mercoledì 19 gennaio 2011

I lati buoni della faccenda


Mi è stato fatto notare con estrema gentilezza, e con un po' di preoccupazione, che è da una settimana che non scrivo.


E' vero, e non vogliatemene. Non è stata una settimana serena e non so quanto lo saranno i prossimi giorni, e non mi va di sbloggare tutta la mia tensione nè tantomeno di spiegarne i motivi. A volte ci sono cose che è meglio riservare per sè stessi, che siano cose pesanti o semplici paranoie, ma non tutto si può condividere, non tutto è giusto mettere nel calderone comune. Mi sento debole, pronta a prendere qualsiasi cosa non positiva, anche leggera, come un tacco che si pianta sui piedi, perciò per le cose pesanti per ora preferisco starmene per i fatti miei. Splinderiamente parlando si intende. In via privata, con chi so di potermi confidare, il discorso è diverso.
Però si, ci sono delle cose che mi procurano piacere, e su cui mi soffermo più volte al giorno per non sprofondare, per rimanere con i piedi piantati a terra per quanto possibile e sorridendo. Perchè riesco anche a sorridere, non posso negarlo, nonostante tutto. E questo si, vale la pena dirlo. Forse scrivendolo lo imprimo ancor più davanti ai miei occhi, rendendolo più utile di quanto non lo sia già.

Mi fa sorridere...

    * Ascoltare la musica di queste pagine. Allevi è stato tanto criticato, a me la sua musica piace. E mi mette tranquillità, dando uno sfondo ideale ai miei pensieri.
    * Tuffare il viso nel ciambellone di pelo morbido che è Amy quando riposa, che tanto lei non protesta mai, anzi, fusocchia contenta e mi slecca anche la faccia.
    * Guardare al mio lavoro a maglia in corso (una sciarpina bicolore) e pensare a ogni punto, a ogni movimento dei ferri e delle dita che li guidano, rallegrandomi con me stessa per aver trovato un nuovo modo per procurarmi soddisfazione con qualcosa di colorato, utile e fantasioso.
    * Immergermi nelle ultime pagine del libro che sto leggendo (Ragione e Sentimento, della Austen) e pregustare quello che vorrei iniziare (Mansfield Park, se lo trovo in biblioteca). Assaporarne lo stile elegante e immaginare di perdermi tra i paesaggi inglesi e mescolarmi tra i vari personaggi come lei li descrive.
    * Guardare negli occhi mio marito e scoprire che per quanto in questi dieci anni e passa sia ingrassato, gli si siano imbiancati parte dei capelli, sia diventato più goffo di quello che era, gli occhi appunto sono rimasti quelli di sempre, appesantiti dai pensieri ma pronti a tornare brillanti a ogni possibilità di fare una risata.
    * Aprire il frigorifero e approfittare di due crepes ripiene di prosciutto e formaggio, avanzate il giorno prima, per fare la merenda di metà mattina, scaldandole nel microonde e facendole sparire alla velocità della luce prima che mi veda qualcuno, gatti compresi.
    * Congratularmi da sola per essere riuscita a trasformare un piccolo centrino all'uncinetto venuto maluccio in un discreto segnalibro.
    * Provare una nuova variante dell'ultimo minuto della ricetta con cui faccio i muffin: ieri ho sperimentato il cuore di cioccolato. Non male, a detta del Power. Io ho un po' lo stomaco sottosopra e non li ho ancora assaggiati. Forse per colpa delle crepes.
    * Passare un'ora e undici minuti a chiacchierare al telefono con un'amica, parlando di tutto e di più, e posare la cornetta al termine della conversazione con il cuore sazio, lo spirito rinfrancato e il coraggio rinnovato per affrontare la doccia di un bambino urlante (urla perchè la doccia è il tormento più grande e inutile che l'umanità ha imposto ai bambini sotto ai dieci anni, evidentemente).
    * Affondare la testa sul mio cuscino la sera sentendomi abbracciata dalle lenzuola, in un momento perfetto, una sensazione perfetta, una beatitudine perfetta, quando saluto i pensieri pesanti, e accarezzo i sogni più nascosti un secondo prima di addormentarmi. Dopo aver litigato con il port che detesta che io schiacci la spalla. Ma il compromesso lo trovo sempre.
    * Trattenere tra le mani la tazzina del caffè appena bevuto, ancora calda, in un paio di minuti di intenso piacere.
    * Eccetera, eccetera, eccetera.


Ecco, ero sicura che non avrei avuto niente da scrivere che non fosse spiacevole e pesante, ma mi sbagliavo. Qualcosa lo trovo sempre. E non necessariamente per accontentare solo chi passa di qua.

10 commenti:

utente anonimo ha detto...

 

E' incredibile vedere le cose che ci possono rendere felici e che a volte passano inosservate...
Per adesso stacco e vado a tuffarmi nella pelliccia di Pallino che dorme sul lettone... Solo che.... graffia e non lecca... morde!!!
Un abbraccio
Lara

utente anonimo ha detto...

 

E' incredibile vedere le cose che ci possono rendere felici e che a volte passano inosservate...
Per adesso stacco e vado a tuffarmi nella pelliccia di Pallino che dorme sul lettone... Solo che.... graffia e non lecca... morde!!!
Un abbraccio
Lara

roberta67 ha detto...

Un'ora e undici?!?!? come vola il tempo....
Roberta

roberta67 ha detto...

Un'ora e undici?!?!? come vola il tempo....
Roberta

ontanoverde ha detto...

Bellissimi attimi fermati sulla carta, che vale la pena rileggere quando i pensieri pesanti si fanno strada. Un sorriso! Renata

utente anonimo ha detto...

Grazie!
Rosanna

utente anonimo ha detto...

Grazie!
Rosanna

nevepioggia ha detto...

un abbraccio

nevepioggia ha detto...

un abbraccio

krishel ha detto...

Sai che questo brano rilassa anche me? Solitamente Allevi non è tra le cose che preferisco ascoltare, un giorno di questi dovrò pubblicare qualcosa di Ludovico Einaudi penso che ti piacerebbe. Però questo brano non è male.