domenica 8 aprile 2012

Ma Pasqua...

A casa mia è tradizione da sempre che la mattina di Pasqua la mamma prepari l'uovo sbattuto con lo zucchero. Praticamente da sempre. E stamattina io ho rispettato questa tradizione deliziosa, ovviamente. Il Power ha rotto un uovo di cioccolato, ha recitato la poesiola che a mia volta ho imparato da mia madre da bambina, e come a ogni festa comandata mi sono messa ai fornelli. Non prima di fare la mezzoretta di stretching che mi sono imposta di fare ogni mattina, e durante le vacanze assieme a mio figlio.
Dopo colazione mio figlio mi ha chiesto se fossimo sicuri che fosse davvero oggi Pasqua.
Pugnalata psicologica sul mio stomaco.
E' vero. Senza aver partecipato alle funzioni durante la Quaresima, quelle che ti fanno attendere la Pasqua come il punto di arrivo di un cammino, solo per averne sentito parlare a scuola durante le ore di religione, per lui è difficile se non impossibile capire perchè Pasqua è proprio oggi e non un altro giorno. In fondo è come il periodo di Avvento, solo che Natale viene lo stesso giorno ogni anno, per cui il punto di riferimento c'è. Pasqua no. Pasqua è il termine di diverse tappe ben chiare, che lui non ha vissuto. Per lui i riti hanno un senso, sono il "visibile" che fa pensare all'invisibile, e io ho dato per scontato che come a me non serve, non servisse nemmeno a lui. Che tordola.
Bella cosa su cui dovrò riflettere seriamente.

2 commenti:

roberta ha detto...

I bambini ci ricordano che esistono punti di vista diversi dai nostri.
Roberta

Fiordistella ha detto...

Brava.