezz'ora prima della lezione). Il Power non si smentisce mai: se il maestro chiedeva dieci, lui rispondeva cinquanta. Come a scuola: nessuno lo batte nelle interrogazioni, anzi, la maestra il più delle volte deve tappargli la bocca per lasciare il tempo di interrogare anche gli altri. L'esatto contrario di sua madre, che solo ad alzarsi in piedi davanti alla classe le si paralizzavano le corde vocali.
Bravo Power, adesso mettiamo a lavare il judoghi, che giocare nell'erba per festeggiare non l'ha proprio restituito candido all'appendino :D

venerdì 19 aprile 2013

Concorsino - ha vinto...

...la mia omonima, Sara. SARA visto che non è possibile contattarti attraverso un profilo Blogger, lasciami un messaggio alla casella di posta qui a sinistra con i tuoi dati: come promesso, entro la fine dell'estate (ma anche molto prima credo) riceverai una Mamigata D.O.C., un pensierino me-made  :-)

Comunque è proprio così che è andata (adesso vi tedio trenta secondi con le mie scemenze domestiche): ho acceso il forno per preparare l'arrosto, prima di accenderlo mi sono voluta accertare che dentro non ci fosse nulla (abitualmente ci tengo alcuni contenitori che non trovano posto negli altri armadietti della cucina), tolta l'unica cosa che mi è saltata all'occhio come ho aperto lo sportello (una teglia per la pizza) mi sono detta in automatico "ho fatto quello che dovevo" e ho richiuso. Ma sul fondo c'erano anche pirofila e contenitore per microonde con tanto di coperchio, che vabbè, hanno fatto la fine di cui al post precedente :/ Pazienza. Ho la scusa più che legittima per perdere un po' di tempo alla SME tra gli scaffali dei casalinghi la prossima settimana (ma quanto mi dispiaaaaaace) per riacquistare il perduto. Che poi tutto perduto non è, il contenitore giallo (o meglio, quel che è diventato, un ammasso di plastica sciolta) non ha altra destinazione ahimè che la raccolta differenziata, ma la pirofilina magari coperta con un tovagliolo colorato o un tovagliolino in tessuto la riciclo per servirci dei biscotti.


mercoledì 17 aprile 2013

Concorsino! Indovinala e vinci

Difficilmente le combino nel mio regno incontrastato che è la cucina, ma quando le faccio le faccio coi fiocchi.
Indovinate cos'è. Ma usate la fantasia, usatene tanta, perchè ce ne vuole almeno un camion.
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Al primo che indovina spedirò (o consegnerò a mano, dipende da chi l'azzecca) una Mamigata entro la fine dell'estate. Se nessuno ci arriva prima della fine di aprile svelerò il mistero. Se la beccate al primo colpo beh, significa che non sono l'unica impedita di un certo livello, il che mi sarebbe di consolazione nonchè di sprone a fondare un club esclusivo.
In bocca al lupo!

sabato 13 aprile 2013

Lezioni

Oggi il Power ha partecipato ad una manifestazione di judo riservata ai piccoli atleti in età non agonistica (sotto gli undici anni in pratica) provenienti da una bella fetta di Friuli, dal Pordenonese in su. Io non sono andata a vederlo per motivi miei (ho grossi problemi con la schiena in questi giorni), ma il riassunto del Gatto Alfa e il filmato che gli ha fatto durante l'esibizione mi hanno permesso di ricostruire il pomeriggio andando oltre l'omertà dell'interessato (More come è andata? -Mmmmgnum. Non te lo dico. Ma hai fatto la crostata per dopo cena vero?). Ed ecco più o meno il sunto.

Power sale sul tatami con i suoi quattro compagni di Dojo. Viene abbinato ad una mezza cintura superiore per il combattimento (per questioni di... stazza). Sul tatami tante coppie gareggiano contemporaneamente, ad ogni coppia vengono assegnati due giudici.

Rei. Ajimè.

Power, dopo un inizio bello tosto ma perfettamente regolare, commette una infrazione tirando una testata non proprio regolamentare all'avversario. Riceve il primo ammonimento.

Power commette una seconda infrazione non ben identificata, nota solo agli addetti ai lavori. Riceve il secondo ammonimento.

