lunedì 30 aprile 2007

L'inconfutabile senso pratico di mio figlio

-More, ti piacerebbe avere un fratellino?


-No.


-Una sorellina?


-No, voglio una balena.


-E cosa vuoi farci con una balena?


-Mama, la faciamo arosto e ce la mangiamo tutta!

Oggi è l'ultimo giorno di ferie di Papigà. Ovviamente domani che è la festa del lavoro lui ricomincia il servizio, mica è un lavoro normale il suo... Ma ormai ci ho fatto il callo.


E finalmente, dico io, quindici giorni di ferie vissute senza muri da imbiancare, senza Nonnogà che rompe per venire a piantar pali o a rompere marciapiedi, niente fosse da scavare o giardini da rifare, niente di niente. Quindici giorni di meritate, svaccatissime, serene ferie. Abbiamo trascorso moltissimo tempo assieme, fatto tre grigliate (piccole ma piacevolissime), siamo andati in giro e sabato siamo stati in gita  a Bordano tutti e tre assieme. Non succedeva da anni. Ieri pomeriggio poi, dopo che i miei se ne sono andati, abbiamo inforcato le biciclette e abbiamo pedalato per 16 chilometri in giro per la campagna. Papigà finalmente si è rilassato, ha perfino cambiato espressione. Non ha più il volto teso, nervoso, stanco che aveva quindici giorni fa.


Per fortuna noi ci accontentiamo di poco. Nemmeno quest'anno possiamo permetterci una vacanza, niente settimana in montagna o al mare. Al massimo si andrà qualche volta a Lignano su e giù da mattina a sera, tanto per quel che ci si mette vale la pena farlo. Il mutuo sta succhiando sangue più dell' AFDS. Ma stare insieme ci ha fatto bene, e spero chea giugno, quando Papigà avrà altri dieci giorni di ferie, sarà la stessa cosa. Anche solo nel giardino di casa sotto il gazebo da quindici euro e la tranquillità di questo paese.

sabato 28 aprile 2007

La prima volta ogni anno fa sempre un certo effetto. Quest'anno è successo oggi, e ne è valsa veramente la pena.


Mi sono sdraiata e rotolata sull'erba nel mio giardino. Fresca, solo leggermente umida, pulita e fresca di taglio da due giorni.


Il cielo è lontanissimo visto dal basso. E il profumo del giardino di casa mia lo rende diverso da ogni altro cielo da gustare.

giovedì 26 aprile 2007

Per chi volesse dare un'occhiatina veloceveloce...

...Ho aggiornato il mio blog a crocette con l'ultima paranoia da riciclo di vecchi jeans e ritagli di mia suocera.

Finalmente...

...ho trovato la destinazione adatta per questo ricamo. E' uno dei primi, tra l'altro, che ho mostrato nel mio blog originale. Un po' di avanzi (per il cui recupero sono famosa in famiglia e non solo) e voilà, una borsa per la spesa.


borsa patch3


Ho voluto fare le cuciture doppie come per la prima borsa (di cui non ho la foto perchè in perenne uso), e visto che quella tiene... spero che anche questa regga. Però che p@@@... cucire a macchina è una noia...

Profumo di lillà

Da due giorni appena apro la portafinestra che dà in giardino, vengo inondata da un profumo talmente buono che non posso fare a meno di indugiare almeno un po' per gustarmelo fino in fondo. E' questo.


Apr26_07


Peccato che la fioritura duri solo pochi giorni. Sarebbe bello se mi accompagnasse almeno fino a giugno, quando al suo posto fioriranno i gelsomini.

mercoledì 25 aprile 2007

Mamigà colpisce ancora

Io ero la ragazzina che a scuola venti anni fa e passa se la faceva sotto quando l'insegnante la guardava storto. E giuro, oggi mi sono quasi spaventata di me stessa quando mi sono resa conto di essermi mangiato vivo l'amministratore dell'asilo per un conto da pagare ingiustificatamente salato. Ma la storia è troppo lunga da raccontare a quest'ora, va sbloggata con calma.


Però... deve essere vero che un gatto è solo un leone mimetizzato da tenera bestiola per comodo...


Incrocio sulla Ferrata, ore 16.30

Papigà: accidenti, quel camion si è messo talmente avanti che non riesco a vedere chi vien su da destra...


Trippa: allora papà, hai sbattuto? dove hai sbattuto?


Papigà e Mamigà: TIE'... (non si può far vedere il gesto...)

martedì 24 aprile 2007

Moh...

