sabato 2 aprile 2011

Parole


Non mi piace scrivere sull'amore. Non mi piace nemmeno parlare dell'amore. Qualsiasi parola si cerchi di appioppargli è una parola in più, inutile secondo me, banale, scontata, ripetitiva, rubata ad altri e sentita infinite volte. Non parlo mai d'amore. Per me l'amore si trasmette, non si dice. Non è vergogna, non è pudore, non è mancanza di fantasia. E' la certezza che con il silenzio, con i gesti, con la musica, con una carezza, un sorriso, una notte insonne, un passo affiancato all'altro, un abbraccio (io adoro gli abbracci, quelli veri, stretti, intensi, più di qualsiasi altro gesto) o con qualsiasi altra cosa al di fuori del linguaggio verbale (e ce ne sono miliardi) l'amore si concretizza in maniera più percepibile. Le parole toccano il cuore, i gesti investono l'anima.
Adoro le poesie d'amore, ma rimangono poesie. Se non sono accompagnate da qualcos'altro,  fosse anche semplicemente uno sguardo eloquente o due mani che si sfiorano, rimangono meravigliose, intense, toccanti... parole.

Questo è il mio pensiero.


Oggi sono andata a trovare la mamma, come i giorni scorsi. Sta benissimo, la tengono in ospedale ancora un paio di giorni perchè il drenaggio non è ancora pulito, ma ha avuto una ripresa fantastica. E' stufa di star lì, si annoia, ma non ci si può far molto. Quando vado diventa più logorroica del solito (e chi la conosce sa bene che non è una a cui la parola deve esser tirata fuori col forcipe), e io la lascio sfogare, rido, scherzo, cerco di esserci. Ma...
Ma oggi, mentre sorseggiavo il caffè della macchinetta in sala ristoro (cheschifooooo!!! Ho sbagliato a digitare la quantità di zucchero, e a me il caffè amaro... bleah!!!) e lei parlava e parlava, mi veniva in mente il giorno dell'intervento, le ore passate a vegliarla assieme a mio fratello e mia cognata, dandoci un po' il turno sulla sedia in attesa che l'anestesia pian piano venisse smaltita. Mia madre ha sessantadue anni, quasi sessantatrè. Quando penso a mia madre come figura fisica vado in automatico con il pensiero a quando eravamo bambini, lei portava i capelli nerissimi fino alle spalle, ogni tanto faceva la permanente che durava rigorosamente poco, altre volte portava la coda "di musso" (come diceva lei, la coda bassa). Era un filino più alta (invecchiando la gobba l'ha abbassata un po'), le gambe slanciate, il vestito da casa sempre ben stirato e le urla per farci smettere di litigare. Ha sempre dimostrato molti meno anni di quelli che aveva: la pelle bianca, la figura esile e gli occhi gioviali la rendevano, ai miei occhi, diversa dalle altre mamme. Ma per ogni bambino è così, immagino.

Martedì la guardavo. La testa ancora pelata sul cuscino, senza ciglia nè sopracciglia, immersa nel sonno. Guardavo le rughe appena accennate sul viso, la pelle macchiata e un po' cadente. E pensavo che anche la mia mamma sta invecchiando. Non è abbruttita, è sempre lei, ma sta invecchiando, e non me ne sono mai accorta finora. Il giorno dopo l'ho lavata e aiutata a vestirsi, aveva ancora il camice dell'operazione, a fatica si reggeva in piedi ma il morale era bello carico come sempre. Ma si è lasciata fare come si lasciava fare mio figlio quando era molto piccolo. Si lasciava reggere, toccare, pulire, vestire. L'ho fatto come se lo facessi da sempre, e quando ho finito il pensiero si è fermato lì. Dove?

Lì dove i ruoli cambiano, dove ti rendi conto che non sei più bambina nè ragazzina, dove non puoi più solo aspettarti qualcosa ma sei perfettamente in grado di prendere in mano la situazione e gestirla, in una sola parola... ricambiare. Senza pensarci. Perchè è così. Dove puoi, con quello che puoi, ricambiare.
Sono sincera, un po' mi dispiace essermi resa conto che gli anni passano, che anche lei ha le sue debolezze, che ha bisogno. E' segno del tempo che fa il suo lavoro inesorabilmente, senza chiedere permesso, per tutti e per te, per i genitori degli altri e per i tuoi. E' segno del tempo che cambia.

Ed è tempo di cambiare gesti, lasciando le parole d'amore tra le pagine dei libri di poesie.

9 commenti:

Fiorellinadicampo ha detto...

Ho letto questo post con attenzione: la prima parte collegata finemente alla seconda.
Hai ragione: non servono le parole, in amore, ci vogliono i "gesti".
Che sia l'amore tra marito e moglie che quello tra figlia e mamma.
Un augurio di cuore perchè tua madre possa riprendersi al più presto.

utente anonimo ha detto...

Anch'io ti faccio un augurio parche' tua mamma possa riprendersi al piu' presto. Mi sono ritrovata, in cio' che provi, che io ho vissuto un po' di tempo fa.........
Mi fece tanto  effetto il trasformarsi dei ruoli; e' la vita che va avanti e che ci emoziona sempre! Hai ragione, l'amore vero e' esserci, con un abbraccio, con l'aiuto necessario, come stai facendo tu adesso con tua mamma!
Un  saluto da ARCOBALENO ( AnnaRosa )

utente anonimo ha detto...

Ti capisco perfettamente
mia mamma ha 64 anni e ha messo il peacemaker qualche giorno fa.

Ho avuto gli stessi pensieri che hai avuto tu, pur non dovendola accudire perchè si tratta di un intervento veramente da poco... però... quando il cuore ti abbandona....... è un segno.

E' "quel" segno li.

E mi spiace ammettere che nemmeno io mi sono resa mai conto che i ruoli, si, stanno cambiando.

Io, personalmente, non sono affatto pronta.
Ma faccio del mio meglio.

ti faccio tanti tanti auguri per la pronta guarigione di tua mamma

ciao

Puffola

 

widepeak ha detto...

siamo pari, anche tu hai fatto piangere me...

fragolina74 ha detto...

mi hai commossa 
e mi hai fatta riflettere
grazie

ladygabibbo ha detto...

mi hai commossa e son tornata con il pensiero a quando queste stesse riflessioni le feci io, con la mia mamma, tanti anni fa, un abbraccio e in bocca al lupo alla tua mamma:(

ontanoverde ha detto...

Raccogli con gelosa memoria i gesti, le parole, le chiacchere serie ed i pettegolezzi faceti: ogni momento sia impresso nella tua memoria.
Sono i dialoghi d'amore, che non usano le parole d'amore, ma rappresentano un'onda benefica che placherà e scalderà sempre il tuo cuore.
Un abbraccio e tanti auguri a mamma! Renata

utente anonimo ha detto...

che bella che sei mamigà.........

innoallavita ha detto...

Io ti leggo sempre, ma a volte non riesco proprio a commentare. Qui, per esempio, quando parli di tua madre, della testa sul cuscino, dei ruoli che cambiano... rivedo me stessa e la mia mamma e allora non vorrei essere sempre lamentosa. Comunque bel post, come tutti del resto.