Stamattina, mentre mi recavo a Latisana a fare la mia prima TAC, pensavo all'anno che sta per finire. Veramente mi sono alzata dal letto con pensieri più lungimiranti (pensavo a cosa desidero fare quando andrò in paradiso, ma vabbè), ma mi sono ridimensionata presto, e nel silenzio del mattino rotto solo dal rumore del motore della mia Greta e i campi ghiacciati che mi scorrevano a destra e a sinistra sotto a un cielo di cristallo e nubi, pensavo ai buoni propositi per l'anno nuovo. Come da bambina mi aveva insegnato la mia mamma ho continuato a farlo ogni anno, in primis propositi molto materiali, più avanti obiettivi personali da raggiungere, riguardanti per lo più lati del mio carattere da cercare di migliorare. E quest'anno?
Quest'anno niente. Rompo la mia personalissima e banale tradizione e mi astengo dal fare progetti su di me. Non è il momento, e poi ho la netta sensazione che come i numeri dei giorni siano solo parentesi che noi uomini abbiamo imposto al tempo per darci una regola, così ci sono delle cose per le quali queste parentesi non vanno affatto bene, non servono ad altro che aggiungere ansia ed angoscia per una scadenza imminente. Di scadenze ne ho fin troppe: la scadenza della rata del mutuo, l'assicurazione dell'auto e la revisione, i compleanni, l'ora del pranzo e della cena, il quotidiano è pieno di scadenze e di orari da rispettare.
No, quest'anno niente impegni personali tra me e me medesima. Quel che riesco a fare faccio, spero sempre tesa a migliorare, se non altro il modo di affrontare le cose che capitano. E voglio che sia così a trecentosessanta gradi, compresa la sfera creativa (ma magari se riesco a portare a termine un ricamone iniziato ancora quasi due anni fa, questo si non mi dispiacerebbe, se non altro per togliermi di torno il materiale e rimettere a posto le millemila matassine che necessitava).
Poi arrivo in ospedale, e la TAC non si fa perchè quando ho preso la prenotazione ho omesso di comunicare la crisi allergica che ho raccontato in QUESTO POST, (non l'ho detto all'infermiera perchè ogni volta che mi chiedevano, finora, se sono allergica a qualcosa io rispondevo sempre che ho avuto una crisi dovuta a un chemioterapico, ma mi hanno sempre risposto che non conta niente... e io me l'ero bella che messa via. Ma sembra che per i radiologi sia importante). Ergo, tra oggi e domani faccio la profilassi (tradotto, antistaminici e deltacortene, che tra un po' mi esce dagli occhi) e domattina alle otto mi presento, mi iniettano non so cosa (spero un grappino che mi tira su) e alle nove faccio l'esame. Nel mentre aspetto su con la mamma in oncologia, è il chemiuz-day.
3 commenti:
mi piacciono i tuoi non buoni propositi, potrei seguire anch'io quella strada...
mi piacciono i tuoi non buoni propositi, potrei seguire anch'io quella strada...
mi piacciono i tuoi non buoni propositi, potrei seguire anch'io quella strada...
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