Mio dio. Ieri sera ho fatto le ore piccole a rigirarmi nel letto riflettendo su una cosa che potevo risparmiarmi di prendere in considerazione. Avrei dormito meglio. Sono giorni che penso e ripenso al posto che iniziava con "stronzi", e man mano che ci penso su mi vengono in mente diverse persone che ho conosciuto e hanno mantenuto questo atteggiamento: la persona che gli fa uno sgarbo non va presa in considerazione, va allontanata, per loro non esiste più. Bella cosa. E' più facile liberarsi del problema liberandosi della persona piuttosto che cercare di recuperare un rapporto. Farlo probabilmente necessita di più energia, di tempo, e chi se ne frega, il tempo è una cosa oggi così preziosa che è meglio che me la tenga stretta.
Ma allora... se una persona decide di eliminarmi dalla sua vita senza dare spiegazioni, significa che anche quando il rapporto esisteva non contavo per lei più di un soprammobile, che quando ti sei stufata di spostarlo per spolverarci sotto tanto vale buttarlo nell'immondizia. E che senso ha che io ci perda ore di sonno, che ci sprechi qualche parola, anche solo un pensiero?
Triste. Triste capire che un rapporto umano vale davvero poco. Triste capire che per la maggior parte delle persone l'altro è un involucro di carne che finchè ti torna utile bene, appena salta fuori il difetto si chiude il rapporto e si passa ad altro. Siamo egoisti in questo. Molto, moltissimo.
Io nell'amicizia non ci credo più da un tempo che nemmeno riesco più a calcolare. Provo dell'Affetto per qualche persona (al di fuori della famiglia intendo) e a queste poche persone dedico tutta l'attenzione e l'Affetto di cui sono capace. Mi viene in mente Laura che ogni tanto se ne salta fuori con l'Amicizia con la A maiuscola. Ecco, io forse sbaglio e ci rimango male perchè in chiunque incontro vedo un potenziale Amico, e ovviamente le delusioni sono molte. Nemmeno chiudersi di brutto però la trovo una cosa sensata.
Con questo io non voglio credere che l'amicizia non esista. Anzi, io spero con tutto il cuore che chi sa di avere un Amico se lo tenga ben stretto. E per Amico non intendo solo quello che quando hai bisogno di qualcosa corre da te, ma anche semplicemente quello che non ha vergogna di accoglierti in pigiama se gli capiti in casa alle otto del mattino  per dividere un caffè. Parlo dell' Amico che di fronte a una tua sparata fuori dall'ordinario ha il coraggio di dirti "ma che stronzata stai dicendo" senza paura che tu giri i tacchi e te ne vada. L'Amico con cui, anche virtualmente, se disposto a fare a pugni pur di tenertelo stretto.
Stamattina sono in vena di discorsi contorti.

lunedì 23 aprile 2007

La gita di venerdì 27- la prima per Trippa

Maestra: e se piange?


Mamigà: cerchi di calmarlo, lo distragga, lo faccia stare in mezzo ai bambini...


-E se tenta di scappare?


-Lo riacciuffa e lo mette al suo posto.


-E se scalcia?


-Gli da una bella sgridata e vedrà che si calma.


-E se...


Via maestra, li deve portare a un'uscita di tre ore a cinque chilometri da qui, mica a una settimana di campo mobile sulle alpi svizzere... eccheccacchio, poi siamo noi genitori ad essere apprensivi...

martedì 17 aprile 2007

Da oggi Papigà è in ferie per 13 giorni. Abbiamo in programma, a parte una serie dei soliti lavoretti da sbrigare che si mettono via per quando si va in ferie, un paio di grigliate per stare in compagnia prima con gli amici e poi con la famiglia. E anche una giornata allo zoo a Lignano. Speriamo che il tempo non faccia scherzi.


Ho deciso che in questi giorni farò il possibile per stare assieme a Papigà e Trippa contemporaneamente,  visto che non possiamo andarcene in vacanza (manca i bessi) almeno che si possa trascorrere del tempo serenamente facendo qualcosa che ci lasci addosso buonumore. Con i turni di Papigà e Trippa all'asilo ultimamente ci siamo guardati in faccia davvero poco. Mi prendo una vacanza anche dal web. Oh, non ho intenzione di sparire, i miei giretti anche solo per scaricare le e-mails li devo fare e li farò, ma voglio impormi di accendere il pc solo per il minimo indispensabile. Perchè se è vero che internet dà spazio a una serie infinita di relazioni, dall'altra parte ci isola da quello che ci circonda se non stiamo attenti.


