Un paio di settimane fa abbiamo iniziato a portare il Power a Minibasket. Un'esperienza che desideriamo fargli fare per tanti motivi. E a lui piace anche, nonostante qualche difficoltà legata al suo carattere e alla sua immaturità quanto a contenere le emozioni entro certi limiti.
Papigà si è risentito l'altra sera quando, sugli spalti, un altro papà gli ha chiesto se il Power è sempre così esplosivo nel dimostrare contrarietà alle regole e così permaloso quando qualcosa gli gira contro.
Io non mi sarei risentita, anzi, avrei risposto guardandolo dritto negli occhi "nessuno è perfetto, sa?".
Contenere il Power è difficile, impegnativo, a volte esasperante. E d'altra parte ci sono bambni che crescono prima in alcune cose, e bambini in altre. Il Power sa leggere da solo da molto tempo, sa contare, parla meglio di molti bambini più grandi di lui, fa dei bei ragionamenti, ha una grande manualità, non ci si può aspettare che sia anche maturo, consapevole, rispettoso, un bambino perfetto insomma. E mi fa rabbia quando altre mamme di bimbi più trattabili di lui lo guardano malamente perchè non segue il gregge, perchè fa chiasso, perchè non rientra negli schemi. E' orribile sentirsi puntare il dito contro perchè tu, mamma, non sei stata in grado di insegnargli che quando la maestra dice di stare in fila si sta in fila, e che se qualcosa non ti va a genio devi dirlo sottovoce e non urlarlo a destra e a manca. Neanche in cinque anni tu ti sia limitata a imboccarlo, vestirlo e lavarlo. Come se alcune cose fossero più importanti di altre, prime fra tutte le regole dell'apparenza.
Insomma, fatevi un esame di coscienza. Come non esistono le mamme perfette non esistono nemmeno i bambini perfetti, e non esistono nemmeno bambini migliori di altri. E dopo aver fatto un corso accelerato di obiettività, la voglia di giudicare i figli altrui vi passa eccome.