Ieri pomeriggio c'è stata in piazza la festa per i bambini, quella festa a cui anche il papi ha collaborato, anche se quest'anno moooooooolto meno degli anni scorsi per un sacco di buone ragioni. Comunque alle quattro e mezzo ci ho portato il Power (papà era già lì a lavorare) con l'intenzione di starci un'oretta, invece siamo venuti a casa alle sette.
Il Power ha fatto di tutto: ha fatto il percorso a ostacoli organizzato dai vigili del fuoco, è salito sulla gru con un pompiere, ha giocato alla pesca e al tiro dei tappi, è salito sui mezzi di soccorso, ha corso come un matto tutto il tempo. Il che mi ha rassicurato sul fatto che finalmente è finito il tempo del Power pauroso che non vuole o non sa divertirsi, che non si butta sulle novità, diffidente al punto da riuscire a perdersi tutto il buono che gli viene offerto per questione di principio. Perchè mio figlio non è mai stato come tanti altri bambini, quei bambini che vanno con tutti e provano tutto, e ridono di tutto, e si appassionano con tutto, quei bambini anche piccolissimi che li chiami e si girano già sorridendo a gengive scoperte: lui ti studiava serio prima di accettare la coccola o l'amicizia ancora quando aveva il pannolino, per capire se era il caso o no. Non lo è mai stato fino a pochissimo tempo fa. Non so a cosa sia dovuto il cambiamento, fatto sta che adesso ha iniziato a prendersi le cose belle e io ne sono più che felice.
Insomma, lui ieri si è divertito, io non ho avuto neanche quest'anno il mio ragno dipinto sulla guancia (c'era il truccabimbi e si faceva truccare anche qualche genitore, io volevo un ragno nero ma c'era troppa coda) e sono arrivata a casa con i piedi gonfi e due sacchetti di premi della pesca, un figlio che non voleva scendere dalla bici e un discreto appetito. E' stato un bel pomeriggio, un altro passato con mio figlio, io e lui, l'uomo della mia vita, come ormai succede praticamente tutti i giorni fino a tardi.
E adesso andiamo a iniziare un'altra settimana. Sarà una settimana intensa: tra domani e venerdì saltello da un ospedale all'altro (finalmente torno anche dalla reumatologa, dopo un anno e mezzo di stop, oltre a fare tac e visita oncologica), ho preso appuntamento con la parrucchiera (la psicoterapia più efficace), domani sera (antistaminico permettendo) c'è l'ultima riunione scolastica, sabato mattina il rinfresco di fine anno e nel pomeriggio il compleanno di un compagno del Power.
La prossima settimana se tutto va bene imbianchiamo il soggiorno e il vano scale, che non va fatto da cinque anni.
E quella successiva, se dio vuole, parto per tre giorni, per quel viaggio che sto programmando da tre settimane e che voglio fare rigorosamente da sola. Ma di questo, se mi andrà di farlo, riparlerò in un altro momento.
2 commenti:
Quel viaggio sarà la quiete dopo la tempesta.
Roberta
Quel viaggio sarà la quiete dopo la tempesta.
Roberta
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