Ieri verso le tre e mezzo bussano alla porta. Io sto pichignando al pc, il Power sta giocando con la Wii. Guardo l'ora, a quest'ora può essere una persona sola a bussare: il Gi. E chiedo al Power di andare ad aprire.
Effettivamente è il Gi. Sta sulla porta. Sento il dialogo tra i due undiciemezzenni.
-Ciao. La mia mamma ha bisogno di dormire. Posso stare qui da voi a giocare un po'?
-Ma ti ha mandato la tua mamma qui? O sei venuto perchè hai voglia di giocare con me?
Io dal soggiorno, sette od otto metri più in là circa, ascolto e sorrido nel cuore: il Power ha capito la lezione. Mette le mani avanti. La nasata dell'altro giorno qualcosa gli ha insegnato. Anche se il Gi ha sempre dimostrato di essere per lui come un fratello, adesso il Power ha imparato a mettere i paletti.
"Non si sa mai, ma se voglio evitare di soffrire ancora è meglio che mi protegga. Perchè ho capito che a volte mi faccio un'idea sbagliata delle persone. Meglio chiarire subito."
Bravo Power. E' così che si cresce.
-La mia mamma ha detto che ha bisogno di dormire perchè è stanca, tra un'ora e mezzo dobbiamo andare via, e io ho pensato di passare con te questo tempo invece di stare a casa ad aspettare che la mamma si svegli. Posso entrare?
-Mamma, il Gi può stare con noi e blablabla?
-More, ho sentito tutto. Gi, vieni dentro e stai qui quanto vuoi. Non dobbiamo andare da nessuna parte. Basta che non facciate chiasso, che il Gatto Alfa è a letto che sta poco bene.
Sono stati a giocare alla Wii per mezz'ora, e con le carte per un'ora al tavolo dell'ingresso. Hanno riso tutto il tempo trattenendo il volume il più possibile, per il Gatto Alfa. E quando è arrivata per il Gi l'ora di tornare a casa, il Power lo ha accompagnato come sempre: con una mano sulla sua spalla fino in fondo al vialetto.
2 commenti:
Troppo forte il racconto. Infatti, bisogna insegnare ai figli, che è meglio non prendere cantonate e a non dire sempre sì, anche se con gli amici può sembrare un atto di scortesia.
Grazie di esser passata, sì vedi.. pure qua ci son le fregate ed è meglio imparare in fretta... ciao
che bravo!!!!!
Ci vuole coraggio, ci vuole.
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