Beh, un bacione a chi passa di qui!


Ps. Per Laura e Meg: dal telefono non vado in ferie

lunedì 16 aprile 2007

Oggi finalmente ho iniziato a fare il cambio degli armadi. Quello di Trippa ci  ho impiegato solo mezz'ora a farlo, i suoi indumenti sono piccoli e ben catalogati fin dall'inizio della sua vita. I nostri invece necessitano di un'altra mezza giornata, perchè finora sono riuscita a rivedere solo i miei. Ovviamente Papigà non c'è (come al solito ha trovato la scusa buona per defilarsi, ma ormai ci ho fatto il callo e non mi lamento nemmeno più. Lo aspetto al varco al momento giusto). Sinceramente un tantino di depressione mi è venuta, nel senso che pur avendo lo scorso autunno eliminato definitivamente i vestiti dalla taglia 48 in giù mettendola nel cassone della Caritas, il resto d'Israele me lo sono visto passare sotto gli occhi un'ora fa, e va beh, mi sto rassegnando al fatto che è più utile per me accettare che ora peso 70 chili anzichè i 56 di un anno e mezzo fa che non arrabbiarmi perchè stare a dieta è difficile. Metto in conto che devo spendere qualche decina di euro per un paio di scarpe nuove primaverili, un paio di camicette e una maglia decente, e per il resto dovrei essere a posto quest'anno.
Ma sinceramente mi è venuta anche un tantino di nostalgia, e qualche sorriso. Rastrellando gli armadi rispuntano a volte cose che credevo dimenticate, e mi ci sono soffermata un po'. E' saltata fuori una scatola di candele di diversi tipi, colori e forme, e profumi. Mi piaceva, anni fa, posizionarle sulla tavola in occasione delle varie ricorrenze. Ora se solo accenno a tirarle fuori arriva Trippa come una furia e pretende di vederle tutte accese, per poi spegnerle, e pretendere che vengano all'istante riaccese per una infinità di volte. Si diverte da morire. Poi ho preso in mano la scatola che contiene una collezione di un centinaio di profumini mignon. Ho fatto questa collezione una quindicina di anni fa, iniziata per dimetnicare la mia prima delusione d'amore e dimenticata lì da tanti anni ormai. Devo decidermi un giorno a vendere i vari pezzi su e-bay, come altre mille diavolerie praticamente nuove che stanno lì a prendere polvere. E poi...
E poi le camicie da notte, le calze bianche autoreggenti, i completini tutti pizzi e seta... tutte cose che acquistai sette anni fa prima di sposarmi. Quando ero un filino di ragazza che con certe cose addosso faceva la sua figura. Lo scorso anno ho rpovato a infilarmi una camicia da notte in seta color grigio perla che ho acquistato per il viaggio di nozze, una cosa galattica, aderentissima e con  fiocchetti di raso sulle spalle. Sembravo una salsiccia pronta per il barbecue, mi sono fatta una risata epica! Che bello... Quest'anno saranno sette anni di matrimonio a giugno. Sette anni fa preparavo il mio matrimonio, e se ci ripenso sono sicura che se potessi tornare indietro affronterei tutto con molta più calma, meno tensione nervosa, e forse coinvolgerei un po' di più la mia famiglia che per orgoglio ho escluso quasi del tutto dai preparativi. Ma vabbè, ormai quel che è fatto è fatto e ora sono qui a guardarmi i ricordi del passato con tanta tenerezza in cuore.

domenica 15 aprile 2007

RR cuccioli

Eh beh, mi sono lasciata tentare e ho accettato di partecipare al RR proposto da Laura. Sarà un RR a sei partecipanti, la mia tela verrà divisa in sei quadrati che alla fine taglierò e unirò a quadratoni jeans per ricavarne una borsa per la spesa. Ho tanto di quel jeans da riutilizzare che è una ottima occasione questa .


Il tema che ho scelto: Kitchen Alphabet di EMS. La mia lettera è già pronta, eccola.


RRcuccioli1


Per chi lo notasse non ho utilizzato matassine DMC per realizzarlo, ma solo matassine economiche, e infatti i colori non sono perfettamente come gli originali. Preferisco così, visto che il risultato finale non sarà un lavoro di cui mi interessa particolarmente la finezza. Sarà una cosina simpatica. Però il risultato non mi sembra male.