Power sta per atterrare l'avversario, ma l'avversario si ripiglia e lo stende.

Primo tentativo di rovesciamento: fallito.
Secondo tentativo di rovesciamento: ci riesce. Ma l'avversario gli crolla su un polso.
Power frigna di dolore per quattro secondi. Poi si rialza e mentre dalle orecchie inizia ad uscire con una pressione pargonabile a quella di una caffettiera in piena ebollizione un fumo nerastro,  "unge con un complimento di finezza superiore, nobiltà di linguaggio ed elegante espressività" il malcapitato giallo-cinto che ha di fronte: "riprovaci e ti spacco la testa".

Matè.
Power viene espulso per grave infrazione al regolamento.
A judo non si scherza: è una disciplina che ha delle regole, poche, ben precise e chiare, o ci si attiene o si viene puniti, punto. Senza sconti e a qualsiasi grado.

In questi casi la diplomazia dell'ambiente dove si esercitano le arti marziali è la fortuna di mio figlio, perchè io, che sono molto più terra-terra e molto poco - diciamo così - lady, un "ripetilo e ti appendo per le palle al lampadario" me lo sarei tenuto in bocca solo a seguito di uno sforzo che va al di là di ogni umana immaginazione (ecco perchè il gaviscon non uscirà mai di produzione, anzi, sto meditando di farmene installare in giardino un serbatoio interrato con rubinetto esterno, sai quanta plastica in meno nelle immondizie a forza di bustine). Dovevo finirlo il corso di Qi Gong, non mollarlo a metà, forse ci avrei ricavato qualcosa di utile anche in questo senso, chissà. Ma basta divagare, torniamo al soggetto in questione.

Corre dal Gatto Alfa a farsi consolare, l'affronto è abnorme, lo smacco è inaccettabile, la rabbia un torrente in piena che neanche l'alluvione del '66; chiede di abbandonare il posto, gli viene risposto che se si esce indietro non si torna, Power affronta la sfida e torna sul tatami a testa alta. A prendere comunque la medaglia di partecipazione che danno a tutti i bambini, perchè il maestro del maestro (non sto a spiegare chi è perchè è un po' complicato) gli ha detto chiaro e tondo con il suo solito tono imperioso e rassicurante, forte dei suoi decenni di esperienza e settecentoquarantaduemila (...) dan in cintura: non sei stato buttato fuori, nel judo non si butta fuori nessuno, hai solo perso un combattimento. 

Dirò la verità. A vedere il filmato mi è venuto il magone, perchè non sono diversa dalle altre mamme, c'è poco da fare: dispiace. E vedere tutti gli altri bambini composti, ubbidienti, lineari, precisi, educati, contenuti nelle espressioni, rispettosi delle regole (e apparentemente tutti uguali aggiungo io, ma ho un momento sarcastico, che volete...) tranne il mio mi fa salire in gola un velo di tristezza perchè so cosa gli passa per la testa, e so quanta fatica fa a governare le sue emozioni. E' una lotta con sè stesso, ed è molto, ma molto più dura di un testa-a-testa con un qualsiasi compagno di judo.

Ma Power oggi ha imparato più di una lezione, e va bene così. E' la sua strada, e può percorrerla solo lui. Anche, quando è necessario, sbattendo il naso contro il muro.

martedì 9 aprile 2013

Cruderie Poweresche

Per come mi sento oggi, d'istinto avrei fatto un post lamentoso.
Ma no, vi racconto questa Powerata. E' sicuramente più gradevole da leggere rispetto alle mie noie paturniose.
Ieri è arrivato l'avviso sul libretto: mercoledì prossimo ci saranno i colloqui individuali per il secondo quadrimestre, come peraltro era stato anticipato dal calendario scolastico consegnatoci lo scorso settembre. Tutto secondo previsione, quindi.

