...in cui per frasi del genere mi sarei arrabbiata moltissimo. Ora non accade più. Non dopo tutti questi mesi.
Ieri ho accompagnato la mamma a fare chemioterapia, la quinta di sei. Poco dopo le due sono andata a riprenderla, ho dovuto attendere una decina di minuti perchè non aveva ancora terminato, e visto che ormai le ore di caos erano belle che terminate in reparto mi hanno lasciato attendere in sala terapia, con lei.
C'era una signora seduta vicino, avrà avuto a occhio una settantina d'anni, berretto nero in testa, occhiali sul naso, una espressione dolce sul viso segnato. Chiacchierava con mia madre. Quando mi ha vista entrare ha iniziato qualche scambio di frasi anche con me, per educazione, ma probabilmente la mamma deve averle detto prima che arrivassi che io quel percorso l'ho già compiuto mesi fa, perchè la signora molto educatamente e con un bel sorriso mi ha subito detto "ecco, vede, quando si è giovani come lei è più facile affrontare questa brutta cosa, alla mia età si vorrebbe invecchiare in pace, non subire queste cose. Io ho paura, lei è così sorridente, da giovani non si ha paura, vero? Quando devo prendere l'ascensore per venire a fare terapia divento un fascio di nervi, inizio a tremare già in ingresso, poi arrivo qui e vedo tutte queste signore sorridenti, e dico io, come si fa? E' perchè sono vecchia che non riesco a essere così anche io".
Come ho detto, un tempo mi arrabbiavo per frasi così, perchè pensavo che la gente fa presto a iniziare la gara a chi sta più male, per farsi coccolare. Ma ieri mi sono accorta che da tempo ho abbandonato questi pensieri.
Perchè la signora mi ha fatto una tenerezza incredibile. Aveva paura. Era stanca. Ha pensato che tutto il peso che sente addosso sia dovuto al fatto che è anziana. E forse illudersi che ci sia una età in cui tutto è più facile la aiuta a giustificare la sua voglia e il suo bisogno di essere rassicurata, accompagnata, portata in braccio attraverso questa cosa che le è capitata tra capo e collo (e seno).
Le ho detto che no, non c'è un'età in cui è meglio o peggio ammalarsi. La malattia è brutta da giovani come da vecchi, non dovrebbe arrivare mai, ma arriva, e a qualsiasi età arrivi spaventa e chiede di essere affrontata. Non le ho voluto raccontare la mia storia perchè non mi sembrava il caso, ma l'ho rassicurata sul fatto che avevo paura anch'io quando attraversavo quel corridoio pavimentato di gomma nera, tremavo anch'io man mano che l'ascensore mi portava al quarto piano, ma mi sono fatta forza pensando che mi sedevo in poltrona per guarire, non per star male. Anche se sono giovane ho avuto bisogno di aiuto, ho dovuto chiederlo, sono stata fortunata nell'ottenerlo, e ringrazio il cielo che ora che si è ammalata la mamma io sono di nuovo in forze abbastanza per rendere almeno in parte quanto mi è stato dato. E sentirsi dire "effettivamente c'è un tumore" al momento della consegna della diagnosi non è stato certo l'attimo più entusiasmante della mia vita.
Le ho detto che è normale avere paura, che sarebbe strano se non l'avesse, perchè si sa che non si è lì per un raffreddore, nessuno va a far chemio volentieri per passare una mattinata in poltrona con un ago piantato, per quanto comoda sia. L'età non c'entra, perchè da vecchi ci sono dei problemi, ma da giovani ce ne sono altri, e non è meno difficile per nessuno. Ma le ho detto queste parole col cuore, non di rabbia, ma sperando davvero che si rincuorasse un po', che si sentisse meno strana, per cercare a modo mio di farle sapere che c'è chi la può capire e non per sentito dire. Le ho detto quello che avrei voluto sentirmi dire io quando ho fatto la prima chemio.
Forse la malattia mi ha reso un po' più indulgente nel dare giudizi. Forse mi si è rammollito il cuore. Ma mi si è alleggerita l'anima mentre me ne andavo, perchè mi è stato regalato un sorriso da chi un attimo prima mi ha detto di sentirsi angosciata.
18 commenti:
In un bellissimo film, una di quelle commedie americane, la protagonista diceva che il dolore può rendere le persone dolci come il miele o amare come il fiele. Forse nel tuo caso ti ha reso più dolce. Hai rivolto quelle parole alla te spaventata del passato e hai regalato un attimo di dolcezza a un'altra anima spaventata. Una doppia coccola. Vedila così...
In un bellissimo film, una di quelle commedie americane, la protagonista diceva che il dolore può rendere le persone dolci come il miele o amare come il fiele. Forse nel tuo caso ti ha reso più dolce. Hai rivolto quelle parole alla te spaventata del passato e hai regalato un attimo di dolcezza a un'altra anima spaventata. Una doppia coccola. Vedila così...
bella questa tua esperienza, hai aiutato una persona a sentirsi meno sola e spaventata, un abbraccio:-)
Commento off topic. credo ti si sia sputtanato qualcosa nel template: se cerchi di fermare lìi-pod virtuale ti porta sul blog di oltre il cancro.