Stronzi. Bei pezzi di stronzi. E mi auguro fortemente che almeno le mie amiche, se un giorno decidessero di togliermi il saluto per un motivo o per l'altro, avessero la decenza di dirmi almeno il perchè. Dopodichè pace all'anima e ognuno per la sua strada, chissenefrega.


Papigà non meritava questo da quello che un tempo era il suo migliore amico. Non per colpa di una che solo all'anagrafe civile risulta essere una donna.

sabato 14 aprile 2007

Idromamma

Ci ho impiegato mezz'ora a metterla in funzione, tra il tempo per trovare il giusto innesto che collega il tubo dell'acqua all'ugello del rubinetto e gli sforzi per far entrare la lancia nell'apposita sede, ma alla fine sono partita in quarta e il marciapiede è lindo come la coscienza di un angelo.


Mamigà ha fatto amicizia con l'idropulitrice. Bagnata fradicia e infangata, stufa come una stufa a legna ma soddisfatta. La mia prossima conquista sarà la levigatrice. Finchè mi accontento di così poco...

venerdì 13 aprile 2007

Ci risiamo. La Gioiuta ha di nuovo una micosi. Sarà l'ennesima volta. Lunedì la porto dalla vete, ma che palle...

Epilogo a due posts fa. Visto che forse non sono stata compresa molto bene.


Per tutte. Non è la voglia di andare in moto. Sono il desiderio e il bisogno di tornare ad essere padrona di me stessa e dei miei limiti. Tornare a sfidarli come tanti anni fa quando il farlo non comprometteva altro che forse una settimana in malattia a casa dal lavoro.


E' il sentirmi troppo spesso chiusa in catene fatte di obblighi, di responsabilità, di dover essere persona adulta a tutti i costi. E' una voce che risuona dal profondo del mio essere, che ogni tanto fa rullare i tamburi da una giungla lontana per chiamarmi a un istinto che troppo spesso ritengo perduto. Quella stessa voce  che, lungo la statale, ogni volta che può mi fa dimenticare di essere alla guida di una auto familiare e mi fa premere l'acceleratore con la coscienza che tocca il limite del lecito secondo il codice della strada. E non sempre. Perchè se ieri correvo a 120km/h su un limite di 90 e non me ne sono accorta fino a quando non ho dovuto rallentare per svoltare a sinistra, significa che tutto sommato so nascondere molto bene quello che mi passa attraverso l'anima.


Non sono sogni. Non ne ho bisogno. Ho solo un gran bisogno di essere me stessa fino alla fine. Come il genio della lampada di Aladino, com'era la battuta? "Tutta questa potenza... chiusa in minuscolo spazio vitale".

giovedì 12 aprile 2007

E ti pareva...

Oggi pomeriggio Mamigà decide di finire di pulire il marciapiede con l'idropulitrice, lavoro iniziato da Papigà tre settimane fa e lasciato a metà come tutte le sue imprese extralavorative. Primo, per vedere finalmente puliti marciapiede e muretto di confine con quel rudere in costruzione da un secolo. Secondo, per poter finalmente restituire l'apparecchio ai suoceri (legittimi proprietari) e togliermelo dalle scatole grande e grosso com'è.


Ovviamente la pompa che prende acqua dalla falda si rompe (col cacchio che uso ettolitri di acqua di acquedotto per pulire un marciapiede, visto che l'alternativa c'è). Erano quattro anni che funzionava senza mezzo problema. Così, oltre che tenermi per un tempo indefinito ancora lo scatolotto che regolarmente mi fa stortare le caviglie mentre cerco di togliere la bici dal capanno, ho il giardino pieno di attrezzi di Papigà che resteranno lì finchè non avrà risolto il problema. Ho speranza di vedere tutto tornare nella normalità entro ferragosto. Se tanto mi dà tanto...

