Scintigrafia: tutto a posto.
RMN: tutto in regola.
Ergo, non so nemmeno io che dire. E nemmeno l'oncologo. Sul suo viso perplesso si è stampato un "andiamo avanti, è la terapia ormonale. Succede".
E andiamo avanti allora: ancora Herceptin, ancora cortisone, ancora antidolorifici, ancora pastigline per il cuore, ancora gastroprotettore ogni mattina, ancora tam, settimana prossima decapeptyl (me ne sono ricordata io stasera a cena... anche se non so se devo andare a farlo in ospedale o devo farmelo prescrivere, domani mi informo). Ogni tanto, un calmante giusto per gradire (e vabbè, nessuno è perfetto). Insomma, finchè il tran tran va avanti senza modifiche mi ritengo più che fortunata e penso che va tutto bene. Nei limiti del contesto, si intende.
Domani, nel primo pomeriggio, ho il controllo cardiologico periodico.
Stamattina sono stata a fare la solita infusione, togliendo quella di oggi siamo a meno tre. Fare la terapia il giovedì anzichè il venerdì comporta una piccola seccatura: il giovedì devo provvedere affinchè a prendere il Power a scuola ci vada qualcun altro, perchè fa solo mezza giornata, ma visto che si tratta solo di poche volte ancora credo che organizzarci non sarà un dramma. E un po' mi dispiace perchè ci sono volti che non vedrò più se non per volere del caso.
Prima di andarmene sono passata in radiologia per ritirare tutte le eco mammarie fatte finora: solo qualche giorno fa, rimettendo in ordine in camera e cercando le lastre della prima RMN alla testa (quella del 2009), mi sono resa conto che non me le avevano mai restituite dopo le visite oncologiche, ma erano tornate tutte giù al primo piano. Con la gentilezza di sempre sono andati in archivio a recuperare le mie bustone, quattro o cinque in tutto.
E l'ho rivisto. Anzi, l'ho visto per la prima volta, perchè lo scorso anno, mentre ricevevo la diagnosi, ricordo di averlo intravisto solo per qualche istante appeso alla paretina retroilluminata dell'ambulatorio oncologico, ma non me ne interessai nemmeno, presa dall'ascoltare quello che mi veniva detto su di lui. Come era fatto era di scarsa importanza per il mio interesse, quel giorno: era già sufficientemente scioccante sapere che cos'era.
Comunque, oggi l'ho visto in faccia, anzi, in foto. La mia curiosità è stata appagata da un "coso" un po' informe, senza una sagoma precisa, che si distingue dal resto. Mi ha fatto una certa impressione. Il primo pensiero che ho fatto è stato "eccolo, il b...do. L'ho fatto io. Non so come, ma l'ho fatto io. E guarda che gran casino ha provocato sto coso.".
Il secondo è stato "andiamo a casa và, ho una fame dell'anima." E ho ingranato la prima pregustando un piatto di gnocchetti al gorgonzola.
Come dire, pratica archiviata. Che non è vero, archiviata al cento per cento non lo sarà mai, ma ormai sapere com'era fatto effettivamente non ha più importanza.
11 commenti:
Un sorriso :)
...non ho ben capito perchè l'oncologo non sapeva che dire. Allora te lo dico io: la terapia sta funzionando e devi essere supercarica, anche se prendi tante medicine, sono salvavita e terapeutiche (e precauzionali).
Spero tu abbia festeggiato l'esito positivo degli esami!!!
...non ho ben capito perchè l'oncologo non sapeva che dire. Allora te lo dico io: la terapia sta funzionando e devi essere supercarica, anche se prendi tante medicine, sono salvavita e terapeutiche (e precauzionali).
Spero tu abbia festeggiato l'esito positivo degli esami!!!
Bene!
Bene!
Bon...sono contenta di leggere buone notizie,ovviamente nel limite del contesto,come dici tu!
quasi quasdi un bel piatto di gnocchi al gorgonzola...
tutte le volte mi chiedo come diavolo fai..... :)
Sei veramente grande.
A.
tutte le volte mi chiedo come diavolo fai..... :)
Sei veramente grande.
A.
@Puffolapigmea: faccio che... faccio leva sulla verità, che di tumore al seno oggi si può guarire nella maggior parte dei casi, e cosa voglio di più? Ho in mano il necessario per pensare positivo, che non vuol dire non lasciarsi prendere mai dallo sconforto e dal terrore, ma non lasciare che questi prendano il sopravvento perchè non ce n'è proprio motivo. L'oncologo mi ha detto, il primo giorno, "guarirai. Oggi tumore non è necessariamente sinonimo di morte". E allora via, il resto è strada.
@Puffolapigmea: faccio che... faccio leva sulla verità, che di tumore al seno oggi si può guarire nella maggior parte dei casi, e cosa voglio di più? Ho in mano il necessario per pensare positivo, che non vuol dire non lasciarsi prendere mai dallo sconforto e dal terrore, ma non lasciare che questi prendano il sopravvento perchè non ce n'è proprio motivo. L'oncologo mi ha detto, il primo giorno, "guarirai. Oggi tumore non è necessariamente sinonimo di morte". E allora via, il resto è strada.
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