Sistemato.
bellissimo post, grazie.
casualmente proprio l'altro giorno ho riletto un mio post mai pubblicato scritto un anno fa in cui mi lamentavo della codardia dei vecchi in sala terapia, dei loro atteggiamenti così deludenti di fronte alla malattia. ho riletto quelle parole, mi sono ricordata quell'astio, che per fortuna ora non provo più. curarsi fa crescere spero. certo nel tuo caso l'esperienza di tua mamma non può non avere anche un grande peso in come si affrontano le debolezze proprie e degli altri.
casualmente proprio l'altro giorno ho riletto un mio post mai pubblicato scritto un anno fa in cui mi lamentavo della codardia dei vecchi in sala terapia, dei loro atteggiamenti così deludenti di fronte alla malattia. ho riletto quelle parole, mi sono ricordata quell'astio, che per fortuna ora non provo più. curarsi fa crescere spero. certo nel tuo caso l'esperienza di tua mamma non può non avere anche un grande peso in come si affrontano le debolezze proprie e degli altri.
domenica è mancata una mia collega, un mese fa era ancora a lavorare, tra un ciclo di chemio e l'altro era a lavorare in cassa, era la più sorridente di tutte le cassiere, 5 anni di malattia, un fidanzato da 8 anni, a un passo dal matrimonio, 23 anni .
A me verrebbe voglia di venire lì e prenderla a calci quella anche se era tenera e anziana , vuol dire che sentirà più dolore.
Scusa Mamigà mi è uscito così
domenica è mancata una mia collega, un mese fa era ancora a lavorare, tra un ciclo di chemio e l'altro era a lavorare in cassa, era la più sorridente di tutte le cassiere, 5 anni di malattia, un fidanzato da 8 anni, a un passo dal matrimonio, 23 anni .
A me verrebbe voglia di venire lì e prenderla a calci quella anche se era tenera e anziana , vuol dire che sentirà più dolore.
Scusa Mamigà mi è uscito così
Passa da me che c'è una cosa per te ^_^
Passa da me che c'è una cosa per te ^_^
Momolina, mi dispiace per la tua collega, o meglio, per chi l'amava e l'ama. Anch'io ho conosciuto persone morte di cancro molto giovani, ed è straziante. Guarire è una fortuna di cui è legittimo godere, altrimenti non ha senso battersi se si da per persa la battaglia fin dall'inizio. Hai ragione ad arrabbiarti, quando una giovane vita viene portata via in questo modo non si riesce a provare pena per chi si lamenta per cose apparentemente futili. Però penso che ognuno ha la propria storia, chi può dire che per una la vita sia più facile che per l'altra, chi può sapere cosa ognuno lascia dietro di sè... Qualcuno potrebbe dire che una persona anziana in fondo ha già vissuto la propria vita, ma forse la sua vita vale meno della vita di una persona giovane che deve ancora costruirsi un futuro? Come avessimo delle vite di serie A e di serie B? No , la malattia è brutta per tutti, il cancro è sofferenza per tutti, giovani ed anziani, anche bambini purtroppo, perchè come ho già scritto in uno dei miei primi post in merito, il cancro non ha a che vedere con l'età anagrafica, entra in casa senza bussare, e affrontarlo a testa alta e batterlo o lasciarcisi travolgere non è questione di bravura.
Ti abbraccio. E un pensiero per la tua collega.
Momolina, mi dispiace per la tua collega, o meglio, per chi l'amava e l'ama. Anch'io ho conosciuto persone morte di cancro molto giovani, ed è straziante. Guarire è una fortuna di cui è legittimo godere, altrimenti non ha senso battersi se si da per persa la battaglia fin dall'inizio. Hai ragione ad arrabbiarti, quando una giovane vita viene portata via in questo modo non si riesce a provare pena per chi si lamenta per cose apparentemente futili. Però penso che ognuno ha la propria storia, chi può dire che per una la vita sia più facile che per l'altra, chi può sapere cosa ognuno lascia dietro di sè... Qualcuno potrebbe dire che una persona anziana in fondo ha già vissuto la propria vita, ma forse la sua vita vale meno della vita di una persona giovane che deve ancora costruirsi un futuro? Come avessimo delle vite di serie A e di serie B? No , la malattia è brutta per tutti, il cancro è sofferenza per tutti, giovani ed anziani, anche bambini purtroppo, perchè come ho già scritto in uno dei miei primi post in merito, il cancro non ha a che vedere con l'età anagrafica, entra in casa senza bussare, e affrontarlo a testa alta e batterlo o lasciarcisi travolgere non è questione di bravura.
Ti abbraccio. E un pensiero per la tua collega.
Prego Laura, è la prima volta che mi ringrazi per un post
Prego Laura, è la prima volta che mi ringrazi per un post
forse molte malattie sono comunque terribili.. forse vorremmo tutti sperare che ci sia un modo migliore del nostro di affrontarle e un modo migliore di sentirsi.. forse vogliano credere che prima o poi ci sentiremo anche noi così... forse pensiamo che l'età porti la saggezza e non la fragilità.. forse siamo solo soprattutto molto umani e molto spaventati...
anch'io ci tengo a ringraziarti per il post... grazie.
Tilly
forse molte malattie sono comunque terribili.. forse vorremmo tutti sperare che ci sia un modo migliore del nostro di affrontarle e un modo migliore di sentirsi.. forse vogliano credere che prima o poi ci sentiremo anche noi così... forse pensiamo che l'età porti la saggezza e non la fragilità.. forse siamo solo soprattutto molto umani e molto spaventati...
anch'io ci tengo a ringraziarti per il post... grazie.
Tilly
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