martedì 10 aprile 2007

Ieri pomeriggio, poco prima delle 18, mi trovavo sulla statale Venezia-Trieste all'altezza di Latisana. Il sole picchiava forte sul tettuccio della Fusion, c'era un po' di traffico ma niente di estremamente fastidioso. Trippa dorme da qualche minuto, l'autoradio è come sempre sintonizzata su Radiottanta e la guida procede con tranquillità.
Ma perchè mentre guido io inizio sempre a fare i pensieri più pesanti delle mie giornate?
Non lo so. Sta di fatto che la musica e la strada si fondono, facendomi vivere un quarto d'ora fuori dal mondo e dal tempo. Non mi accorgo quasi dell'asfalto che scorre via sotto di me. Dei ragazzi in moto mi sorpassano, mi viaggiano accanto, si accodano come me all'incrocio dove devo svoltare a sinistra per imboccare i paesini.
-Mamigà, potresti essere anche tu a cavalcioni di una di quelle moto...
E che, non sono mai salita su una moto io... Ho una paura folle della velocità, dell'equilibrio instabile, del vento... Non ci sono mai salita su una moto, potrebbe essere pericoloso.
-Mamigà, per tutto c'è una prima volta no? C'è stata per la bici senza rotelle, c'è stata per i pattini sul ghiaccio, c'è stata per l'aereo... e non sei ancora morta.
Si, ma la moto è pericolosa. E se mi faccio male?
-E che ti frega, se ti fai male ti rialzi, se ti rompi una gamba te la ingessano per un mese e via, ma almeno hai provato l'ebbrezza della libertà di correre sentendo l'aria che ti avvolge...
Qui inaspettatamente sento scendere dei lacrimoni sulle guance. Perchè il "che ti frega" deve obbligatoriamente lasciar posto al "e della tua famiglia chi si occupa se tu te ne vai un mese in ospedale". Improvvisamente ho sentito in me quel desiderio prepotente non tanto del provare cosa sia salire in moto, ma di fare qualcosa fuori dall'ordinario, qualcosa che mi dia quella carica di adrenalina che mi dice "sei ancora viva, viva per te stessa, hai fatto qualcosa che ha tirato fuori tutto il tuo coraggio per darti in cambio la certezza che sei qualcosa d'altro oltre a quello che vedi".
Ci sono tanti desideri, piccoli e grandi, che credevo di aver chiuso a chiave per sempre in un baule. Assieme a loro credevo di aver chiuso a chiave anche la Mamigà adolesccente, ma non è così. Perchè sono gli adolescenti che vorrebbero spaccare il mondo in due, che credono di avere in mano un universo inesauribile di energia, di poter arrivare ovunque e con qualunque mezzo. Un pezzetto di adolescenza evidentemente ce l'ho ancora nel cuore, sopraffatto dalle esigenze che oggi la vita che ho scelto richiede, ed è giusto che sia così. Però non voglio mettere la parola "fine" alle mie cose straordinarie, non voglio e non sarà così. Sono solo rinviate. Perchè nel mio cuore c'è qualcosa che pulsa in maniera esorbitante.

E' proprio vero che dove non si vuole andare camminando si va di corsa...


La mia vicina odia i gatti, schifa i cani, se potesse metterebbe sul grill tutti i volatili, criceti e topolini andrebbero eliminati dalla faccia della terra eccetera.


Oggi mi arriva tutta trafelata col bambino a mano.


-Ooooohhhh... tu di solito come togli le zecche dalle gatte?


-Mai tolta una, le MIE gatte sono trattate con l'antiparassitario regolarmente quindi non ne hanno mai prese... Non so, mi sembra che vadano stordite con qualcosa tipo ammoniaca o alcool e tolte con una pinzetta. Meglio che chiedi in farmacia comunque prima di farlo, non ne sono sicura. Ma perchè?


-Il mio bambino ne ha presa una sul collo, guarda qua... Non so che fare, vado in farmacia.


-E dove l'ha presa? Visto che le uniche bestie che si fanno toccare, e anche di rado, sono le MIE...


-E che ne so... in giardino forse...


Alla faccia dei gatti che secondo lei sono sporchi e portatori di malattie... Mi sa che dovrò educare le micie a non andare vicino al suo bambino, non si sa mai che mi torni a casa con la tbc...

lunedì 9 aprile 2007

Sproloqui. Dio pubblicità...

-Papà, ma ti fai la barba per la tua igiene orale?


-Mamma tu fai l'amore con il sapore?


-The! Uno! The! Prestitò Guattamanecetò...



 


 

Ma si... armiamoci di buona volontà e santa pazienza e facciamolo... Non ne ho nessuna voglia ma è ridicolo che, come l'ultima volta, la confezione rimanga nell'armadietto intonsa per tre mesi dall'acquisto al consumo.


Diamoci sta tinta ai capelli, và,  copriamo quelle poche centinaia di capelli bianchi  prima che qualcuno si accorga che  ho trentaquattro anni

sabato 7 aprile 2007

Quando le giornate iniziano così...

