Lo ammetto, un gatto così non l'ho mai avuto. O meglio, se l'ho avuto ho cancellato quel tratto di memoria, ma non credo. Più che deliziata, confesso, mi sento spiazzata. E d'altra parte è vero che chi dice che i gatti sono tutti uguali non ne ha mai conosciuto più di uno in vita sua.
Amy è la dolcezza in persona, fino alla nausea. Chiunque l'abbia allevata e tenuta con sè fino a giovedì deve aver fatto bene il suo lavoro, perchè oltre ad avere un aspetto sano (anche se l'ultima parola spetta alla vete la prossima settimana) è perfettamente avvezza al contatto con noi umani. E sembra anche che questa famiglia di umani le piaccia: ci rimane sempre appiccicata, tranne quando riposa. E riposa tanto, tantissimo, così tanto che ieri mi sono perfino preoccupata perchè ha passato tre quarti della giornata acciambellata un po' qua e un po' là. Una presa d'aria di un'ora mentre pranzavamo (usata per giocare con la strafichissima nuova canna da pesca al gatto che le ho acquistato ieri), qualche seduta prima alla ciotola e poi alla toilette e il resto del tempo su, dove dormiva Heidi, ai piedi del nostro letto. Evidentemente quel posto ha un incrocio di energie attira-gatti.
In compenso si è rifatta stanotte: oltre ad aver passato una buona ora aggattolata sul mio cuscino a ciucciarmi i capelli, il resto del tempo dalle quattro in poi lo ha trascorso facendo quello che Heidi faceva di giorno: l'impossibile. Ovvero, sono un cucciolo e ho voglia di giocare, quindi lo faccio. Meno male che oggi è sabato. Si è calmata solo ora, e sono le dieci del mattino. Ma non mi molla: dopo aver perlustrato in lungo e in largo la tastiera, il mouse (cercando di infilare la testina tra le mie dita indice e medio impedendomi di usare appunto il mouse) e il monitor. Cybergatta fin dall'inizio, insomma. Deve essere il destino di tutte le gatte che passano di qua. Gioia per prima.
Amy mangia: mangia ed elimina alla svelta quello che ha mangiato. Aver rispolverato la seconda lettiera, quella più piccola, che apparteneva a Gioia quando era un cucciolo non è bastato. In tre giorni ho dovuto ripulire interamente le lettiere, entrambe, sei volte, ovvero due volte al giorno. Oltre che ovviamente a raccattare due etti di sabbietta alla volta sparsa qua e là, perchè da brava cucciola quale è la sabbietta non la usa solo per ricoprire il frutto del suo intestino ma anche per giocare. Così ieri sono andata ad acquistare una terza lettiera, lettiera da adulto, gigante, per sostituire quella più piccola. Sperando che basti: almeno fino a quando tra qualche giorno non si abituerà anche ad uscire di casa e a concimare di tanto in tanto rose e ortensie. Ma Amy non mangia, STRA mangia! Io non so se è normale che un cucciolo mangi così tanto e così spesso, ma accidenti, tra un po' toccherà aprire un mutuo solo per nutrirla... Meno male che appunto poi smaltisce anche alla svelta, perlomeno funziona tutto sia da una parte che dall'altra.
E Amy fa le fusa, solo a guardarla. E no, non ci sono abituata. Io ho avuto a che fare con gatte da sbarco, non da compagnia, non in questo modo, e confesso, la novità è piacevole. Tranne quando ieri sera avrei voluto ricamare e sono riuscita a metter giù non più di dieci crocette. Lascio all'immaginazione di chi legge il capire il perchè.
Gioiuta: Gioia brontola, rugna, due soffi li ha anche fatti, ma niente di più. Amy da parte sua le ha rugnato addosso solo il primo giorno, da ieri la cerca e miagola alla mda dei cuccioli quando la vede, protende il musetto in avanti come per andarle incontro, ma di fronte alla resistenza dell'altra Amy fa marcia indietro. Il che mi fa prevedere cose positive: Heidi all'epoca fece il contrario, ha affrontato con le unghie Gioia fin dal primo giorno, e sappiamo com'è andata la convivenza infelice tra le due bestie in seguito. Amy invece no: per ora si limita a cercarla timidamente. E io nei limiti del possibile mi sforzo di riservare a Gioia le attenzioni che le riservavo prima, le coccole mattutine e serali, i pasti sempre alla solita ora, i grattini quando è acciambellata sul divano in dormiveglia. Stamattina era nervosa, l'ho presa su e mi ha soffiato contro. Ha preso due sberle. Dopo cinque minuti è venuta sul letto a offrirmi la "pasta della pace" gnaulando per chiedermi il permesso di salire sulla mia pancia. Ok, pace fatta, ma non farlo più. In fondo sei la mia gatta numero uno e nessuno ti porterà via quel posto. Mai.