Oggi se ne parlava, io e il Gatto Alfa. Sempre pessimista lui, si aspetta un'altra lavata di testa dalle insegnanti. Ho dovuto fargli fare io mente locale, ricordandogli che l'ultimo colloquio è stato decisamente molto più gratificante dei precedenti (obiettivamente ci vuol poco, ma vogliamo o no cercare di non fissarci a tutti i costi sul negativo, privilegiando i grossissimi passi avanti fatti? E dai su!); io lo dico, sono ottimista perchè non sono cieca, sono una mamma ma non ho le fette di salame davanti agli occhi, non difendo a spada tratta mio figlio per partito preso ma non mi sento nemmeno di dire che sono lì ad aspettarlo con la frusta (pat pat Mamiga, pat pat che te lo meriti). Insomma, guardiamo alla realtà: le cose stanno migliorando alla grande, non fasciamoci la testa perchè non è il caso.

D'altra parte di strada da fare ce n'è ancora, e molta. Crudo è crudo, c'è poco da fare, che poi (magra consolazione, ma almeno posso dire che non è proprio tutta colpa mia) parlo con le mamme dei suoi compagni maschi e mi raccontano le stesse identiche cose, paro paro, che si potrebbe benissimo dire che sono fatti con lo stampo, lui e i suoi soci in danni.
Un esempio che accomuna tutti: i compiti. Non credo sia eccessivo da parte delle insegnanti pretendere che ALMENO vada a scuola con i compiti fatti, bene o male che siano, e a nove anni non mi sembra il caso che io stia li come un gendarme a controllare cosa deve fare e cosa ha fatto: ho mollato da un po' questa tortura psicologica (nei miei confronti, mica nei suoi); il dettame è uno solo: fai quello che credi, la responsabilità è tua, se vai a scuola con i compiti fatti a metà ti tieni il brutto voto o la nota, a casa facciamo il resto dei conti. Vedi tu cosa ti conviene. Irresponsabile o no che io possa sembrare (ma come! Tu sei la madre, tu DEVI controllare!) parto dal presupposto che ci sono cose, dall'allacciarsi le scarpe al farsi la doccia da solo, passando appunto per i doveri scolastici, su cui prima o poi - più prima che poi, magari prima dei quarant'anni - un ragazzino deve pur diventare autonomo.
Ma il Power ha altre strade...

Oggi pomeriggio mi sono messa a cambiare le lettiere, ne ho quattro, una per ogni gatto: un'ora abbondante di lavoro tra tirarle fuori, spazzare e lavare il sottoscala e il sottoscaffale della lavanderia, svuotarle, lavare le vasche ed asciugarle, ri-riempirle di sabbia nuova e pulita con l'aggiunta di mezza scatola di bicarbonato in ogni vasca, riposizionarle, portare fuori i sacchi (pesantissimi!) pieni di sabbia sporca e ripulire il pavimento dove ho fatto i travasi. Nel mentre, il Power doveva fare i compiti. E dopo una parte del lavoro lo vedo sbuffare sconsolato.

-Ecco, non posso fare i compiti di italiano. Non ho il libro. Non lo trovo.
-L'hai cercato?
-In cartella non c'è.
-Vai a vedere in camera tua, magari è sulla scrivania, o sullo scaffale dei quaderni.
Va di sopra e dopo meno di trenta secondi scende con l'aria innocente da "non è mica colpa mia...".
-Di sopra non c'è.
-Ma dove hai guardato? (so di averlo visto quel libro stamattina in camera tua, non prendermi in giro, ci ho provato anch'io trentacinque anni fa, non funzionava, come ho provato a spargere la verdura per tutto il piatto come fai tu per dare l'impressione che sia praticamente finita e non valga la pena raccogliere le briciole - grandi quanto bocconi, ma son dettagli -, la mia mamma - tua nonna - mica ci è mai cascata...).
-Eh! (alza le mani) Sullo scaffale e sulla scrivania, ma nnnnnon c'èèèèè!
-More, abbi pazienza, figghiu di cotantu patri, non basta GUARDARE, bisogna SPOSTARE, alzare, cercare! Torna su e dai una sgarfata!

Torna su. Dopo quindici secondi a spanne si eleva l'urlo catatonico come da tragedia, dramma catastrofico,  pestoni di piedi sul parquet, ommioddio ommioddio, e che sarà mai? Devo chiamare il 112? I vigili del fuoco? Il prete? Il veterinario?
 

-Ho trovato il libro! Ecco! Adesso- mi- tocca -per -forza- fare- i -compiti!!!