E meno male che stamattina mi sono alzata con l'intenzione di prendermela comoda, visto il malessere di questi giorni e la possibilità di farmi aiutare da Papigà a gestire nostro figlio.


Ore 8.15: finito di far merenda, vado a caricare la lavatrice e dall'ingresso arriva uno SBADABRAAAAAAANG! Orrore! Heidi ha fatto cadere la pianta più grande della stanza dal davanzale. Terra ovunque, palline di argilla che rotolavano in ogni dove e la mia povera pianta (un Anturium) catapultata al centro della stanza a mezzo metro dal suo vaso e a uno dal coprivaso. Urlo stratosferico, prendo l'aspirapolvere e dopo aver tolto il grosso delle rovine e rinvasato la pianta aziono l'apparecchio. Intanto Heidi guarda con aria da innocente dal davanzale dove si è nel frattempo riaggattollaiata. Ma Heidi ha paura dell'aspirapolvere, me ne ero scordata! Come l'apparecchio parte lei zompa come un fulmine sul vassoio appoggiato sulla panca, e indovinate un po'... Vola per aria un intero mix composto da vassoio, doppia ciotola, acqua a volontà ben mescolata a due manciatone di croccantini che, precipitando a terra assieme all'acqua, in dieci secondi infangano il pavimento di una poltiglia marrone e dall'odore interessante solo per la piccola criminale pelosa.  La gatta sparisce, Trippa ride come un indemoniato, io tiro un urlo che mi deve aver sentito mia madre a 120km di distanza e, dopo una fulminea ricerca della piccola devastatrice riesco almeno a stamparle una sculacciata carica di odio sul posteriore.


Dopodichè, santa rassegnazione in tasca, Mamigà inizia la giornata pulendo l'ingresso da cima a fondo...


Che dire, BUONA PASQUA  a tutti quelli che passeranno di qui!


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Mamigà

venerdì 6 aprile 2007

SAL si va avanti

Ecco finito e stirato il ricamo di aprile del sal di Maryse. Confesso ahimè che ero tentata di mollarlo, anche perchè ho deciso di partecipare al RR che mi ha proposto Laura e in questi giorni ero più presa dall'idea di quello che non dal SAL. Però per il tempo che mi ci è voluto per ricamare questa casetta è valsa la pena andare avanti.


SALavril

Oggi mi sento tanto "marmellata spalmata sul pane"... sto da schifo.

Ma non ho scritto che ieri Trippa ha praticamente monopolizzato la conversazione per tutto il tempo sparlando all'inverosimile finchè quelle due povere donne, che già di loro avevano sulle spalle una mattinata alquanto pesantuccia, hanno lasciato casa nostra... Cavolo non è mai successo in tre anni che mio figlio si prendesse tanta confidenza con delle persone mai viste prima. Inizio a pensare che Gabri abbia una vita segreta, in cui trovano posto numerose e improbabili conversazioni con la finestrella sul "compiuteD" che io chiamo zia Meg... A saperlo mi risparmiavo i discorsi preparatori!


Tanto più che ho realizzato che mio figlio deve aver impresso nella testolina il dato scontato che il 99% delle amiche della mamma hanno i gatti in casa. Perchè ancora prima di chiedere "come ti chiami?" lui va dritto al "Ciao. Io ho due gatte. Tu quanti gatti hai? Come si chiamano? Io mi chiamo Gabriele. Tu come ti chiami?"

giovedì 5 aprile 2007

In genere io mi vergogno un tantino ad accogliere degli estranei in casa m ia, perchè è piccola e sempre in disordine con giocattoli quasi ovunque, e noi siamo gente molto semplice. Ho anche sempre paura di sentirmi a disagio perchè non ho una stima molto alta di me, perciò prima di chiedere a qualcuno di entrare a casa mia devo essere spinta da una motivazione ben valida.
Ieri ho trascorso un paio di ore motlo belle con Meg e una sua amica. Purtroppo l'occasione è stata creata da una situazione piuttosto brutta, ma sono comunque felicissima di averla finalmente vista in viso, e rendermi finalmente conto che dove ci sono amicizia e affetto spariscono le cose esteriori. Perchè quando si è trattato di accoglierla in casa mia non mi è passata nemmeno per l'anticamera del cervello l'idea di fare una brutta figura. Mi sono sentita talmente a mio agio con lei che ieri sera non riuscivo quasi ad addormentarmi pensando al nostro incontro. Ne sono rimasta molto, molto felice. Di quella felicità che ti fa venire il sorriso in volto quando ricordi una cosa bella, senza che te ne accorgi. Come quando mangi qualcosa di buono che ti lascia in bocca un sentore particolarmente gradevole per molto, molto tempo.
Grazie Meg.

mercoledì 4 aprile 2007

Colpi duri, anzi, durissimi...

