Siamo andati a ritirare la pagella.
Non è male: tre sette, quattro otto e quattro nove, e un "distinto" in comportamento. E' il giudizio complessivo che mi urta, non tanto per il contenuto, quanto per il modo con cui hanno l'abitudine di scriverlo ogni volta: tre frasi, ogni frase ti dà prima la pillola dolce, poi la pillola amara. Come dire, si va bene, ma non illuderti perchè va anche male. Sempre. Ad ogni semestre, a partire dalla prima elementare: prima la carezza, poi lo schiaffo. Senza sconti.
Quello che penso delle insegnanti principali di mio figlio è meglio che non lo scriva, perchè sarei passibile di querela. Soprattutto dopo quello che ci hanno fatto alle spalle, che non ho potuto raccontare, e che mi ha fatto un gran male (e non si pensi che subiamo passivamente, perchè sia chiaro, ci siamo ben attivati per contraccambiare i bei gesti con altrettanti a tono).
A mio figlio, invece, dedico questa cosa che ho trovato in giro per il web: è un piccolo aneddoto, che penso appenderò in un angolo della casa.
I DUE VASI: LA FORZA RIGENERATRICE DI UN BREVE RACCONTO ZEN.
Un'anziana donna cinese aveva due grandi vasi, ciascuno sospeso all'estremità di un palo che lei portava sulle spalle.
Uno dei vasi aveva una crepa, mentre l'altro era perfetto, ed era
sempre pieno d'acqua alla fine della lunga camminata dal ruscello a
casa, mentre quello crepato arrivava mezzo vuoto. Per due anni interi
andò av
anti così, con la donna che portava a casa solo un vaso e mezzo d'acqua.
Naturalmente, il vaso perfetto era orgoglioso dei propri risultati. Ma
il povero vaso crepato si vergognava del proprio difetto, ed era
avvilito di saper fare solo la metà di ciò per cui era stato fatto.
Dopo due anni che si rendeva conto del proprio amaro fallimento, un
giorno parlò alla donna lungo il cammino: "Mi vergogno di me stesso,
perché questa crepa nel mio fianco fa sì che l'acqua fuoriesca lungo
tutta la strada verso la vostra casa".
La vecchia sorrise: " Ti sei
accorto che ci sono dei fiori dalla tua parte del sentiero, ma non dalla
parte dell'altro vaso? È perché io ho sempre saputo del tuo difetto,
perciò ho piantato semi di fiori dal tuo lato del sentiero ed ogni
giorno, mentre tornavamo, tu li innaffiavi.
Per due anni ho potuto
raccogliere quei bei fiori e se tu non fossi stato come sei, non avrei
avuto quelle bellezze per ingentilire la nostra casa".
8 commenti:
Non oso immaginare che cosa sia successo, il "negativo" che il Power ha dentro di sè è anche il frutto di questa assurda situazione. Foste dei genitori menefreghisti, potrei anche capire l'atteggiamento degli insegnani ma so bene che non è così.
Ma la prima media è ancora lontana e dovete stringere i denti ancora per un po'.
Spalle dritte, mento avanti e non demordere.
Roberta
un Vaffa alle insegnati
e un BRAVISSIMO al Power per i bei voti!
Continua a tacere sulle insegnanti, che non serve sprecare le parole, non qui che è la tua casa. Grande Power che vai bene a scuola.
Il racconto è bellissimo e te lo rubo, se non ti scoccia.
tu conosci tuo figlio, puoi portarlo per mano lungo la strada e fargli vedere i fiori che nascono al suo "passaggio".
puoi fargli capire se e quando sbaglia e dargli fiducia nella sua capacità di riuscire dove gli altri vedono solo le sue pecche, tu puoi dargli la chiave per aprire il "suo mondo!".
un abbraccio!
ciao Mamigà... ti leggo spesso anche se non commento mai.. la pagella è buona secondo me, anche se mi dispiace per questa situazione con gli insegnanti.. io spero che riusciate a trovare una soluzione che sia a vantaggio del Power che povero ha il sacrosanto diritto di trovare dei docenti accoglienti e anche rispettosi della sua natura.. un abbraccio
Il racconto zen è meraviglioso!
Proprio adatto a fargli capire quello che è importante davvero.
E purtroppo il problema degli insegnanti si rischia di trovarlo per tutto il percorso: io ho avuto i miei "guai" con quelli del liceo, che se all'epoca esisteva, avrei potuto denunciarli per mobbing, mentre elementari e medie sono stata benissimo, o per lo meno i voti e le opinioni erano sinceri ed obbiettivi.
E' un racconto bellissimo ...per il resto, anche se fa male, lascia il tempo che trova.
Certi insegnanti sono poco adatti al loro ruolo... Ad esempio a me in seconda elementare la maestra di italiano mi mise una nota perchè essendo una bambina molto timida non parlavo ad alta voce quindi io leggevo a bassa voce e lei rimaneva lì seduta invece di avvicinarsi, si è solo alzata per mettermi quella nota e urlando che ero una stupida. Sono passati 14 anni e ricordo perfettamente la scena.
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