E' arrivato l'inverno (nessuno se ne era accorto, vero?), e questa cosa mi fa felice. Perchè è tempo di stare acciambellati davanti alla stufa accesa
con la tisana calda in mano,
il silenzio, la partita a Candy Crush spappolata sul divano, lana e cotoni a portata di zampe, plaid, eccetera eccetera.
Però questo è stato anche un periodo di strade percorse. Non solo per le visite, per fortuna (che non sono ancora finite, tra l'altro), ma anche per due nuove esperienze piacevoli.
La prima: l'Hobby Show di Pordenone di metà novembre. Dicono che era piccola come fiera, ma calcolando che in Regione non ne hanno mai fatte altre del genere, credo che in quel "piccola" si sia riversato tutto il Friuli femminile, e parte del Veneto. A me è piaciuta. Se non altro perchè i miei uomini (che mi hanno accompagnato, solo e semplicemente perchè io a Pordenone non saprei come girarmi, e ho approfittato di un paziente servizio Taxi) mi hanno "mollata" libera di scorrazzare qui e là a mio piacimento senza sbuffare (il che è tutto dire).
La verità? Ho visto molto poco rispetto a quanto offerto. Era domenica mattina, c'era una massa di gente da paura, fermarsi ad ogni banco era impossibile perchè la folla trascinava via. Peccato. La prossima volta (perchè spero che ci sia) sarà da tentare il venerdì o il sabato.
La seconda: il mercatino. Non visto (o almeno, non solo visto) ma fatto.
Ne ho accennato nel post precedente. E' capitato che circa un mese fa o poco più la mamma del Gi sia arrivata a casa mia per riprendersi il pollo, e mi abbia buttato lì la proposta: "mi hanno chiesto di partecipare, è la prima volta in quel paese, vorrei dire di si, ma da sola non so, non mi va, sono timida... ci staresti a farlo con me?". Mi sono presa tre giorni per pensarci (tutto il giorno fuori al freddo... l'ansia... ma poi le mie cose piaceranno? Ha senso?), e poi ho detto di si solo per un motivo: la sfida. Qualche giorno prima ho detto con convinzione a una persona che le occasioni della vita vanno prese. Dare consigli e non seguirli in prima persona non è molto coerente. E mi sono detta "si, vado, se non tutto viene per caso prendiamo questa palla al balzo e saliamo su questa giostra, vediamo dove porta. Non sarà una passeggiata per il mio coraggio, ma se non provo non saprò mai se sono in grado".
Ho lavorato per un mese: dato il pochissimo tempo a disposizione per organizzarmi, ho scelto di preparare una varietà di oggetti molto contenuta, relativamente veloce da fare e che so essere già piaciuta a più di qualcuno, usando progetti che comunque stavo realizzando per i pensierini natalizi ad amiche e cugine lontane come faccio ogni anno. Ho dato vita a cose colorate: gufi, angeli, campanelle, e a dispetto del libro digitale che ormai la fa da padrone... segnalibri.
Ho stirato, inamidato, confezionato, decorato con nastrini, ideato e stampato bigliettini da visita, ho comprato il mio primo blocchetto di ricevute, abbiamo fatto una prova di allestimento in casa mia con i miei oggetti e quelli della mia amica (che realizza cose ad uncinetto completamente diverse dalle mie: borse e bijoux) per tutto un pomeriggio.
Sabato sera abbiamo caricato le macchine, e il mattino di domenica dopo essermi vestita a strati come se dovessi partire per l'Himalaya sono partita. Il Gatto Alfa ha contribuito ad allestire gazebo e impianto di illuminazione, per il resto ci siamo rimboccate le maniche e via (in foto ho il riflesso sugli occhiali... brrrrr... che orrore...).
E' andata... gelida. Il paesino che ci ha ospitato è davvero piccolo (settecento anime...), e infatti mi sono trovata a pensare che fare i mercatini deve essere una moda, dato che quest'anno pare che i mercatini natalizi siano stati organizzati praticamente ovunque. Gente ce n'era davvero poca, come poche sono state le vendite (per noi ma anche per gli altri, da quel che ho visto). Il mio migliore amico per quel giorno, a parte la mamma del Gi che ho scoperto (nonostante la notevole differenza di età, lei è molto più giovane) essere una persona con cui lego, è stato il thermos di tisana di malva bollente preparato al mattino, rimasto bello caldo fino a sera.
Però...
Però ci sono stata dall'inizio alla fine. E per una ansiosa come me è un traguardo. Non solo: ci sono stata volentieri, mi sono divertita tanto, ho riso tanto, ho fatto una cosa che ha coinvolto tutto quanto di positivo potevo tirar fuori, da quello che so fare a quello che ero tanti anni fa e ancora posso essere, adesso che il Power è grande e sono un po' più grande anch'io. Insomma, non ci ho recuperato le spese, ma per quel che mi riguarda ci ho guadagnato eccome. Niente ci vieta (e spero che se ne riparli) di ripetere l'anno prossimo nel paese dove viviamo entrambe, più grande e con più giro di gente.
2 commenti:
Mamigà...come ti capisco!
Fare i mercatini è una delle cose più belle che possano succedere. Per la personale soddisfazione, l'atmosfera, il contatto con le persone. Dà veramente tantissimo! Io quest'anno non sono riuscita (per ovvi motivi, ahah) e mi è mancato molto questo appuntamento natalizio al quale ero già abituata!
Chissà...magari un giorno ci conosceremo non come compagne di blog, ma di banchetto!! :)
Io il massimo che posso concedermi è il mercatino natalizio della scuola elementare (che peraltro sarà oggi pomeriggio). Di solito mi diverto parecchio :-)
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