Stamattina la Gioiuta esce come sempre attorno alle otto dopo la spazzolata di rito, e non si fa più vedere fino a sera. Stasera rientra attorno alle sette e qualcosa, e zoppica. Mangia velocemente e sparisce. La cerco per venti minuti e la scovo... rintanata sotto a una quindicina di peluche, scoperta solo grazie alla punta della coda che usciva dal mucchio e che in quel momento era l'unico pelo che si muoveva appena. Ovviamente stava male e voleva starsene per i fattacci suoi.
Non è la prima volta che Gioia si fa male. Sicuramente sarà di nuovo caduta da qualche parte (perchè lei non cade in piedi come gli altri gatti), ed è rimasta tutto il giorno fuori tiro soprattutto-sospetto-di Heidi, che come al solito appena l'ha vista è diventata il suo tormento. O almeno ci ha provato, perchè Mamigà in questi casi è sempre stata di un ferreo pauroso: gatta che sta male guai a chi la tocca. Pena, un volo diretto senza scalo da qui alla finestra. Umani o felini è uguale. E mi fa una pena... Di solito è sempre bastato lasciarla tranquilla qualche giorno e il problema si risolveva da sè, anche quella volta che è caduta dal terrazzo e si è consumata la prima vita (altre due le ha consumate in altri modi su cui non mi soffermo).
E Gabri... Gabri ha litigato forte col suo papà stasera. E per la prima volta ha fatto a pugni col suo orgoglio ferito. Praticamente Papigà è stato via da casa dalle undici alle otto di stasera, quindi si sono salutati alle otto e mezza di stamane quando Trippa è partito per l'asilo. Papigà quindi torna, e mentre gli scaldo la cena risponde a una telefonata di lavoro. Trippa è infervorato, rincorre il padre per giocare urlando di gioia, e il padre gli chiede gentilmente e poi con fermezza di lasciarlo parlare tranquillo per un momento, che poi avrebbe giocato con lui. E Trippa cosa fa? Per la prima volta... gli morde un braccio. Ma un morso vero, di quelli che lasciano il segno, un morso che brucia. Papigà quindi gli molla un ceffone, finisce in un momento la telefonata e va a cantargliele. Poi silenzio.
Trippa se ne va in ingresso, sta seduto in silenzio guardando il muro. Il suo papà lo ha deluso, il suo papà gli ha dato uno schiaffo mentre lui cercava la sua attenzione.
Ma Trippa non sa che quello che ha fatto lui a Papigà è molto doloroso. O perlomeno, gli hanno sempre detto di non farlo e mai prima d'ora gli era arrivato uno schiaffo per questo. E proprio dal suo miglior compagno di giochi, il suo amico più fidato, il papà!
Io dopo un po' vado da lui e iniziamo a parlare. Trippa mi spiega che è arrabbiato, che sa di aver fatto male a papà, ma non vuole chiedergli scusa. Dice che papà non lo vuole più e gli spiego che non è così, che papà gli ha dato uno schiaffo perchè Trippa si è comportato male ma se vuole che papà torni ad essere suo amico non ha che da chiedergli scusa. Papà gli vuole bene. Ma Gabri è orgoglioso e scusa non vuole chiederlo a papà. Si fa prendere in braccio per andare a letto ma quando incontra lo sguardo di papà in soggiorno gira la testa dall'altra parte, fiero e fermo. Giuro, aveva la faccia di un adulto offeso nell'intimo.
Domani sicuramente faranno pace, si vogliono tanto di quel bene che non è possibile che rimangano imbronciati a lungo. E Trippa di fondo quando vuole ragiona molto bene. Ma credetemi, Papigà ha sofferto almeno il doppio di lui per aver perso una serata di giochi con nostro figlio, perchè tra le due teste la più dura non so quale sia.
Diventare uomini è dura...