Devo aggiungere altro? 



domenica 7 aprile 2013

La prima Confessione

Ieri pomeriggio il Power ha fatto la Prima Confessione. Momento importantissimo, una tappa importante per lui e per noi che abbiamo scelto di farlo camminare in questa direzione.
Mi sono commossa moltissimo, principalmente per un motivo: sono le situazioni, queste, in cui passato e futuro si sovrappongono in un presente tutto nuovo.
Io la MIA prima confessione me la ricordo molto bene. O meglio, ricordo i pensieri che facevo, ricordo il pomeriggio, l'atmosfera di una chiesa piena di bambini (eravamo tantissimi, quasi duecento bambini in una parocchia poco fuori dal centro di Mestre), l'emozione e l'attesa, e la sensazione di leggerezza quando alla fine hanno smesso di tremarmi le gambe. Dopo, io e la mia famiglia siamo andati al bar (cosa che facevamo raramente) a prendere un gelato per festeggiare, e ricordo anche che tipo di gelato scelsi. Avevo otto anni e mezzo, ma andavo in terza elementare come mio figlio oggi.
Ecco, ieri c'era mio figlio nel secondo banco davanti, tra i suoi meno di trenta compagni tra bambini e bambine più qualche bimbo delle altre parrocchie delle frazioni del paese, come trent'anni fa le femminucce tutte compunte e  i maschietti con molto poca pazienza (eh beh), il Power è stato il primo ad accostarsi al Sacramento. Era emozionato, me lo ripeteva da una settimana, ma l'emozione non gli ha impedito di affrontare questa cosa sicuro di quello che stava facendo e senza un minimo di tentennamento.
Mio figlio che ripercorre le tappe che abbiamo percorso io e suo padre prima di lui, ma a modo suo, con la sua personalità, i suoi pensieri, il suo modo di sentire le cose dentro di sè, cose che a noi non è dato di conoscere se non in minima parte, ma che ci rende orgogliosi di avere il posto che abbiamo nella sua storia. Mio figlio che ora ha anche i suoi segreti, che ne è geloso sapendo di poterlo essere e ne è orgoglioso.
Dopo la funzione ci siamo trasferiti tutti in ricreatorio, a consumare un rinfresco preparato da tutte le famiglie, ognuna con il suo contributo mangereccio. Alla fine mi sono fermata con altre mamme a pulire, e ho passato un'ora piacevole a chiacchierare e a ridere come non facevo da molto tempo. Ci si vede tutti i giorni dai tempi dell'asilo, le mamme sono sempre le stesse, ma queste sono le occasioni in cui non si va di fretta e c'è tutto lo spazio per godere della compagnia reciproca.

Stamattina la seconda parte del rito: durante la Messa i bambini sono stati presentati alla comunità, uno ad uno, chiamati per nome e cognome sull'altare. C'era una folla: mamme, papà, nonni, zii e zie, tantissima gente. Per il Power c'ero solo io. Ma d'altronde modestia a parte sono il suo personaggio preferito dopo suo padre e Asterix, ma oggi il Gatto Alfa è al lavoro e Asterix aveva da fare con Cesare. Per lui io bastavo.

Non credevo che mio figlio riuscisse a comportarsi così bene senza il controllo mio o di suo padre. Sta decisamente crescendo. Anche se il suo timbro da Power ha dovuto metterlo a tutti i costi: quando il sacerdote l'ha chiamato per nome si è presentato facendo il gesto da Fonzie. O yeah.

giovedì 4 aprile 2013

Gatteria - Spazzolando Maya (accendete le casse, ho trovato una musica pheeghizzima :D)

Finalmente sono riuscita a farci filmare durante una delle pratiche mattutine di routine. Siamo in muta, e ci sono cose da cui non ci si può esimere per molte valide ragioni. E Maya se la gode.

Giusto perchè era da un po' che non facevo dei video ai miei gatti (da adulti effettivamente sono molto meno videogenici che non da cuccioli).

Ps. per vedere il video un po' più grande dovete andare a guardarlo direttamente sulla sua pagina Youtube, cliccando sul logo in basso a destra della finestra del video stesso.