 

martedì 3 aprile 2007

Ma sarà vero che domani io e Meg riusciremo ad incontrarci? Io ancora non ci credo... Ma sarebbe così bello...

lunedì 2 aprile 2007

Le maestre di mio figlio dovrebbero sapere che i bambini non sono delle macchinette, che basta dargli la carica giusta e funzionano perfettamente. E se anche fosse, le macchinette non sempre si rompono per colpa del costruttore. A volte chi le usa, le usa nel modo sbagliato.


Bruttissimo parlare così. Ma ogni tanto a parlare con quelle due donne sembra di avere a che fare con gli impiegati di un centro collaudi.

In dieci giorni ho iniziato e finito la seconda stagione del Quilt Sampler di (puntoscrittotiodiooooooooooo!!!), ed ecco il risultato:


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E questo è un pensierino per una persona che tanto non viene mai a visitare questo blog, pronto per essere tagliato ed assemblato per farne un medaglione da appendere al muro. L'ho fatto ieri sera in un'oretta, e spero che alla destinataria piaccia. Appena riesco a confezionarlo come voglio io lo ve lo mostro finito.


cpercri

Gli anni scorsi di solito in questo periodo dedicavo parecchio tempo alla preparazione della Pasqua. Adoravo scegliere i fiori per fare delle composizionì, preparare segnaposti per la cena della vigilia e per il pranzo, uova non ne ho mai decorate (mi stufa e poi non ho il coraggio di mangiarle) ma ne incartavo di piccole di cioccolato e le tenevo da offrire. Facevo decorazioni per le finestre, sceglievo regalini per i parenti , preparavo in anticipo i menu...
Quest'anno non so come, ma non ho in mente nulla di tutto questo. E dire che tempo ne avrei, più degli anni scorsi per giunta. Ma non ho la vena creativa, nè lo spirito. Mi dispiace molto. Più che altro perchè quest'anno Trippa si rende conto di quello che gli succede attorno, e privarlo di qualcosa di bello mi dispiace. Ma è inutile, se non ho idee e spirito posso anche mettermici ore a pensare e non ne cavo un gatto dal buco. In settimana mi devo sforzare almeno di andare in un centro commerciale e acquistare qualcosa per i parenti, mia nipote si aspetta almeno un uovo (come è giusto, anche se magari se le regalassi un cellulare sarebbe più contenta... TIE'!) e le piccoline meritano almeno un peluscetto a testa. Non parlo delle gatte ovvio, quelle è già tanto se per Pasqua non le rendo parte del menù.
Domenica di Pasqua saremo da mia cognata. Eh beh, avanzo ancora il pranzo di venti giorni fa a cui abbiamo dovuto rinunciare a causa della malattia di Trippa. Speriamo che il tempo sia clemente.


Ah, ora che ci penso mannaggia, nemmeno un biglietto di auguri non ho preparato... Sarà il caso che provveda prima di fare altre figure di m...

domenica 1 aprile 2007

Ho perso un altro chilo!


Olè!


Ma dopo il pranzo di oggi dalla mamma non oso risalire sulla bilancia...

Quando poteva essere se non oggi?

Primo aprile: Heidi compie un anno (a stimo della veterinaria, s'intende, e noi la prendiamo per buona).


TANTI AUGURI HEIDI!


Mar23_44


Occhio che oggi compi un anno, sei una gatta adulta perciò vedi di iniziare a comportarti decentemente anzichè come uno scherzo della natura (che i pesci d'aprile sa bene come e a chi affibbiarli...).

Oggi ho fatto un ulteriore repulisti in cucina e ho buttato, tra cose scadute e cose aperte da tempo che mi facevano senso a guardarle:
1 mezzo vasetto di miele di castagno (orripilante, non so perchè l'ho acquistato).
1 satola di tè verde in bustine (bleah, chissà mai cosa ci trova di buono la gente... ma va di moda).
1 mezzo sacchetto di preparato per fare il pane nero.
3 mezze bottigline di colorante alimentare (come ho fatto a dimenticarmene per cinque anni non lo so).
10 bustine di tè al limone.
mezzo sacchetto di bicarbonato scaduto.
mezza scatola di cioccolatini fondenti con ripieno all'arancia (erano di Papigà ma tanto se n'era anche dimenticato...).
E poi in cameretta ho trovato qualcosa come venti giornali vecchi sul gioco del lotto, da buttare. Papigà aveva la mania anni fa, non giocava granchè ma ci passava le ore seduto sul WC a fare calcoli e calcolini. Una volta ha anche vinto. Dieci neuri. ci siamo regalati una colazione al bar con quella vincita stratosferica